Bar

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Un celebre bar sport superaccessoriato.
« Sono felice di essermi trasferito qui. »
« Vado da Boe. »
(Homer Simpson ogni sera)
« Vado al bar. »
(Uomo medio ogni sera)
« Ho preso una casa a 200 metri dal mare, ma non sono mai andato in spiaggia: a metà strada c'era un bar. »
(George Best su bar)
« Amore, ma con chi stai parlando? Sei passato di nuovo al baretto? »
(Moglie di Maccio Capatonda)
« Stessa storia, stesso posto, stesso bar. »
(Max Pezzali su un risveglio abituale dopo una sbronza)


Il bar è il luogo in cui chiunque può rifornirsi della benzina per l'uomo a poco prezzo, molti ne approfittano per fare il pieno. L'offerta è valida anche per i minorenni che non fanno la spia ai carabinieri.

Etimologia

Un solerte bar del Veneto adempie alla nuova normativa sulle tabelle informative del tasso alcolemico.

Il termine "Bar" deriva dal termine anglocalcistico "traversa" che sta ad indicare il posizionamento geografico di tale luogo: in una traversa appunto. In Italia, la parola bar è ora diventata una sigla che indica chiaramente le principali attività che vi si svolgono all'interno (Bestemmie Alcool Risse).

Origini

Da fonti inattendibili[citazione necessaria] pare che i bar ebbero origine nell'Antica Roma sotto forma di osterie, ma con qualcosa in più: la Vodka. Fortuna che non hanno saputo che veniva importata dall'Impero mongolo di Gengis Khan.
Ad ogni modo, i bar si affollarono di romani, romeni, romagnoli, cani e porci a ogni ora del giorno e della notte; ciò non accadeva certo perché nella Roma antica non si avesse un cazzo da fare, bensì perché il vino all’epoca era ritenuto un pericolo da cui guardarsi (non a caso il nome osteria deriva da hostis, nemico) e, dato che, oggi come allora, chi scappa davanti al pericolo o è un infame o è un codardo o è Julian Assange, i Romani davano prova della loro audacia trascorrendo lunghe ore in questi locali.
Da allora il bar è diventato un edificio di potere e un simbolo per la società. Al giorno d’oggi si può certamente affermare che in ogni fase dell’esistenza, dalla culla alla tomba, riveste un ruolo cruciale nel processo di crescita[1] e formazione dell’individuo.

Bar oggi

Attualmente i bar hanno assunto un'aria più moderna e una cameriera bona, inoltre all'interno di essi si possono osservare delle pietanze da tavola calda impolverate, adagiate per l'arredamento.
La politica conservatrice degli alimenti ha fatto sì che i vecchi consumatori restassero, mentre il mix di progressi ha attirato una nuova élite di clienti come i preti[2] e lo scimmione che dice: «Dino, dammi un crodino». Quest'insieme di caratteristiche tendono a far vedere il bar come la propria casa, i clienti come la famiglia da prendere allegramente a sediate sulla nuca e il barista come il migliore amico alla pari con i bicchieri e lo sgabello.
Un ulteriore pregio riguarda la posizione presa a favore della libertà che per lungo tempo è stata oppressa dai pregiudizi e dal malcostume della gente. Per incentivarla i bar hanno istituito delle competizioni come il famoso "torneo di rutto libero" e l'emozionante "gara di scoregge" i cui detentori dei record sono rispettivamente Ugo Fantozzi e lo scoiattolo Cippi.
Grazie a tutto ciò questi locali pubblici hanno riscosso un successo così enorme che l'autore di questo articolo ha deciso di terminarlo qui per andare al bar.

Collegamenti esterni

Note

Voci correlate