Settimana

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Una settimana particolarmente colta.
« Evviva, oggi inizia una nuova settimana! Sono così pieno di vita! »
(Qualcuno dipendente dal crack il lunedì mattina.)

Si definisce settimana un periodo di tempo di sette giorni che intercorre tra le bestemmie del lunedì mattina e quelle della domenica sera.

Lunedì

   La stessa cosa ma di più: Lunedì.

Elemento comune di molte culture, il lunedì (anche noto come "L'Annienta-gioia") è una diabolica entità che interrompe il weekend degli onesti lavoratori e dei brillanti studenti obbligandoli a svegliarsi presto la mattina per andare a fare il loro dovere. Il lunedì è il nemico giurato del paladino della lasagna Garfield e di chiunque non lavori come ginecologo. Le prime testimonianze dell'esistenza di quest'orrore cosmico ci arrivano dalla tribù mesolitica dei Posaceneri, il che ci fa capire che il suo potere era così grande da intimorire anche dei pezzenti vestiti di pelle di tigre che di lavoro prendevano a randellate gli opossum. Nel corso della storia, molti eroi tentarono di sfidare il bestio, ma furono costretti alla ritirata quando scoprirono che non è possibile uccidere con scudo e lancia un intervallo di tempo accettato per convenzione dalla gente. Le attività principali da svolgere il lunedì sono piangere, maledire il giorno della propria nascita e tentare il suicidio.

Martedì

   La stessa cosa ma di più: Martedì.
Come testimonia quest'immagine, la settimana non è altro che un eterno ciclo di dolore, assimilabile, se gli stimati colleghi del dipartimento di Filosofia Baffuta ce lo concedono, all'eterno ritorno nietzschiano.

Si è recentemente scoperta l'esistenza del martedì, ma ancora in molti non lo sanno. Martedì è un giorno anonimo, passa in punta di piedi mentre tutti sono distratti e poi... puff... è mercoledì. Di martedì la gente non esce, anche se gli unici programmi che trasmettono in TV sono Ballarò e Il segreto. Di martedì si fa la raccolta differenziata come ogni giorno, ma nessuno sa che è martedì e quindi vetro e alluminio restano chiusi in cantina per altri vent'anni. Di martedì si rimanda a domani ciò che si potrebbe fare oggi. Di martedì il martedì si scoccia a essere martedì, perciò la mezzanotte arriva prima.

Mercoledì

   La stessa cosa ma di più: Mercoledì.

Mercoledì è per definizione il giorno che spacca in due la settimana e la manda in terapia intensiva. In questo particolare giorno della settimana ci sono troppe cose da fare e questo perché il suo collega martedì, che non serve a un cazzo, gli lascia in eredità un cumulo di faccende da sbrigare e un chihuahua a cui badare.

Secondo molti il mercoledì è così chiamato per rendere omaggio a Mercurio, un metallo che ha controllato la febbre degli uomini per generazioni. Questa almeno è stata la spiegazione di mio nonno. Si narra che in Germania, invece, il mercoledì derivi dalla parola Mittwoch, una delle tante imprecazioni della lingua tedesca e confermata da altre lingue incazzose come il ceco, l'islandese e l'Antonio Albanese.

Giovedì

L'arrivo della nuova settimana porta a devastanti inconvenienti. Anche in edicola.
   La stessa cosa ma di più: Giovedì.

Il giovedì è ufficialmente il giorno del calcetto per oltre 60 milioni di italiani. Puntualmente alle 20.30, la metà di loro si riversa nei campetti in erba sintetica per la settimanale sfida tra scapoli e ammogliati, l'altra metà invece va dall'amante. La scelta del giovedì come fascia oraria per l'attività calcistica è puramente strategica: ci si trova infatti nel pieno della settimana, con ancora tutto il weekend di lavoro alle porte. Lo svago quindi funge da energia vitale per sopravvivere nei giorni a seguire e, alternativamente, offre anche la speranza di finire in malattia per fratture o arresti cardiaci.

Esistono inoltre dei simpatici giovedì, più socievoli e festaioli degli altri, che esistono per fornire un'ulteriore scusa per fare baldoria: tra questi vanno ricordati il giovedì grasso e il giorno del ringraziamento, celebri perché in quei giorni ogni tipo di dieta va a puttane.

Venerdì

   La stessa cosa ma di più: Venerdì.

Il venerdì è considerato universalmente il giorno più sessualmente attraente della settimana: non a caso Veneris dies si traduce alla buona dal latino come Il giorno di quella gnoccona nuda di Venere hai presente quella che lo faceva venire duro anche a quel ricchione di Narciso ecco. La sensualità di queste ventiquattr'ore è dovuta al fatto che, quando finalmente arrivano le 17, tutti tirano fuori trombette e cappellini da festa e iniziano a cantare "popopopopopopo" uscendo dall'ufficio facendo il trenino per festeggiare l'arrivo del weekend. Chi al venerdì fa solo mezza giornata festeggia in modo ancora più esagitato, visto che ha l'energia necessaria per farsi crescere sulla schiena un jetpack e scrivere "yuppiii" nel cielo con le esalazioni del mezzo.

Al venerdì sera tutti fanno quello che vogliono: chi sta a casa a leggere, chi va a ballare con le amiche sexy della propria nonna, chi si fa una sega sui documentari sui mufloni e chi va a leggere vaccate su Insegreto sentendosi una persona sessualmente sana perché non si fa le seghe sui documentari sui mufloni.

Sabato

Sabato è un giorno gioviale di cui niente e nessuno è in grado di minare l'entusiasmo. Di solito si sgobba come muli, sicuramente più degli altri giorni, proprio per potersi grattare l'inguine tutta la domenica pomeriggio e ogni genere di disgrazia descritta dalle previsioni maya e dal malocchio della condomine di sotto accade tutta in una volta in questo giorno. Ma non importa, di sabato non c'è persona al mondo che non sia raggiante e ciò non è dovuto soltanto ad una contaminazione aerea di polvere di ecstasy. È la prospettiva di uscire a divertirsi, possibilmente sfondandosi di cocktail hawaiani, ed avere un giorno di riposo l'indomani.
Illusi.

Alcuni aspetti inquietanti del week-end.

La prospettiva, come ci insegna Einstein[Mi pare] e alcuni video su YouTube, è ben diversa dalla realtà. Il sabato sera molto spesso si rivela un gigantesco e deprimente viaggio mentale notturno nel proprio inconscio mentre si è chiusi in casa a sorseggiare del bitter di sottomarca. Inoltre, a sferrare il colpo di grazia, una telefonata improvvisa annullerà il relax dell'indomani con una serie di impegni, tutti rigorosamente sfrangiacazzi.

Domenica

   La stessa cosa ma di più: Domenica.

Giorno sacro del cristianesimo che tutti i veri credenti iniziano con la Messa delle 6 del mattino. Nel frattempo, la gente normale se la dorme per riprendersi dalla festa selvaggia della sera prima a base di uno di quei film del cazzo che danno al sabato sera perché tanto sanno che non li guarda nessuno e Monopoli. La domenica la gente dovrebbe riposarsi. La parola chiave è dovrebbe. È infatti scientificamente provato dalla legge di Murphy-Caloriferini che ogni incidente, catastrofe naturale, rapimento alieno, apocalisse zombie, matrimonio o recita scolastica di un detestato cuginetto ciccione prova un piacere sadico nel verificarsi nel weekend e, in particolare, il giorno in cui può causare il maggior danno possibile. Quando nessuna di queste calamità si verifica, la propria moglie desidererà andare a comprare al centro commerciale più vicino (di solito in un'altra regione): gli uomini celibi non devono preoccuparsi di questo, in quanto avranno a disposizione un giorno intero per... deprimersi pensando che il giorno dopo ricomincia la settimana. Alla domenica sera molti si crogiolano nel rifiuto, cercando di viaggiare nel tempo mettendo indietro l'orologio e indossando dei baffi finti, sperando che il lunedì non li riconoscerà. Quando, alla fine, si arrendono all'inevitabile, tutti sono soliti bagnare il cuscino di calde lacrime in attesa di ricominciare il ciclo perpetuo di dolore e agonia che è la settimana scolastica/lavorativa.

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