Dante Alighieri

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Il titolo di questa pagina non è il titolo di questa pagina perché così ci tirava il culo. Il titolo corretto è Il sommo Poeta.

Dante alle prese con la dichiarazione dei redditi.
« ..e a me che fui grande poeta italiano / questi piccioni mi cacano in mano  »
( Dante protesta per i piccioni che si posano sulla sua statua.)
« Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura ... Beatrice, DEPILATI! »
(Dante su Beatrice)
« Vuolsi così colà dove si puote, non s'è capito un cazzo »
(Divina Commedia, Inferno, Girone degli Stronzi)
« Ed elli avea del cul fatto trombetta »
(Dante osserva gli effetti di un'impepata di cozze)
« E lascia pur grattar dov'è la rogna »
(Virgilio insegna al pupillo Dante come farsi i cazzi suoi)
« Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai nel culo una matita. Neanche il tempo di fare un altro passo, che mi ritrovai nel culo anche un compasso »
( Dante descrive le sue perversioni sessuali)
« Godi, Fiorenza, poi che se' sì grande che per mare e per terra batti l'ali e per lo 'nferno tuo nome si spande »
(Dante dopo Fiorentina - Juve 3 - 0)
« Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai nel culo una matita. Oh che gioie! Oh che dolori! È una BIC multicolori! »
(Dante Alighieri su introduzione della Divina commedia)
« E a vizio di lussuria fu si rotta... »
(Dante su... Vogliamo davvero scoprirlo?)
« Non sei donna di provincia, ma di bordello! »
(Dante dopo che sua moglie gli ha messo le corna)
« Ho letteralmente scritto la prima fanfiction della storia. Rifletteteci, parlo di un viaggio immaginario, durante il quale vengo accompagnato dal mio idolo e incontro persone, spesso celebrità che ammiro e disprezzo. Davvero nessuno se n'era reso conto?! Volevo dire... Nel mezzo del cammin di nostra vita... »
(Dante, sulla sua opera)

Pedante Alighieri (accorciato in Dante), per gli amici Quello là (Firenze, si pensa tra il 14 maggio e il 13 giugno del 1265 – morto a Ravenna non si capisce se tra la notte del 13 o del 14 settembre 1321), fu un cantautore, poeta e scrittore di filastrocche del XIV secolo, un politico esiliato del XIII secolo e un commediografo del XV secolo. Girava col suo cappello da giullare e una corona di foglie di bambù per le più grandi corti d'Italia, fino a quando non cadde in un pozzo molto profondo assieme al suo amico immaginario, Virgilio.

È noto al grande pubblico per aver scritto la prima commedia che non fa ridere.

Biografia ed opere

Un affresco del XIII secolo

Nato circa nel Medioevo avanti Maometto, sviluppò sin da piccolo la passione per la composizione di barzellette in versi, che, per quanto spassose e geniali, gli valsero la derisione e l'isolamento da parte dei coetanei. Non gli facilitò le cose la sua ragazza, Beatrice, la quale lo lasciò dopo aver letto qualche sua penosa barzelletta . Uscito da questa triste e dura infanzia passò un ventennio della sua vita a pubblicare scadenti fumetti dopo aver preso una laurea in erboresteria[ma anche no], un modo come un altro per guadagnarsi il pane e un po' d'erba, in attesa del vero successo.
Nel frattempo intraprese la carriera politica, prima dalla parte dei guelfi contro i ghibellini, poi dalla parte dei Guelfi bianchi contro i Guelfi neri, poi dalla parte dei Guelfi bianchi indipendenti contro i Guelfi bianchi democratici. Dante ebbe sempre l'acume di passare dal lato del perdente, tanto che, nel zeromilaetrecento virgola due, fu costretto a lasciare la sua amata Firenze.

Vagò per diverse corti d'Italia, alla ricerca di un editore che volesse pubblicare le sue opere, ma nessuno trovava interessantie il suo umorismo da cacciatore di mosche o le sue imitazioni del papa. Allora Dante capì che doveva essere più leccapiedi nelle sue opere: d'ora in avanti, scriverà solo per ingraziarsi il potente di turno.

La svolta avvenne in un sabato primaverile, durante una gita in campagna col caro amico immaginario Virgilio. Mentre i due si dilettavano nello sputare in un pozzo vi caddero disgraziatamente dentro. Il pozzo, ch'era secco da anni, era usato da contrabbandieri come nascondiglio di erba. Che in aggiunta a quella precedentemente posseduta nelle loro tasche, regalarono ai due potenti allucinazioni. Dante fu poi salvato da Cangrande, signorotto e mecenate di Verona, che gli prestò la scala con cui Dante uscì dal pozzo - da cui il nome Cangrande della Scala. Per ringraziarlo, Dante traspose in forma scritta tutte le sue allucinazioni, dando grande rilievo alla figura di Cangrande all'interno dell'opera, attribuendogli la creazione dell'universo. Da lì in poi comincia una vera e propria scalata al successo.

Analisi della Commedia

Dante all'Inferno

Questa fenomenale opera, nonostante sia vietata ai minori di 18 anni e intrisa di scene sadiche, è tuttora oggetto di molti studi e studiata dai giovani in tutte le scuole spacciata come un'opera utile all'istruzione. Analizzarla tutta è praticamente impossibile, e quindi viene studiata trattando in particolar modo le parti più salienti. Alcune delle parti più gettonate sono:

  • L'incontro con gli ignavi (fra cui spicca la figura di Bruno Vespa)
  • La visita di cortesia a Minosse, a cui portò le pastarelle della domenica per farselo buono.
  • La visita ad Ulisse, ancora in cerca di una stazione di Vigili del Fuoco per spegnere un incendio provocato da una scoreggia del suo amico Diomede.
  • L'incontro con Catone, il quale li sgama mentre provavano ad imbucarsi nel Purgatorio.
  • La riunione familiare con Cacciaguida, il quale lo informa d'essere morto.
  • L'incontro con Dio in persona, il quale lo aggiunse successivamente tra gli amici di Facebook.

Come potete vedere nella Commedia non c'è una vera e propria trama, non ci sono sviluppi, e soprattutto non fa ridere, nonostante sia una commedia. Dante si limita a incontrare in continuazione gente più o meno simpatica, ma per lo più sconosciuta. Da qui la tesi che il viaggio di Dante non sia altro che una trasfigurazione di una banale riunione condominiale.
Ciò che però caratterizza maggiormente la Commedia è la capacità di saper distogliere l'attenzione da tutti gli eventi attorno, concentrando sempre sull'autore il discorso. Ogni volta che si parla di Dante la conversazione viene sviata sulla sua opera, come se fosse parte integrante di lui, come un piede o i suoi reni.

Operette secondarie che nessuno si è mai filato

Per quanto possa sembrare strano, Dante Alighieri non ha scritto solo la Divina Commedia. Non è uno scherzo, ha fatto anche altro nella vita. Fra le sue attività meno note infatti vi sono il fumettista per la Marvel e lo sceneggiatore della Fox. Dante purtroppo ha composto anche altre opere, che non hanno nessuna importanza in ambito artistico, ma che gli studenti italiani sono costretti a studiare. Esse sono:

  • Vita Nova (My Life), feat. Beatrice: giunta al primo posto dei sonetti più venduti nel Sacro Romano Impero
  • Convivio: noioso rifacimento del Simposio di Platone
  • De vulgari eloquentia: raccolta di sonetti da trattoria, come Osteria numero 20 o Faccela vedé, faccela toccà
  • De Monarchia: rifacimento de Il Principe di Machiavelli. Ha avuto anche una trasposizione cinematografica
  • Epistola XIII a Cangrande della Scala: che, nonostante fosse una banale comunicazione privata, viene annoverata tra le opere. In tale lettera infatti, il Dante chiede a Cangrande di pagargli la bolletta della luce e di mandargli via e-mail la password dimenticata di Travian.

Tipiche domande scolastiche su Dante

Dante mentre sta per uccidere Farinata degli Uberti nel Girone dei Cocainomani.

Dante, per oscure e improbabili ragioni, è tuttora studiato in una stretta minoranza delle scuole italiane. Qui abbiamo riportato alcune delle domande più frequenti su questo bizzarro personaggio con relative risposte:

Insegnante : Perché è possibile affermare che c'è un legame tra "La Vita Nova" e la "Commedia"?
Cane bastonato : Perché le ha scritte entrambe Dante.


Insegnante : Sulla base delle tue conoscenze sul "De Vulgari Eloquentia", spiega il significato dei termini "illustre", "cardinale", "aulico", "curiale".
Cane bastonato : Sulla base di quanto appreso posso confermarle che c’è un dizionario sullo scaffale.


Insegnante : Che rapporto ha Dante con il suo antenato Cacciaguida?
Cane bastonato : Nessuno, quando Dante è nato Cacciaguida era già cibo per vermi.
Come si può ben vedere in quest'illustrazione del Dorè, Dante era stitico.
Insegnante : Parafrasa "Imparerai com'è duro calle lo scender e il salir per l'altrui scale".
Cane bastonato : Se ne può facilmente dedurre che Dante non aveva l'ascensore.


Insegnante : Perché Dante pone un Papa all'inferno?
Cane bastonato : Passaparola!


Insegnante : Chi era Guido Cavalcanti?
Cane bastonato : L'editore di Dante.


Insegnante : Cosa significa "Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare"?
Cane bastonato : Io faccio quel cazzo che mi pare e tu stai zitto.


Insegnante : Come definiresti il rapporto tra Dante e Beatrice?
Cane bastonato : Dante sta a Beatrice come ragazzo sta a Federica.


Insegnante : Quale importante personaggio viene posto nel girone degli iracondi?
Cane bastonato : Beh, sicuramente Hitler non era un fior fiore di ragazzo.

Curiosità

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  • Dante fu un pessimo giocatore di videogiochi.
  • Ad appena dieci anni Dante ebbe una crisi nervosa e fu sul punto di suicidarsi, dopo aver letto un'opera di Virgilio.
  • Era omofobo tanto da mettere all'Inferno i gay, non rendendosi manco conto di essere lui stesso la più grande checca del mondo.
  • Aveva una passione smodata per i sottaceti, di cui mangiava una confezione alla fine di ogni cantica.
  • Fece turismo sessuale per tutta Italia, coprendosi con la scusa di cercare la lingua volgare ideale. Quando tornò a Firenze, non sapendo come giustificare col proprio editore il tempo e danaro speso per il viaggio, disse di ritenere che la migliore fosse il fiorentino, ovvero quella che conosceva già.
  • Se Beatrice gliela avesse data, non avrebbe mai scritto la Divina commedia, e noi ci saremmo risparmiati 700 anni di rotture di palle.
  • È risaputo che tra Dante e Bonifacio VIII non vi fosse grande amicizia tanto che Dante lo inserì in ben tre circoli infernali.

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