Logorrea

Da Nonciclopedia, la pseudo-enciclopedia pseudo-libera.
(Rimpallato da Logorroico)
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Questa voce è uno stub (si pronuncia "stab", se non si fosse già capito, in quanto termine derivante dalla lingua inglese indicante una pagina che non è ancora completa ma si può iniziare a leggere. D'altra parte, se tu possiedi un'automobile alla quale manca ancora il motore chi ti impedisce di utilizzarla già? Puoi mandarla avanti spingendola, praticando dei fori per i piedi come Fred Flintstones o applicarci una moderna centrale a energia cricetica. Insomma, il succo è: la voce è incompleta? Pazienza, chi ti impedisce di leggerla? Allora i vecchietti che guardano i lavori nei cantieri stanno commettendo un reato? Naturalmente no, quindi mettiti pure il cuore in pace).
È probabile che il suo autore abbia fumato troppa erba e sia svenuto prima di completarla, seppur questo sia indiscutibilmente affar suo. Non è certo il caso di scandalizzarsi per due foglie arrotolare e un paio di pupille dilatate. Ora in Germania si sono messi persino a rollare ortensie, che dicono che mandino in un trip così allucinante che il viaggio di Homer dopo aver mangiato uno degli spietati peperoncini del Quexlakakatatavietnammo coltivati nella giungla primitiva e selvaggia dai pazienti di un manicomio criminale in Guatemala parrà nulla in confronto, ma non è che la cosa finisca nella prima pagina di tutti i giornali nazionali.
Ad ogni modo, il fatto di non aver completato l'articolo pone te, lettore, in una condizione di produttività: come diceva mia nonna occhio × occhio = sessantaquacchio, detto che, in questo momento, non c'entra una fava e ci riconduce alla situazione iniziale, quella di un articolo incompleto che chiunque può portare a termine se non fosse che è ancora lì, davanti allo schermo, a fissare un treno di parole che finiscono con un punto. Punto.
Se puoi contribuisci a migliorarla e non preoccuparti se le tue modifiche saranno pietose, in quel caso verranno semplicemente cancellate senza che tu possa protestare. Magari ci avrai messo interi giorni per produrre quelle modifiche, avrai rinunciato a svago e cure mediche e avrai sopportato così tanto il digiuno che il tuo buco del culo sarà cicatrizzato ma, come si può facilmente intuire ancor prima che questa frase infarcita di soggetti, avverbi e predicati nominali volga al termine, l'esito della tua fatica avrà un solo destino: alla fine il Titanic affonda e quello straccione di DiCaprio muore, mwahahahahaha!!!
« Ti ho mai raccontato di quella volta in cui sono andato in Molise a cercare oro? Quella della caccia all'oro era una gran moda ai miei tempi, non era popolare quanto il charleston, che era una gran ballo ed era sicuramente meglio della lambada e di tutte quelle sciocchezze che fate voi giovani d'oggi, coi vostri piercing ed il vostro internet, ma era comunque una cosa che ti faceva sembrare fico agli occhi delle pupe, e tutti sappiamo che tira più un pelo di figa che una doppia punta spezzata. Partimmo tutti assieme, io, mio cognato ed il mio amico Gino, quello che vendeva dietorelle scadute spacciandole per miracolosi rimedi per la calvizie, per la gonorrea o per la narcolessia. Fu arrestato quando lo scoprirono, ma quando fu portato in tribunale riuscì a commuovere la giuria raccontando di quando aveva salvato il gatto del vicino che si era arrampicato su di una pianta di ringosperna idrofoba servendosi di una corda ricavata intrecciando vecchie riviste pornografiche stampate su carta riciclata, e per questo fu assolto tra le lacrime e gli applausi del pubblico. Comunque partimmo noi tre, armati soltanto con tre sacchi di iuta, i nostri fedeli mocassini neri, tanti sogni ed una chiave inglese legata ad un bastone che avevamo deciso di comune accordo di usare come piccozza. Eh sì, perché nel nostro paese non si potevano vendere piccozze, dato che erano state messe al bando da una vecchia legge mai abrogata risalente all'alto medioevo, promulgata dopo che San Bartolomeo rivelò che le piccozze erano uno strumento usato dal demone del primo circolo Astaroth durante il mese di agosto per piegare le anime più deboli e condurle verso il peccato e la dannazione eterna. Andammo in Molise in autostop e ricevemmo un passaggio prima da una coppietta in fuga dai genitori, che li volevano far sposare nella trasmissione di Mengacci e che così decisero di scappare in cerca dell'accesso per la valle dell'Eden, che come saprai si trova a metà tra Massa e Carrara, poi dopo circa duemila chilometri ci scaricarono e fummo raccolti da una carovana di invasori armati fino ai denti provenienti dalla Mongolia, che in cambio dei nostri mocassini e di un paio di lezioni di dialetto toscano ci insegnarono alcune efficaci tecniche di tortura. Non avemmo mai una buona occasione per sperimentarle, purtroppo, perché l'Italia non partecipò alla Guerra del Vietnam. Solo Dio sa quanto avrei voluto la pelle di quegli sporchi miscredenti col muso giallo. Finalmente arrivammo a destinazione, ma fu allora che ci rendemmo conto che non avevamo la più pallida idea di dove poter cercare l'oro e così decidemmo di comune accordo di metterci a scavare delle buche a caso, sperando di trovare qualcosa; anche se non ci fosse stato oro, ci saremmo accontentati di un'antica città perduta ricca di templi al cui interno ci fossero state statue con incastonate decine di gemme preziose, o al limite anche una vena petrolifera, anche se non avevamo i mezzi per costruire una trivella. Ci saremmo arrangiati con un cavatappi ad avvitamento ed un tubo di gomma che Gino aveva trovato per strada. Purtroppo tutto ciò che riuscimmo a tirar fuori fu terra, sassi, lattine ed alcuni fusti radioattivi mal sotterrati, che fummo costretti a risotterrare per evitare di scatenare una guerra contro la malavita locale. Alla fine fummo costretti a tornare a casa con un pugno di mosche, anche perché rischiavamo di mancare alla quarta edizione della partita "calvi contro filistei" organizzata dal bar di Lello, e ti assicuro che quella non era una partita che potevamo perderci, però per non rendere totalmente inutile il viaggio, decidemmo di iscriverci ad una chiesa di Scientology che trovammo sulla strada del ritorno, ma, dato che non ci lasciavano vedere i nuovi episodi di Happy Days, che aspettavamo con molta ansia, fummo costretti lasciarla per andare alla ricerca di un canguro, come ci aveva ordinato di fare quel bambino con la voce di Barry White che avevamo incontrato al circolo polivalente. Andammo allo zoo, ma non trovammo nessun canguro, perché erano tutti stati uccisi poco tempo prima da una rara forma di febbre suina, e così provammo ad improvvisare un match di tennis a quattro con i gorilla; purtroppo quelle maledette scimmie non rispettavano le regole e ci costrinsero ad annullare la partita al terzo set. E comunque fu così che diventai un giocatore di curling. »
(Mio Nonno sulla logorrea)
Un'immagine che riporta la scritta "Logorrea" nella pagina sulla Logorrea può sembrare una cosa molto stupida. Eppure ci sono situazioni ben più assurde. Proprio parlando della logorrea, il famoso blablaologo Charlie Charlie, soprannominato "il buontempone che non riesce mai a stare zitto a causa del suo vizio di parlare a vanvera senza poi dire nulla di così interessante da poter essere riportato/annoverato/rimembrato", che ha scritto il famoso saggio sulla Logorrea: "Come annoiare l'ascoltatore senza incorrere in rischi per la propria salute o in modo equivalente per la salute dei rispettivi familiari" ed è fratello del campione mondiale di pignolerìa Franco Curàto che a sua volta ha contribuito alla stesura del saggio breve - ma non poi così breve (data la sua eccessiva lunghezza, o meglio spessore) - "La pignolerìa al mondo d'oggi, intendendo la parola oggi non letteralmente come questo dì ma come tempi moderni", nonché autore del musical "Un pignòlo a Brodway", cui ha contribuito lo stesso blablaologo Charlie Charlie nella parte del blablaologo, interpretando magistralmente sé stesso, e ottenendo non solo i favori del pubblico che ha acclamato Charlie Charlie e Franco Curàto, ma anche un discreto successo presso la critica che ha considerato "Un pignòlo a Brodway" il miglior musical fra i 6 che partecipavano al concorso "Spedisci a Brodway il tuo musical e vinci!" (che ha visto come concorrenti musical quali "Un divano per tre", con protagonisti John Belushi nel ruolo del divano e Qui Quo Qua nel ruolo dei 3, "I segreti di Braccabrack Mountain - Il musical", con John Belushi nel ruolo della montagna, "Unuomosenzaspazi", con John Belushi nel ruolo dell'uomosenzaspazi, "La Commedia con la C Maiuscola", con Ben Stiller nel ruolo della C maiuscola e John Belushi nel ruolo della o minuscola e infine lo spettacolo "Occhi di fango", inedito di Gianni Moretti in cui viene inquadrata per 8 ore una balla di fieno che rotola sul palco mentre qualcuno dietro le quinte suona il flauto traverso) "Il pignòlo ed il pinòlo", e uomo di grande successo in campo economico, tanto da predirre la crisi economica 10 minuti prima dell'impatto sul bilancio statale.
Come si può ben notare, c'è un'immagine all'interno della didascalia, perché non ho avuto occasione di completare la proposizione sovrastante che non ha conclusione e finisce del vuoto, senza tralasciare che non ho avuto occasione di citare altre opere del blablaologo Charlie Charlie, come "Un blablaologo a Brodway, spudorato plagio de Un pignòlo a Brodway, Un blablaologo a Beverly Hills, spudorato plagio de Natale a Beverly Hills, e Un blablaologo che affonda per mezzo di un iceberg, spudorato plagio di Titanic. Si potrà continuare con la didascalia alfa (considerando una suddivisione secondo la quale questa sottocategoria sia definita beta e la categoria primaria alfa, come alfa-alfa, il bambino dal ciuffetto rosso che non piaceva a nessuno) non appena sarà concluso l'elenco di tutti i saggi/film/musical/canzoni di Charlie Charlie: * Perché gli italiani ripudiano i blablaologi? * Perché i lebbrosi ripudiano i blablaologi? * Perché i cani ripudiano i blablaologi? * Cosa hanno in comune psicologi e blablaologi? * Un blablapsicologo nella società moderna * Tesi sul blablabla nell'evoluzione dell'uomo * Il valore del bla misurabile in ettolitri quadri: da oggi è possibile, grazie alle nuovissime tecnologie che bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla. Grazie per l'attenzione.
« Essere costretti ad interagire con un soggetto affetto da logorrea può rivelarsi un'esperienza a dir poco micidiale, specialmente se l'individuo in questione rientra nella nefasta cerchia degli pseudoletterati che traggono una soddisfazione affine a quella ottenibile durante il culmine dell'atto sessuale nell'ammorbare il proprio interlocutore mediante l'utilizzo di un linguaggio arcaicizzante comunemente caratterizzato da espressioni verbali inusitate se non del tutto defunte e generalmente accompagnato da avverbi derivati da forme aggettivali e contorte sequenze di termini mutuati ad uno o più linguaggi specialistici, con l'unico scopo di generare una solida confusione in coloro che futilmente tentano di percorrere il cammino logico del messaggio che, invece di procedere secondo la linea retta tracciata dalla frase principale, si perde nei labirintici meandri di incidentali e frasi secondarie che si dipanano da essa dando forma a quello che ad un impatto iniziale potrebbe sembrare un catastrofico effetto domino ma che ben presto si rivela una sapiente trappola metalinguistica affine ad un tunnel senza sbocchi verso l'esterno, che però la vittima non riesce a percepire perché nascosta da abili cesellature. »
(Pier Paolo Pasolini sulla logorrea)

La logorrea (dal greco: λογόρροια, Logórroia, in inglese: Logorrhoea, tedesco: Logorrhoe, francese: Logorrhée, olandese: Logorroe, russo: Логоре́я, logoréja, in eschimese non c'è perché non hanno una parola per identificare tale termine) è definita come un "flusso eccessivo di parole", derivante dalle parole λόγος, lógos (termine greco per individuare in italiano la parola parola, in inglese word, in tedesco wort, in francese mot, in spagnolo palabra, in giapponese , go, in ucraino Сло́во, Slovo, in vichingo non c'è perché i vichinghi comunicavano con i cazzotti) e ῥέω, rhéô (termine greco per individuare lo scorrere del tempo, dei fluidi, insomma un flusso di qualcosa che può essere sia reale che immaginifico, individuando quindi uno scorrimento in senso lato). La definizione esposta precedentemente è sostanzialmente la definizione di tipo semantico glottologico, il quale mostra l'origine del termine, la sua etimologia ed il suo significato più recondito, trascurando quindi quelle che sono le interpretazioni successive o non ufficiali, come quelle del Rinascimento fiammingo. Tale definizione è in accordo con la teoria dominante presente nella glottologia e anche con quello che c'è scritto sul Dizionario Garzanti. Le correnti minoritarie della glottologia moderna sostengono però, senza timore di esser fraintesi, che il termine logorrea abbia un significato più vicino a esperienze fisiche, quali l'alitosi, già presente nell'antica Grecia e diffusosi poi in tutte le regioni del Mediterraneo. Secondo altri invece la logorrea, nell'antichità classica, aveva il solo scopo di individuare in maniera equivocabile una caratteristica peculiare dei politici delle poleis greche, quali Pericle o Alcibiade, o gli oratori dei fori romani, quali Cicerone o Catone. In tale contesto quindi, il termine logorrea ha un'accezione indubbiamente positiva, poiché indica un individuo di grande levatura sociale e conseguentemente di grande spessore culturale, in grado di sostenere lunghe conversazioni senza timor di fallo o di annoiare il pubblico, al solo scopo di persuadere e convincere l'uditorio, o a scopo politico o a scopo giuridico o a scopo denigratorio o semplicemente per sapere raccontare correttamente una barzelletta, in modo quindi da risultare più amabile ai più.

In senso lato, o sotto un altro punto di vista, si definisce logorrea una caratteristica tipica di individui che parlano molto, che discutono spesso, in maniera animosa o non. Il tono della discussione è può essere calmo e pacato ma sostanzialmente può anche non esserlo, portando l'individuo a discutere in maniera animosa pur di dar ragione alle proprie opinioni e tesi.

Tipi di logorrea

La logorrea, come ben sanno gli studiosi di psicopatologia non lineare, i quali da tempo sono impegnati in studi ascientifici non riconosciuti dalla comunità degli esperti, che a loro volta hanno proposto altri tipi di classificazioni, la logorrea, dicevamo, può essere suddivisa in trentaquattro (in numeri arabi: 34, in numeri latini: XXXIV. Ovviamente questo piccolo excursus non rovinerà il resto della spiegazione, o così mi pare, ma la mia è solo una modesta opinione: una delle tante che ci sono in giro, alle quali non voglio paragonarmi per evitare inutili dibattiti) tipologie ben definite da parametri addizionali non particolarmente pregnanti, dato il loro scarso potere predittivo, potere insito sostanzialmente nella loro capacità di far corrispondere isomorficamente il mondo delle idee con quello delle parole e quest'ultimo con quello delle cose. Considerando quanto facilmente la letteratura specialistica tenda a pubblicare articoli di scarso interesse scientifico, risulta quanto meno complesso stabilire quali dei trentaquattro tipi di logorrea sono da considerarsi coerenti e consistenti, benché gli ultimi esperimenti in psicologia cognitiva abbiano permesso di concludere che esiste un certo pattern di contigue similitudini autodescrittive. D'altro canto, non è ancora stata dibattuta a dovere la questione della demarcazione fra studi psicologici e studi psicanalitici in correlazione alle già note conoscenze in campo neurobiologico e neurochimico, questione che non ha mancato di suscitare vive polemiche nell'ambiente filosofico postmoderno, guidato dagli esponenti della Gestalt austroungarica e dalla scuola neoirrazionalista di Lione. Un ulteriore spunto di complessizzazione endognostica è stato posto dal dr. Johann Sebastian Bacharach, il quale ha fornito diverse soluzioni al problema della preterintenzionalità del parlato, preterintenzionalità che si trova a contrastare l'approccio semantico-semeiotico di scuola neopositivista.
Per ovvi motivi di spazio, ci troviamo qui a sintetizzare brevemente le suddette categorizzazioni di logorrea in brevi descrizioni esaurienti, la cui parva stringatezza non può che impedirci di perseguire l'ideale dell'esaustività enciclopedica:

Logorrea Gonorraica

Tipologia di logorrea particolarmente infida, probabilmente anche la più diffusa, di tipo specificamente infettivo - contagioso. Come la nomea suggerisce, è una tipologia di parlantina trasmissibile da persona a persona, esattamente come avviene per le malattie veneree, tra uomo e vagina. Ovverosia, per essere concisi, lo sbrodolamento verbale di una persona particolarmente prolissa può contagiare, in particolarissimi ma nemmeno troppo rari casi, anche le persone che lo circondano. Come rivelano gli studi ginecologici del professor Grullone, blablaologo dell'Università Interplanetaria di Marte, vera e propria autorità nel campo dello studio e della prevenzione contro l'ammappamento della bocca, ben il 56% delle chiacchiere urbane e senili è provocata non da una naturale predisposizione alla ciarla, bensì al contagio di Logorrea Gonorraica avvenuto da parte di un'altra persona infetta. Il professor Grullone, inoltre, in una famosissima conferenza sulla logorrea, intitolata "Diarrea verbale, come curarla? Oppure come difendersi? O alternativamente, come prendere delle precauzioni contro la stessa, prima che chiaramente ci colpisca? Ma volendo anche dopo" durata alcune settimane, e tenuta presso il Collegio dei Collegi a Voghera sul Reno, la Logorrea Gonorraica estende il proprio contagio anche attraverso la produzione scritta. Uno studio presentato dallo staff del professore, riassunto in alcuni volumi, in novantasette tomi, ordinati in ordine alfabetico, dimostrava in maniera inequivocabile (oserei dire ineccepibile) quanto la lettura di un testo prolisso provocasse un attacco di logorrea, per l'appunto di tipo Gonorraico infettivo, al 90% dei lettori del suddetto, o all'8 per mille dei membri della Chiesa Cattolica. Lungi dall'essere di rapida lettura, infatti, il sunto distribuito da Grullone al pubblio astante, ha provocato - esattamente come prevedibile e dimostrabile - un attacco di Gonorraica generale, che ha travolto la maggior parte della platea per diverse settimane a seguire. Nonostante le proteste numerose da parte dei degenti, "in nome del progresso scientifico" è stato una giustificazione sufficiente di fronte alla comunità antidolorifica internazionale, che, dopo alcuni mesi di seduta plenaria, ha finalmente convenuto che l'operazione di dimostrazione/studio del prof. Grullone è stata di prezioso aiuto al progresso umano e umanitario.

  • Nel corso della storia, inoltre, possiamo trovare numerosissimi esempi di persone terribilmente logorroiche, che hanno poi infettato con Logorrea Gonorraica il pubblico dei loro ascoltatori o lettori. Figura, primo tra tutti, il signor Ivano Dio, autore del best seller Bibbia. Oltre ad essere un libro tremendamente lungo e barboso, tra l'altro, è l'opera che nei secoli ha maggiormente provocato attacchi di logorrea anche nei propri lettori o commentatori. Indipendentemente dal fatto che fossero degli estimatori dello stesso, o dei critici feroci, in 2000 anni di storia travagliatissima, migliaia e migliaia di individui sono stati colpiti da fortissimi attacchi di Logorrea Gonorraica che li ha costretti a consumare intere foreste e aree boschive, per ricavarne carta, per scrivere tomi e volumi di commento, critica, compendio e guida alla lettura del Vecchio Testamento. Altri contagiatori di Gonorraica famosi sono stati Niccolò Machiavelli, che con le sue opere e parole ha contagiato innumerevoli professori, politologi, commentatori e professoresse di italiano a blaterare per ore parlando del suo operato. Tra i filosofi è d'obbligo citare Platone e Aristotele, i greci più chiacchierati del mondo; ma anche Hegel, Nietzsche e Totti. J. R. R. Tolkien, col suo Signore degli Anelli, che ha contagiato centinaia di autori, facendo loro scrivere le cacate fantasy più famose. Inenarrabile la quantità di parole spese da attori e poeti, a causa di Dante, Petrarca e Shakespeare. In anni più recenti, le parole di personalità di spicco della politica, da Silvio Berlusconi a Pier Luigi Bersani, contagiano di logorrea l'intera casta gionalistica italiana.
  • Nel corso della Geografia d'altro canto, di tutt'altro canto, che poi non si capisce perché si dica d'altro canto se nessuno canta mentre parla o viceversa: misteri delle espressioni dialettali popolari, nel corso della geografia possiamo enumerare esempi più o meno azzeccati di popoli che per loro controversa, estroversa e introversa natura, tutte insieme appassionatamente, si siano espanse grazie a quel brutto vizio quale chiacchiera tanto continua tale da romper l'udito e i testicoli all'interlocutore. Tra questi si fecero strada i ben noti quanto sconosciuti dalla bassa plebe, benché dire plebe in epoca moderna sia alquanto desueto e arcaico, i ben noti Indo-Europei, poi divisi in Indo-Europei Occidentali e Orientali, o Popoli Europei e Popoli Indoarii[1]. I primi furono famosi per aver inventato la guerra umanitaria, i secondi per l'invenzione di ridicoli copricapi. Ad ogni modo costoro furono pionieri in questo genere di cose, e odiernamente si possono vedere logorroiche iscrizioni Indoarie nei siti archeologici dell'Iran, Afghanistan, India e nelle loro rispettive costituzioni. Senza offesa. Per quanto riguarda la geografia in sé, essa è nientemeno che la logorrea trascritta[2]: a chi importa infatti che l'India sia il paese con la più alta densità umana nelle città e che in Sud America si pappino i serpenti quando tutti sanno che nessuno lì c'andrà mai tranne qualche povero sfigato romanticone? E qui che casca l'asino, o l'argomento, dipende chi inciampa prima, difatti queste conoscenza sono a noi salutari per capire i problemi del mondo e magari parlarne mentre si sta beatamente in canottiera e ciabatte sul divano osservando placidamente e oziosamente Uomini e donne in TV. Che vita grama...

Logorrea di tipo Jakozpil

Nino Fiorello, assistente del dottor Jakozpil all'Università di Aversa. Ha deciso di abbandonare il mondo della medicina e del taglio e cucito dopo aver scoperto con il dottor Jakozpil la logorrea di tipo Jakozpil e aver dato un importante contributo alla scienza sottoponendosi volontario ad un esperimento di trapianto di gonadi, in cui le gonadi venivano sostituite con due spugnette di Hallo Kitty. Oggi vive in un sobborgo alla periferia del capoluogo campano, cantando canzonette per i più giovini, conquistando così il successo e entrando nell'Olimpo della musica dal retro, perché se si fosse presentato all'entrata, l'avrebbero cacciato a calci in culo. Ricordiamo i suoi grandi successi, tutti legati al passato di medico e ai suoi studi sulla logorrea, quali: Angelo blu, logorrea mia, I' t' vuless' senz a' logorrea, logorrea 'nnammurat'. In un'intervista a Vanity Fair Nino Fiorello ha anche smentito un possibile ritorno nel mondo della medicina e anche nel mondo dell'intelligenza, sostenendo: Sò cuntent accussì, e vafammocc. Nino Fiorello è tra gli artisti neomelodici più amati e vanta l'amicizia di artisti del calibro di Drupi e Rosalba Pippa.

Scoperta dallo studioso ungherese Beniamino Jakozpil, psichiatra, chirurgo e podologo della Seconda Università dell'Università di Sofia, sua cugina, nel 1932, essa consiste nel ripetere in maniera compulsiva e anemica lo stesso concetto nella speranza che l'individuo interloquente venga ascoltato, o semplicemente cagato, dagli individui circostanti. Colpisce solitamente persone sole, bisognose d'affetto e d'attenzioni, e si presenta normalmente in luoghi pubblici affollati, quando si ha a che fare con persone non note, non conosciute, o semplicemente intraviste qualche volta per strada, insomma le classiche persone note di vista. Tali luoghi sono usualmente la fila alle poste, la sala d'aspetto di un dottore, il pullman affollato. Qui il soggetto comincerà a parlare di un evento con cui mettersi in mostra con i presenti, come l'incontro con un personaggio famoso. Il monologo dell'individuo comincia con affermazioni che tentano di attirare l'attenzione dei presenti. Normalmente può capitare che qualcuno risponda, e allora ha inizio la conversazione, altrimenti succede che il tizio comincia a parlare da solo e a darsi ragione da solo. Esempio di conversazione:

- Tizio: “Avete visto il Ministro l'altro giorno ai funerali di Dtato?”
- Nessuno risponde: “...”
- Tizio: “No, perché io l'ho visto, e rideva quell'imbecille. L'avete visto?”
- Nessuno risponde: “...”
- Tizio: “No perché io l'ho conosciuto... quello è siciliano. L'ho conosciuto ...quell'imbecille.”
- Nessuno risponde: “...”
- Tizio: “E rideva! Ai funerali di stato e rideva!”
- Nessuno risponde: “...”
- Tizio: “No perché io l'ho conosciuto. Quello è siciliano.”
- Nessuno risponde: “...”
- Tizio: “E stava ai funerali di stato, la telecamera l'ha inquadrato e a un certo punto si vedeva che rideva, l'avete visto? L'ha fatto vedere su Rai Uno.”
- Nessuno risponde: “...”
- Tizio: “E rideva. Ma che imbecille.”
- Nessuno risponde: “...”
- Tizio: “No perché io l'ho conosciuto, proprio un imbecille, uno che ride sempre.”

Si noti come l'individuo soggetto continuerà imperterrito per ore alla ricerca dell'approvazione dei presenti.

Logorrea di tipo Wladuvustock

È un tipo di logorrea che si contrae mangiando il cervello di alcune scimmie polinesiane. Il fenomeno può accadere nel caso in cui ci si trovi malauguratamente su una di queste isole, dopo un naufragio, un atterraggio di fortuna o semplice voglia di conoscere un posto nuovo, quindi dopo un acuto attacco di stupidità. La fauna e la flora delle isole polinesiane permettono comunque una adeguata alimentazione sufficiente ad una degna sopravvivenza, ricca di pesce (molluschi, crostacei, alghe, piccoli squali, orate, merluzzi, delfini, orche), frutta e verdura (kiwi, banane, cocomeri, angurie, indivia, lattuga, asparagi, spinaci, mandarini giganti) carne (uccelli - colibrì, fagiani, piccioni, albatros, gabbiani, procellarie, pinguini - piccoli suini - cinghiali e facoceri di dimensioni variabili - altro - marsupiali, canguri, ornitorinchi, squali giganti, pipistrelli assassini, orsi volanti). Insomma ci si potrebbe tranquillamente chiedere per quale ragione un individuo giunto su un'isola della Polinesia dovrebbe mai cibarsi del cervello di una scimmia, soprattutto se si considera che ogni isola ha almeno un centro abitato con un supermercato e un negozio di alimentari. Ebbene signori, succede, succede eccome. La curiosità, lo spirito di avventura, la semplice stupidità, portano i turisti a provare questa insana esperienza.

I sintomi della logorrea si verificano al rientro a casa: i colpiti dal male infatti continuano a parlare per ore e ore del loro viaggio nella Polinesia, mostrando foto, filmini e diapositive a gente che è palesemente annoiata e a cui non frega una cippa e che vorrebbero solamente bombardare la Polinesia dopo l'avvincente racconto del malato. Tali sintomi sono accompagnati da macchie rosse, febbre gialla e occhi verdi. Si risconta inoltre un forte prurito nelle zone intime, quali le ginocchia e i gomiti. Se non si cura correttamente la logorrea di Wladuvustock può portare anche alla morte poche ore dopo essere stata contratta, mentre siete ancora a digerire lo squisito cervello di scimmia in paté. Ci si può domandare come mai le popolazioni polinesiane non abbiano mai contratto questo tipo di malattia. La risposta è semplice: loro fanno la spesa al discount sotto casa.

Tale variante di logorrea fu scoperta da Henry Wladuvustock, cuoco di fama regionale, che nel '65 decise di sorprendere la giuria del Premio Internaziale Piatti Esotici di Casalcastello di Birmingham presentando un'innovativa pietanza: il cervello di scimmia alla cassoeula. Morirono tutti dopo spasmi atroci durati giorni, in cui i malati impazzirono e cominciarono a mangiarsi le ginocchia.

Logorrea delle Isole Samoa

La logorrea delle isole Samoa è un tipo di logorrea di derivazione linguistica, essa cioè è derivata dal particolare tipo di comunicazione vigente tra i guerrieri delle isole Samoa, nell'Oceano Atlantico. Il linguaggio dei guerrieri delle isole Samoa difatti è molto ricco, astruso e arzigogolato, portando quindi conseguentemente ad un terrifico allungamento dei termini comunicativi più banali. Di seguito un chiaro esempio sufficientemente esemplificativo:

« Abiabaluba maiorba maluba abaiocoloba maluba maroba, cululoba marakoba midoba, maioa carua baloba kiliakanda maioka culioka makka maruoka maruroka, kayakka abioluka maroka biliuoka caioka marioka balibola »
(Trad. Ciao)

Tale tipo di comunicazione è volutamente lunga per ritardare l'inizio di una guerra tra due popolazioni. Riportiamo a titolo squisitamente esemplificativo un tipico dialogo tra due capi tribù che sono in procinto di cominciare una guerra, una faida o una battaglia, per il possesso del territorio, di alcune donne o di un gatto ninja.

- Capo Tribù 1: “Aiaroka malula mararoka caioka lupulopa maroka marola callipoca tartotica caiota marussa calleola caloca maretoga kiliakanda maluba cululoba malula caioka maroka marussa elette caloca balibolamakka marakoba kayakka masenda malula mararoka caioka lupulopa maroka marola callipoca tartotica caiota marussa calleola caloca maretoga kiliakadnda maluba cululoba malula caioka maroka marussa eldaette caloca balibolamakka marakoba kayakka roka malula mararoka caioka lupulopa maroka marorla callipoca tartotica caiota maraaussa calleola caloca maretoga kiliseakanda maluba cululoba malula caioka maroka marussa elette caloca balibolamakka marakoba kayakka”
Traduzione : Benvenuto

- Capo Tribù 2: “Caioka lupulopa maroka marola callipoca tartotica caiota marussa calleola caloca maretoga kiliakadnda maluba cululoba malula caioka maroka marussa eldaette caloca balibolamakka cululoba malula caioka maroka marussa eldaette caloca balibolamakka marakoba kayakka roka malula mararoka caioka lupulopamaroka marorla callipoca tartotica caiotamaluba cululoba malula caioka maroka marussa eldaette caloca balibolamakka marakoba kayakka”
Traduzione : Benvenuto a te

- Capo Tribù 1: “Marola callipoca tartotica caiota marussa calleola caloca maretoga kiliakadnda maluba cululoba malula caioka maroka marussa eldaette caloca balibolamakka marakoba kayakka roka malula mararoka caioka lupulopa maroka marorla callipoca tartotica caiota maraaussa calleola caloca maretoga kiliseakanda maluba cululoba malula caioka maroka marussa elette caloca balibolamakka marakoba kayakka daioka lupulopa maroka marola callipoca tartotica caiota marussa calleola caloca maretoga kiliakadnda maluba cululoba malula caioka maroka marussa eldaette caloca balibolamakka cululoba malula caioka maroka marussa eldaette caloca balibolamakka marakoba kayakka roka malula mararoka caioka lupulopamaroka marorla callipoca tmarola callipoca tartotica caiota marussa calleola caloca maretoga kiliakadnda maluba cululoba malula caioka maroka marussa eldaette caloca balibolamakka marakoba kayakka roka malula mararoka caioka lupulopa maroka marorla callipoca tartotica caiota maraaussa calleola caloca maretoga kiliseakanda maluba cululoba malula caioka maroka marussa elette caloca balibolamakka marakoba kayakka perkaioka lupulopa maroka marola callipoca tartotica caiota marussa calleola caloca maretoga kiliakadnda maluba cululoba malula caioka maroka marussa eldaette caloca balibolamakka cululoba malula caioka maroka marussa eldaette caloca balibolamakka marakoba kayakka roka malula mararoka caioka lupulopamaroka marorla callipoca tmarola callipoca tartotica caiota marussa calleola caloca maretoga kiliakadnda maluba cululoba malula caioka maroka marussa eldaette caloca balibolamakka marakoba kayakka roka malula mararoka caioka lupulopa maroka marorla callipoca tartotica caiota maraaussa calleola caloca maretoga kiliseakanda maluba cululoba malula caioka maroka marussa elette caloca balibolamakka marakoba kayakkamaroka marola callipoca tartotica caiota marussa calleola caloca maretoga kiliakadnda maluba cululoba malula caioka maroka marussa eldaette caloca balibolamakka cululoba malula caioka maroka marussa eldaette caloca balibolamakka marakoba kayakka roka malula mararoka caioka lupulopamaroka marorla callipoca toka”
Traduzione : Come stai?

- Capo Tribù 2: “Aaba mararoka caioka lupulopamaroka marorla callipoca tmarola callipoca tartotica caiota marussa calleola caloca maretoga kiliakadnda maluba cululoba malula caioka maroka marussa eldaette caloca balibolamakka marakoba kayakka roka malula mararoka caioka lupulopa maroka marorla callipoca tartotica caiota maraaussa calleola caloca maretoga kiliseakanda maluba cululoba malula caioka maroka marussa elette caloca balibolamakka marakoba kayakka perkaioka lupulopa maroka marola callipoca tartotica caiota marussa calleola caloca maretoga kiliakadnda maluba cululoba malula caioka maroka marussa eldaette caloca balibolamakka cululoba malula caioka maroka marussa eldaette caloca balibolamakka marakoba kayakka roka malula mararoka caioka lupulopamaroka marorla callipoca tmarola callipoca tartotica caiota marussa calleola caloca maretoga kiliakadnda maluba cululoba malula caioka maroka marussa eldaette caloca balibolamakka marakoba kayakka roka malula mararoka caioka lupulopa marokarussa elette caloca balibolamakka marakoba kayakka perkaioka lupulopa maroka marola callipoca tartotica caiota marussa calleola caloca maretoga kiliakadnda maluba cululoba malula caioka maroka marussa eldaette caloca balibolamakka cululoba malula caioka maroka marussa eldaette caloca balibolamakka marakoba kayakka roka malula mararoka caiokke peressekka cululoba malula caioka maroka marussa eldaette caloca balibolamakka marakoba kayakka roka malula mararoka caioka lupulopamaroka marorla callipoca tmarola callipoca tartotica caiota marussa calleola caloca maretoga kiliakadnda maluba cululoba malula caioka maroka marussa eldaette caloca balibolamakka marakoba kayakka roka malula mararoka caioka lupulopa marokarussa elette caloca balibolamakka marakoba kayakka perkaioka lupulopa maroka marola callipoca tartotica caiota marussa calleola caloca maretoga kiliakadnda maluba cululoba malula caioka maroka marussa eldaette caloca balibolamakka cululoba malula caioka maroka marussa eldaette”
Traduzione : Eccellentemente, e tu?

Dopo circa dodici ore di conversazione, i due capi tribù sono a malapena arrivati alle presentazioni e, stanchi e spossati dal lungo parlare, decidono di abbandonare la via del dialogo e di non dichiarare guerra pur di non parlare così tanto. Ciò ha portato la cultura del popolo della giungla di Samoa ad attaccare i nemici tramite imboscate improvvise.

È comunque interessante notare come il dialogo preparatorio alla guerra termini, purché esso finisca, con una parola evocativa che da inizio allo scontro e che è anche la parola più breve di tutta la lingua delle varie isole Samoa, tale parola è: Fankù. Essa è molto breve ma copre una grande quantità di significati che difficilmente possono essere espressi nella nostra cultura. Il filologo e pasticciere andino, Vito Manuel Estrenandez, ha provato a fornire una traduzione del termine. Dopo anni di studi egli è riuscito così a trovare una traduzione letterale della parola Fankù:

« Possa la tua stirpe bruciare tra le fiamme del vulcano Kakaduro durante un'eruzione e possano le loro ceneri essere sparse nelle discariche di Chiaiano e Marigliano, possa essere la tua testa mozzata e che possa rotolare per i pendii dei monti ed essere usata dagli abitanti delle isole Valatu come pallone da rugby per l'ultima giornata del campionato di Serie B. Possano le tue interiora essere cotte in un microonde e essere servite alla mensa della Caritas. Possa il tuo cane essere usato nel cast di "Come cani e gatti 2" e il tuo gatto ucciso e cucinato da Bigazzi. »
(Traduzione letterale della parola Fankù.)

Nel '74 il giurista sumero Andreas Dallas, appassionato di conchiglie, ha però espresso profondi dubbi sulla traduzione proposta da Esternandez, sostenendo che al posto di Bigazzi andasse in realtà Galeazzi.

Logorrea Flanderson

La logorrea Flanderson non è stata tuttora diagnosticata, ma si sa che c'è. Il dottor Emerius Flanderson, gastroenterologo dell'Università di Svezia, ha sempre desiderato fin da bambino dare un nome a una malattia, una patologia, o anche solo un paio di scarpe. Fu così che il dottor Flanderson fu il primo a diagnosticare quella che poi sarà riconosciuta a livello internazionale come logorrea Flanderson. I sintomi di tale logorrea sono sconosciuti ai più, si narra difatti che il dottor Flanderson, durante una seduta oftalmologica ad un paziente, sia uscito dal suo studio urlando: ha la logorrea Flanderson! Da allora tale terminologia è stata riconosciuta da tutti gli studiosi e sono presenti diverse pubblicazioni mai pubblicate relative all'argomento. La logorrea Flanderson si presenta come un flusso ininterrotto e ininterrompibile di parole, con il soggetto che continua a parlare in evidente stato catatonico senza che ci sia la possibilità di fermarlo, se non con una badilata in testa. Sebbene la maggior parte degli studiosi abbiano attribuito tale tipo di comportamento a semplici episodi di demenza o autismo, il dottor Flanderson ha insistito affinché la nuova patologia prendesse il suo nome. Alla conferenza di Copenaghen sulle malattie mentali, le neurochirurgie e le sculture di fiori, Flanderson ha preso la parola, implorando il pubblico di lasciare il suo nome a tale malattia con la seguente motivazione:

« E dai yah, per piacere. Ma che vi costa? »
(Discorso del dottor Flanderson)

La proposta passò quasi all'unanimità, se non fosse stato per l'usciere che in quel momento si era assentato e non ha potuto votare. Grazie a Flanderson quindi oggi conosciamo un nuovo tipo di male che prima ci era sconosciuto e che francamente non pensavamo neanche che potesse esistere.

Logorrea di tipo Vermont

Tipo di logorrea sperimentato da Voltaire sulle scimmie dello zoo di Parigi: ha una portata enciclopedica multipla, sicché l'affetto da questa malattia può esplicare ogni concetto che giri nella sua mente, con prolisse digressioni in cinque lingue diverse... e in contemporanea.

Logorrea di tipo Karpen

La logorrea di tipo Karpen è uguale alla Logorrea di tipo Vermont, solo che si chiama di tipo Karpen. Il Dottor Nostromo Karpen, norvegese di origine inca iniziò a parlare il 28 dicembre 1891 e non smise se non nel 1912 quando scoprì che stava parlando al suo cane ormai morto da cinque-sei anni.

Logorrea Morelli

Morelli risponde:

 :- Tizio: “Dottò, mia moglie va tutti i giorni a far shopping, spende una cifra in scarpe e borsette, passa tutto il giorno in palestra e a casa non fa nulla. Secondo lei perché?”
- Morelli: “Questo suo comportamento manifesta senz’altro una compensazione di mancate attenzioni che evidentemente lei non le concede a sufficienza. È inoltre evidente un ritorno alla fase infantile rappresentata dalla voglia di circondarsi di beni materiali che altro non sono che palliativi dell’amore parentale evidentemente latitante. Ciò non escludendo una voglia repressa di sua moglie di poter uscire per relazionarsi col mondo esterno al fine di trovare nuove e diverse gratificazioni che la facciano di nuovo sentire apprezzata non solo come consorte e madre ma anche come donna tout court, evidenziando una deficitaria relazione con il suo corpo che, col passare dell’età, stenta a riconoscere come proprio. Risulta da ciò evidente che ella altro non fa che cercare di ritrovare le certezze sulla sua appetibilità di femmina trascurata, che vuole allargare i propri orizzonti dal nido coniugale verso la società in toto, magari facendo riferimento ad una persona di spicco nel microcosmo in cui lei tenta di inserirsi e che lei possa individuare come figura alpha, le cui attenzioni non possono che farle credere di essere tornata in luce agli occhi delle sue pari.”
- Tizio: Eh?
- Morelli: “Sua moglie si fa sbattere dal maestro di pilates! Altre telefonate?”

Tipologia di logorrea mutuata dalla caratteristica capacità oratoria di Raffaele Morelli, medico, psichiatra, psicoterapeuta e psicologo famoso per lo stare tutte le sere in televisione facendo inevitabilmente figure di merda. Egli ha la peculiarità di essere invitato in tutti i talk show possibili e immaginabili nei quali può dar sfoggio della sua immensa preparazione su ogni argomento dello scibile umano, dall’infanticidio più efferato alla cura della cellulite mediante impacchi di sperma, fornendo sempre risposte lunghissime e prive di qualsivoglia contenuto. Celebre per le sue supercazzole ad minchiam viene solitamente azzittito con la nota formula del “Ah Morelli... E parla per te!”, risposta che ne causa l’immediata sublimazione dallo studio televisivo mediante combustione spontanea.
Purtroppo il giorno dopo sarà ancora lì, cosa che fa supporre sia immortale.

Logorrea amicale nota anche come diarrea verbale

La logorrea di tipo amicale, tipicamente femminile, risulta evidente in situazioni quali colazioni, tè, spuntini, brunch e pasti in genere, tagli unghie, spinzettamento sopracciglia/stinchi/pube/mento, tosamento chiome, viaggi in auto, attese in coda, shopping tours, tastamento meloni nel reparto ortofrutticolo Coop/Bennet/Lidl (l'Interspar invece è silenziosetto) nonché riconoscimento per strada dopo "unavitachenoncisivedeva". Sono presenti diverse varianti del fenomeno in relazione alla quantità di individui logorroici presenti: quando questi sono entrambi nella coppia di amiche o più di due in un gruppo ristretto, l'universo si contrae e persino la cartilagine delle orecchie delle persone attorno acquista tale capacità.

Quando gli individui sono due nel gruppo esteso, questo subirà lo spaccamento[3] in due fazioni, ognuna delle quali sorbirà una delle verbalmente diarroiche amiche.

Seguirà la sbobinature di un'osservazione svolta in tuta mimetica dietro le colonne di una piazza della capitale per osservare due esemplari di femmina, una umana e una logorroica.

Osserviamo gli esemplari avvicinarsi, quasi sempre carichi di buste. La natura delle sportine spesso permette di classificare il tipo di argomenti trattati, cioè tutti ma privilegiando a seconda alcuni aspetti:

  • Sportine da supermercato: il discorso verterà sul rialzo dei prezzi, sui gap qualitativi, su quanto sono ridicole le scelte di prodotto di Rebecca, su quanto è sporco e rozzo il cassiere del mercoledì mattina[4];
  • Sportine da mercato (alimentari): la conversazione viaggerà su luoghi comuni triti e ritriti quali
« Si stava meglio quando si stava peggio »
« Non ci sono più le mezze stagioni »
« Quest'anno van di moda proprio queste cose qua »

considerazioni sulla variabilità qualitativa delle cotiche fornite dalle bancarelle della zona Ovest a quelle della zona Est e scherzosi ma innocentissimi e men che ammiccanti commenti ai sorrisi del "bel" ragazzo del banco dei formaggi, peloso e sudaticcio[4];

  • Sportine da mercato (abbigliamento): Clima allegramente ciarliero, si parla di scarpe, gonne, calze e tutto ciò di cui una donna è fornita probabilmente per una vita intera arrivando sempre, inevitabilmente alla stessa conclusione:
« Guarda per quello che costa ne avrei dovuti prendere almeno una quindicina, cioè lo so per carità che non è che sia la piccola fiammiferaia ma sembravo davvero una zingara in giro vestita così ma ti sembra quelli ormai ce li avevo da millemila anni, poi non li butto, li tengo perché samai che possano servire..  »
( Donna con sportina d'abbigliamento da mercato sul millemillesimo dolcevita nero finalmente in suo possesso)
  • Sportine da negozio d'abbigliamento: discorso armonicamente composto da pontificate etico-morali su terze al solo scopo di apparire umili, magnanime, innocenti:
« Santo Cielo ma hai sentito di Samantha? Non so, io al suo posto non penso che ce la farei a essere ecco, così.. disinibita. Ma che poi fa bene eh!, per carità, solo che diciamo sinceramente faticherei a comportarmi in modo così libero sapendo che a mio marito potrebbe dispiacere ma magari sbaglio io sia chiaro di sicuro loro avranno equilibri collaudatissimi, in fondo sono sposati anche se si conoscono solo da un anno. Io e VittorioFranco stiamo insieme da nove anni e ne aspetteremo altri 74 per il grande passo perché vogliamo conoscerci bene ma il mondo è bello perché è vario ed ognuno deve essere liberissimo di fare quello che preferisce sai.. »
(Esempio di discorso sopracitato, mai terminato ma interrotto da borsettata alla nuca da perte della stremata amica)

espanso da soavemente lievi opinioni sull'abbigliamento di ogni singola femmina, indipendentemente dalla specie purché evolutivamente superiore ai celenterati

Donna : Va bene qui?

Mostro Logorroic Caso clinico : Sì certo ma meglio questo tavolino così se passa quella stronza di Genoveffa poi la vediamo, bastaaaarda, ha sorriso al mio ex l'altro giorno e non so come ho fatto a tenermi, cheppoi sai che lei è stata cornuta mazzìata e scaricata dal marito? Così impara! Ma poi tutto sommato mi dispiace cioè non riesco a essere così lapidaria cheppoi lei mica è cattiva, solo un po' tonta anche se mica tanto dato che nel divorzio è riuscita a spillare abbastanza all'infame da potersi comprare quello che vuole...

Logorrea di tipo Kyoto

La logorrea di tipo Kyoto si contrae anagrammando la logorrea di tipo Tokyo. Questo ci porta a un paradosso di proporzioni se non bibliche quantomeno tolemaiche, ove si vogliano soppesare tutte le componenti escatologiche dell'essere integro e ineluttabile che lo stesso Peppe Parmenide teorizzava qualche lustro fa. Infatti, se vogliamo sottoporre a un vaglio squisitamente hegeliano le concatenazioni derivanti da tale paradosso esse vanno persino a scavalcare di parsec e parsec il limite ultimo che viene comunemente preso come fine estremo dell'esistenza. L'assoluto che si viene a creare annichilisce gnoseologicamente l'astratta concezione essere-non essere espressa poi anche da quel pedestre menestrello inglese, tal Guglielmo Agitalancia il quale propose poi modelli teschiformi inneggianti ai oltraggiosi dardi fortunati. Nel vortice di tipo metasemantico creatosi si inserisce poi un quadro prettamente kafkiano, dostoevskano, petrarchesco, montaliano, romanesco e probabilmente puzzoso di inversa razionalità, che sfocia e nel delirio incontrollato, che fu proprio anche dei popoli pre-colombiani dell'Isola di Pasqua, e nell'isteria di invenzione che porta anche i più sparagnini a scialare in scialli e porcellane, e porcellone.

Logorrea di tipo Tokyo

La logorrea di tipo Tokyo è una variante della logorrea di tipo Kyoto ottenuta anagrammando la parola Kyoto. Portata alla luce dallo studioso Kekatso Mi Dichi, famoso neuro-pneumatologo di un gommista. Dopo la scoperta fu cacciato dall'albo professionale dei gommisti di Hokkaidō, per essere poi ammesso come decente di reopneumatologia dell'Università di Singapore, in Connecticut.

Logorrea Mazza-Van der Kiappen

Scoperta da due passanti, Gerolamo Mazza e Armin Van der Kiappen, essa si manifesta con delle chiazze rosse sul viso. Attraverso le chiazze è possibile anche iniziare una conversazione logorroica di un certo peso. Una chiazza rossa sulla narice destra significa: "È mai possibile che ti devo ripetere sempre le stesse cose ogni giorno che passa, perché tu te le dimentichi e io sono stufo di ripeterle ogni volta!". Un puntino sul lobo dell'orecchio può essere tradotto con: "Oggi ho fatto la spesa al supermercato. C'era la Wanda... quante risate, mi ha raccontato di Gisella... sapessi cosa ha combinato in Austria... no ora non te lo posso dire, ti chiamo stasera.... cia-cia-cia".

Logorrea alcolica o di Cobain

La logorrea alcolica è causata dall'ingurgitamento repentino di sostanze alcoliche. L'euforia prodotta nei recettori dopaminici provoca spesso un blaterare insulso e senza scopo, che di solito può essere interrotto o sospeso attraverso la pressione ad una velocità variabile di un palmo della mano sul volto del paziente. Alti valori di assunzione provocano invece il blocco di ogni comunicazione logorroica e il coma etilico.

Logorrea Jonson detta anche Logorrea del Cuculo bruno di Volterra

Questo tipo di logorrea ha radici profonde nella storia, come quelle del platano che lo zio Giampietro ha nel suo giardino, un giorno voleva sradicarlo per venderlo a Peppino Spatozza, un tizio che compra alberi da collezione scambiandoli con elettrodomestici, e non c'è riuscito neanche con la macchina quella di John Deer per sradicare gli alberi, cioè una vergogna. Comunque la logorrea Jonson è nata nel 1200, o giù di lì, non sono mai stato bravo in storia, una volta ho scritto che i Galli avevano raggiunto per primi Marte nel 300 a.C.; e deve il suo nome a Fiorenzo Jonson, un frate minore che seguiva San Francesco d'Assisi (che poi non è che venisse proprio da Assisi, veniva da Assisi al mare). Jonson era un po' come Watson di Sherlock Holmes, quello che poi alla fine era un idiota messo lì solo per interrompere quei monologhi logorroici e pieni di quella insopportabile boria inglese che tutti odiano, solo che Holmes diceva a Watson: "Elementare, Watson" e invece San Francesco a Jonson diceva: "Elementale, Jonson", perché a lui piacevano tutte quelle cose della natura, un po' come Bono Vox, solo che lui è pure fastidioso e un po' cazzone.

Sì, insomma c'era San Francesco che parlava con gli uccelli, e non uccelli-uccelli, tipo cazzo e pene, uccelli veri, quelli con le piume; poi però l'uccello gli rispondeva e stavano ore e ore a parlare della prozia Concetta che aveva i calli e facevano commenti sui vestiti delle matrone che andavano in Chiesa e poi si raccontavano barzellette sconce tipo quella dove uno compra un cammello speciale che va avanti solo dicendogli culo e si ferma solo dicendogli merda e poi arriva a un burrone e non si ricorda più qual è la parola che bisogna dire per fermare il cammello e allora si mette a imprecare: "Che cazzo faccio adesso, merda!" e così il cammello si ferma e allora lui è contento e dice: "Oh! Che culo!" e poi ridevano come idioti pensando a quel poverino che era caduto giù, cioè non è carino insomma poveraccio forse si era fatto male. Quello che intendo dire è che la violenza fa ridere, ma solo se non sei tu a subirla, ci vuole un po' di contegno e di misura, magari c'è gente che sta male e i bambini! Oh perché nessuno pensa ai bambini!

Logorrea inversa

Consiste nel rimanere ostinatamente in silenzio.

Logorrea ugro-finnica

Malattia che fa ripetere all'infinito suoni simil-onomatopeici. Dal punto di vista economico-sociale presenta escrescenze nel metodo Ogino-Knaus formate da curve statistico-gaussiane proprie di un fenomeno politico-geologico e spesso abusato a livello tecnico-tattico. Inoltre ove si vogliano prendere in esame le conoscenze etico-moralistiche attribuitesi in modo truffaldino dai questi sedicenti (e sedicenni) esperti socio-dinamici ecco che il quadro psico-filosofico si deturpa in maniera per nulla estetico-realista. Proseguendo questo viaggio didattico-formativo si incontrano diversi livelli divulgativo-utilitaristici i quali sono spesso proposti dallo stesso personale amministrativo-tecnico-ausiliario e si fregiano di considerazioni logico-razionali che spingono persino i più scettico-realisti a una nuova apertura etico-mentale.

Logorrea alcalino terrosa

La logorrea alcalino terrosa si contrae assumendo sostanze chimiche alcalino terrose per via endovenosa. Scoperta da un team di studiosi dell'International Universiti ov S.ta Minkia essa si manifesta con i seguenti sintomi:

  • orecchioni
  • unghie incarnite a entrambi i diti medi
  • una dermatite sconsiderata
  • deliri nel sonno (la logorrea vera e propria)

Se non curata porta alla morte, alla cecità e, nei casi più gravi, a una leggere gastrite. Tale logorrea fu scoperta nel 1893 in Inghilterra, quando gli scienziati dell'impero facevano esperimenti sugli schiavi delle colonie. Gli studi prevedevano iniezioni, a volontari non consenzienti provenienti dal Pakistan, di dosi in quantità diverse di sostanze chimiche. Gli effetti furono differenti a seconda della sostanza immessa. Nella maggior parte dei casi tali iniezioni hanno portato a morte nel giro di poche ore, in un caso è nato l'uomo sabbia, negli altri casi i soggetti sono stati colpiti dalla logorrea definita poi alcalino terrosa, dal tipo di sostanze iniettate, come il Magnesio, il Berillio e il Chewing-gum.

Logorrea di Aerrogol

Al Aerrogol id Logorrea è nu opit id arreogol ehc egnirtsoc el enosrep etteffa ad atsueq emordnis a eralrap alla aicsevor odnacovorp ilgen irtla nu osnes id otnemaseaps. Eneiv otaruc noc inoisiv evissam id inoissimsart etatneserp ad Acul Otaruig.

Logorrea che se la prendi parli veramente per ore e non riesci più a smettere

La Logorrea che se la prendi parli veramente per ore e non riesci più a smettere è una variante della Logorrea del Cuculo bruno di Volterra detta anche Logorrea Jonson. Tale logorrea si manifesta principalmente nelle popolazioni andine di etnia mongola, quindi identificabili grosso modo con le odierne regioni dell'Inguscezia e della Pomerania meridionale. Com'è noto infatti l'Inguscezia, da non confondere con Linguscezia, regione poco distante, ma che si affaccia sul Mar Morto, è una ex-repubblica federata russa, ex-regno cosacco, ex-provincia del regno dell'Orda d'oro, ex-sterpaglia terra di nessuno. Oggi è una repubblica autonoma alle strette dipendenze di Mosca. La logorrea che se la prendi parli veramente per ore e non riesci più a smettere si presenta generalmente di notte, bussando alla porta, quando tutti stanno dormendo, apposta per dare più fastidio. Quando uno degli abitanti della casa si alza e va ad aprire, allora la logorrea che se la prendi parli veramente per ore e non riesci più a smettere ti prende e non ti lascia più, nemmeno quando vai in bagno, che pensi di stare tu da solo e invece ci sta anche la logorrea. La logorrea che se la prendi parli veramente per ore e non riesci più a smettere costringe la vittima la vittima a parlare per ore senza che ella (la vittima) o ello (nel caso sia un uomo) possa fermarsi. Ciò risulta particolarmente fastidioso durante i seguenti eventi:

  • spettacoli al cinema
  • spettacoli al teatro
  • funerali

Il suo virus si passa di mano in mano o con il passa parola. Attenti quindi anche ad accettare il latte che il vicino potrebbe offrirvi, nel caso andiate da lui a chiederlo perché vi è finito, soprattutto se quel latte è caduto a terra e il vostro vicino l'ha raccolto a vostra insaputa e ve l'ha porto. Ciò non è affatto igienico e potrebbe portare a numerose malattie, quali appunto la logorrea che se la prendi parli veramente per ore e non riesci più a smettere. L'unico rimedio per guarire da questa malattia è la morte.

Logorrea da lezione universitaria

Nell'84, un équipe di cerebrolesi ha individuato nell'Università del Cairo, a Parigi, una nuova variante della logorrea, che si presenta normalmente nei docenti universitari dell'Egitto quando entrano nelle aule. Gli studiosi hanno poi riscontrato che tale genere di logorrea si presenta in quasi tutte le facoltà universitarie del globo. Essa ha i seguenti sintomi: il docente nell'orario di lezione è portato a parlare e sparlare per ore di un argomento a lui molto noto e di cui i suoi interlocutori non sono interessati o fingono scarso interesse. È interessante notare come la patologia si manifesti durante le ore di lezione e abbia durata pari proprio alle ore di lezione. Al termine della stessa difatti l'individuo si intristisce e si accascia su sé stesso uscendo mestamente dall'aula nel silenzio più tombale, in contrasto totale con il fiume di parole espresso precedentemente. Si noti come tale patologia, di carattere prettamente mentale, nasca dal bisogno di attenzioni del docente, che vuole colpire gli interlocutori con la sua conoscenza e sapienza. I docenti universitari, alla luce di queste nuove scoperte, hanno chiesto al governo l'indennizzo per questo tipo di malattia, ma il governo tuttora si rifiuta di considerarla come una malattia degenerativa della professione.

La logorrea nella medicina

La medicina ufficiale riconosce nella logorrea la principale causa di logorrea. Sebbene la scuola di Cleveland abbia ammesso che la logorrea può derivare da un disturbo neurovegetativo oppure di tipo colorettale si è dovuti attendere il 1965 per arrivare a capire che affinché si possa parlare di logorrea è necessario che il soggetto in questione parli in modo smodato e per dimostrare che la scuola di Cleveland aveva confuso la logorrea con la diarrea. La logorrea presuppone la presenza di un soggetto logorroico, che non è per niente facile da trovare. Potremmo esplorare cliniche, ospedali, tribunali, bar, frigobar, piste da sci, campi da golf, campi di grano, campi di concentramento, pizzerie, alberghi, uffici postali, studi di commercialisti e banche del seme senza mai riuscire a trovarne uno, oppure cimiteri e obitori senza mai riuscire a trovarne uno vivo. Eppure la logorrea è molto più frequente di quanto si pensi, a volte basta leggere l'articolo di una wikia per rendersene conto o, se sono più di uno, per rendersene conti. E siccome i conti tornano sempre lasciate aperta la porta, così almeno gli risparmiate la fatica di suonare. Il dottor Flavio Alluce, detto L'incompetente dai suoi pazienti, ha pubblicato nel 2007 un interessante articolo scientifico in cui mette in relazione la logorrea con la logopedia e la prematura morte di Puffetta con l'aumento dell'attività masturbatoria nel villaggio dei Puffi. Sono teorie ardite, che necessitano di ulteriori indagini per poter essere degnamente messe alla berlina, con buona pace di tutti i cabriolet. Facciamo un passo indietro, altrimenti le porte dell'ascensore non si chiudono. Nel 2001 il CURISG (Centro Universitario di Richerche Inutili Sovvenzionate dal Governo) per dimostrare gli effetti deleteri della logorrea sugli animali di piccola taglia selezionò un criceto logorroico (che chiameremo Guglielmo per rispettare la sua privacy) e lo mise all'interno di una gabbia piena di criceti. L'esperimento fu un clamoroso insuccesso, dopo circa 15 minuti il criceto si era già ingroppato 8 criceti senza spiccicare neanche una parola e forse la scelta di criceti femmine per tentare il dialogo con Guglielmo si rivelò un errore madornale. Mentre il CURISG si preparava ad affrontare la nidiata di criceti in arrivo nel 2003 l'Università di Princeton of Persia in Florida organizzò un semplice esperimento volto a misurare per quanto tempo un logorroico potesse parlare a ruota libera. Il soggetto preso in esame fu il famoso Luca Matteo Ferrari, già noto per essere impazzito per la fragola in un vecchio e noto spot televisivo. Le telecamere vennero accese alle ore 8:00 a.m. del 6 giugno ed iniziò la registrazione dell'esperimento:

- Medico:: “ signor Ferrari, è vero che lei è logorroico?”
- Luca Matteo Ferrari:: “No.”

Esperimento fallito.

Come evitare di confondere la logorrea con la diarrea: principali analogie e differenze

Lungo l'asse delle y, quello verticale, il numero di ammalati di logorrea. Lungo l'asse delle x, l'altro asse cartesiano, il numero di malati di diarrea. O era il contrario? La regressione non è lineare, quindi scambiare gli assi è un errore gravissimo.

È facile saper distinguere la logorrea dalla diarrea, se sai come farlo. Innanzitutto, è necessario definire la prima e la seconda. Non mi sto riferendo alle taglie di reggiseno, che comunque sono molto interessanti.[5] La definizione però non può non trascendere da alcune considerazioni di base, utili -anzi, no! necessarie!- al conseguimento del fine desiderato. La malattia può essere definita come una deviazione biologica dal progetto. Ma quale malattia colpisce solo gli architetti? Cioè, il punto è che sia la logorrea che la diarrea sono malattie, quindi deviazioni biologiche dal progetto. Altre considerazione interessante da fare è che "logorrea" e "diarrea" ha ben 4 lettere in comune. Questo sta a significare la profonda denotazione semantica del linguaggio, strumento con il quale cerchiamo di interpretare le realtà. Malattie, quindi, entrambe. Entrambe sono una grave piaga dell'umanità, comparabili solo alla peste del 1200 e il colera a Napoli. L'igiene è la branca della medicina che si occupa, insieme, ma in maniera diversa dall'epidemiologia, delle grandi malattie dell'umanità, come ad esempio la peste del 1200 e il colera a Napoli. Ma il punto centrale del discorso è che la malattia si può sconfiggere, se sai come farlo, e se sai quale malattia è. Quindi è necessario distinguere le varie malattie, e poter definire la malattia in generale. La malattia può essere definita come una deviazione biologica dal progetto.[citazione necessaria] E la logorrea, come anche la diarrea, sono, ovviamente, incluse nell'insieme delle malattie. Ma arriviamo al nocciolo della questione. Sono distinguibili queste due patologie? Il buon senso e il senso comune, che di solito vanno di pari passo, direbbero di sì. E hanno ragione!

Prevenzione della logorrea

La logorrea può essere prevenuta in vari ed eventuali modi. La maggior parte dei rimedi è stata individuata in Francia in età premestruale, mentre molte altre tecniche si sono aggiunte dopo la scoperta della busta di plastica. Una delle tecniche più usate per la prevenzione da questo terribile male è difatti il ricoprire le proprie estremità con buste di plastica, per evitare il contatto diretto con individui estranei e senzienti. Le estremità da coprire sono gli arti (piedi, mani e coda), il busto (torace, collo e fegato), la testa e tutte le sue sottosezioni (cervello, cervelletto e cervellone). Si consiglia però di forare la busta di plastica posta sul capo per evitare di morire di cirrosi.

Tale abbigliamento è consigliato in luoghi affollati e promiscui, come i mezzi pubblici, le scuole e gli zoo. Particolare attenzione deve essere fatta nelle stazioni della metropolitana, dove il vento dovuto al grande spostamento d'aria generato dal passaggio dei treni, potrebbe farvi volar via tutte le buste di plastica lasciandovi scoperto e inerme davanti ai pericolosi germi della logorrea. È infine severamente sconsigliato il recarsi in ospedale, luogo, com'è noto, pieno di individui malati e potenzialmente contagiosi.

Infine la prevenzione si fa anche con una corretta alimentazione, a base di monossido di carbonio e bisolfonato di ceppa. Mangiare molta frutta, verdura e becchime per gli uccelli. Particolarmente consigliato è lo yogurt al tonno, ricco di proprietà organolettiche e sostanze emollienti atte a combattere i gravi effetti della logorrea.

La logorrea come malattia mentale

Fra le malattie mentali è la malattia mentale. Nel senso che peggio di lei non ce ne sono. Infatti è peggio del morbo di Parkinson, della sindrome di Stoccolma, della necrosi gangliare primorda, della pasta scotta, della sindrome di Down, della sindrome di Gardner, della Poliposi familiare, della neurofibromatosi, della deficienza di Acth, della sindrome di Kallman, della sindrome di Baller-Gerold, dell'anomalia di Axenfeld-Rieger, della sindrome dell'apoplessi ungueale e della bambagia nel culo. Passiamo ad esporne le sintomatologie, anche perché tanto ho finito le malattie e questo non perché, al contrario di quanto voi crediate, io sia un ignorante o un medico fanfarone che cela dietro nomi astrusi la sua ignoranza sulla falsa riga di Don Abbondio che non era un medico ma vabbe siamo là, ma semplicemente perché così ho deciso.

Sintomatologia

Di solito i sintomi che essa presenta sono i seguenti:

  1. Il paziente dimostra una manifesta incapacità di concentrare il flusso cosciente verso un solo pensiero, saltando da un argomento all'altro come uno scoiattolo volante da un albero all'altro; che poi il nome di questi esseri è improprio perché non volano semplicemente planano dolcemente sfruttando le correnti ascensionali, solo che qualche naturalista amante del bird-watching li ha visti e ha esclamato Cazzo! Uno scoiattolo che vola! Fico! per poi dare un nome che più banale non si può alla specie in questione. Ma qui si sta divagando! Dottor Ciurnalli passiamo avanti!
  2. Il paziente soffre di insonnia perenne. Nel senso che non dorme mai. Mai. Ma non per colpa di un abuso di caffè! Semplicemente non ci riesce perché pensa a quei pantaloni di raso rosso pacchiani che stamattina ha visto nel negozio dietro l'angolo dopo quel fioraio che non mette mai i prezzi sotto gli articoli in vetrina mandandolo in questo modo fuori dai gangheri, non come quel fruttivendolo ubriacone che se ne sta fuori sulla sua sedia di vimini a grattarsi i coglioni che non usa nemmeno la bilancia per pesare la roba e si inventa prezzi a casaccio!
  3. Il paziente non riesce a non pensare alle parole e al loro significato, esplorando i campi semantici legati ad esse come il capitano Nemo esplorava i sette mari; questo a prescindere da ciò che gli è stato detto, semplicemente non riesce a non farsi seghe mentali su qualsiasi cosa, fino a quando le sue stesse sinapsi si rifiutano di pensare ma rifiutandosi di pensare per lui sono costrette a pensare da sole, ammalandosi di logorrea a loro volta, solo che queste ultime non pensano alle minchiate che pensa il paziente, bensì alle minchiate che pensano di loro gli organi, con la cistifellea che scopa con l'uretra e quella mignotta della ghiandola pineale che si fa ingravidare dalle gonadi;
  4. Il paziente risponde a qualsiasi domanda che lui non ha mai avuto i piedi piatti siccome la madre lo costringeva a camminare sui ceci scalzo, mentre trasportava sulle spalle un masso di circa 100 chili, che poi questa, lo so io e lo sapete voi, è una cazzata perché i piedi di un qualsiasi uomo normale non possono sopportare una simile pressione e il dolore causato dai ceci risulterebbe insopportabile, provocando, tra l'altro, l'implosione dei vasi linfatici. Tuttavia è meglio non contraddire il paziente dato che dimostrerebbe ben poca pazienza, al contrario del vocabolo appena usato che contraddistingue un essere tale che sopporti le impressioni di un agente in maniera tacita e pacifica, cominciando subito un discorso prolisso e inquatificabilmente inutile sulla natura dell'essere triadico che si cela dietro i nei di Bruno Vespa;
  5. Il paziente ha la stessa soglia di apprendimento e interazione logica con l'ambiente circostante di un bonobo maschio nella stagione degli amori, senza nemmeno il vantaggio della sovrapproduzione di testosterone e le conseguenti erezioni colossali della bestia sovra-citata. Questo senza nulla togliere ai bonobi, cari animali che per comportamento somigliano molto all'uomo. Che poi io mi chiedo se gli scienziati che sparano queste minchiate ci vivano con gli uomini per dire che si comportino come primati oppure semplicemente siano propensi a considerarsi dei bonobi anch'essi ma vabbe questi sono discorsi che esulano dalle mie competenze e soprattutto dall'argomento che stiamo trattando.

Conseguenze sociali per il paziente

Siccome avete capito che il paziente è un coglione, non c'è bisogno di parlarne, semplicemente muore socialmente ed è irrecuperabile perché noi ricercatori ce ne battiamo dei malati affetti da questa patologia, a noi interessano le sovvenzioni delle grandi ditte farmaceutiche che investono solo sul cancro, sulla leucemia, sulla talassemia e basta. Questi sono poco remunerativi e lo sappiamo tutti è inutile celare l'ipocrisia. Quindi utilizzeremo questa sezione come un piacevole intramezzo. Piacevole per me perché voi non fate proprio nulla di piacevole in questo momento mentre leggete queste menate, a meno che la vostra ganza non vi stia dando una lucidatina al pipistrello, non vi stia masturbando servendosi del punto L o altre amenità simili. Se invece siete occupati allora mi dispiace avervi disturbato, ma continuerò a farlo perché sono un bastardo.

Procedure terapeutiche e sperimentazioni in corso

Attualmente non ci sono terapie efficaci atte ad eliminare il morbo senza eliminare il paziente, visto che secondo il Vaticano non è etico concedere l'eutanasia attraverso metodi completamente indolori, rapidi e puliti come un fucile a canne mozze, una katana e un cinese esperto di arti marziali, nonostante quelli non sappiano proprio niente dell'eutanasia e di come viene somministrata, noi non siamo mica i primi arrivati abbiamo fatto un giuramento e intendiamo rispettarlo. Che poi io l'ho chiesto in giro e nessuno se lo ricorda, è un altro paio di maniche, ma comunque non mi va di parlare di chi è assente perché alla fine un po' tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo rubato l'orologio di quel tizio coinvolto nell'incidente stradale sull'incrocio con la Via Appia, oppure abbiamo ignorato le richieste di aiuto dei vicini a cui andava a fuoco la casa perché c'era la partita dell'Italia in televisione. Ad oggi la cura più utilizzata dai terapisti si compone di un insieme di strategie psicologiche mirate in modo da distrarre il paziente dalla logorrosi mentale e portarlo alla pazzia normale, per poi utilizzare le ordinarie terapie per le comuni psicosi e nevrosi, si avete capito insomma quelle malattie che vi portano a scendere di casa completamente nudi oppure ad andare in spiaggia in smoking:

  • Una sessione di pestaggio accanito da parte dei bulli dell'idroscalo di Napoli
  • Una partita di rugby contro la Nazionale Neo-zelandese di rugby in cui la squadra del paziente è composta solo da lui
  • Un match di pugilato contro Mike Tyson con durata minima di ogni round di 10 minuti

Nonostante i fortissimi dubbi da parte della comunità scientifica riguardo i risultati effettivi di questa terapia sperimentale, essa continua a venir praticata nella maggior parte dei casi perché è dannatamente divertente.

La logorrea come sport

Nell'antica Atene di Pericle, Sofocle, Temistocle e Bionicle la logorrea è stata elevata a simbolo della conoscenza e della sapienza grazie a una vera e propria scuola filosofica che si sviluppò in quegli anni: la sofistica. I promotori della sofistica erano tutta gente sofisticata, che vestiva radical chic e parlava con la r moscia di film francesi con i sottotitoli in ungherese che nessuno aveva mai visto, nemmeno loro, ma che però si vantavano di aver visto. I sofisti erano famosi per essere pedanti e logorroici, per essere degli abili avvocati e commercianti capaci di venderti una prugna a 150 dracme, utilizzando le loro arti oratorie per manipolare il pensiero degli interlocutori, siano essi acquirenti, venditori, avversari politici, avversari giuridici o semplicemente la moglie per giustificare qualche scappatella. I sofisti si facevano pagare per dare lezioni di chiacchiericco, cosa che li rese alquanto invesi ai loro contemporanei, soprattutto da Socrate (e poi da Platone e Aristotele). Furono loro però che, per vendicarsi di Socrate il ficcanaso, lo fecero processare dalla cittadinanza ateniese. E fu il sofista Licofrone a convincere Socrate a bere la cicuta, convincendolo che si trattava di normale Lemonsoda[6]. Tale e tanta era la perfidia dei sofisti. Per tali motivo essi vennero chiamati offensivamente «prostituti della cultura». In realtà la figura del sofista si pone in questo senso come precursore dell'educatore e dell'insegnante, in quanto guadagnava da vivere vendendo il proprio sapere proprio come quelli che oggi fanno le lezioni private. Ma torniamo a noi, tale a tanto fu il potere dei sofisti nel V secolo a.Ciro che riuscirono ad influenzare il Comitato Olimpico Internazionale in modo da inserire tra gli sport olimpici le seguenti discipline:

Callipigio che, alle Olimpiadi del 54 a.C., pensa come rispondere a Filodemo, durante una gara di balistica, dopo che costui aveva dichiarato: Proprio questa mattina mi ha bussato Alcippa da Tebe, avvisandomi che il re di Tebe voleva incontrarmi per organizzare un barbecue con i fiocchi, chiedendomi quindi di portare i fiocchi. Allora io risposi che quello non era mese di coltura per i fiocchi, ma che bisognava aspettare aprile, massimo maggio. E che inoltre i fiocchi non potevano essere di avena, essendo la vena non ancora stata inventata. Allora chiamai il mio amico Citofone, chiedendogli di attraversare l'Oceano, giungere in Atlantide, fare amicizia con le popolazioni autoctone, fondare un tempio a Zeus, farsi spiegare come si coltiva l'avena, tornare, farsi spiegare dai popoli del Nord qual è la procedura per seccarli, tostarli e farli diventare come fiocchi, e poi portare un gran piatto di fiocchi di Avena alla festa di Alcippa. Ma Citofone non è ancora tornato tutt'oggi, da due giorni circa, e la festa era ieri, quindi la mia assenza non era causa mia, ma della stupidità di Citofone. Allora Callipigio rispose: La tua bugia è palese, o al massimo è noncuranza o al più ignoranza, poiché avresti potuto dire al tuo fido Citofone di recarsi in Oriente, lungo la via della seta, superare l'Indo, l'India e Linda e giungere nella terra della seta, dove fanno il riso. Lì giunto, farsi amici i popoli indigeni, fondare un tempio ad Artemide del Riso Gallo, farsi spiegare la coltura del riso, ritornare in patria con le carovane che portano le spezie e recarsi indi verso i popoli dell'ambra, per farsi spiegare la tostatura del riso. Ergo Filodemo, la tua è ignoranza, poiché non conoscevi cotale verità, o la tua è noncuranza, poiché sapevi il vero ma non l'hai detto al tuo fido Citofone ritenendo che fosse in grado di tornar per quella via, o bugiardo poiché, non essendo nessuna delle precedenti, di bugia si tratta. Ordunque Filodemo, scegli tu stesso l'appellativo che più ti compete. Piuttosto io, questa mattina, ero sceso nell'Ade a dare i croccantini a Cerbero, come da diversi mesi faccio a questa parte, da quando Minosse mi ha rivelato di volersi prendere una pausa e mi ha lasciato le chiavi dell'Ade. Così dunque sono dovuto salpare verso i deserti della Libia, poiché è noto ai più che Cerbero vuole solo croccantini di manticora. Così attraversato l'Egeo, superata Creta, pagato il casello, sulle coste della Cilicia giunsi, perché quel pirla del navigatore sbagliò la rotta.
  • oratoria: l'arte di declamare oralmente poesie, versi e interrogazioni orali
  • retorica: l'arte di utilizzare figure retoriche e domande retoriche a go-go
  • poetica: l'arte di inventare lì per lì versi in metrica; tale dottrina era poi suddivisa in:
    • giambica
    • esametrica
    • stile libero
  • sofistica: l'arte di fare credere cose non vere all'interlocutore
  • dialettica: mostrare la propria conoscenza dei dialetti attici, beotici, peloponnesiaci e delle altre regioni della Grecia e dell'Asia Minore
  • numismatica: l'arte di fregare i soldi all'interlocutore tramite convincimento
  • balistica: l'arte di raccontare balle galattiche senza farsi scoprire
  • pettegolezzo: l'arte di rivelare segreti che nessuno sa
  • ingiuria a pubblico ufficiale: l'arte di offendere un soldato acheo senza che lo stesso capisca di essere offeso

Le gare si tenevano due contro due e ogni partecipante doveva dimostrare al pubblico di essere più bravo in una materia rispetto all'avversario. La giuria era composta ovviamente da soli sofisti che di volta in volta facevano vincere i loro amici. Tra le gare storiche ricordiamo la gara di sofistica di Aristippo, che alle Olimpiadi del 450 a.C. fece credere a tutti di essere un alieno, e la gara di numismatica di Callipone, che nel 412 a.C. si fece dare tutti i soldi dal pubblico convincendoli che stesse facendo una raccolta di fondi per il Darfour.

Le varie discipline furono poi tolte dal CIO quando, con il Medioevo, la parlantina passò di moda e ad essa di preferì la preghiera.

Dall’edizione del 2008 di Pechino è però entrata a far parte del novero delle discipline paraolimpiche. Questo non perché i praticanti debbano avere a priori degli handicap, ma in quanto al termine della gara, in seguito a che il pubblico (pagante) avrà avuto modo di complimentarsi con i concorrenti, essi dimostreranno sicuramente dei deficit psico-motori.

Le regole stabilite dal CIO per questo novello sport olimpico sono molto semplici:

  • I concorrenti sono suddivisi in un tabellone a eliminazione diretta;
  • I partecipanti non devono essere balbuzienti (se no è troppo facile);
  • Verrà proposta la medesima affermazione ad entrambi i contendenti, i quali dovranno ripeterla con parole loro cercando di impiegare il maggior tempo possibile, senza alcuna possibilità di interruzione;
  • Non sono ammesse supercazzole e digressioni non attinenti al tema, ma è permesso aprire tutte le parentesi che si vuole, purché coerenti con il discorso, ma non si è obbligati a chiuderle;
  • Sono previsti dei disturbatori che cercheranno di far perdere il filo al concorrente intromettendosi con intercalari come "Sì, però...", "Mi permetto di dissentire..." o con un semplice "Ma..." che l’atleta dovrà immediatamente zittire fornendo innumerevoli altre argomentazioni a favore della propria tesi.

Il campione olimpico in carica è un ragioniere di Lodi che per dire “Ho una scarpa slacciata” ha impiegato ben 96 ore di discorso ininterrotto. Egli ha citato ad esempio come gli Aztechi sacrificassero un calzolaio agli dei ogni volta che si rompeva un sandalo; come la produzione dei lacci rilanciò l’industria tessile in Inghilterra nella seconda metà dell’ottocento; o come la caduta per scarpa sciolta sia la maggior causa di morte tra i vecchietti ospiti delle case di riposo del Connecticut, riportando statistiche aggiornate alla settimana precedente redatte personalmente da suo cugino, massimo esperto mondiale dell'argomento in quanto una volta c'era morto pure lui.
Che dire, un vero fuoriclasse!

Le discipline

Oratoria

L'oratoria fonda le sue radici nella Grecia antica, l'abbiamo già abbondantemente detto nevvero, nell'ambito della Sofistica (dal greco: Σοφός, saggezza, a sua volta derivato dal protoindoeuropeo *sap- a che a sua volta ha generato il latino sapio e l'italiano sapere. Ma a nessuno importa, immagino), grazie all'intelligenza di Trasimaco di Calcedonia e Gorgia da Leontini. Per Gorgia, retore del V secolo a.C., era importante l'elaborazione pomposità del discorso: la parola, per lui, ha infatti la capacità di far fare alla gente ciò che normalmente non si sognerebbe di fare neanche se minacciati con un pollo con la carrucola in mezzo. In epoca classica si affermarono ad Atene tre grandi politici ed oratori: Lisia, Demostene ed Isocrate.

Lisia fu un logografo, ossia un retore che scriveva, a pagamento, orazioni giudiziarie, in poche parole un avvocato dell'epoca, sebbene tale professione non esistesse ancora, dato questo mi sembra modestamente e francamente poco utile parlarne; scrisse in dialetto attico nudo e crudo come il pesce di quel piatto esotico quale è il sushi, senza figure retoriche. Sostenne l'importanza dell'etopea, cioè della capacità di vedersi nel carattere del personaggio che difendeva a spada tratta senza se e sanza ma e divenne un modello per gli atticisti.

L'importanza di Demostene si deve soprattutto per le sue Filippiche (che centrano con le Filippine come i capperi a merenda), orazioni politiche tenute nelle assemblee delle città greche, ma anche nelle piazze dei piccoli paesi, ai lati delle strade pubbliche e private, negli slarghi: all'epoca non contava dove si parlasse in pubblico, volte a convincere i greci di non fidarsi di Filippo II di Macedonia e a cacciarlo dall'Ellade a calci in culo come, a parer suo, meritava.

Isocrate tenne soprattutto orazioni atte alla dimostrazione delle cose di questo, quello o di nessun mondo, con uno stile armonioso; si trattò dunque di un esponente della cosiddetta oratoria epidittica (dal termine greco epideiktikós, derivato di epideíknymi ossia dimostrare). Era questo il genere di eloquenza tenuto dagli antichi oratori greci nelle cerimonie pubbliche, e anche, e spesso, private, spesso in occasione dei funerali - allegria! -, in cui si rendeva necessario tessere le lodi del defunto, oppure smerdarlo qualora non si fosse comportato in vita in modo onorevole, tipo non avesse restituito dei soldi prestatigli dagli amici, i quali sicuramente al momento del decesso aiuteranno l'oratore nel diffamare il suddetto morto tramite due o tre bestemmie.

Gli stili maggiori di oratoria che andarono formandosi nell'antica Grecia furono l'atticismo e l'asianesimo. Che poi, non si capisce perché abbiano questi nomi dato che non tutti gli asianisti venissero dall'Asia e viceversa tutti gli atticisti venissero dall'Attica. Anche se è vero che forse i Sofisti ci venissero dall'Asia, ma questo non fa loro automaticamente degli asianisti strictu sensu. Tutto questo ambaradan, salamecco, latinorum o come acciderbolina si vuole chiamare, sarebbe molto più facile a risolversi tenendo a mente un diagramma di Venn. Ma anche no. O anche sì. Dipende se ci vogliamo concentrare su questo punto oppure no, ma non era di questo che stavano parlando. Ad ogni modo, sempre se vi interessa e non vi dispiace, si potrebbe continuare a parlare dell'oratoria anche presso i Romani, cosa che noi faremo!

Retorica

« (?)... Finire sui giornali, ma che è utile gente. Vabbè, ora basta che se no faccio della retorica e mi si brucia il risotto. Ti piace il risotto alle erbette? »
(Personaggio del tanto celebre quanto scarsamente bello in tutti i sensi in cui si può intendere la bellezza, tranne quello sado-masochista dei film trash, "Alex l'ariete" mentre ad una cena ha invitato il protagonista a mangiare il cibo appena citato, che tradisce una produzione o almeno una locazione delle riprese nei pressi di Milano o comunque della Lombardia e limitrofi, stando per pronunciare la fatidica frase "il risotto con le erbette" all'intelligente domanda di chiarimenti del protagonista: "Come ha detto scusi?", a dimostrazione dello scarso QI di entrambi. Battuta, non questa appena citata sopra, ma "Il risotto con le erbette" di un paio di caratteri fa', che rimarrà come meme ad imperitura memoria della stupidità umana nella rete e in particolare negli Youtube Poop italiani. Battuta che comunque parla della retorica ed è quindi, se volete, se vi pare, in tema al tema trattao.)

L'arte retorica si confa direttamente alla logorrea in quanto di origine più greca e quindi più filosofica (del resto l'arte oratoria è puramente latina, da oro che in latino significa parlare, da cui poi parlantina). Essendo quindi i greci un popolo con più retorica e meno pratici dei latini con la loro arte oratoria, ne possiamo desumere che l'arte retorica è più prolissa in quanto di origine greca. L'arte retorica, a differenza di quella oratoria, serve a convincere le masse a ragirare il pensiero comune, quindi deve necessariamente essere più prolissa e compiere un più lungo giro di parole, allungando i termini da uno, che viene usato normalmente, a cinque o sei, che vengono usati per esprimere lo stesso concetto ma in modo affascinante e retorico. L'arte retorica è fatta anche di pause, sguardi, respiri che la parte inconscia di noi interpreta e da cui viene ammaliata e convinta. Per concludere l'arte retorica è una cagata pazzesca un'arte di recitazione.

Poetica

La poetica logorroica si è sviluppata nel '300 allorché il Cavalcanti smise di cavalcare per mettere al guinzaglio il Guinizzelli. Famosa la sua poesia in metrica endodecimale intitolata "Oh tu grand'uomo che passeggi con passo lieve e marziale lungo le strade che non portano mai a niente, cosa hai portato dal tuo viaggio?". Per reazione alla poesia logorroica si sviluppò a Siena la poesia flash. Il più noto poeta flash fu Oddone Teocoli del Frasco, autore della raccolta "m", dedicata alla sua mamma.

Sofistica

La logorrea sofistica, (dal greco: σοφιστής, sophistésl "sapientino troppo sapiente") sviluppatasi nell'antica Grecia, consiste nel fare continuamente discorsi fini a se stessi senza mai arrivare ad un nonnulla di concreto e nemmeno astratto, ma al solo scopo di dimostrare all'interlocutore di sapere qualcosa ma qualcosa di estremamente inconsistente e inutile, e allo stesso tempo di confonderlo in maniera brutale: non è raro che vi fossero casi di suicidio tra gli interlocutori (che come probabilmente già gli illustri lettori di questa pagina sapranno, consiste nel togliersi volontariamente la vita ed è un passatempo molto diffuso soprattutto nel paese del sol levante) più disperati, tra cui anche Marco Porcio Catone, che comunque non era nemmeno greco e non aveva nulla a che fare con i sofisti, ma come dice un vecchio proverbio "Il lupo perde il pelo ma non il vizio", e nonostante la gente continua a chiedersi ancora oggi quale cazzo fosse il vizio del lupo, rimane comunque un mistero in modo in cui possa averlo perso, nonché il legame che ha questo lupo con i sofisti, a proposito di lupi è necessario specificare che il lupo è un felino, proprio come il gatto, la tigre o la lumaca, ma quando è piccolo è detto lupino, e a quel punto si trasforma in una sorta di cereali che per qualche oscuro motivo venivano usati come oggetto di business da parte dei proganisti del celebre libro di Giovanni Verga I malavoglia, libro noiosissimo e incomprensibile perfino all'autore stesso che le prof sadiche obbligano gli studenti a leggere sostenendo che il Verga fosse un giornalista dell'epoca, cosa comunque inverosimile, inverosimile quanto il fatto che in questa sezione non ci sia nemmeno un fottutissimo punto e l'autore è costretto a leggerla senza interruzione e senza fermarsi con conseguente paralisi polmonare o, perché no, cerebrale, tornando al discorso de punto c'è da dire che il punto è un punto, questa si chiama tautologia, che secondo Wikipedia deriva dal greco ταυτολογία, composto di ταὐτό lo stesso — τό lo e αὐτό stesso — e λογία per λόγος discorso) ed è un'affermazione vera per definizione, quindi fondamentalmente priva di valore informativo; ciò ci riporta al discorso che Martin Luther King, detto in itagliano Martin L'utero, da non confondere con Martin Lutero che è stato un personaggio di supercazzola valore morale con scoppolamento a destra, a sinistra e al centro, che ricordano in un certo senso tutte le coalizioni politiche della Repubblica delle banane nonché di tutti gli altri Stati, Stati scritto con la S maiuscola altrimenti diventa di significato ambiguo un po' come Platinette o Clippy, personaggi di grandissima importanza ma che non rientrano comunque nella categoria di "eroi nazionali".

Dialettica

La dialettica logorroica si fonda sulla volontà di parlare in dialetto il più a lungo possibile cercando di confutare quello che ha detto il nostro sfidante. Se "A" dice "namuninni", il dialettico logorroico "B" risponderà: "nu vogghiu andari, vogghiu rimaneri ki a guardari i fichidinja che hanno messu li fiuri, fiuri culurati e beddissimi, che mi li ricordu sempre, anche quanno sonu a Milano a trabagliari dintra a pizzeria e mi tocca parlari in napuletanu iu che sognu sicilianu, ma ci avite a pensari? Io fari a pizza, iu, che ho studiato da avvocatu ma non potei trabagliari comu abbocatu, picchè non sacciu parlari l'italianu, che è la lingua che si parli dinta ai Tribunali. Tutto quescto è moltu injustu, eppure questo fu, e come fu e come non fu, io faccio è pizze e nun faccio l'abbogatu. È per quescto motivu che ora non vogghiu andari, ma vogghiu rimaneri a guardari i fichidinja. Io potcrei parlari ancuri tanti ma tu intanti che facissi? Solo tu guardari mi non potesti o potesti?"

Numistica

La numistica è lo studio esatto e proliferativo di ciò che genericamente è considerato il lato evidente della materia che tutti considerano. Si tratta di un oggetto di studi estremamente importante poiché attraverso di esso è possibile comprendere il senso di quello che comunemente viene considerato il bisogno principale dell'uomo. La numistica si compone di diverse parti principali, secondarie, terziarie, quaternarie, cinquennarie, sessenarie, settenarie e ottovolante. Le parti principali si suddividono a loro volta in parti principali fondamentali, parti principali non secondarie e parti principali non fondamentali. Le parti secondarie si suddividono in parti secondarie fondamentali, parti secondarie mitiche e parti secondarie a sfondo sessuale. Le parti terziarie si suddividono in parti terziarie calcistiche e parti terziarie calicistiche. Le parti quaternarie si suddividono in parti amene e parti meno amene. La parti cinquennarie si suddividono in parti simpatiche, parti antipatiche e parti per le vacanze. Le parti sessenarie si suddividono in parti sessenarie vere e parti sessenarie clonate. Le parti sessenarie clonate si suddividono in parti sessenarie clonate per ridere e parti sessenarie clonate per piangere. Le parti settenarie si classificano in parti molto belle e parti molto belle però con un difetto, chi lo scopre è bravo. L'ottovolante è la parte finale durante la quale tutti ridono e si tirano i capelli. Anche la logorrea è stata studiata dalla Numistica e specialmente dal numistico più famoso dello scorso secolo, il professore Alcibiade Pastrengo Rotabrigo de Puzzonis. Il prof. de Puzzonis elaborò la famosa "Enciclopedia della logorrea" in quindici volumi di 1 800 pagine l'uno. La sua tesi, ripetuta per circa tre milioni di volte nell'ambito dell'Enciclopedia, tende a dimostrare che la Logorrea è una buona cosa e aiuta la digestione e la concentrazione.

Balistica

Pettegolezzo

Politica

Ingiuria a pubblico ufficiale

La logorrea è molto diffusa allorquando si deve ingiuriare un P.U., comunemente noto come Pubblico Ufficiale o Pubblico Ufficiale Fannullone (PUF). Ecco ad esempio una tipica ingiuria logorroica rivolta da una napoletana dei quartieri spagnoli contro un pubblico ufficiale milanese abitante a Fuorigrotta ma con dei parenti che vivono a Bisceglie, perché, pur essendo milanese, ha sposato una signora di Bisceglie, che aveva dodici fra fratelli e sorelle, tutti biondi, alti tutti un metro e novanta e amanti delle orecchiette. Ogni volta che vanno a Napoli a trovare la sorella, arrivano tutti insieme e si portano tre, quattro chili di orecchiette che mangiano in allegria, mentre il marito milanese è nel traffico che si fa insultare dalla napoletana dei quartieri spagnoli, la quale nulla sa della vita grama del PU di Milano con moglie di Bisceglie e parenti di Bisceglie e che lavora a Napoli, mentre lui desiderava vivere a Milano con una sciura milanese e fare un lavoro nobile, come chessò l'amministratore di condomini o il bancarottiere. Eppure la vita è beffarda come disse il comandante dei vigili al vigile di Milano e pertanto che tu faccia e che tu dica: "questo è il destino". Non si sfugge. Magari tu potevi scappare. Andare in India. Prendere la Transiberiana e volare in Patagonia con l'ultimo volo prima di una temporanea apocalisse, ma alla fine, a Valparaiso avresti comunque trovato la tua dolce mogliettina di Bisceglie e la napoletana dei quartieri spagnoli che ingiuria contro il PU. E allora perché viaggiare così tanto. Meglio lasciarsi ingiuriare con serenità, sapendo che la tua mogliettina sta mangiando tante buone orecchiette con i suoi dodici fra fratelli e sorelle, alti un metro e novanta, tutti biondi anche se di Bisceglie. E il tuo capo che continua a ripetere che la vita è beffarda, ma tu volevi fare davvero l'amministratore di Condomini"? Questo è buffo perché l'amministratore di condomini non è che sia proprio un bel lavoro e anche lì c'è chi ti ingiuria se non peggio, tipo tirarti una melanzana in fronte, di quelle tonde e dure. Insomma tutto questo si ripete nel mondo al punto che si potrebbe dire a chiusa del paragrafo "nihil sub sole novi". A meno che tu non voglia che io continui e tu tanto hai fatto e tanto hai detto da farmi continuare perché è bello scrivere come una macchinetta senza sapere perché si scrive e soprattutto cosa si scrive, pensando che ci sono tante persone che continuano a leggere quello che sto scrivendo invece di usare meglio il loro tempo, magari guardando domenica in famiglia o l'eredità o techetechetechetè.

Storia della logorrea

La storia della logorrea, volendo intendere la stessa sia come capacità di collegare un numero pantagruelico di costrutti verbali in una sequela di proposizioni, sia volendo fare riferimento alla psicopatologia della stessa, indicando con tale termine una situazione in cui della condizione precedentemente descritta ne viene fatto un uso nocivo all'equilibro psicofisico individuale, sia anche tenendo conto del suo impiego in attività ludiche e, più in generale, volte a catturare l'attenzione di un soggetto su un oggetto a lui esterno, provocandogli una sensazione di piacere e appagamento, si perde in quella che si è soliti definire "la notte dei tempi". Questa curiosa locuzione deve il suo appellativo non ad un qualsivoglia legame con un preciso fenomeno atmosferico, nella fattispecie, o specie di fatto, a quell'evento che si verifica con cadenza periodica in un qualsiasi corpo celeste rotante intorno ad un astro o comunque ad una fonte luminosa - difatti, è d'obbligo precisare, le conoscenze astronomiche di cui finora l'umanità è in possesso non sono sufficienti a poter affermare, oltre ogni ragionevole dubbio, che siano le stelle le uniche sorgenti luminose dell'universo; come si è scoperto che nelle primordiali galassie le regole della fisica e dell'ortografia non valgono, grazie alle osservazioni compiute dal telescopio spaziale Hubble proprio nel momento in cui state leggendo questa frase, così potrebbe essere anche per le stelle, dunque, taremo fiuciosi a vedere - ma bensì imperciocché ad una figura retorica detta scrivere parole a caso, in cui ciò che conta non è tanto l'ordine delle parole, ma l'impressione che esse danno sul lettore. Ora, poiché la notte dei tempi non è storicamente contestualizzabile e le fonti risalenti a quell'epoca sono assai scarse, ciò è dovuto principalmente alla totale assenza di luce, è impossibile ipotizzare con certezza quale sia l'origine del fenomeno qui in esame, tuttavia è possibile rifarsi a delle fonti bibliografiche successive per tentare una costruzione storiografica cronologica che quantomeno possa soddisfare i pressanti requisiti che il criterio di enciclopedicità ci impone. Dunque volendo ipotizzare la plausibilità di delineare una storia di questo così importante fenomeno partendo dall'inizio, cioè dalla sua nascita, al periodo più recente, si potrebbe dividere la storia della logorrea in tre macroaree. Ora, tenendo conto che la formula per il calcolo della macroarea di un fenomeno storico è pari, nella formulazione esplicitata da Euclide alla semisomma delle basi per il numero di anni (o altezze storiche), è possibile chiamare queste tre sezioni con qualsiasi nome si voglia, ma poiché chiamarle Marco, Gianna e Lotario ci sembrava inutile, ancorché graficamente elegante, si è preferito ribattezzare le stesse in un modo più accademico. Si parlerà, pertanto, di Periodo Classico della Logorrea, Periodo Moderno della Logorrea e Periodo Contemporaneo della Logorrea. Potremmo utilizzare, per indicare le tre fasi, gli acronimi PClL, PML e PCoL, ma ciò sarebbe contrario allo spirito di questo articolo, e i nostri amici logorroici comincerebbero a guardarci male e a non salutarci più alle feste.

Periodo Classico della Logorrea

La logorrea nasce in Arabia Saudita il 15 dicembre 2007 a.C., così come ci viene riportato dall'arabo pazzo Abdul Alhazred, primo e più noto conoscitore della materia. Tra un capitolo e l'altro del suo indiscusso capolavoro, ovvero The Necronomicon Saga: New Moon, Abdul, che stava camminando tranquillo tranquillo nelle pacifiche vie della Città Senza Nome Perché Maledetta Dalle Blasfeme Parole Degli Dei Degli Inferi Che Se La Nomini O Anche Solo Provi A Pensare Il Suo Nome Muori Ma Veramente Eh, provincia della Mecca (da non confondere con la Città Senza Nome Perché maledetta Dalle Blasfeme Parole Degli Dei Degli Inferi Che Se La Nomini O Anche Solo Provi A Pensare Il Suo Nome Muori Ma Veramente Eh, provincia di Torino, né con Campobasso), ed era intento in un'animata discussione con il demone che coabitava nel suo cervello su quale film si dovesse vedere dopo cena quella sera, con Abdul che propendeva per Million Dollar baby e il demone, notoriamente fan dei musical, per Il re leone. Quasi a metà della sua camminata, ovvero in quel punto del cammino in cui la tratta già percorsa è minore uguale a quella da percorrere, Abdul si imbatté in una donna in stato interessante che chiedeva supplichevolmente di essere aiutata a partorire. Secondo quanto lo stesso Abdul ci tramanda nel suo blog, egli aiutò la donna chiedendo a gran voce che gli venissero portati degli asciugamani e dell'acqua calda. Come difatti ci tramanda la celebre Dottoressa Meredith Grey, autrice del rinomato atlante medico L'Anatomia vista da Grey: Il pene e altri organi che mi interessano particolarmente, quando una donna è in procinto di partorire, specialmente se il parto non avviene in una struttura medica attrezzata, di quelle che volgarmente vengono dette ospedali, sarà sempre necessario chiedere degli asciugamani e dell'acqua calda (o degli asciugamani caldi e dell'acqua, o delle salviette riscaldate e del bloody mary se il parto avviene nel locale Country Club), anche se il più delle volte non si sa che uso farne. Questo tuttavia non fu il problema di Abdul, il quale si vide rifiutare entrambe le richieste dai passanti, soprattutto perché nessuno voleva fargli dono di acqua calda, visto che c'erano più di sessanta gradi centigradi quel pomeriggio (pari a 333,15 Kelvin, 140 gradi Fahrenheit o 48 gradi Réamur, ma anche a 71,7594 iarde). Abdul dovette quindi arrangiarsi con ciò che aveva intorno e, usando la sabbia del deserto come lubrificante, riuscì a far partorire la donna. In seguito la donna chiese al suo salvatore come avrebbe dovuto chiamare il neonato, e Abdul stesso ci riporta quale fu la sua risposta:

« المملكة العربية السعودية دولة عربية ملكية تقع في شبه الجزيرة العربية وتستأثر بثلاثة أخماس مساحتها، يحدها من الشمال كل من العراق والأردن والكويت، ومن الشرق الإمارات وقطر والبحرين والخليج العربي، ومن الجنوب كل من سلطنة عُمان واليمن.ومن الغرب البحر الأحمر.تميزت شبه الجزيرة العربية بموقعها الأستراتيجي بين ثلاث قارات كبرى وتقع في النصف الشمالي للكرة الأرضية موطنا للعديد من الحضارات، ومهداً للرسالات السماوية. فقد ازدهرت فيها داخل حدود المملكة حضارات ذكر بعضها بالقرآن الكريم مثل مدين، بالإضافة إلى حضارة ثمود في العلا والتي لا تزال آثارها موجودة حتى اليوم في المنطقة المعروفة باسم مدائن صالح، وفي نجران نجد الاخدود الذي تحدث القرآن فيه عن أصحاب الاخدود.وفي هذه الجزيرة التي كانت ممر تجارياً هاماً وطريقاً للقوافل وفيها انتشر الإسلام في قلب الجزيرة العربية وانتشرت منها إلى سائر أرجاء العالم حتى وصلت إلى أفريقيا وآسيا وجزء من أوروبا على مدى عصور ازدهار دولة الخلافة الإسلامية.ومرت مئات من السنين ظهرت فيها دول، وزالت دول، وقام المسلمون بدورهم الحضاري التاريخي، الذي عبرت عليه الحضارة الإنسانية الحديثة من عصورها المظلمة، وانتشر الإسلام في شتى بقاع الأرض. ورغم ابتعاد القيادة الزمنية عن المدينة المنورة وشبه الجزيرة العربية بوجه عام، قد أحدث تأثيرات كان لها دورها فيما وقع بعد ذلك من أحداث فالأراضي المقدسة ظلت مقصداً للحجاج والمعتمرين والزائرين.الربع الخالي حوض واسع منخفض يعد من أكبر الصحاري الرملية المتصلة على الأرض إذ تبلغ مساحته 640 ألف كم² تمتدّ من مرتفعات الحجاز وعسير غربًا وحتى مرتفعات عُمان شرقًا، ومن هضبة نجد شمالاً حتى الحدود مع اليمن جنوبًا. وعلى الرغم من قسوة البيئة الطبيعية في هذه المنطقة وخلوّها من النشاط البشري، إلا أنها تزخر بثروات ضخمة من النفط والغاز الطبيعي والمعادن المشعة والرمال الزجاجية والطاقة الشمسية، وهي لم تعد خالية كما يوحي اسمها بذلك، إذ تنتشر فيها مراكز ومحطات شركة النفط الوطنية وتجوب الطائرات والسيارات سماءها وأرضها منقبة عن مدخراتها المعدنية. »

Cioè:

« Non ne ho la più pallida idea. »

La madre allora le impose il nome di Logorrea, perché era quello di sua nonna.

La datazione tuttavia è controversa. Lo storico latino Sallustio, in particolare, fa risalire la nascita della logorrea a duemila anni fa e la colloca in terra di Giudea. Tuttavia analisi storiche effettuiate in secoli successivi, ta le quali vale la pena di menzionare il Dissertatio about Sallustio dell'abate finlandese Sigfied Van Skaarsgaard, il dialogo galileiano Dialogo sui sistemi mediocri, sequel di un suo bestseller, inspiegabilmente meno famoso del precedente, Scusa, ma ti chiamo logorrea, di un anonimo italiano che, si dice, sia stato contemporaneo a Dante Alighieri e, in maniera maggiore, l'opera omnia del grande archeologo Indiana Jones, contestano aspramente la collocazione che Sallustio fa della nascita del fenomeno. Viene criticata in particolare l'anacronia della narrazione sallustiana, e si scorgono parecchie imprecisioni nella trattazione descrittiva delle dinamiche sociali della Samaria del I secolo, senza contare che il racconto termina con "nato in una mangiatoia". In sostanza, stanti le fonti attuali, non è possibile stabilire con inappuntabile certezza, quando sia avvenuta la nascita della logorrea.

Periodo Moderno della Logorrea

La logorrea nell'età moderna, che secondo alcuni inizia dalla scoperta dell'America, o per meglio dire: delle Americhe, mentre secondo altri inizia con la presa della Bastigila nel 1789 in Francia durante quella rivolta chiamata Rivoluzione francese, si riscontra per la primissima volta con I promessi sposi, libro (inteso come testo scritto raccolto con della colla, spago o quant'altro in due fronti di materiale più resistente, di solito cartone o pelle concia, come si usava all'epoca) scritto da un simpatico maestro della logorrea quale era Manzoni. Tale libro trattava, ma si può anche dire parlava - anche se notoriamente i libri non parlano -, di due giovani che con l'intenzione di sposarsi, con il rito cattolico in quanto allora il cattolicesimo era ancora la religione ufficiale di molti stati che avrebbero composto il futuro Regno d'Italia, vengono continuamente intralciato da un giovane conte (sebbene non si sappia il titolo originale e potrebbe pure essere stato marchese, duca, granduca o quant'altro), conosciuto dai più come Don Rodrigo, il quale fece non molto tempo dopo una scommessa rocambolesca con alcuni compagni secondo la quale avreebbe dovuto sposarsi la giovane pre-sposa Lucia; la trama continua poi con le disavventure dello sposo Renzo (allitterazione, intesa come abbreviazione di nomi o termini, del nome Lorenzo), il quale mostra per la prima volta la sua capacità di grande oratore (nome derivante dal greco antico "orao": parlo, il termine è un latinismo in quanto il participio presente attivo in greco si fa con le particelle "Oon", "Usa", "On") durante la sua prima e ultima sbronza all'osteria Luna Piena, parlando dell'ingiustizia dei potenti e dell'inutilità della scrittura, il chè, se notate bene, è in contrasto col pensiero dell'autore; la storia continua poi con la peste a Milano, la morte di Rodrigo e il matrimonio tra Renzo e Lucia. Altri esempi moderni della logorrea li troviamo nelle questioni Omeriche, tale questione tratta dell'esesistenza o meno di Omero (tale questione secondo alcuni è alla pari dell'esistenza o meno di Dio), scrittore greco dell'Età Arcaica, età posteriore a quella Classica, Ellenica e Romana, autore dell'Iliade e dell'Odissea, trattanti la guerra di Troia, libri apprezzatissimi in tutte le epoche tranne quella odierna, in quanto la gente s'è rotta le scatole sia dell'argomento trattato e dello stile logorroico (ma vi ricrederete).

Periodo contemporaneo della Logorrea

La logorrea in linguistica

Il rapporto tra la logorrea e la linguistica è piuttosto recente, fatto che purtroppo ci impedisce di introdurre la materia con cenni storici e simpatici aneddoti a metà tra il triviale e l'inutile. A prescindere da ciò, non si può non iniziare un discorso su questo tema parlando del primo luminare che si occupò dello studio della logorrea dal punto di vista della linguistica e che, contemporaneamente, fu il padre fondatore della materia; un individuo il cui nome è tutt'oggi uno dei peggiori incubi di tutti gli studenti di materie umanistiche, specialmente dopo la riforma scolastica di De Mauro, redattore di dizionari e Ministro della pubblica istruzione nel secondo governo Amato. La simpatica controfigura di Yoda, difatti, per trovare posti di lavoro per tutti i suoi colleghi, amici, amici di colleghi, colleghi di amici, assistenti, assistenti di assistenti ed allacciatori di scarpe prezzolati, decise di costringere qualunque facoltà ad avere almeno tre esami di linguistica e/o glottologia, anche quelle che facevano parte del gruppo di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali ed Ingegneria. Lo studioso di cui stiamo parlando è una delle più geniali menti mai nate e vissute in quel di di Ginevra, cosa che lo rende uno Svizzero, anche se stranamente non ha niente a che fare con formaggio, col cioccolato, con le banche e nemmeno con gli orologi a cucù: Ferdinand de Saussure. Lo studoso, nella terza pagina del secondo capitolo del suo libro "Logologia, Glottologia e Lip Gloss", edizione Einaudi dell'8 agosto del 1869, anno non bisestile, constatò che il termine "logorrea" corrisponde ad una variante peggiorativa della prolissità, le cui caratteristiche principali della sarebbero l'estrema diluizione del messaggio, così rarefatto da far impallidire persino la concentrazione del cosiddetto principio attivo all'interno delle medicine omeopatiche, ed in questo caso si parla di concentrazioni così infinitesimali che quasi il principio sparisce del tutto, un po' come se nascondeste un bicchiere di vino all'interno del fiume Gange, metafora cara a tutti gli indiani di fede Hindu e, in misura minore, a quelli di fede Musulmana, in quanto il messaggio viene diluito in un discorso esteso fino all'eccesso con contenuti accessori o totalmente incoerenti nei confronti del messaggio stesso (come incidentali introdotte da parentesi che parlano di tutt'altro, un caso molto frequente nella nostra illustre enciclopedia e spesso causato dal contributo di utenti anonimi, che pur di dire la loro in tempi brevi ignorano la continuità del discorso ed inseriscono parentesi come se fossero addobbi e l'articolo fosse il loro albero di Natale) e la quasi totale sovrapposizione del significante sul significato, letteralmente soffocato dal mezzo che dovrebbe invece condurre. Gli studi sulla funzione linguistica della logorrea furono proseguiti dal russo Roman Jakobson (Роман Осипович Якобсон) nel saggio "Logorrea e dismenorrea", edizione Mondadori, secondo il quale tale mezzo d'esrpessione è utilizzato con la finalità dell'astrazione del linguaggio; attraverso l'utilizzo di una terminologia estremamente complessa, la maggior parte dei casi si ottengono delle frasi in apparenza del tutto prive di senso. Questa posizione sarà ripresa in tempi moderni dal celebre glottoteta italiano Ugo Tognazzi, all'interno del suo saggio "Posterdati", in cui l'autore analizza come la gonorrea, in caso di antani come se fosse due, porta il discorso ad un ampliamento con scappellamento a destra e trasforma il messaggio in brematura dovuta a tarapia tapioco.

La logorrea nel cinema

La logorrea e la prolissità sono da sempre le più grandi piaghe che affliggono la settimana arte. Di seguito si dimostrerà come anche le più interminabili saghe cinematografiche di tutti i tempi, che hanno rubato centinaia di ore alla vita di tutti, sarebbero state esplicabili in solamente 99 parole!

Matrix

Le macchine hanno vinto la guerra contro gli uomini e li usano come caricabatterie sparandogli nel cervello un programma (Matrix) che fa credere di vivere una vita normale. Resiste solo una città (Zion) di uomini liberi. Compare un eletto che dovrebbe distruggere Matrix e salvare l'umanità. Si scopre però che l'eletto è voluto da Matrix stessa e non serve a una cippa. Inoltre le macchine hanno sgamato Zion e stanno per distruggerla. Per fortuna un programma di controllo impazzisce e diventa un virus sputtanando Matrix. Allora l'eletto fa il culo al virus e le macchine lasciano stare Zion. Pace!

Guerre Stellari

Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana appestata dalla Forza, una strana energia, c'erano i Jedi che usavano il lato chiaro della Forza per combattere a suon di spade laser contro i Sith che usavano il lato oscuro. Naturalmente appare un prescelto che dovrebbe riportare equilibrio nella Forza. Questa è la storia di quel tizio, di come lo trovano, di come diventa Jedi, di come poi diventa Sith, di come ammazza quasi tutti i Jedi e di come alla fine, spinto dal figlio, inaspettatamente fa quello che chiunque già sapeva avrebbe fatto: elimina tutti i Sith. Pace!

Il Signore degli Anelli

Storia di elfi, orchi, nani e magia. Un cattivone vuole dominare il mondo e fabbrica un anello che quando lo indossa diventa fortissimo, però glielo ciulano. Lo ritrova un hobbit, un uomo alto un cazzo e un barattolo, che lo passa al nipote a cui spiegano che trattasi proprio di quell'anello e che dovrebbe distruggerlo buttandolo nel vulcano giusto sotto casa del cattivone. Mentre lui si incammina ne succede di ogni, soprattutto guerre. Alla fine, con una gran botta di culo, riesce a gettare l'anello (con tanto di dito attaccato) nel vulcano. Il cattivone muore, probabilmente di rosicamento. Pace!

Harry Potter

Harry è un maghetto che vive con i brutti e stronzi zii umani perché il cattivone di turno, che vuole diventare il boss della magia, gli aveva accoppato i genitori. Lui invece era sopravvissuto perché è un predestinato ma gli resta una cicatrice parecchio figa. Va alla scuola di magia dove impara a volare sulle scope e altre amenità. Nel frattempo il cattivone tenta ripetutamente di ammazzare lui e suoi amici. Naturalmente non ci riesce mai e dopo otto (8!) film è sorprendentemente Harry ad accoppare il cattivone. Chi l'avrebbe mai detto... D'altronde era un predestinato. Ah, finalmente Pace!

Ritorno al futuro

Uno scienziato pazzo un filo sclerotico trasforma un'auto in una macchina del tempo fregando del plutonio a dei terroristi che giustamente lo mitragliano. Uno sbarbatello suo amico fugge con l'auto ma si ritrova nel passato, poi nel presente, poi nel futuro, poi ancora nel presente (solo che è sbagliato) e poi ancora nel passato, ma più indietro. Ogni volta, sempre assieme al quel rincoglionito dello scienziato, incasinano vieppiù il continuum spazio temporale finché alla fine torna tutto normale, forse anche meglio, come se non fosse mai partito. Insomma un gran perdita di tempo! Pace! Anzi no, tutto a posto!

Pirati dei Caraibi

Un pirata dall'atteggiamento molto piratesco tiene ad una sola cosa nella vita: la sua nave, concessagli in comodato d'uso gratuito da un mostro immortale mezzo uomo, mezzo pesce, mezzo boh! in cambio dell'anima. Purtroppo tre minuti dopo il secondo ufficiale e la ciurma si ammutinano e gliela fottono. Per conservare nave ed anima dovrà affrontare sfighe azteche, cannibali, pirati leggendari, divinità negroidi e mostri marini. Ça va sans dire, nel farlo avrà modo di morire, risorgere, incontrare il re d'Inghilterra e trovare la fonte della giovinezza, ma in ultimo si ritroverà solamente con la nave rimpicciolita e imbottigliata. Fine?

Prossimamente su questi schermi

Non viene riportata la trama de Le cronache di Narnia perché ad oggi sono state realizzate le trasposizione cinematografiche solamente di tre dei sette romanzi della saga e non si arriverebbe mai a 99 parole. Si attende con ansia l'uscita dell'ultimo episodio prevista intorno al 2041. Ci si augura altresì che possa battere il record di otto film detenuto da Harry Potter, potendosi così aggiudicare il primato di Miglior allungamento di brodo della storia del cinema.

Similmente la trama della saga di Twilight è ad oggi assente perché deve ancora uscire la seconda parte del terzo e ultimo episodio. Si ritiene comunque improbabile anche una sua pubblicazione futura dato che risulta alquanto arduo trovare qualcuno disposto a vedersi tutti e quattro i film che sia anche in grado di scrivere in un italiano comprensibile.

La logorrea nelle altre culture

La logorrea sembrerebbe tipica della nostra cultura mediterranea, portata naturalmente ad una connotata socialità.
Ebbene niente di più falso!

Anche la società mitteleuropea presenta dei celeberrimi casi di questa manifestazione semi-patolagica e sicuramente scassaballe.
L’esempio più noto è senz’altro rappresentato dal Mein Kampf di Adolf Hitler, ovvero un libro di oltre trecento pagine che esprime un unico concetto: “A me francamente gli ebrei stanno sul cazzo".
Altri casi esplicativi sono i trattatati psicanalitici di Freud, il quale ha prodotto una letteratura più lunga di quella di Camilleri, solamente per rimarcare la tautologia che se ci girano è solo perché non scopiamo abbastanza.
Non c’è che dire: un vero maestro in questa arte!
Poi possiamo anche parlare della grandissima leggenda giappocinese "Viaggio verso Occidente", un racconto di oltre tremila pagine, che narra le logorroiche leggende di Son Goku, uomo-scimmia (primate mammifero abitante dell'Africa che di solito si nutre di banane e frutta varia, ma non disdegna anche insetti e piccoli animali).

La logorrea nella storia

Se vi state chiedendo: "Perché dopo il paragrafo Storia della Logorrea se ne inserisce un altro chiamato La logorrea nella storia?" avete pienamente ragione, è una cosa inaudita, inammissibile e inacettabile. Ciò non toglie che non possiate farci nulla, poiché voi non contate niente, in questa società consumistica e conformistica, in questa plutocrazia, i poveri incapaci idioti che si lamentano per queste cazzate non sono nessuno e si dovrebbero vergognare. Tutto ciò è un insulto ai poveri pezzi da novanta che stanno in cima alla catena alimentare e si fanno il culo per rubare senza che nessuno se ne accorga. Quando qualcuno se ne accorge infatti tutto il loro lavoro, la loro fatica vanno a puttane, e soprattutto poi qualcuno si fa male. Povero Qualcuno, perché volete fargli del male? Inoltre ove consideriate tutti i possibili complotti che si millantano, come le scie chimiche oppure l'Area 51[7], pongono così tanti punti interrogativi sulla realtà tutta che nulla può essere più certo. Credete che il maglione che avete indosso sia verde? Io non credo proprio. Per me quel maglione nemmeno esiste, siete tutti sottoprodotti della mente di qualcuno. Probabilmente della mia mente. In ogni caso le banane rimangono un'ottima fonte di potassio e ciò è l'unica cosa che conti. Inoltre se volete colpevolizzare i sottaceti fatelo, puzzano di vecchia acida e rossa e forse pure grossa dunque perché non accusarli? Volete la verità? Non sapete affrontare la verità, voi non ne siete all'altezza, mi fa ridere la vostra decisione nel cercare la verità. E anche i Simpson mi fanno ridere.

Il Big Bang

Lo sviluppo della logorrea nella storia è piuttosto articolato; tutto principiò con il Big Bang, quando l'universo iniziò ad espandersi da un nodo, o forse è più preciso dire "una condizione", particolarmente calda e silenziosa - pare infatti che gli asteroidi allora esistenti fossero molto timidi e non amassero discutere tra di loro. Lo facevano solo i satelliti, ma sempre con moderazione, facendo così nascere la logorrea spaziale: noi purtroppo non abbiamo la facoltà di descrivere questo affascinante modello cosmologico di logorrea a causa di una carenza di fonti. Come la carenza di potassio per intenderci, quando vi sentite deboli e affaticati, ma in quel caso è sufficiente mangiare un casco di banane per sentirsi meglio, ma se non vi piacciono le banane potete andare in farmacia e acquistare delle compresse apposite; noi invece continuiamo ad affliggerci per questa dolorosa lacuna, ma speriamo di riuscire a riempirla prima o poi. Dunque, dopo questo famigerato Big Bang, pare che si sia formata la Terra, o forse non andò esattamente in questo modo ma d'altra parte è così che la nascita del nostro pianeta viene insegnata alle elementari; e noi chi siamo per smentirli? Quindi si formò la nostra amata Terra: il clima era abbastanza sgradevole, il pianeta era pressoché deserto. Dato che non c'era nessuno, i nostri scienziati hanno potuto affermare che nessuno parlava e che quindi la logorrea si prese una pausa di riflessione, in quanto nessuno la praticava.

L'origine della vita e quindi della logorrea

Poi però la Terra si scontrò con qualcosa, forse un piccolo pianeta chiacchierone, e nacque la Luna, che iniziò a girare intorno a questo corpo celeste taciturno: la logorrea spaziale tornava così al massimo del suo splendore. Forse fu proprio grazie ai loro pettegolezzi che delle forme di vita che allora non esistevano vollero esistere, giusto per poter partecipare alla conversazione: e fu così che si formarono i primi batteri, o forse non era esattamente così ma al giorno d'oggi, chi vuole essere preciso? I batteri per intenderci sono quelli che nel cartone animato "Siamo fatti così" erano rappresentati come dei mostri simili a degli scimmioni con il naso a forma di melanzana ed erano di colore bluastro. Nella vita di tutti i giorni i batteri invece non sono azzurognoli e non fanno squadra con i virus, ma potete distinguerli per la loro affabile parlantina e per la loro forma fantasiosa. Per esempio ci sono i bacilli che sono a forma di bastoncino di pesce, sapete, quelli del Capitan Findus - ma noi ve li sconsigliamo perché i prodotti surgelati spesso perdono un po' del loro gusto. Però ce ne sono molti altri, a spirale, a forma di boomerang, ci sono anche i cocchi che sono i preferiti di tutti.

I celomati e poi quegli altri che tipo sembrano un po' dei pesci brutti

Insomma questi batteri si misero a parlare, parlare, parlare, sapete come quando qualcuno inizia a raccontarvi qualcosa che non vi interessa ma non si ferma mai e voi per educazione dovete stare lì impalati a sbattere le palpebre ed ascoltarli, mentre in realtà vi state facendo un sacco di fantasie sessuali su quel professore di letteratura così affascinante, ma continuate ad annuire così l'interlocutore crede che voi stiate seguendo il filo del suo discorso. E a forza di parlare tra di loro questi batteri cambiarono e crebbero e si evolsero e divennero sempre più complessi e giunsero a pensieri sempre più interessanti e difficili da esprimere, finché divennero simili a tipo dei pesci strani, con le zanne e molto brutti, che non facevano altro che fare battute volgari sulle forme di vita femminili - d'altra parte, da esseri primordiali non ci si può aspettare molto altro. Poi un giorno uno di questi esseri, dopo aver ascoltato una favola raccontatagli da sua nonna, ebbe voglia di farsi crescere le zampe per poter uscire dall'oceano e andare a parlare un po' con le creature che popolavano la terraferma. Quando arrivò però ci rimase molto male perché non trovò nessuno con cui fare il logorroico e quindi si mise a discutere con un sasso, che però in fatto di logorrea non era molto ferrato e preferiva tacere.

La logorrea secondo i dinosauri

Tuttavia altre creature acquatiche ebbero quest'idea e raggiunsero l'amico; fu così che iniziarono a fare assemblee in cui si parlava un po' di quello che si voleva e durante le chiacchiere generali queste forme di vita continuavano ad evolversi fino a crescere e diventare dei dinosauri, che però erano dei dittatori della logorrea. Infatti non la sopportavano e decisero di perseguitare gli altri esseri che invece la praticavano e perciò se li mangiavano. Questa strage continuò per tipo un sacco di anni, i dinosauri grandi mangiavano quelli piccoli e quelli piccoli quelli ancora più piccoli e così via, per non parlare delle creature che non erano esattamente dei dinosauri - be' quelle se le mangiavano un po' tutti, tranne i dinosauri vegetariani che avrebbero poi fondato l'associazione 100% Animalisti e avrebbero scoperto la Valle Incantata. Furono loro a difendere queste creaturine che iniziarono a moltiplicarsi ed erano delle gran logorroiche, non facevano altro che parlare.

I mammiferi e i primati

Quindi queste nuovi esseri presero piede e non si sa perché i dinosauri sparirono, la nostra teoria ovviamente è che non poterono più sopportare l'instancabile logorrea dei mammiferi e fecero harakiri. Intanto i mammiferi si evolvevano e diventano delle scimmiette simpatiche, proprio quelle che c'erano anche in Madagascar: la loro vita era molto tranquilla, si spulciavano e spettegolavano, discutevano e si spulciavano. Così crebbero e crebbero finché un giorno una decise di scendere dall'albero e si trovò molto a suo agio, un po' come fece quel pesce brutto che uscì dall'acqua. Allora altre scimmie la seguirono, perché lei era la più logorroica nonché la più simpatica e così ebbero origine i primati. Questi organizzavano un sacco di attività interessanti come la caccia e il sesso di gruppo, al termine delle quali ci si sedeva in cerchio e si discuteva delle proprie impressioni, si quello che si era fatto e come, perché, con chi e in che posizione, a che ora e in che luogo. Così ci furono l'Homo habilis e l'erectus, che erano in grado, rispettivamente, di parlare con abilità e di parlare in piedi. Poi arrivò, per ultimo come fa sempre l'invitato più figo di una festa, l'Homo sapiens insieme al cugino, l'Homo sapiens sapiens, di ritorno da un viaggio ganzissimo per il mondo. Loro iniziarono a raccontare la loro storia e tutti rimasero ad ascoltarli a bocca aperta, affatati da cotanta maestosa logorrea. "Affatato" non è una parola strettamente italiana ma è piuttosto figlia di un modo di esprimersi gergale e dialettale della Sicilia, per esempio potreste trovarlo leggendo Andrea Camilleri, come quando ne "La stagione della caccia" Fofò La Matina vede la bella 'Ntontò affacciata al balcone, una picciottedda di otto anni che si blocca nell'atto di aggiustarsi una treccina e lui resta a fissarla, appunto, affatato.

L'invenzione della scrittura, gli antichi egizi e i greci e poi anche i romani

Gli uomini, ora possiamo chiamarli così, avevano iniziato ad organizzarsi in villaggi e a vivere secondo determinate regole di condotta e avevano anche i loro usi e costumi, tipo bo gli egizi che a ben vedere tra le popolazioni antiche sono i più affascinanti però poi c'erano anche gli assiri e i babilonesi e un sacco di altre persone; poi un giorno in Mesopotamia un figo ebbe un'idea geniale e pensò di mettere per iscritto la logorrea e nacque la scrittura. Questo fu un periodo particolarmente interessante dal punto di vista della logorrea, nell'arco di bo, tipo migliaia di anni c'erano un sacco di antichi Greci che parlavano tantissimo, cioè una cosa proprio indescrivibile. La logorrea prendeva il nome di filosofia ed era ancora più apprezzata, gli arabi dal canto loro inventavano i numeri per poter esprimere la logorrea anche matematicamente e i cinesi come al solito lavoravano un sacco, ma avevano comunque tempo per la logorrea. Poi c'erano anche gli antichi romani, loro parlavano un po' meno dei greci ma si impegnavano comunque: ci furono sette re e poi un sacco di imperatori, poi l'impero cadde ma ci sembra che ne fecero un altro e ci furono un sacco di questioni logorroiche. È il periodo in cui arrivarono anche i cristiani a dire la loro e questi si impegnarono tantissimo, cioè un sacco di bla bla bla a vuoto che però infastidiva i romani, che decisero di sterminarli ma purtroppo non riuscirono ad ucciderli tutti, poi la morte per loro era come quando Hercules provava ad ammazzare il mostro viola, ogni volta che ne ammazzi uno ne escono altri tre e così via. Insomma, una faticaccia. Quindi anche i romani si arresero alla logorrea cattolica e Dio ebbe la migliore su tutti e l'impero cadde.

La logorrea nel Medioevo

Il Medioevo fu un periodo buio per tutti ma non per la logorrea, che anzi prosperò alla grande. Tutti parlavano e avevano qualcosa da dire, poi però se dicevi le cose sbagliate di mettevano al rogo, ma questi sono dettagli irrilevanti e facilmente trascurabili. C'erano quelli che predicavano e facevano i comizi e dicevano un sacco di cose strane sulla religione, la politica e quant'altro. Gli uomini si vestivano in modo buffo, per esempio mettevano la calzamaglia colorata, che è una cosa davvero di cattivo gusto, anche perché era così aderente che quando vedevano una donzelletta di bell'aspetto, tutti potevano riscontrare quanto ella gli piacesse. Intanto l'arte figurata diventava sempre più importante, perché così poi persone colte e persone che volevano fare finta di essere colte potevano ammirare i quadri e discutere per ore. Fu così che Botticelli dipinse "La nascita di Venere", che se ci avete fatto caso è anche sulla monetina da dieci centesimi, cioè c'è solo la faccia di Venere, ma fa lo stesso. Un po' prima nasceva una grande stella della logorrea, Dante Alighieri, che scrisse un'opera favolosa e prolissa come pochi, La divina commedia. Poi un giorno Cristoforo Colombo parlò per ore col re e lo convinse a dargli tre navi per andare in India, però mentre navigava si mise a chiacchierare col timoniere e finì in America.

La logorrea nell'epoca moderna e contemporanea

Giampiero Bazoski, il padre della logorrea moderna, ma anche un po' la madre, la zia e il cognato. Egli è stato il primo a introdurre la logorrea per definire i rapporti di consanguineità tra le scimmie delle Isole Andamane, oggi tutte estinte. Bazoski nacque a Casperès nel 1900 e mezzo, noto filantropo di fama internazionale, aveva come hobby lo studio delle feci di scimmia. Ciò lo portò a studiare la consanguineità delle diverse razze di scimmia delle isole del Pacifico meridionale e a dare fastidio a numerosi primati durante le loro procedure di evacuazione. Morì nel '68 in Zaire, attaccato e sbranato durante un'invasione di gibboni.

L'epoca moderna è un tripudio di logorrea, un sacco di gente aveva un sacco di idee e scriveva un sacco di libri con un sacco di nozioni e storie noiose, poi c'erano anche un sacco di guerre così la gente parlava anche di quello. Ci fu l'Illuminismo per esempio, che nacque in Francia, dove ci fu anche una rivoluzione dove il re e la regine vennero decapitati, perché parlavano troppo e il popolo non voleva più starli ad ascoltare:

« Se non vogliono più ascoltarci, che mangino brioche! »

Questa frase fece arrabbiare molto i francesi, che quindi insorsero. E allora c'era Robespierre, che si presentò come un gran figo, ma alla fine venne decapitato anche lui perché era troppo logorroico e i francesi erano stanchi. In quel periodo così nascevano i primi stati moderni, in cui c'era la moderna logorrea, che era più selettiva ma meno comprensibile. Con la rivoluzione industriale tutti lavoravano e parlavano poco, così il popolo soffriva e non amava più la vita: nasceva dunque il Romanticismo, in cui i poeti e i filosofi parlavano un sacco di natura invece che della città e delle fabbriche e il popolo se ne fregava, perché tanto non sapeva leggere, ma qualcuno comunque fu felice di queste opere logorroiche. La filosofia acquistava un grande valore, perché era l'occasione per fare della logorrea un mestiere: c'era un sacco di gente che in questo modo si guadagnava il pane, tipo Hegel, poi Marx, poi Heidegger, Freud, Popper e tanti altri. Era anche il periodo delle grandi guerre, in cui moriva un sacco di gente ma solo perché non aveva nulla dire e quindi non era degna di abitare la Terra, come per esempio gli ebrei. Alcuni poeti, come D'Annunzio, scrissero poemi sulla logorrea, tipo "Ode alla logorrea" e "I quindici logorroici di Piazzale Loreto" di Salvatore Quasimodo. Ancora oggi la logorrea è amata dai più e sfruttata da molti.

Personaggi famosi per la loro logorrea

Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra, magno filio mignottae? Così Marco Tullio Cicerone il Censore accusò Catilina di essere arrivato per l'ennesima volta in ritardo nella riunione in Senato e di voler diventare sindaco di Roma. Credevit tu forsam qui nous non ce ne accorgemus? Credevit tu forsam qua semus accussi strunzus? Quendam te compravit unum cronografum? Observa qua Tullio habeat helvetica cronografa swatcha in salda. Tua mores sunt depecrabiles et tua mulier pure brutta est. Sporcaccionem! Tuus tentatuus conquistae Romae schiattavit in corpore tuo. Remembra: sana mens in Sailament. Quisque tandem fortuna sui, Catilina? Sui di lui, non sui di tui, nun distrartere Catilina, sto ablando cum te. Quendam vamos a la playa, Catilina? Te depreco de nun facere tardem pure et fert teco duo ballones, cur duo is megl che uan.

Riportiamo qui un breve elenco di alcune personalità che si distinsero in quest'arte:

La logorrea nella moderna società occidentale da un punto di vista psicanalitico, biologico e anche un po' gay

È molto importante comprendere gli intimi funzionamenti della logorrea, dal punto di vista psicologico, nella società moderna. È importante perché, come diceva quella persona che non mi ricordo e che diceva proprio questa cosa, se non ci fosse la logorrea non ci sarebbe la tendenza a parlare troppo e si finirebbe per scrivere articoli lunghissimi e prolissi e pieni di ridondanze che si ripetono inutilmente, e noi non vogliamo che ci siano ridondanze che si ripetono inutilmente perché le ridondanze che si ripetono non piacciono a nessuno e tutti odiano le ridondanze che si ripetono inutilmente. Ci limiteremo, in questa brevissima trattazione, alla logorrea nella civiltà occidentale, perché la logorrea in oriente... Ehi! A proposito di oriente, vi ho mai raccontato di quel mio zio che viveva in Trentino (regione italiana del nord contenente le province di Trento e Bolzano, famosa anche per le mele) che un giorno stava raccogliendo le zucchine nel suo orto quando gli suonò il cellulare, solo che questo si trovava nella borsa della SNAM... Non sapete cos'è la SNAM? beh, avete presente quando non trovate qualcosa che però eravate sicuri che fosse lì e invece no, lì non c'è ma cavolo ero proprio sicuro di averla messa lì... uff, ma dov'è? aspetta che la cerco... Dicevamo? Ah sì, parlavamo della logorrea nella civiltà occidentale. Ecco, la logorrea nella civiltà occidentale non esiste. Questo perché nel mondo industrializzato il tempo è denaro e dunque anche la comunicazione deve essere breve e circoncisa, non è infatti pensabile di smettere di produrre beni di consumo per metterci a parlare del più e del meno, come faceva mia zia Guendalina che appena le chiedevo di dirmi dov'era la marmellata iniziava a parlarmi di cose che non c'entravano nulla, come quella volta che mi raccontò che quando suo marito (ossia mio zio Gervaso, e non abbandonatevi a facili battute sul nome) faceva il militare (al tempo c'era la leva obbligatoria. E no, Archimede non c'entra nulla. Che poi la leva non l'ha inventata lui, lui l'ha solo studiata) gli capitò di vedere una macchina costosa che sfrecciava veloce, allora gli fecero segno di fermarsi e su sapete chi c'era? No? nemmeno io, l'ho scordato. E dopo questa breve spiegazione scusate ma devo andare a rispondere al telefono, mia nonna mi chiama.

Il problema della logorrea nel dimensionamento delle reti telefoniche

Com'è noto ai più, una rete telefonica è costituita da una serie di collegamenti che devono essere sovradimensionati rispetto all'uso medio che l'utenza ne fa, altrimenti non potremmo più chiamare le pizze il sabato sera oppure le hot line di notte. Se infatti supponiamo che una generica telefonata tra due utenti possa essere modellata come una variabile aleatoria di Rayleigh, si ha che la rete deve permettere a una certa percentuale dell'utenza, compresa tra il 70 e il 90%, di telefonare trovando la linea libera. La siffatta variabile ha una media nel dominio del tempo di circa 30 minuti, modello valido per conversazioni lavorative e conversazioni zozze, che rappresentano circa un quarto del carico della rete. Tale modello però non è valido nel caso di patologie logorroiche che si manifestano solitamente nei seguenti tipi di conversazione:

  • conversazione madre-figlia
  • conversazione tra sorelle
  • conversazione tra fidanzati

In tal caso la media della variabile aleatoria si alza notevolmente, spostando il punto di lavoro dell'intera rete verso infinito e rendendo la probabilità di trovare un telefono libero a zero. Nonostante tale fenomeno aumenti l'efficienza della rete, esso provoca una diminuzione disarmante della qualità totale del servizio: provate voi a telefonare al commercialista mentre vostra figlia è al telefono con il fidanzato da circa 70 minuti! Per tale motivo il problema della logorrea è molto sentito nell'ambito delle telecomunicazioni e va risolto con un opportuno dimensionamento delle reti di comunicazione. Il sovradimensionamento va quindi fatto su tutti i tipi di reti che prevedono comunicazione tra due individui: telefonia fissa, telefonia mobile, citofonia, chat.

Si noti come l'ingegneria delle telecomunicazioni non sia stata ancora in grado di trovare una soluzione per quanto riguarda il problema della logorrea per alcuni tipi di comunicazioni, prime fra tutti le comunicazioni di tipo astrale con soggetti presenti aldilà dell'atmosfera. Si supponga difatti la presenza di un individuo A, astronauta, posto a 150 mila km dalla terra in una navicella spaziale che si muove con velocità v lungo la direzione r. Supponiamo che sulla Terra ci sia una sorgente di informazione M, la moglie, che tenta di comunicare con il ricevitore A trasmettendo ad un word rate di circa 350 mila parole al minuto. Ergo considerando la distanza trasmettitore-ricevitore e supponendo che la trasmissione avvenga alla velocità della luce, l'informazione impiegherà circa 2 giorni a raggiungere il destinatario, rendendo terribilmente lunghe le conversazioni interplanetarie. Ciò ha portato la NASA, l'ESA e la FIFA a fare una durissima selezione sugli astronauti destinati alle missioni spaziali, escludendo inesorabilmente gli individui soggetti a logorrea estrema.

Si noti che le prestazioni precedentemente descritte peggiorano inesorabilmente anche se la comunicazione avviene non alla velocità della luce, bensì tramite raccomandata con ricevuta di ritorno.

Nelle comunicazioni terrestri (chat, telefonia, citofonia) per ovviare all'intasamento della rete dovuta a una eccessiva occupazione delle risorse da parte di un logorroico, in Inghilterra è stata introdotta la Codifica Manchester, consistente nel deviare tutte le conversazioni tra persone logorroiche ad un apposito centralino, posto a Manchester, dedicato alla sorgente logorroica. Il centralino ha quindi il compito di sintetizzare tutto il discorso abbassando notevolmente l'occupazione della risorsa rete. Si noti infatti che l'operazione di sintetizzazione e ricostruzione di segnali logorroici ha generato come risultato segnali con un basso contenuto informativo totale. Dopo lunghi studi durati due giorni, gli ingegneri dell'Asilo Nido di Anversa hanno mostrato come nel 97 % dei casi il contenuto informativo totale possa essere facilmente riassunto con le seguenti informazioni: Io sto bene, oggi ho mangiato pasta e piselli.

La logorrea nella comicità

La logorrea viene normalmente considerata nemica della comicità. Questa convinzione è assolutamente sbagliata e figlia di pregiudizi e preconcetti che non hanno nessun fondamento logico, né semantico e tanto meno fisiologico. A riprova di ciò riportiamo una spassosissima freddura che smentirà queste erronee supposizioni con la stessa facilità con la quale io ho confutato la certezza di mio nonno sul fatto che la Terra fosse piatta mediante semplici esempi di fisica come il salire sopra la torre di Pisa e dirgli che se non credeva a me lo buttavo di sotto. Si è subito ricreduto il senile testardo. Ecco l’esilarante barzelletta:

« Su un treno Freccia Rossa montante materiale etr 500 in grado di coprire i 582km che separano la stazione termini di Roma dalla stazione centrale di Milano in circa tre ore, essendo capace di toccare la velocità di 362 chilometri all’ora, sono seduti un americano, un giapponese e un napoletano.
L’americano, anche se sarebbe più giusto dire statunitense, visto che anche un nicaraguegno è un americano, e per la precisione un latino-americano. A questo proposito è opportuno rimarcare le differenze tra Sudamerica e America latina: il Sudamerica è la parte del continente americano al di sotto dell’istmo di Panama, mentre l’America latina è costituita da quegli stati che hanno come lingua nazionale un idioma di origine neolatina, evidente retaggio della politica coloniale attuata sin dal XV secolo dalla Spagna e dal Portogallo. Risulta quindi evidente che ad esempio il Messico non fa parte dell’America meridionale ma è componente dell’America latina. L’Argentina invece rientra in entrambe le definizioni. Precisato ciò, torniamo al nostro statunitense. Ad un certo punto nello scompartimento si sente un trillo e l’abitante della ex colonia britannica che ha raggiunto l’indipendenza il 4 luglio del 1776, inizia a parlare da solo senza che dimostri di essere in possesso di alcun apparecchio per comunicazioni a distanza. Interrogato sul come ciò fosse possibile, il residente nella nazione compresa tra il Canada a nord e il Messico a sud (sempre che non viva in Alaska, stato che si trova a Nord del Canada ed è separato dalla Siberia russa dallo stretto di Bering, o nelle Hawai, stato costituito da un arcipelago di isole di origine vulcanica posto nel mezzo dell’oceano Pacifico e abitato da una popolazione di origine polinesiana) risponde di essere dotato di un telefono cellulare satellitare costituito solamente da un micro-auricolare posizionato all’interno del padiglione auricolare, ovvero la parte visibile dell'orecchio esterno, costituito da una lamina cartilaginea di pochi millimetri di spessore, rivestita da un sottile strato cutaneo che ricopre le due facce del padiglione stesso, grazie al quale può comunicare con tutto il resto del pianeta da qualsiasi parte del globo terracqueo in cui si trovi, mantenendo sempre le mani libere.
Poco dopo si sente un altro trillo e il giapponese, per la precisione abitante a Okinawa, isola appartenente all’arcipelago delle Ryukyu nella parte più meridionale del Paese, famosa per il fatto di non fare rima con nessuna altra cosa sulla faccia della Terra e per la produzione delle spade (precisamente della katana, arma tipica dei leggendari samurai) tanto da ospitare un episodio del film Kill Bill, quarto lavoro alla regia dell’italo-americano Quentin Tarantino in cui si racconta la storia di una donna che deve vendicare l’uccisione del suo futuro marito e di tutti i suoi amici ammazzati nel giorno della prova generale del suo matrimonio proprio da quel Bill che compare nel titolo; dicevamo il giapponese, in conseguenza dello squillo, inizia anch’egli a parlare da solo apparentemente sprovvisto di alcun supporto telematico. Interrogato sul perché si comportasse a tal guisa, l’abitante dell’isola più vicina all’equatore di tutto il Giappone spiega di essere dotato di un telefonino incastonato in un dente d’oro. Desta curiosità il fatto che un apparecchio tanto tecnologico sia inserito in un supporto d’oro, metallo che non si usa più da parecchio tempo nelle protesi odontoiatriche essendo molto più pratico, economico e sicuramente esteticamente più apprezzabile l’utilizzo della ceramica, materiale dalla storia antichissima che vede la sua eccellenza nella città di Faenza, situata a confine tra la Romagna e l’Emilia.
Chiarito ciò, subito dopo si sente il rumore di una scoreggia, chiamata anche flatulenza, peto, puzzetta o, da Paolo Villaggio, in maniera assolutamente geniale ed esilarante, ventilatio intestinalis putrens riferendosi al geometra Calboni durante il viaggio in treno nell’episodio della settimana bianca appartenente al film “Fantozzi contro tutti”, terzo capitolo della saga dello sfortunato ragioniere. A giustificazione di quel molesto rumore, il napoletano (avete notato che nelle barzellette si parla sempre di napoletani? Come se gli abitanti della città partenopea siano tutti gretti ma, in compenso, molto furbi e simpatici. In pratica un italiano alla seconda. Questo preconcetto è figlio di uno stereotipo che mal cela un fondo di razzismo! Perché non si citano mai ad esempio i tuderti ovvero, secondo la demotica, gli abitanti della città umbra di Todi?!), comunque il napoletano afferma di aver appena ricevuto un fax! »

Ora smettete di ridere (ovvero di manifestare una risposta emotiva di fronte all'esperienza del comico, o a sensazioni intense di allegria, piacere, benessere, ottimismo. Tuttavia, la risata può anche avere il ruolo di sfogo di emozioni di segno opposto, come la tristezza e la rabbia, in tal caso, nel linguaggio comune, si parla di risata nervosa. Ci sono anche cause fisiche che possono stimolare la risata a prescindere da qualunque contesto emotivo: per esempio il solletico o l'inalazione di ossido di diazoto, detto proprio per questo motivo "gas esilarante". Il fenomeno della risata si presenta come una modificazione del ritmo respiratorio, sospensione dell'aspirazione, scosse che si ripercuotono nella gola, contrazioni concatenata di molti muscoli, in particolare facciali e addominali, scopertura dei denti, e talvolta lacrimazione. Il riso è una manifestazione tipicamente umana, che fin dall'antichità ha sollevato interrogativi concettuali di natura filosofica, psicologica, fisiologica e comportamentale. Ciononostante recenti studi dimostrano che alcuni primati e alcuni roditori reagiscono a stimoli tattili, vedi solletico, con una specie di risata.) e ammettete che la logorrea e la comicità non sono assolutamente in contrasto tra loro, ma anzi viaggiano a braccetto come la sodomia e le emorroidi!

Invettiva contro la logorrea

« La logorrea è una indicibile piaga che si può persino definire straziante, come del resto fece il Gian Girolamo Frollini, il quale è considerato un luminare nel campo delle logorroiche scienze quali la filosofia e il gioco d'azzardo, il Frollini, si diceva sostenne fortemente, persino veementemente se vogliamo, la causa di tutti quei poveri signori, o signore e perché no? Vecchi e bambini, anche se disse di considerare i vecchi inutili, costretti ad ascoltare un oratore insensibile, senza alcun riguardo per le loro palle incancrenite o le loro protesi dentarie infiacchitesi, costretti a star seduti, a sentire appunto questo oratore sproloquiare e parlare e decantare una qualche tesi nemmeno troppo intelligente spesso, ma che viene mascherata come frutto di brillantezza e originalità talmente da farla sembrare anche geniale, senza sosta, senza mai fermarsi, con prolissi e astrusi periodi, pieni di virgole e subordinate concatenanti senza mai un punto, un punto e virgola, una pausa, una ricreazione, un secondo per prendere fiato, un attimo di riposo, uno stop, una fermata, una minima moderazione del tono, un segno di interpunzione forte, una variazione nel tono o nello schema sintattico-concettuale, una qualche via di fuga, un passaggio a livello, un elefante, un rallentamento, un'interruzione. Occore una forte presa di posizione contro la logorrea che risulta inutile e fastidiosa e prolissa oltre ogni modo, vergogna a tutti i logorroici, come quel tale Fiorenzo Vallini il quale in un giorno di pioggia prese un libro in mano e cominciò a leggerlo ad alta voce alla cittadinanza riunatisi per la festa di san Pancrazio, provocando così il genocidio di migliaia di persone innocenti, tranne due ladri, sette adulteri, un mafioso, tre riciclatori (di denaro, mica di alluminio), nove truffatori, quarantadue maniaci sessuali, un sospetto trans, cinque robot senza tre leggi e cinquantaquattro assicuratori! »
(Ramiro Frantazzi, oratore e mistico profeta dell' insalata arricchita coi latticini, il quale tenne questo discorso al convegno sull'ermetismo, dopo il quale discorso fu massacrato a colpi di schicchere di asciugamano da alcuni teenager ingrifati e strafatti di zucchero, come si usava a quell'epoca. Che poi lo zucchero fosse reperibile solo nelle botteghe dell'argentatore, come era chiamato lo zuccheraio a quei tempi, era un problema del Governo, il quale dovette gestire in seguito un'ondata di lanci di cipolle viola inaudita e mai vista nel corso della storia (tranne per quella volta nel 13 agosto dell'anno 1779 quando il re di Francia decise di alzare il prezzo del pane di tre volte di più rispetto al prezzo di mercato, facendo inviperire due guardie svizzere che, a corto di denari, chiamarono un'amico, che chiamò un altro amico, che chiamò un parente, che chiamò un altro conoscente, che chiamo i lanzichenecchi che se ne fregarono, scatenando molte risse in diversi bar dove il pane si vendeva a poco, così facendo tutto il pane buono se ne andò tra le urla di qualche ubriaco lasciando tutti con un palmo di naso, e costringendoli a organizzare diverse riunioni, a seguito delle quale si decise di lanciare come forma di protesta delle cipolle viola di fronte alla corte reale. È inutile dire che chi lo fece venne ingiustamente decapitato in quanto il sistema giuridico all'epoca permettava le proteste. Tutto questo prima della rivoluzione francese).)

Conversazione logorroica

Come si applica la logorrea al normale vivere quotidiano?

È evidente che un logorroico tenderà a mostrare la sua arte conquistata negli anni grazie ad estenuanti allenamenti ogni qualvolta ne abbia la possibilità, ovvero in qualsiasi conversazione in cui si imbatta.

La conseguenza più terribile di questa pratica è rappresentata dal malaugurato caso in cui si incontrino due logorroici assieme ed inizino a parlare tra di loro. In conseguenza di ciò, infatti, si formerà un paradosso spazio-temporale che catapulterà i due rompicoglioni fino a sette anni in avanti, lasciandoli del tutto ignari del normale svolgersi della vita attorno a loro. Per evitare di minare nel profondo le leggi del nostro universo, riporteremo soltanto una conversazione tra un tizio qualunque, che chiameremo vittima, e un logorroico DOC.

- Vittima: “Ciao, come stai?”
- Logorroico: “Questa formula colloquiale è davvero inutile ed ambigua. Nel senso che ti interessa davvero sapere come me la passo, o non è piuttosto un modo sbrigativo di salutarmi, senza che in realtà ti importi niente di come va la mia vita? Perché in tal caso non sono disposto a risponderti solamente con un “Bene, grazie!” quando in realtà ci sono diversi aspetti della mia attuale condizione che non mi soddisfano a pieno. E non voglio neanche dirti “Non troppo bene purtroppo” perché così darei dimostrazione di un vittimismo che non è proprio della mia persona. Quindi mi hai posto solamente una banale forma di saluto, celante un menefreghismo di fondo, o davvero vuoi sapere qualcosa di me e di come sia cambiata la mia condizione dall’ultima volta che ne abbiamo parlato?”
- Vittima: No, ecco... Cioè, no davvero, mi interessa! Dimmi...”
- Logorroico: “Ah, mi pareva. In effetti sono un po’ preoccupato perché stamattina mi sono svegliato con un piede più gonfio dell’altro. L’altra sera Michele Mirabella ad Elisir diceva che potrebbe essere una trombosi. Sai quanta gente muore ogni giorno per una trombosi?! Io non lo so, ma sicuramente un casino! E ti ricordi che t’avevo accennato a qualche screzio che stavo avendo con mia moglie?! Certo che ti ricordi, sei un buon amico. Insomma ci stiamo lasciando. Lei ha trovato un maestro di tennis che sembra la soddisfi molto di più di me per quanto concerne il sesso e un giudice, sicuramente donna, ha stabilito che nonostante sia lei a mollarmi io devo lasciarle metà del mio patrimonio, ‘sta troia! Ha anche detto che l’acquario deve restare a lei, anche se me ne sono sempre occupato io e lei non sa nemmeno i nomi di Gino, Piero, Gian Andrea e Fausto, ovvero i miei beneamati pesci tropicali. Sicuramente soffriranno da morire con lei, che non conosce nemmeno il livello di salinità dell’acqua in cui devono vivere, ‘sta troia! E poi mio figlio s’è fatto licenziare da quel bar per gay in cui lavorava. Cioè, sembra addirittura che sia eterosessuale, una delusione dietro l’altra da quello sciagurato... ‘sto coglione! Io gliel’ho detto di trovarsi un bravo ragazzo e metter su famiglia invece di andare sempre in giro a non fare niente in cerca di figa, ‘sto scansafatiche. Chissà che gli passa per la testa? Per me si droga, non c’è altra spiegazione. Giusto ieri ho visto a Verissimo che al giorno d’oggi la cocaina costa talmente poco che te la tirano dietro; pensa che analizzando le acque del Po sembra che un italiano su tre ne faccia uso, ma per me sono tutte cazzate, perché sono per forza quegli extracomunitari a falsare le statistiche, visto che nessuno di loro lavora e passano tutto il giorno a farsi come scimmie, io lo so! A me non la si fa! Inoltre l’altro giorno mi hanno pure tamponato. Pensa che abbiamo fatto la costatazione amichevole con tanto della supervisione dei carabinieri e lui s’è addossato tutta la colpa. Nonostante ciò il perito dell’assicurazione, sicuramente una donna, ha detto che anch’io ha una parte di torto solo perché mi sono fermato troppo di colpo allo stop, tirando il freno a mano, ‘sta troia. Ma che dovevo fare? Stavo arrivando ai 150, non potevo mica aprire il paracadute per fermarmi! Comunque niente, quella stronza non mi sgancia una lira! E io che pago a fare 2 500 euro all’anno? Io lo so perché... Per far arricchire quella mafia che non è altro del mondo dell’RC auto. Chissà quanto ci mangiano sulle nostre spalle?! Ho pure scritto a Mi manda Raitre una bella lettera di settantadue pagine in cui descrivevo sommariamente il sinistro, ma niente! Ancora non m’hanno risposto! Per me sono in combutta pure loro, ‘sti leccaculo! Ah, ma io adesso scrivo all’associazione consumatori e gli faccio causa, quant’è vero Dio! A proposito, sei ancora ateo? Io perché mi sono appena convertito a Scientology, poi un giorno con più calma ti racconto bene, perché oggi c’ho fretta e non posso parlare. E te, tutto apposto?”
- Vittima: “Eh? Sì, io sto bene. Ora purtroppo devo tornare a casa, ciao!”

Normalmente la vittima non raggiungerà mai la propria abitazione, ma si farà rinchiudere nel reparto di psichiatria dell’ospedale più vicino confessando di essere preda di manie omicide-suicide.

La logorrea nelle fiabe

Vostro figlio non ne vuol sapere di dormire la notte?
Non riuscite a fargli prendere sonno neanche sottoponendolo alla visione integrale della Corazzata Potëmkin nella versione in russo coi sottotitoli in aramaico?
Raccontategli una bella favola!

« C’era una volta una bambina bellissima ma sfortunata: il suo nome era Cappuccetto Rosso e per vivere faceva la piccola fiammiferaia. Una fatidica sera la mamma gli disse che se riusciva a vendere tutti i suoi fiammiferi poteva avere l’onore di attraversare il bosco al fine di portare le sfogliatelle a sua nonna che viveva a Bassano del Grappa e che si occupava di saziare gli appetiti sessuali di tutti gli alpini della provincia, attività che la sottoponeva a frequenti attacchi di fame, non essendo una dieta integralmente composta da fluidi corporei sufficientemente equilibrata alle esigenze di una ottantasettenne. Dopo mesi di tentativi la ragazza riuscì finalmente nell’intento di finire la sua merce, grazie al consiglio datogli dal Gatto e la Volpe che le suggerirono di sotterrare la mercanzia, cosicché dopo un paio di mesi possa spuntare una bella pianta a forma di divano Ektorp dell’Ikea. Cappuccetto obbedì e, come detto, poté partire alla volta della sua ava dai facili costumi. Purtroppo nel bel mezzo del bosco si imbatté in una vecchietta che si aggirava con una mela morsicata in mano, nascondendosi da sette nanetti che sembravano fermamente intenzionati ad abusare di lei, chissà poi per quale motivo. Spaventata da quell’insolita situazione la nostra eroina decise di nascondersi in una tana dove aveva visto infilarsi un coniglio bianco. Entrata in quel ristretto pertugio, la bambina iniziò a precipitare per un tempo che le parve infinito e finì all’interno di una casa di marzapane, nella quale una vecchia strega stava cocendo in salmì una coppia di fratellini. Allora Cappuccetto decise di fermarsi al fine di farsi offrire un pasto caldo, ma fu distratta da un tipo dotato di una curiosa barba blu che inseguiva la moglie armato di un coltellaccio da cucina. La bambina suppose che l’uomo fosse appena venuto a conoscenza dell’estratto conto mensile della sua carta di credito e quindi giudicò il suo comportamento come cosa buona e giusta e decise di proseguire oltre. Appena girato l’angolo (sì, quel bosco era pieno di angoli! Qualcosa in contrario?) vide un cacciatore che stava estraendo il cuore ad un cervo, il quale sembrava piuttosto risentito, probabilmente perché ghiotto anch’esso di frattaglie. La nostra protagonista chiese consiglio al suddetto cacciatore su quale fosse la direzione migliore per Bassano ma l’uomo rispose che non lo sapeva perché aveva fatto il militare a Cuneo. C. R. restò piuttosto basita da quell’estemporanea risposta ma non poté indagare oltre perché dovette fuggire da un principe che cercava di infilarle una scarpetta di cristallo a sua insaputa. Riuscita a scappare da quel feticista dei piedi si imbatté in un altro principe (Cazzo, ‘sto bosco deve esserne pieno!) che le disse che doveva assolutamente baciarla per risvegliarla dal sonno di morte che la attanagliava da quella volta che si era punta con il fuso per tessere, come conseguenza della maledizione che le era stata lanciata quando era ancora in fasce. A quella Cappuccetto affermò di non averci capito una cippa ma che come scusa per pomiciare non reggeva neanche un po’ e inviò gentilmente a fanculo l’ennesimo principe pervertito. Ripartita alla volta della casa della nonna incontrò un leone, un uomo di latta e uno spaventapasseri che si aggiravano per il bosco cantando canzonacce e decise che probabilmente era giunto il momento di smettere di farsi le canne. Superato quel momento di empasse vide poco lontano un lupo che cercava di buttar giù una casa di mattoni semplicemente soffiandoci contro, mentre un porcellino gli faceva le pernacchie dal balcone e decise che sì, era decisamente ora di smettere di farsi le canne! Continuando nel suo cammino si imbatté persino con una bimbetta dai capelli a passatelli color oro che affermò di chiamarsi Riccioli d’oro. Cappuccetto fece i complimenti alla madre della bambina per la fantasia dimostrata nella scelta del nome e le chiese dove fosse diretta. La bimba rispose che doveva entrare dentro una casa dove vivevano tre orsi al fine di mangiare la loro cena e poi di andare a dormire nei loro letti cercando di sgualcirli tutti e tre. C. Rosso restò molto incuriosita da questa storia e chiese a Riccioli d’oro perché aveva intenzione di comportarsi in tal maniera e la bambina le spiegò di essere una zoofila masochista che godeva nell’essere brutalizzata dagli orsi. Soddisfatta dalla risposta ottenuta, che le parve coerente, Cappuccetto salutò R. d’O. e riprese la sua strada. Dopo poco vide di nuovo il lupo che le spiegò come fosse difficile demolire una casa a forza di rutti e le confessò che aveva deciso di cambiare vita: basta con gli assedi ai maiali, era molto meglio papparsi le ragazze che attraversavano il bosco con un cestino di sfogliatelle al braccio. La nostra eroina capì immediatamente il riferimento e raccontò al lupo che aveva appena visto sette indifesi nanetti aggirarsi senza meta per il bosco. Gli spiegò anche come fossero gustose le loro carni cotte assieme alle mele, aggiungendo di aver visto anche una vecchia che probabilmente di lavoro vendeva proprio le mele. Il lupo non si fece aggiungere altro e partì alla caccia di quelle prede prelibate. Scampato il pericolo Cappuccetto ripartì e dopo setto-otto mesi di viaggio raggiunse finalmente la casa della nonna. Entrò e constatò che la rincoglionita era morta ormai da settimane e puzzava come del baccalà lasciato al sole. Per fortuna al suo capezzale trovò anche il cacciatore che, dopo il cuore del cervo, stava cercando di estrarre anche quello della donna, giustificandosi dicendo che li collezionava e che il suo era pur sempre un hobby meno scandaloso di quello di Federico Moccia che si ostina a scrivere libri pur non essendone capace. Ovviamente Cappuccetto non poté che essere d’accordo e decise di trasferirsi lì in mezzo al bosco assieme al cacciatore, il quale, oltre al coltello che usava per squartare le sue vittime, era dotato anche di altre cose estremamente grandi, che la ragazza non poté non apprezzare. In breve, vissero per sempre felici e contenti. »

Ora dovrebbe dormire, vero? Se è ancora sveglio non vi resta che prendere un cuscino e premerglielo per un minutino sulla faccia, vedrete come resterà tranquillo dopo!

La logorrea nella cultura popolare

Film

  • Attacco di logorrea, di Hey J. J. Simpson
  • Mamma, mi ho preso la logorrea! Agliuto non riesco più a fermare di parlarmi, di e con McColy Colchi
  • Logorras, città del male, anonimo
  • Logorred, di Roland Emmerich
  • Logorred 2 o II, Ritorno a Logorred Mountain assieme al figlio e alcuni amici, di Roland e Fernandino Emmerich
  • Logorred, la sfida continua fino a quando uno dei due non muore, di Roland Emmerich Junior
  • Logorred, assalto finale che è veramente l'ultimo e poi finisce, di Roland Emmerich J. Junior
  • Se scappi, ti logorro, di G. G. Muccino
  • Scusa ma ti voglio logorrare, di G. G. Muccino
  • Logorratar, di J. Cameron e S. Spielberg

Libri

  • Cent'anni di logorrea, incompleto, di Gabriel Garcìa Velasquez
  • La divina logorrea, di D. Lighieri
  • Panta logorrei, di Eraclito
  • Disquisitiones troppas, di Plinio il Vecchio
  • Magna palabras, di Plinio il Pirla
  • Logorrea e Castigo, di Dostoevskij
  • Isole nella Logorrea, di Ernest Hemingway
  • Odi sed logorrare contra te volo ut tui testiculi in milia partes erint et hoc felicitas mihi ferat, scio: bastardus ego est, sed nulla potest fare ut volvearent hoc. Vale, di Socrate e Platone, a cura di Cicerone, rifinito da Cesare e rivisto e corretto da Nerone e Augusto, completato da Costantino

Testi specialistici di una certa rilevanza

  • Logorrea come forma di sottocultura e soffritto, a cura del reparto di psichiatria infantile dell'ospedale IL PHAENOMENON di Varese
  • Prevenzione e cura della logorrea, Bruno e GianBruno Bruni, Bruno Editore
  • Logorrea, variante nordica e costumi, analisi della logorrea e delle sue manifestazioni nella cultura scandinava e nelle infezioni intramuscolari, anonimo
  • Ma non si parlava di diarrea?, Pietro Gambacorta
  • Logorrea costituzionale, Niccolò Ghedini featuring Justin Timberlake
  • Il pendolo di Focò, ovvero come scrivere con 300 mila parole ciò che potresti esprimere in due solo pagine, di Umberto Eco e Jovanotti
  • La storia infinita vista da uno spastico osservato da un attento filosofo e linguista appassionato di logorrea, cioè come far durare più del necessario una cosa di per sè inutile, in quanto gli spastici, si sa, non sono avvezzi ai libri, nè tantomeno alla logorrea, a cura di mia nonna e Michael Ende, con la speciale partecipazione di Freud
  • Perché acciderbolina la gente continua a parlare parlare parlare, manco fossero caffeinomani o poveri pazzi affeti da isteria frenetica? proprio non lo capisco..., a cura di Daniele Luttazzi, con la speciale partecipazione di Margherita Hack e Douglas Adams
  • Logorrea inversa, cioè: ..., tre mattoni di pagine vuote da riempire a piacimento, Edizioni Bastian Contrario.
  • Il manuale del perfetto logorroico, che non c'entra nulla con la diarrea (anche se può provocarla), a cura di Sigmund Freud e Maurizio Costanzo
  • Come dire qualcosa di inutile in diecimila parole - introduzione all'argomento - parte 1, autore sconosciuto, edizione Del Bradipo
  • Come dire qualcosa di inutile in diecimila parole - introduzione all'argomento - parte 2, autore sconosciuto, edizione Del Bradipo
  • Come dire qualcosa di inutile in diecimila parole - introduzione all'argomento - parte 3, autore sconosciuto, edizione Del Bradipo
  • Come dire qualcosa di inutile in diecimila parole - tomo 1, autore sconosciuto, edizione Del Bradipo
  • Come dire qualcosa di inutile in diecimila parole - tomo 2, autore sconosciuto, edizione Del Bradipo
  • Come dire qualcosa di inutile in diecimila parole - tomo 3, autore sconosciuto, edizione Del Bradipo
  • Come dire qualcosa di inutile in diecimila parole - tomo 4, autore sconosciuto, edizione Del Bradipo
  • Come dire qualcosa di inutile in diecimila parole - tomo 5, autore sconosciuto, edizione Del Bradipo
  • Come dire qualcosa di inutile in diecimila parole - tomo 6, autore sconosciuto, edizione Del Bradipo
  • Come dire qualcosa di inutile in diecimila parole - tomo 7, autore sconosciuto, edizione Del Bradipo
  • Come dire qualcosa di inutile in diecimila parole - corollario, autore sconosciuto, edizione Del Bradipo
  • Come dire qualcosa di inutile in diecimila parole - corollario 2, completato da Roberto Giacobbo e Enrico Ruggeri, autore originale sconosciuto, edizione Del Bradipo

Riviste impegnate nella diffusione

  • Inserto Gossip di "Donna Moderna", in edicola una volta al mese, venduto con carriola o fattorino. Edizioni Mayer.
  • Il libricciolo della Crusca, rivista ufficiale sugli appunti grammaticali dell'Accademia. Edizioni Accademia.
  • Il Fatto Wikipediano, mensile che raccoglie le più costruttive discussioni wikipediane e tutte le citazioni necessarie. Riservato agli utenti con più di 80 000 contributi. Edizioni Wales.
  • Le migliori recensioni del web fatte da un gruppo sparuto di nonciclopediani che non avevano un cazzo da fare ma che almeno vi fanno divertire. Le recensioni comprendono pure i siti porno, approfittatene!, settimanale che raccoglie tutte le recensioni del web finora sconociuto e conosciuto fatto da un gruppo di 15 nonciclopediani e 1 wikipediano, in allegato ogni 3 mesi una recensione dettagliata di Nonciclopedia con annessa lista degli iscritti, admin e contribuenti con storia e opinioni altrui, per comprarlo è necessario una biblioteca, edizione San-Pistacchio-E-Papocchio.
  • Guida Galattica per Autostoppisti, versione cartacea, annuale su tutto quel che c'è da sapere sulla vita, l'universo e tutto quanto, i tre palazzi per il contenimento dei volumi sono venduti separatamente, edizione della Casa dell'Orsa Minore.
  • Lista completa e aggioranata dei nomi e delle parole nel mondo, giornale continuamente aggiornato con allegato oroscopo e ciarpame simile per capire qual è il nome più adatto ad una persona o ad un oggetto, edizione della Casa Mia.
  • Tutto quello che gli altri non dicono, e magari non vogliono nemmeno dire, settimanale che raccoglie tutte le notizie che non vengono riportate sugli altri giornali. Edizioni Pazienti.
  • Tutto quello che, può capitare, non è riportato in "Tutto quello che gli altri non dicono, e magari non vogliono nemmeno dire", settimanale che raccoglie tutte le notizie che non vengono riportate dal giornale a cui notoriamente non sfugge nulla. Edizioni Edite.
  • Tutto quello che, se capita siete proprio sfigati, non è riportato per vari motivi su "Tutto quello che, può capitare, non è riportato in "Tutto quello che gli altri non dicono, e magari non vogliono nemmeno dire"", giornale che completa il settimanale sopra descritto che stavolta non dimentica le voci di corridoio e i pettegolezzi vari dei vari ambienti, con lista completa di nomi e dossier scandalistici. Per comprarlo è necessario un avvocato in quanto il giornale è stato più volte denunciato di violazione della privacy. Edizioni Edite.
  • Il Pornografo informato e avvisato, quotidiano di commento e analisi dei più recenti siti pornografici sulla rete, con elenco completo dei nuovi utenti iscritti e dati anagrafici. Edizioni Montatori.
  • Gli importanti avvisi da dare e tutte le altre cose che mi vengono assolutamente in mente, giornale orario, interamente redatto ed edito da Raffaele Morelli.
  • Le belle metafore culturali che produce la mia geniale fantasia, rivista diretta da Umberto Eco, disponibile in 3 diversi volumi ogni giorno. Edizioni Pratiche.
  • Discorsi quotidiani su come relazionarsi con la gioventù d'oggi e al tempo stesso rimanere al passo con i tempi. Senza certo scadere nelle banalità o nella ciarla, giornale acquistabile solo se si possiede un magazzino. Edizioni Inspiegabili.

Voci correlate

Note

  1. ^ Dall'unione dei due termini sanscrito-avestici Sindh (Fiume, Fiume Indo) e Arya (puri, grandi uomini, tipi che se incontravano un orso si spaventava l'orso), opportunamente uniti dai glottologi ed antropologi per designare le popolazioni neolitiche che migrarono dall'Africa all'Iran e all'India. Da notare come i nomi delle rispettive nazioni risulti conforme alle ricerche fatte da questi illustri sconosciuti. Comunque no: sto parlando loquacemente quanto ovviamente a vanvera, la pizza è stata inventata dai latini e si pronuncia scienza e non scenza e tutto cade nel ridicolo alla luce del fatto che a nessuno importa di questo discorso...
  2. ^ Definizione gentilmente tratta da "Opinioni di studenti nullafacenti con medie dei voti sotto il 3", Cazzaro Edizioni, 1900-2011
  3. ^ di palle
  4. ^ 4,0 4,1 Quello che suscita sconvenienti fantasie decisamente non ammissibili
  5. ^ Per non parlare di tua cugina, poi!
  6. ^ Alcune fonti sono alquanto discordi con questa asserzione, portando avanti l'ipotesi che a dir loro si trattasse di Coca-Cola o di Red Bull, bevande assimilabili concettualmente alla Lemonsoda, ma di sapore diverso (seppur con ingradienti ugualmente rivoltanti).
  7. ^ Perché 51 poi? E le altre 50? Poverine, date qualcosa da fare anche a loro, mica hanno fatto nulla di male insomma! Dove le avete mandate? Spero non in quel discount pidocchioso, no perché se è così...

Nota alle note

Si noti come la scelta dell'autore sia caduta nell'omettere volutamente il contenuto informativo presente nelle note dal testo, per separarlo dal testo stesso al fine di rendere più leggibile e sintatticamente chiaro il discorso presentato nel presente articolo. Le note vanno quindi intese non come sezione a sé stante rispetto al testo, ma come approfondimento aggiuntivo da seguire nel caso il lettore o chi ne fa le veci sia interessato ad ulteriori investigazioni. Le note sono quindi parte integrante del testo, ma la loro separazione è necessaria per fornire al lettore un quadro generico non necessariamente troppo tecnico e specifico della logorrea vista come malattia, patologia degenerativa, cancro terminale, tumore alla prostata, aspetto culturale, costume della nostra epoca e infine lavatrice a gettoni. Pertanto le note possono essere trascurate a un lettore superficiale, ma diventano strumento indispensabile di acculturamento per coloro che sono desiderosi di imparare e trarre utili insegnamenti da questa marea di cazzate.