Caritas

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« Cerchi aiuto? Vieni da noi! Ti aiutiamo a cercarlo! »
(Motto della Caritas)
« Qui non si fanno distinzioni razziali! Qui si accetta gente come negri, ebrei, terroni e moldavi! »
(La Caritas sfrutta a suo vantaggio il multisignificato del verbo "accettare")

La Caritas S.p.a. è una ONG (leggasi "oenneggì") controllata dalla C.H.I.E.S.A e nata per venire incontro alle necessità dei poveracci che intasano i vicoli umidi dei paesi italiani: gli italiani.
Tra gli obiettivi che la Caritas si impone di raggiungere si annoverano:

Il quartier generale Caritas si trova a Roma, a ricordo del fatto che la buona lupa di Romolo e Remo, grazie alle sue poppe, fu probabilmente la prima operatrice volontaria del banco alimentare.

Storia

La Caritas fonda le sue origini nella notte dei tempi, quando dallo sfregamento di un meteorite di passaggio sulla Terra e San Pietro naquero delle strane forme di vita non presenti in natura: i vescovi. Codesti cosi animati quasi sicuramente non erano un progetto di Dio, ma un banale imprevisto. Questo spiegherebbe perché dalla volontà dei vescovi sono partorite alcune delle più grandi stronzate che hanno afflitto l'umanità. Una di queste, sfortunatamente, è sopravvissuta fino ai tempi moderni e, dal momento che, come sanguisuga sulle chiappe dell'Italia, vive di sussidi statali, non creperà tanto facilmente: la politica italiana Caritas.

I tentacoli della piovra

L'immensa madre Caritas opera attraverso strutture sparse per tutto il territorio dove è presente. Una struttura unica non può esistere perché sarebbe troppo semplice per il disadattato. La Caritas insegna a cavartela da solo in ogni ambito.

Centro d'ascolto

Luogo di ritrovo e centro di smistaggio delle beghe. Qui si può chiedere l'assistenza medica, il latte per i bambini, qualcuno con cui parlare e che ti ascolta, un lavoretto al porto qua, un impiego in una vigna là, paste alla crema, lamette da barba e un posto coperto nelle giornate uggiose. Si può chiedere, appunto.

Tipica situazione da mensa della Caritas.

Mensa

Una volta la mensa, la distribuzione dei buoni pasto e lo stoccaggio dei viveri coesistevano in un'unica forma di governo denominata unione Dietetica. Il collasso del sistema, dovuto essenzialmente a operatori corrotti che invece che distribuire i cioccolatini e le caramelle ai bambini che visitavano il centro d'ascolto se li pappavano di nascosto, ha scisso definitivamente l'organo nelle tre parti.
La mensa è un grande refettorio dove si possono incontrare genti di tutte le razze e dove gente di tutte le razze possono manifestare l'astio reciproco menandosi di santa ragione. A volte ci scappa anche un pranzo.

Funzionamento della mensa

Self-service e qualche tavolo e panca per poggiare le natiche. Il resto è sempre il solito tran-tran:

- Volontario 1: “Salve, ce l'hai il buono?”
- Maruga: “No, fratello, l'ho perso... La polizia ha sequestrato mia roba!”
- Volontario 1: “Eh, certo! Stai a vedere che - (rivolgendosi alla fila) Ehi, uno alla volta! Smettetela di urlare, là dietro! - tutti i dannati giorni i pulotti ti sequestrano la roba!”
- Maruga: “Per piacere, fratello, non lo faccio più!”
- Volontario 1: “Ma sì, come no! Sono anni che - (rivolgendosi alla fila) Ho detto uno alla volta, porca troia! State indietro o sparo! - questa storia va avanti! Muoviti, dai!”
- Maruga: “Grazie, fratello, grazie! Ehi, ciao fratello! Acqua frizzante e pane, grazie fratello!”
- Volontario 2: “(grugnito sommesso)”
- Volontario 3: “Ehi, come butta? Pasta al pomodoro o riso con piselli?”
- Maruga: “Non c'è maiale, vero?”
- Volontario 3: “(Sospirante) No, ve lo diremmo se c'è il maiale, ormai dovreste saperlo...”
Un albanese felice perché s'è cuccato l'ultimo pezzo di pizza.
- Maruga: “Allora metti pasta, metti. Ancora, metti ancora! Ancora, ora metti formaggio! Bravo, basta cos... Anzi, no, metti un po' di riso sulla pasta.”
- Volontario 3: “Vattene, zio ponno!”
- Maruga: “Ehi, ciao fratello!”
- Volontario 4: “Ciao bello, polpette o carne in sugo?”
- Maruga: “Non c'è maiale, vero?”
- Volontario 4: “(Scocciato) No, te l'avrei detto! Polpette o carne in sugo?”
- Maruga: “Sì, grazie, abbondante! Grazie fratello!”
- Volontario 4: “Sparafulminidiquellaputtan...!!! Grrrrr! Tieni le polpette!”
- Maruga: “Grazie, fratello! Mi metti un po' di sugo? Un po' di... NO! No no no! Scusa, vado via, metti giù mannaia. Ehi, ciao fratello!”
- Volontario 5: “Ciao, caro. Pezzo di dolce oppure susina?”
- Maruga: “Non c'è maiale, vero?”

Magazzino del vestiario

Ambiente chiuso da una bolla temporale dove permane ancora il caos primordiale. In questi luoghi possono avvenire in una sola mattinata tumulti e deliri tali da far assomigliare la distribuzione degli abiti ad un incontro verbale tra Sgarbi e Cecchi Paone. In questo caso, però, i duellanti sono uno il volontario dei vestiti, l'altro:

  • Il rumeno: molto comune, omnipresente dovunque sia scritta la parola "gratis". Di norma è sufficiente dargli roba in abbondanza per farlo contento.
  • La nigeriana: una chiattona dai movimenti ameboidali e ondeggianti. Qualsiasi cosa le si serva chiede sempre una soluzione di riserva, prova indumenti di taglie più piccole e se ne va sempre incazzata.
Un albanese felice delle sue nuove Converse usate.
  • L'albanese: chiacchierone che parla della sua vita, dei suoi sogni da calciatore e del suo bambino nato in Italia ma col nome del nonno. Continua a parlare anche mentre gli si dà la roba e prima di andarsene supplica 50 centesimi.
  • I nomadi: rastoni, punkettari; un chilo di ferro inchiodato tra il naso, le orecchie e chissà dove altro; un unico, immenso tatuaggio che copre il tronco e buona parte degli arti e un Labrador al guinzaglio. Prende quello che gli si dà, meglio se taglie abbondanti, chiede qualcosa per la compagna che non si cambia da quando è scappata di casa e ringrazia con un rutto.
  • Il terrone: tizio scuro di pelle, brizzolato e orrenda pancia flaccida che trasborda dalla cintura come fece l'acqua del Vajont. Ha più o meno lo stesso comportamento dell'albanese, solo che, invece dei 50 centesimi finali, preferisce raccontare un aneddoto della sua vita o sulle condizioni dell'Italia. Prima di andarsene guarda il sacchetto che gli è stato dato, fruga un po', fa una smorfia semi-schifata e se ne va con un saluto poco amichevole.
  • Il fattone/ubriacone: viene e qualsiasi cosa accada o gli si dica rompe le palle. Ha da dire sui vestiti che gli si dà, sui vestiti dell'operatore, sui vestiti della nigeriana chiattona dietro di lui. Sbraita contro la nigeriana, tronca il litigio a metà e ricomincia a rompere le palle all'operatore. Dopo venti minuti o il volontario si stufa e lo caccia malamente o se ne va lui senza prendere niente, continuando a imprecare e a parlare con se stesso.
  • Quello che viene per conto di qualcun altro: l'incubo dell'operatore del vestiario: quello che viene per conto di qualcun altro non sa mai bene di cosa abbia veramente bisogno, né quale sia la fattura. Si prova tutto il guardaroba prima di scegliere la taglia. Di norma, dal momento che le taglie non le azzecca mai, ripassa in magazzino una mezza dozzina di volte nello stesso giorno a cambiare le vesti. Fa esasperare, ma raramente ci si incavola per causa sua: è un po' come guardare le comiche di Stanlio e Ollio.

Case d'accoglienza

Edifici sottratti alla mafia, ristrutturati dai ragazzi di Libera e concessi gentilmente a disposizione dei disadattati sociali. In realtà quest'ultimo passaggio non è mai andato giù a quelli di Libera, che ogni volta piantano una grana enorme perché i vescovi si arraffano tutti i frutti del loro lavoro e a loro non rimane nemmeno uno sgabuzzino per il mocio. Ma tanto non verranno mai ascoltati, quelli di Libera sono solo degli sporchi laici.

Legione straniera

La Caritas si impegna anche nell'opera di diffusione del suo credo in tutti i terreni dove può attecchire e confermare la sua presenza vita natural durante. Come la gramigna, insomma.
Uno dei progetti che la Caritas vuole portare a termine è quelli dei cosiddetti caschi bianchi, costituiti da volontari armati di amore e perseveranza che si buttano "a bomba" negli scenari di guerra come un obeso in un bidone di Nutella. Afghanistan, Asia minore, Viet-fottuto-nam... Nulla sfugge a questi ragazzi dalla tempra d'acciaio e dalla stupidità di un biondo liceale diciottenne che getta il cuore oltre le barricate. Odio e amore si scontrano nell'eterna battaglia del bene contro il male, i fiori e i cannoni, il ghiaccio e il fuoco, Veltroni e Berlusconi, il baccalà e il cuoco.
I caschi bianchi ancora non lo sanno, ma la Caritas ha abbandonato il progetto nel '78. Casomai li vediate in giro non ditegli nulla, che ci rimangono male.



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