Hockey su ghiaccio

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« Qualche sera fa sono andato a vedere una rissa ed è scoppiata una partita di hockey. »
« Se prendi una partita di hockey seriamente impazzisci, tanto vale essere già pazzo in partenza, così almeno non perdi tempo. »

L'hockey su ghiaccio (in inglese ice warfare, in svizzero disco su ghiaccio, in pratica meglio di un film d'azione ma senza attori incapaci), è una disciplina sportiva popolarissima in Canada, nei Paesi scandinavi e più in generale tra quanti sono affetti da disturbo ossessivo-compulsivo.

Visione comune dell’hockey su ghiaccio

Ecco perché gli hockeisti sono ambiti testimonial dei dentifrici. Notate che non sta reggendo un puck, bensì il suo stesso pancreas.


Quello che il neofita vede durante un incontro di adepti di questa disciplina altro non è che una comune rissa tra due gang che, schierate su una pista ghiacciata e armate di bastoni, si rincorrono per infliggere danni fisici agli avversari.

Agli incontri solitamente assistono due persone, ritenute dei maestri, appostati alle estremità della pista davanti a due reti. Essi, muniti di caratteristiche maschere, dirigono le strategie di combattimento degli schieramenti. Altro loro compito è depositare all’interno delle reti denti, arti e bulbi oculari rimasti sul ghiaccio in seguito agli scontri: vince chi provoca le lesioni più gravi al nemico.


Significato profondo dell’hockey su ghiaccio

All’uomo della strada tuttavia sfugge il significato nascosto di questa pratica, legato sostanzialmente alla presenza di un oggetto, il puck, che da secoli alimenta leggende sulla sua esistenza come il Sacro Graal e il cervello di un papaboy. Tali misteri sono dovuti al fatto che i praticanti dell’hockey sono da sempre poco propensi a divulgare i segreti della loro disciplina, mentre è impossibile dall’esterno notare la presenza di questo oggetto, e i pochi che hanno osato millantare di averlo visto, interrogati sulla sua forma, sono stati smascherati e ridotti a brandelli sulla pista. Naturalmente, come per ogni leggenda che si rispetti, questo arcano insoluto ha dato adito a numerose supposizioni sulla sua natura.


Un veterano dell'hockey. Dopo tante battaglie, si è ridotto così, e ora è convinto di essere un puck.

Teoria dell’Invisibile Unicorno Rosa

Una delle ipotesi più accreditate sull’oggetto misterioso ritiene che il puck sia un messaggero dell’Invisibile Unicorno Rosa, che si palesa agli adepti sulla pista, inviando loro un messaggio profetico legato alla schiena di un’invisibile lepre bianca, detta appunto puck.

È tuttavia evidente che le rivelazioni risultino particolarmente ostiche da comprendere se inviate in tale forma. Infatti, immancabilmente i discepoli si prodigano in enormi quanto vani sforzi di cogliere il messaggio colpendo il puck mentre corre per la pista, ed è comprensibile come dopo reiterati tentativi di cattura andati a vuoto il nervosismo tra gli inseguitori aumenti al punto che al primo errore si scatena una rissa all’ultimo sangue.

Teoria satanica

Secondo un’altra scuola di pensiero, sostenuta in modo particolare da Padre Livio, i rituali sul ghiaccio servirebbero a evocare il Maligno, e il favoleggiato puck sarebbe quindi nient’altro che un’apparizione diabolica. Non c’è il minimo dubbio, secondo l’illustre parere del sant’uomo, che i cruenti scontri che osserva chi assiste a queste cerimonie siano indotti dalla violenza sprigionata dall’apparizione del Maligno, che induce gli indemoniati a pattinare come ossessi per la pista per poi picchiarsi selvaggiamente.

Teoria del giudizio di dio

Un esempio di fair play durante un incontro di hockey. Naturalmente, nessuno riesce a vedere il puck.

Un'altra ipotesi formulata sul puck, sostiene che, anziché un oggetto, il puck sia in realtà una persona accusata di un crimine che per provare la propria innocenza viene scagliato sulla pista ghiacciata e sottoposto al giudizio divino. Infatti, l’accusato viene costretto per un’ora a evitare gli assalti di dodici giurati, e se riesce a uscire incolume dai ripetuti assalti è ritenuto innocente. Ovviamente, per un giudizio più obiettivo, il puck deve riuscire a cavarsela senza essere dotato di pattini né di alcuno strumento di difesa.

Tale teoria, se da un lato riscuote una certa popolarità in Canada, viene invece ritenuta infondata in altri Paesi, tra i quali l’Italia, dove si crede che una prova tanto barbara sarebbe fatale anche a chi si ritiene unto dal Signore e vittima delle toghe rosse. In tali Paesi, infatti, la maggiore civiltà permette di evitare simili riti tramite la pratica delle tangenti.

Teoria dello sport (o della cazzata)

Fallo di su ghiaccio.

Vi è infine una corrente minoritaria, secondo la quale il puck sarebbe una sorta di oggetto nero a forma di disco che le due gang, denominate in gergo squadre, si contendono al fine di spedirlo con l’uso dei bastoni nella rete difesa dal maestro, che nella terminologia iniziatica prende il nome di portiere. Alcuni addirittura sostengono che il punteggio tra le due squadre sia determinato dal numero di puck che superano il portiere avversario, anziché da quello degli organi infortunati come la logica suggerirebbe. Tuttavia, autorevoli studiosi di esoterismo, quali Fabrizio Corona e Gianfranco Rotondi, hanno seccamente sbugiardato una tesi simile, che a loro dire vedrebbe una delle pratiche più arcane dell’umanità assomigliare in maniera inverosimile a una disciplina sportiva.

Maggiori esponenti dell’hockey

Anche Satana si diletta con l'hockey. E spacca di brutto.



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