Calvizie

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La calvizie è una patologia della quale sono affetti, secondo un recente studio dell'Università di Patagonia (1961), il 66,67% degli esseri umani (prevalentemente maschi) e dei primati. Vari soggetti, che sono affetti dalla malattia ma non ne presentano i sintomi, sono detti "portatori sani" o, in gergo medico, "potenziali teste lisce". La maggior parte delle persone è calva sin dalla nascita, ma non sapendo di esserlo, non perde i capelli prima dei 18/25 anni.

Una rara immagine di esemplare di donna calva.

Decorso clinico

Solitamente la perdita dei capelli è improvvisa e istantanea, nella maggior parte dei casi si manifesta tra il 18 settembre e il 3 novembre del 25esimo anno di età. Tra i fattori scatenanti troviamo l'infarto del miocardio, uno spavento, la peste nera, la diarrea fulminante o il colera. Grazie alle nuove tecnologie (come Facebook, il sito web del Vaticano e le ricerche sul sapone di Marsiglia a scaglie), s'è scoperto che in pochi soggetti si può assistere a una perdita graduale dei capelli (le statistiche parlano di tre capelli persi ogni sega consumata). La perdita di capelli può essere parziale o totale. La perdita dell'ultimo capello rimasto comporta la morte immediata del soggetto, che di solito avviene per congestione encefalica.

Sintomi

Tipico calvo, rigorosamente non OGM.

La perdita improvvisa dei capelli non comporta sintomi evidenti prima di due o tre giorni. Nei giorni immediatamente precedenti, il sintomo più riconoscibile è il fortissimo fetore podalico. Questo sintomo ha costretto alcuni soggetti all'amputazione degli arti inferiori per sopraggiunta cancrena.

Per la perdita graduale, attualmente non sono stati riconosciuti sintomi visibili se non la stessa perdita dei capelli.

Terapie

Le terapie conosciute per la perdita istantanea sono solo preventive. La tecnica più usata consiste nella tempra del cuoio capelluto. Sotto stretto controllo medico, in ambiente ospedaliero, si procede a ripetuti e rapidissimi passaggi della testa del paziente prima in olio bollente e poi in azoto liquido a -120° C. Questa tecnica è considerata pericolosa perché potrebbe portare al distacco totale della testa.

Una terapia meno invasiva consiste nell'asportazione delle parti di cranio che si prevede scateneranno l'attacco di calvizie. Questa tecnica può portare a una temporanea perdita di memoria o all'allungamento repentino del pene.

Un'altra tecnica, mai verificata scientificamente, consiste in impacchi di hashish e urina, mistura che una volta spalmata sui capelli e tenuta in posa per almeno due ore, va fumata. Quello che è dato per certo, se ti mancano i capelli devi sostenere spese costosissime per trapiantarteli ergo devi essere ricco per farti amare. Se non adempi a tale scopo nonostante il tuo budget e preferisci restare più pelato di un pomodorino della Cirio, allora sei un braccine da Tyrannosaurus Rex e non meravigliarti se gli altri ti chiamano zellus, Mastro Lindo, Calvin Klein Superstar, zucca pelata, crapa pelata, palla da Bowling, aquila calva, testa scoperta, capocchione, Mister No dell'Uomo Tigre, Zuccone, Testa di bebè e capocchia ambulante.

Donne calve

La maionese preferita dai Calvi.

Studi dimostrano che le donne calve esistono, ma non si vedono quasi mai in giro. La teoria più attendibile sostiene che queste donne si nascondano sui monti afghani o che usino stoppa da idraulico per mascherare la loro calvizie.

Una leggenda popolare molto diffusa vuole che uccidere una donna malata di calvizie porti fortuna. Questo ha costretto numerosi governi del Mondo a emanare leggi che proteggono le donne calve, soprattutto dopo la strage in Africa degli anni '70, per la quale morirono migliaia di donne anche sospettate di essere ammalate.

Il calvo

Dicesi Calvo l'appartenente alla minoranza etnica dei Pelati

Caratteristiche generali

Il Calvo, come noto, non ha i capelli, ma in compenso è pieno di peli. È chiamato comunemente Pelatun in quanto è davvero un brutto spettacolo. Esistono poi altre caratteristiche meno evidenti che lo contraddistinguono dalla razza umana, in primo luogo un atteggiamento schivo e quantomeno ambiguo, sostanzialmente diffidente verso tutto e tutti. Questo deriva principalmente da una forte discriminazione che gli umani attuano nei confronti dei Pelati, che viene così giustificata:

  • I Pelati sono più aerodinamici, quindi devono essere squalificati da qualsiasi sport;
  • I Pelati brillano di luce riflessa, ma da soli?
  • I Pelati sono più leggeri del 13,5%, e noi paghiamo più tasse per colpa loro;
  • I Pelati non spendono un soldo per shampoo e balsamo, e non vanno mai dal barbiere. Se l'economia non gira è solo colpa loro!
  • I Pelati hanno risolto per sempre il problema della forfora.
  • Meglio un pomodoro oggi che un Pelato domani.

I Calvi oggi

La specie dei Calvi è oggi in via di estinzione a causa della difficoltà nell'accoppiamento: le femmine di Calvo infatti non esistono, o si nascondo con parrucche, o più probabilmente sono scappate con i capelloni (i cosiddetti "metallari"). Da escludersi la teoria che le femmine di Calvo siano scappate con gli emo, poiché quest’ultimi sono esseri asessuati.

Per evitare la scomparsa di questa specie dal nostro pianeta molte associazioni (prima fra tutte il WWF) hanno promosso delle iniziative atte a favorire la riproduzione dei Calvi. Inoltre sono nate diverse associazioni ex-novo, tra le quali ricordiamo:

  • LePrAP, Lega per la Promozione all’Accoppiamento dei Pelati: promuove campagne ProSesso a livello nazionale e internazionale;
  • CoDPe, Comitato per i Diritti del Pelato: difende i Calvi da ogni discriminazione, ovunque e comunque;
  • ENPP, Ente Nazionale Protezione Pelati: coordina tutte le iniziative sul territorio nazionale.

Iniziative Pro-Calvo

  • "Calvo è Bello": fornisce contributi economici alle giovani donne che acconsentono ad accoppiarsi con un Calvo;
  • "Un Pelo per un Pelato": raccoglie gli scarti delle depilazioni per fabbricare parrucche a basso impatto ambientale;
  • "Sano e Calvo": accoglie i cuccioli di Calvo che vengono abbandonati in autostrada durante le vacanze estive;
  • "Italo Calvino": sensibilizza i giovani italiani a integrare i piccoli Calvi come loro simili.

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