Anima

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« L'uomo vive in sé una perenne trasformazione del cibo, come natura oggettivata, in merda, come natura riconosciuta, dunque è la merda che conclude e reinizia il circolo tautologico dell'essere. L'errore di tutte le religioni consiste nel fatto di confondere per "anima" la dinamica di questa perenne trasformazione. »
(Germano Mosconi: Summa mosconica)
« Pel potere di Dio fosti costrutto, e l'alma ti fu data con un rutto »
(San Licopodio - Dialoghi)
S. Licopodio, teologo.


Anima è un termine preso dal greco senza averglielo ancora restituito e significa "soffio", "vento". Secondo San Licopodio, l'anima è l'alito di Dio che penetra nell'uomo, una ciatata divina, quindi.

Ora, immaginate il povero Adamo; stava nel Paradiso terrestre, nella natura incontaminata, immerso in una profusione di fiori profumati, quando Dio lo afferra per le spalle e gli alita in faccia.

- Dio: “Eccoti l'anima!”
- Adamo: “Ma fa schifo!”
- Dio: “ È che mi è finito il dentifricio.”

San Licopodio sostiene che l'anima esiste prima del corpo. Quindi:

  • o esiste un parcheggio per le anime in attesa di destinazione, una specie di ufficio di collocamento
  • oppure Dio ha rifilato ad Adamo un'anima riciclata.

- Nel primo caso Dio avrebbe creato prima tutte le anime insieme per poi tenerle appese in attesa di utilizzarle in una specie di guardaroba dal quale, ogni volta, ne prende una dalla stampella e la lancia sulla Terra, magari sbagliando pure il lancio e facendo arrivare un'anima femminile in un corpo di uomo.

- Nel secondo caso, l'anima era già usata... ma... a chi apparteneva prima di essere rifilata ad Adamo? Al tempo esistevano solo gli animali. Già, ma a quale animale? apparteneva, che so, ad un cervo? un caprone? ecco spiegato come le corna sono entrate nella storia dell'uomo. E l'anima di Eva? un topo femmina? una zoccola? Beh, date le corna di Adamo, potrebbe essere.

San Purgazio, protettore dei clisteri, sosteneva invece che l'anima viene creata insieme al corpo. E come? Oddio, è ovvio, con una scopata! Prima non è possibile perché il corpo non c'è, dopo neppure perché il corpo già c'è (la scopata)!! Ma siccome è sempre Dio che crea l'anima, che fa? Si gode lo spettacolino in attesa di infilarvi l'anima al momento culminante?

San Atorio l'Aprostata dice che l'anima individuale non esiste, vi è solo una anima collettiva. Accertatevi quindi con chi avete l'anima in comune. Potrebbe essere vostra suocera o, addirittura, Vladimir Luxuria; in quest'ultimo caso la coabitazione nella stessa anima potrebbe... influenzarvi!

San Germano Mosconi afferma che l'anima non esiste e quindi non c'è alcun bisogno di purificarla. Perciò, dopo che si fu auto-eletto Papa, abolì la confessione, sostituendola con un bidet fatto col Lysoform.

La forma dell'anima

« Alla psiche della sfera! Traduzione: all'anema da palla. »
(Anonimo filosofo napoletano)
La forma dell'anima secondo l'espressione all'anema da palla.

Da sempre filosofi e teologi hanno cercato la forma dell'anima.

È una lamina? Una sfera? Un bitorzolo? Un'ernia?

Questo problema pare sia stato risolto a Napoli. Nell'espressione "all'anema da palla" si vuol dire non già che la palla ha un'anima, ma che è l'anima ad avere la forma di una palla (forse perché è proprio una palla).

A questo proposito si deve citare il caso dei Testimoni di Geova. Loro non credono che gli uomini abbiano un'anima. Però, siccome non ne sono davvero convinti, per dimostrarselo parlano, parlano, parlano, in modo da abbuffare le palle. Se l'anima ha forma di palla, come abbiamo visto, allora è abbuffabile ed alla fine dovrebbe scoppiare; se non scoppia vuol dire che non c'è. Risultato? La uallera a zampogna del malcapitato.

Infine San Mariottide, commentando San Tana, scrive che "l'anima ha forma informe quando non è in forma", e consiglia di non schierarla a centrocampo.

L'anima è immortale?

Gli effetti delle ricerche sull'anima fatte dai Testimoni di Geova.
« Se l'anima non è immortale, allora Dio ci ha fregati! »
(San Licopodio)

Una prova dell'immortalità dell'anima è data ancora dal popolo napoletano. "All'anema e' chi t'è muorto", è detto, infatti, nel senso che chi t'è muorto non c'è più ma la sua anima c'è ed è ancora bestemmiabile.

L'immortalità dell'anima è provata, secondo la testimonianza di moltissimi, dal gioco del Lotto; sono le anime dei defunti che suggeriscono i numeri da giocare e senza di loro non funziona. MA per suggerirvi i numeri vincenti le anime debbono essere quelle dei parenti; quindi, se non avete congiunti nell'Aldilà, PROCURATEVELI!!! Potreste vincere qualche terno! Ma fate anche attenzione all'anima che vi dà il suggerimento: se è quella di vostra suocera... diffidate.

La Chiesa ci conferma l'immortalità dell'anima. I preti lavorano sulle anime, sono veri animisti, fanno di tutto per salvare la vostra anima; da cosa? da tutto quello che vi piace. Se vi date alla pazza gioia, allora vi aspetta un soggiorno permanente in un posto molto caldo. Se invece non bevete, non fumate, non giocate, non andate a donne, ed ogni tanto vi frustate per punirvi allora vi aspetta il Paradiso dove le anime... beh! leggete più avanti cosa scrive in proposito San Purgazio.

L'aspetto dell'anima

« ...e nell'aspetto, l'anima tua sarà tal quale muori... »
(San Atoria)
San Atoria, teologa.

In un passo dei suoi scritti San Atoria spiega che l'anima conserva l'aspetto della persona al momento della morte.

  • Se siete belli e avvenenti, allora cercate di morire giovani! sarete belli per l'eternità!
  • Se invece avete un porro sul naso, la gobba, i piedi piatti... pazienza, dovrete tenerveli in eterno.

Se poi vi capita di morire sotto uno schiacciasassi, beh, avrete in eterno l'anima laminata (leggi intervista).

L'anima è individuale o collettiva?

« Ma non è che il Signore ci fé gonzi/
dando un'anima sola a molti stronzi? »
(San Atoria)

Inoltre la San Atoria adombra il sospetto che l'anima possa essere anche un'anima collettiva, multipla, a 5 o 6 posti, come un pulmino.

Un esempio di anima collettiva si trova in "L'anima de li mortacci tua!!", cioè una sola anima per molti mortacci, il che significa che tutti questi mortacci hanno l'anima in condominio.

Se un'anima appartiene a più persone, è un vero problema. Poniamo il caso che voi abbiate l'anima in comune con:

Siccome è in comune, tutti i peccati commessi da queste persone sono caricati su di lei. Ed allora voi siete corresponsabile delle corna del marito della bella signora, dei furti del portinaio sulle bollette di condominio, dei peccati di lussuria del trans e del campo di concentramento di Mathausen, oltre che della seconda guerra mondiale e di milioni di morti. Vi conviene aggiungere qualcosa anche voi, a qual punto, tanto vale spassarsela. Ma fate attenzione! l'anima in condominio a volte si confonde e dà all'uno le sensazioni dell'altro; potreste sentire il desiderio di fare un comizio in tedesco... oppure la sensazione di viaggiare sempre seduti su un sedile a perno... anche se voi non sapete una sola parola di tedesco... e la sensazione di essere infilzati da una supposta da cavallo è illusoria. Sono i riflessi dell'anima collettiva, quindi è inutile farvi crescere i baffetti alla Charlot oppure comprare pomate contro le emorroidi.

Metempsicosi

San Solforico, teologo.

San Solforico afferma che solo gli esseri umani possiedono l'anima.

Dire ad un cane che vi ha morso "all'animaccia tua" non ha senso. Il cane, infatti, sarà anche animoso, ma è un animale, cioè senz'anima, dunque incapace di fare il male: però il morso fa male, mortacci sua.

San Certusio sostiene invece che "gli animali, le piante e le cose anch'essi hanno anima". Che la giraffa oppure l'ornitorinco o il geranio di mia zia possano avere un'anima... mah, potrebbe anche essere, in fondo sono esseri viventi.

Ma anche le cose, gli oggetti hanno l'anima?

Fu il teologo americano Walt Disney che lo dimostrò. Inventando i cartoni animati mostrò che anche i cartoni hanno un'anima o forse che l'anima è di cartone. Mah...

Secondo il filosofo Orinante (III sec.) l'anima che anima animali, piante e cose proviene dagli umani, sarebbe cioè una ex anima umana che, dopo la morte del suo possessore, ha trovato un alloggio di fortuna; dall'uomo passa ad altri viventi o anche alle altre cose. Fate attenzione al gatto di casa! potrebbe ospitare l'anima di qualche personaggio famoso! che so? Mazinga, ad esempio, oppure Adriano Pappalardo o Mario Merola.

Un cartone animato.

Secondo Orinante potremmo ritrovarci ad abitare proprio in un ornitorinco, una giraffa, il geranio di mia zia, o anche una roccia, una pozzanghera, una caffettiera, un abat-jour... ma come la mettiamo col cesso?

Teologia dell'anima

Il culto delle reliquie di Santi, per il quale si venerano crani, dita, piedi ed altro appartenuti a questi, deriva dalla Teologia Ortodossa secondo la quale il corpo di un santo condivide la santità dell'anima del santo: dunque dovremmo venerare anche il santo culo di qualche eremita?

Il filosofo Orinante (III sec.) dice che l'anima impregna ogni parte del corpo, mah!, comprese unghie, peli del naso ed emorroidi?

« I teologi a Noi precedenti si arrovellarono per stabilire se l'aria corporea, emessa sotto forma di roboanti note di trombone o anche di silenziosi siluri, contenga anch'essa parti dell'anima. Evidentemente si! poiché quando il corpo non più la trattiene essa s'invola libera. »
(Germano Mosconi, De loffologiae in Summa mosconica)
San Itario, teologo-infermiere.

Fu San Itario, il santo infermiere, a chiedersi: se il corpo è il contenitore dell'anima, quando esso viene mutilato perde anche una parte dell'anima?

La dottrina di Confucio dice che è così, ed infatti gli eunuchi cinesi conservavano i testicoli amputati affinché vengano sepolti con loro, pensando che l'anima dell'uomo sia nei testicoli.

Ma se è così, allora consideriamo il caso di San Procopio; per un'asciata (colpo d'ascia) ricevuta in combattimento, ebbe l'amputazione in toto di pene e testicoli e dell'alluce del piede sinistro; col pene il santo perdette anche una parte della sua anima?

Ed ancora: se è come afferma San Germano, San Joseph Alloffateur rilasciava parti della sua anima nel flusso ininterrotto e pestilenziale delle sue loffe? Dovremmo allora dire che San Joseph mandò la sua anima in Paradiso a rate, loffa dopo loffa: una specie di bombardamento in grado di appestare tutto l'Aldilà.

San Joseph Alloffateur, il Santo Bombardiere.

Il destino dell'anima

A vita trista segue tristo fato:
in Paradiso e in eterno scoglionato
da preci, processioni e liturgie
da mane a sera. Povere palle mie!
Del Paradiso che vuoi che ti dica?
Qui non si vede il pelo di una fica!

San Purgazio sull'anima


"L'anima si libera dal corpo con la morte", dice San Purgazio, "sfuggendo come aere verso il cielo", e ciò concorda con la tesi mosconica. San Purgazio postula che l'anima sia prigioniera nel corpo e che desideri liberarsi appena ne ha l'occasione. Ma vi sono casi singolari. L'anima di un impiccato, che non può più uscire dalla bocca, da dove esce? Il teologo questo non lo dice. San Germano Mosconi spiega perché l'anima vuole fuggire dal corpo. Nel corpo avvengono continuamente trasformazioni, soprattutto digestione di cibi, produzione di merde, filtraggio di urine, produzioni di gas, ecc.. Non deve essere certo piacevole vivere nelle puzze e perciò l'anima tenta di fuggire dal corpo appena può ed in qualunque modo, uscendo anche dai buchi più bui. Pensate, ad esempio, a ciò che deve sopportare l'anima di Giampiero Galeazzi, costretta a vivere con una molletta al naso ed a scansarsi dal flusso perenne e imponente delle sostanze che si muovono nel corpo.

San Purgazio, teologo.

E dopo la morte?

Delle tre l'una: o il Paradiso o il Purgatorio o l'Inferno.

Hic est fatum animae, questo il destino dell'anima.

  • Nel primo caso dalla mattina alla sera salmodi, preghiere, inni, rosari, prediche, processioni, insieme a vecchie monache biascicanti;
  • nel secondo, cacatorio ininterrotto;
  • nel terzo... beh, consultate la voce Inferno di questa Nonciclopedia.

All'Inferno si trovano peccatrici bellissime, che vi si offrono deliberatamente, disposte a tutto, ma quando la vostra anima tenta di afferrarle... non hanno corpo, sono anch'esse anime e stavolta non potete neppure arrangiarvi manualmente perché anche voi siete anima.

Per entrare in Paradiso l'anima deve essere esaminata da San Pietro:

- San Pietro: “Tu chi sei?”
- Otelma: “Il Divino Otelma”
- San Pietro: “Di vino? di quale vino?”
- Otelma: “Ma no, no, non di-vino, Divino”
- San Pietro: “Ed io che ho detto? Vino, vino, ho capito!”
- Otelma: “(tra sé) Questo si è rintontolito per la castità. (a San Pietro) Ma sono Dio, non mi riconosci?”
- San Pietro: “Ce n'è già un altro che dice così, un certo Geova, e lo abbiamo mandato in cura da San Freud. Che anima sei?”
- Otelma: “Un'anima compenetrativa, divina.”
- San Pietro: Con pene-trativa? Ah sii? Ho capito! Mandate questo giù, da Lucifero, al girone dei ricchioni.”

All'ingresso del Purgatorio l'anima trova l'Angelo Purgatore:

- Angelo Purgatore: “Chi sei?”
- Otelma: “Uffa... il Divino Otelma!”
- Angelo Purgatore: “Che hai detto? Parla più forte! Un Divano? ed io chi purgo?”
- Otema: “Ma che divano e divano! Divino! Divino!”
- Angelo purgatore: “E quanto pesi?”
- Otelma: “120 Kg.”
- Angelo Purgatore: Olio di ricino, un litro a chilo. Forza, tenetelo!”

Sulla porta dell'inferno l'anima trova Minosse:

- Minosse: “Chi sei?”
- Otelma: “Uffaaaaaaaaaa... sono il Divino Di-vi-no Otelma”
- Minosse: “Ho capito, ho capito, sei avvinazzato!”
- Otelma: “Ma che avvinazzato! DIVINO!!!”
- Minosse: “Vabbé, vabbé, (tra sé) questo quando è ubriaco crede di essere Dio. (ad Otelma) Allora? Peccati? Muoviti e dilli subito!”
- Otelma: “Lussuria...”
- Minosse: “Quante donne hai sedotto?”
- Otelma: “Donne? ma che schifo!”
- Minosse: “Ho capito... Mettetelo con Marrazzo!”

L'anima astrale

Il Mago Otelma, o Divino Otelma, certamente il più glande Mago esistente, ha recentemente affermato di essere lui stesso Dio.

Secondo la sua teologia l'anima proviene dalle stelle (Anima Astrale) obbedendo al suo richiamo. Per riceverla il cretino credente deve mettere un masso di sale sulla testa (di almeno 80 kg), un aglio nell'orecchio, due euro nel culo in monetine da 1 centesimo ed un biglietto di 500 euro nelle tasche di Otelma.

Quindi, ignudo dalla vita in giù, deve flettersi a 90° dinanzi al Mago che è alle sue spalle.

Quando il Divino Otelma recita la Formula Magica:Utòr Kalèm---Itòr Ausìm---Olìm Peròr---Otelma Isi Tàu il Flusso Astrale, invocato da Otema, farà penetrare l'Anima Astrale nel paziente credente. Questo avvertirà il Bruciore delle Stelle, sentirà il suo essere dilatarsi nello spazio e di poi sarà irrorato dal Liquido Purificatore.

Così convertito il credente invertirà la sua esistenza, dal male al bene, dalla tristezza alla gioia, dalla sofferenza alla beatitudine, tutto sarà invertito, anche lo stesso credente.

Conversazione sull'anima

Per aiutare il lettore nelle difficoltà cognitive della filosofia dell'anima, abbiamo intervistato il nostro Consulente in Materie Teologico-Filosofiche.

- Domanda: “Prof. che può dirci dell'anima?”
- Risposta: “La lamina è utilissima ed è grazie all'industria dei laminati...”
- Domanda: “Anima, ANIMA, non lamina... ma che cazz...”
- Risposta: “Eeeeeeh! E che è? anima, lamina... siamo lì!”
- Domanda: “Ma è lei che ha capito LAMINA invece di ANIMA, Dio ruttante!!”
- Risposta: “Ecco, ecco... ci sei arrivato... Dio trasmise l'anima all'uomo con un rutto.”
- Domanda: “MA GUARDA!... ma non era l'alito divino? è diventato un rutto?”
- Risposta: “Non stiamo a sottilizzare. Che possiamo saperne se Dio, poco prima, non si era fatto un Coca-Cola?”
- Domanda: “...o una birra!...”
- Risposta: “Vedi? le ipotesi sono tante. E poi è l'essere che lamina l'anima!”
- Domanda: “Ancora co' sta cazzo di lamina? Ma lo vuole dire o no che cos'è l'anima?”
- Risposta: “Vedi... se tu morissi...se tu muori in questo momento, adesso, subito, senza perdere altro tempo... ciò che resterebbe di te è l'anima. L'anima sarebbe l'uomo senza il corpo, un'immagine, come la fotografia di una bella donna: hai l'immagine ma non hai il corpo e perciò...devi arrangiarti!”
- Domanda: “E come?”
- Risposta: “A mano!”

Voci correlate