Maratona

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« Si mangiano? »
(Giovane niubbo su Maratona)
« Solo tre cose sono infinite: l'universo, la stupidità umana e le maratone. »
(Albert Einstein su Maratone)
Un maratoneta vittima di allucinazioni molto realistiche raffiguranti i suoi sogni erotici.

La Maratona è uno dei grandi misteri dell'universo, come i buchi del formaggio svizzero, il motore a gatto imburrato, il numero 42 e le scoregge. L'idea di Maratona sfida completamente le leggi di Epicuro, poiché porta una persona a rinunciare al comfort, alla ragione e - infine - alla sanità mentale. L'ultimo stadio della pazzia viene raggiunto quando, finita una maratona, la povera vittima totalmente rincoglionita comincerà ad allenarsi per un'altra, credendo che non sia poi tanto male.
Il termine viene usato anche per indicare sul palinsesto quando una rete vuole perdere ascolti ripetendo per ore lo stesso episodio del Dr.House.

La battaglia di Maratona

   La stessa cosa ma di più: battaglia di Maratona.

Lo scontro si svolse il 19 settembre del 490 a.c. nella piana di Maratona, che prima della battaglia si chiamava solo Piana. L'esercito Greco, avendo capito che il punto di incontro era in una piana qualsiasi, si sparse per le pianure Greche. Così il giorno dell'incontro arrivarono solo in 4 gatti, facendo arrabbiare il boss Milziade.
Milziade, che non era mica scemo, fece avanzare l'ala centrale dell'esercito verso i Persiani e poi la fece tornare indietro a gambe levate, per farsi inseguire. Fatto ciò, fece avanzare le ali laterali dell'esercito, aggirò i Persiani e li prese violentemente a calci in culo, per poi buttarli in mare.
Ma la cosa più famosa della battaglia fu quel che accadde dopo: visto che il tutto era finito in anticipo, Milziade decise di offrire a tutti l'happy hour. Il problema era come avvisare in città dell'iniziativa. Così Milziade sorteggiò un povero pirla tra i suoi soldati e gli affidò il compito di andare in città a dirlo alle mogli, che altrimenti si sarebbero incazzate di brutto e al ritorno avrebbero fatto il culo a strisce ai mariti.
Così lo sventurato, chiamato Filippide, corse per 42km e 195m. Non era neanche partito che finì la benzina e dovette farsela tutta a piedi. Arrivato in città fece appena in tempo a dire "guardate che gli altri fan tardi" che morì di sete per non aver potuto bere niente all'happy hour.

Maratona olimpica

Per onorare la leggenda di questa impresa atletica, il comitato olimpico riprese la tradizione della maratona nel 1896.

Da allora la maratona ha conosciuto momenti drammatici o significativi:

Dorando Pietri

Durante la maratona di Londra del 1908 Dorando era un garzone di pasticceria, e quel giorno era in ritardo, quando sulla sua strada venne superato da una decina di corridori. Si girò e vide una mandria di atleti venirgli addosso; per non essere investito si mise a correre per le strade inseguito da tutti quegli atleti e li distanziò di un pezzo, superando al trentesimo chilometro il primo che aveva avuto una crisi di diarrea e si era fermato al cesso. Finalmente arrivò vicino al traguardo totalmente rosso, ansimante e con un principio d'infarto; cadde svenuto a due centimetri dal traguardo. I medici cercarono di aiutarlo, ma vennero fermati dal giudice Silvio Filini con questa frase:

« Fermi, non lo toccate sennò lo squalificano. »

Dorando rimase in coma per mezz'ora, finché arrivò il pasticcere incazzato nero per il ritardo e lo prese per la collottola, causando la sua squalifica.

La maratona di Stoccolma

Un atleta medio alla fine di una maratona

La maratona di Stoccolma nel 1912 fu ancora più pazzesca: il meteo aveva previsto afa e gli organizzatori si erano scordati di piazzare sulle piste le docce, i ristori e i cessi pubblici. Per questo molti atleti erano costretti a ritirarsi per disidratazione o per diarrea e alcuni spettatori svennero per la puzza emanata dagli atleti. Tra questi un portoghese morì per un forte attacco di coliche. Arrivarono al traguardo in cinquanta, tutti con un'andatura da culo che brucia per trattenere i bisogni. Questa andatura venne considerata dai medici migliore delle altre e fu adottata da tutti i corridori.
Durante questa gara l'atleta Nipponese Shizo Kanakuri correva come un pazzo per tutto il percorso, cercando di raggiungere il cesso più vicino: erano sei giorni che non trovava un bagno libero; quando venne a sapere che non erano stati messi si incazzò come una belva, finché uno spettatore impietosito gli permise di usare il suo.
Non l'avesse mai fatto: sei ore dopo uscì dal bagno[1] e si rese conto di essere l'unico concorrente rimasto in pista. Per evitare la figuraccia e lo sputtanamento pubblico dovette tornare in Giappone aggrappato sotto un camion. Sessant'anni dopo i maratoneti organizzarono un'allegra rimpatriata facendogli ritornare la voglia di finire quella maratona. Tornò in Svezia per riprendere la gara da casa di quel tifoso (morto per esalazioni nocive poco dopo la sua ripartenza), e quando arrivò al traguardo trovò due giudici decrepiti con una barba chilometrica e un cronometro che ancora lo stavano aspettando.

È da ricordare inoltre la corsa di Abebe Bikila: appena partito si rese conto che qualcuno gli aveva annodato insieme i lacci delle scarpe, dovette toglierle e correre scalzo per tutta la gara.

Correre una maratona

Correre una maratona è considerato uno sforzo titanico, in quanto vi toglierà ore di sonno, playstation e altro, sostituendole con altrettante di corsa sfrenata. Inoltre uno studio dei Ricercatori Infasil ha rivelato che i maratoneti saranno certamente preda di un attacco cardiaco,anche se non corrono più da trent'anni. Diversi allenatori in pensione sostengono che con qualche aiutino la maratona sarebbe a portata di tutti.

Allenamento

Per molti corridori, la maratona è un suicidio, per i più fumati è l'obiettivo da raggiungere per avere tanta figa. Molti allenatori ritengono che dosare bene la caffeina e il viagra sia la cosa più importante nell'allenamento.
Normalmente gli amatori si drogano di popcorn davanti alla tv, e il giorno prima della maratona escono di casa per allenarsi; vengono riportati a casa poche ore dopo dall'ambulanza. Maratoneti più esperti possono correre per distanze superiori, e arrivare in una settimana a svoltare l'angolo senza sentire il fiatone.
Un buon programma di allenamento dura cinque o sei anni, con un graduale incremento della distanza percorsa ogni anno:

  • Anno 1: dal salotto alla porta di casa;
  • Anno 2: dalla porta al quartiere vicino;
  • Anno 3: dal quartiere di casa propria a Salerno;
  • Anno 4: da Salerno a Reggio Calabria, con sosta a Sala Consilina;
  • Anno 5: da Reggio Calabria fino a Houston;
  • Anno 6: da Houston fino a Plutone.

È importante non trascurare i segnali che manda il corpo. Se si sente fatica è meglio fermarsi qualche minuto in un autogrill marziano.

Quello che spinge i maratoneti a correre: le donne e i bagni chimici.

Prima della gara

Nelle due settimane prima di una gara gli atleti diminuiscono la quantità di steroidi e si prendono due giorni di popcorn e tv, mandando a donnine allegre il loro allenamento.
Un medico su dieci consiglia di astenersi dal cibo il giorno prima della gara, per evitare di finire come quel portoghese nel 1912; altri invece consigliano di mangiare come bulimici per non rimanere scarichi. Vista la differenza di opinioni tutti gli atleti fanno come cazzo gli pare. È inoltre consigliabile scaricarsi prima della gara: le code per il cesso sono chilometriche e si può morire di coliche prima del proprio turno

Durante la gara

Dato che i percorsi delle maratone sono molto intricati, alcuni consigliano di tagliare il più possibile il percorso e - per non farsi vedere dal giudice - andargli davanti e indicargli il cielo dicendo "Guarda, un asino volante". Altri consigliano di installare sulle scarpe dei microreattori nucleari.
Corridori molto competitivi arrivano a correre con un catetere nascosto sotto i pantaloncini per evitare di fare la fila per il cesso, o si fanno idratare con un sondino per non fare la fila ai punti di ristoro.
Alcuni atleti, visto il loro orientamento sessuale e l'astinenza da sesso provocati dall'allenamento, occupano i cessi a coppie per un tempo infinito. Potete riconoscerli dalla loro andatura, simile a quella di un tizio con un attacco di emorroidi.

Dopo la gara

Se non siete riusciti a tagliare le curve, o non avete seguito i consigli di sopra e avete dovuto fare una fila di tre ore per andare al cesso, sarete sicuramente gli ultimi rimasti in pista. A questo punto la strada riaprirà al traffico. Ormai stanchi morti l'ultima speranza per arrivare sarà rubare la tavola a uno skateboarder e agganciarsi alla prima macchina che passa. Se sarete fortunati arriverete al traguardo e verrete finalmente portati all'ospedale; se incappate in un veicolo sbagliato dovete solo sperare che passi davanti a casa vostra o che non vada dall'autodemolitore in periferia.

Altre maratone

Chi vincerà?

Come i pidocchi, gli sbadigli e la pesta bubbonica, il contagio delle maratone ha purtroppo continuato ad espandersi e a diffondersi per il mondo conosciuto. Firenze, Roma, New York, Londra e Berlino sono state tutte contagiate da questo virus. Ora un'attività destinata in principio a chi non aveva un cazzo da fare ha iniziato a comparire nelle agende di milioni di atleti. Non serve sapere che ogni giorno dei personaggi famosi o conduttori radio si allenino per una maratona o si vantino di averne corsa una [2].
Per i più masochisti sono disponibili anche le ultramaratone, lunghe il doppio del normale e praticate in genere da atleti bionici. Per gli aspiranti suicidi esiste invece l'ultramaratona del Polo Sud, praticata dalla maggior parte dei pinguini.

Conclusione

Non è piacevole,non è divertente e potrebbe farvi venire un attacco cardiaco. Se uno dei tuoi atletici amici cerca di convincerti a provarne una, basta dirgli di no in modo pacato. Quindi tornate a sedervi davanti alla TV mangiando una pizza e bevendo birra. Il tuo corpo ti ringrazierà...per ora. Ma comunque la salute non serve poi a tanto.

Attenzione: L'Omino Sentenzioso ha emesso la sua sentenza!
Un qualsiasi disaccordo con l'omino sentenzioso verrà sentenziato a morte.
Si consiglia di chinare il capo e sottomettersi alla sua infinita saggezza.
La mia sentenza è:
L'autore di questo articolo è troppo poltrone. Pertanto verrà punito e costretto a correre l'ultramaratona dell'Antartide accompagnato da uno staff di soli gay per levargli per sempre la poltroneria.
L'Omino Sentenzioso

Voci correlate

Note

  1. ^ Che ora aveva una tinta completamente marrone.
  2. ^ In realtà è il loro maggiordomo a correre mentre loro lo supportano con la limousine


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