Surf

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Uno sport da Dio.
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Surf
« Beh, io una volta ho preso un onda alta 20m. »
(Classica affermazione di un surfista poser)
« Ma che ci vuole, è facilissimo!! »
(Tipico niubbo da spiaggia su surf)

Il surf è uno sport da spiaggia[1] eseguito con un tavola e consistente nel farsi centrifugare da onde di tre metri col solo scopo di abbordare le donzelle che osservano divertite le tue costanti figure di merda dalla battigia. Questo almeno nel tuo caso. Gente più brava di te invece è capace di fare qualsiasi cosa su una tavola da surf, persino defecare sul cesso installato su quelle più tecnologicamente avanzate.

Cenni storici

Ecco una rivisitazione dell'antico surf Hawaiano.

Il surf fu scoperto dal navigatore provieniente dall'antica Inghirlanda Giacomo Cuoco, passato alla storia con lo pseudonimo di James Cook[2]. Egli, naufragato per caso o, per meglio dire, a causa della sua incapacità cronica di reggere un timone, in un'isoletta sperduta nel pacifico, incontrò una strana popolazione indigena dagli strani costumi. Oltre ad andare in giro completamente nudi, questi esseri alti su per giù due mele o poco più, passavano le loro giornate invece che a copulare con le uniche tre esemplari di sesso femminile dell'isola, a saltellare sulle loro tavole di legno, provando un'immensa gioia nel farsi trasportare dalle onde[citazione necessaria]. In poche parole, eiaculavano sdraiati su zattere sballotolate a destra e a sinistra dalla furia del mare. Davvero dei geni incompresi. Purtoppo, con l'avvento dei missionari calvinisti il surf fu ritenuto troppo osceno per l'uso che ne facevano gli indigeni e bandito fino ai giorni nostri con l'aiuto dei rivali del MOIGE.

Abilità necessarie

Per poter praticare questo sport sono necessarie delle abilità, senza le quali i vostri movimenti sarebbero del tutto simili a quelli di un Magikarp che tenta di abbattere un muro a colpi di splash.

Equilibrio

Il responsabile di questo non sarà mai un buon surfista...

La virtù più importante per questa discplina è senza dubbio l'equilibrio. Senza di esso non vi reggereste in piedi neanche se la tavola avesse le rotelle. Il modo migliore per migliorarlo è sviluppare le sensazioni propriocettive, ovvero quelle terminazioni nervose che vi impediscono di franare al suolo alla minima scoreggia di un vostro pidocchio. Bendarsi e girare per casa aiuta a svilupparle, ma alla lunga potrebbe causare fratture nasali, commozioni cerebrali e gravidanze isteriche[3]. Astenersi persone che riescono a ribaltarsi anche con veicoli da 16 ruote per lato.

Pazienza

Eh sì, la pazienza è la virtù dei forti, diceva il vecchio saggio giapponese, e qui ne servirà moltissima. Infatti potrebbe essere frustrante cadere e ricadere migliaia di volte, venir risucchiati come in uno sciacquone e risputati come uno stronzo qualsiasi da un'altra parte del mondo. Nonostante ciò, il vostro animo temprato vi porterà a riprovare ancora una volta, senza arrendervi mai. In caso contrario, riscontrerete a vostro discapito una drastica diminuzione del livello di autostima che vi porterà suicidarvi col veleno per topi. Ma tanto non fregherà nulla a nessuno. Muahahahah!!!

Resistenza al dolore

Mai scoraggiarsi ai primi tentativi: una falsa partenza può capitare a tutti.

Questa è un'altra caratteristica essenziale per essere un buon surfista. Può capitare infatti che durante una delle vostre esibizioni la tavola vi sfugga da sotto i piedi e diventi un'arma contundente, infilzandosi quindi nel bicipite femorale sinistro. Senza un minimo di resistenza al dolore vi ritrovereste già annaspanti, in balia delle convulsioni e anche con un leggero mal di testa che vi farà annegare in meno di un petosecondo. Se invece allenerete questa virtù, giungere a riva sarà un gioco da ragazzi, così come per lo squalo che vi porterà via mezzo corpo dal busto in giù dopo aver seguito la scia del vostro sangue. Perlomeno per voi sarà come avvertire un leggero solletichino ai fianchi.

Attrezzatura

Anche l'attrezzatura deve essere a norma per cimentarsi in modo correggiuto nel surf. Ecco gli strumenti essenziali.

Tavola

La tavola da surf è INDISPENSABILE alla causa ma, nonostante ciò, può essere di diversi tipi. Ecco i principali:

  • Tavola tradizionale - Le più moderne sono fatte in vetroresina, ma se sei un barbone va bene anche un insieme di stecchi di gelato uniti con bava di lumaca. Un altro materiale molto usato è il poliuretano, costituito da migliaia di uretre maschili ancora sporche di piscio plastificate in blocco. Non adatto ai deboli di stomaco e/o ai nasi fini.
Guardate il design ergonomico di questo gioiello tecnologico!!
  • Tavola da stiro - La più amata dalle donne, la tavola da stiro permette di unire l'utile al dilettevole. Cosa c'è di meglio che stirare le camicie del proprio uomo mentre si effettua un arial o mentre si percorre un tube a velocità folle?? Un'esperienza unica, più che altro per il fatto che ti sfracellerai sulla parete d'acqua senza aver manco il tempo di scaldare il ferro...
  • Tavola all'antica - In vecchio stile hawaiano, due canne di bambù legate con alghe rosse e con la punta piegata verso l'alto[4]. Per far ciò, gli antichi impiantavano la tavola nella sabbia e la piegavano facendo leva col proprio peso. Ogni tanto però si verificava l'effetto catapulta e i corpi dei malcapitati, ormai morti di vecchiaia, sono ancora oggetto di avvistamenti UFO in tutto il mondo.

Abbigliamento

Non è indispensabile, ma sarebbe meglio che tu coprissi il tuo insignificante pipino alla vista altrui, almeno eviti ulteriori brutte figure[citazione necessaria].

Onde

Ovviamente, non basta una qualunque massa d'acqua in movimento e mi sembra anche superfluo dirlo, ma vista l'intelligenza media degli utenti di Nonciclopedia e in particolare la tua, lo faccio. Infatti, se così non fosse (ovvero se bastasse una qualunque massa d'acqua) ognuno farebbe surf dove gli fa più comodo, a partire dal cestello della lavatrice fino alla vasca idromassaggio dell'ignaro vicino. Purtoppo non è così, servono delle O-N-D-E, e non quelle merdine che fai quando entri in una pozzanghera con la macchina, intendo onde alte anche più di 4 metri!! In ogni caso puoi ricorrere alla tua fantasia, aumentando le dimensioni dell'onda a tuo piacimento mentre racconti le tue gesta agli amici come insegna la famosa tecnica del cazzaro.

Strumenti di supporto

Per diminuire l'attrito tra acqua e tavola si può ricoprire quest'ultima con il wax, una paraffina costituita da sputo di lama e succo di cocomero killer. Nel caso il prodotto fosse difficile da reperire, una spruzzata di liquido seminale sarà più che sufficiente. Un altro utile strumento è l'ancora, da installare in poppa alla tavola, utile nei momenti di attesa dell'onda. Attenzione ai fondali troppo profondi, a meno che non vogliate fare una gita subacquea senza bombole...

Tecnica per prendere l'onda

Notare la felicità del surfista ad assumere la posizione fondamentale

Il metodo più usato per prendere l'onda è il cosidetto take-off, diviso in tre parti e incentrato sull'uso del deretano[5]:

  • Nella prima parte il surfista nuota verso l'onda col ventre sulla tavola, quindi col culo all'aria. Questo serve a dare carico aerodinamico al tutto come se foste uno spoiler.
  • Appena la tavola inizia a scivolare verso l'onda si assume una particolare posa a pecorina, che favorirà l'ingresso appena riceverete il colpo.
  • Sulla sommità dell'onda, essa vi darà una botta che vi rizzerà in piedi come se vi fosse stato appena spazzolato l'antro anale. Ora dovete tenere il culo basso per controbilanciare il peso e il gioco è fatto!

Mosse spettacolari

Le mosse più spettacolari che puoi fare, a tuo rischio e pericolo, sono:

  • Arial - Usa l'onda come un trampolino e spicca un volo di ventordici metri, ruotando su te stesso o sugl'altri di 180/360°, anche se molto probabilmente, dopo l'entrata sarai più predisposto per i 90°...
  • Tube - Quando l'onda si sta chiudendo, passaci in mezzo alla folle velocità di 320 km/h. Se riesci a uscirne vivo, ti aspetta una suoneria in regalo!!

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

  • L'onda più alta mai cavalcata è quella del famoso tsunami che nel 2004 colpì il sud-est asiatico. Il surfista, di cui non si conosce il nome, dopo aver percorso circa 30m di parete acquosa è stato ritrovato su un'antenna di un grattacielo a Kuala Lampur. Successivamente è stato mangiato dalle tribù locali.
  • L'onda più alta che un surfista poser dice di aver cavalcato è invece di millemila m², ma si sa che la stupidità umana non ha limiti.
  • Tutti gli snowboarder sono convinti che schiantarsi su acqua solida ma soffice faccia meno male che schiantarsi su acqua liquida...
  • ...ma il 42% degli snowboarder si è comunque schiantata su un pino silvestre a 123 km/h, che in mare solitamente non c'è.

Note

  1. ^ Fabrizio Failla, Storia degli sport da spiaggia, Riccione, Edizioni vacanziere, 1998
  2. ^ Peccato che non si chiamasse James Cock. Sai che ridere a scuola, Giacomo Cazzo, ahahahaha!!
  3. ^ Valerio Zoppo, 1000 modi per vomitare, Amsterdam, Edizioni Sbocco, ISBN 338 345 89 32
  4. ^ All'occorenza fa anche da bong.
  5. ^ Nonostante ciò questo sport non è molto popolare tra il popolo gaio.


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