Trappola sulla Metropolitana

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FILM DA SALVARE

Qualcuno ha definito questa pellicola "spazzatura intollerabile".
È il momento di agire! Rendi il Cinema migliore: accoppa un critico!

Trappola sulla Metropolitana
La locandina
Paese di produzioneRoma
Anno2015
Dati tecnicicolore: S'è data la prima mano
GenereAzion movite
RegiaTakeshi Kitano
SceneggiaturaTeskrivo Durighe
Casa di produzioneYakuza Production™
Interpreti e personaggi
Stefano Maregal, Franco Trentalance, gli Zingari

Trappola sulla Metropolitana, titolo originale Train Fear, è un film del 2015 diretto da Takeshi Kitano. Il regista si ostina però a negarlo: è probabile che l'abbia fatto durante uno dei suoi terribili attacchi di sonnambulismo.
Il protagonista è Stefano Maregal, già apprezzato in capolav altri film nei quali c'era da menare qualcuno. Serviva comunque un attore in possesso di un'eccellente staticità della mimica facciale, quindi in grado di comunicare il sentimento di "indifferente e rassegnata costernazione".
È il seguito di Trappola in autogrill, altra fortunata pellicola in cui l'attore aveva già interpretato il personaggio dell’ex marine, cuoco, agente segreto, guida turistica, domatore di tigri e ambientalista Casey Ryback.

Terrorista : Non puoi venire a Ponte Mammolo e sperare di uscirne indenne!
Casey Ryback : Carmate, ciccio! Prima che arrivassi io se chiamava Ponte Brontolo!

Il film è ambientato nella Metropolitana di Roma, che occupa il sesto posto nella classifica dei "Luoghi totalmente avversi alla vita umana", esattamente tra: Tundra siberiana e Deserto del Mojave.

Personaggi principali

Trama

Scena 1. La base dei cattivi

Akkastan - 21 luglio 2015, 3:57 pm. In una sperduta località tra le montagne dell'Andokazzostan, nascosto in una grotta alla vista dei satelliti spia americani, il covo dei terroristi vive attimi di fermento. La base è attrezzata con tecnologie all'avanguardia:

Dove tutto ha inizio.

Non c'è un traliccio nel raggio di 60 km e la città più vicina, un villaggio di allevatori di capre, è raggiungibile in quattro giorni di marcia, al punto che viene da chiedersi: "In Italia l'Enel ha interrato i cavi l'altro ieri, dove minchia la prendono l'elettricità?!"
Ali Akbar Sadeqi, temuto e rispettato capo dei terroristi, fa il suo ingresso. Imbraccia un Machine Gun 7.62mm e ha due nastri di proiettili attorno al collo da 600 colpi cadauno. Per il peso si è incrinato la vertebra T9 e ne ha compromesse un paio lombari, anche se nessuno minaccia la sua vita è l'equipaggiamento standard per il suo ruolo.

Ali Akbar Sadeqi : Abdulaziz, a che punto siamo con la fase due?
Abdulaziz : Ci sei seduto sopra, il corriere UPS ci ha appena consegnato i tre quintali di C-4!
Ali Akbar Sadeqi : Djamal e Tarik si sono fatti vivi?
Abdulaziz : Sono partiti da diverse ore, dovrebbero essere quasi arrivati.

Scena 2. La prima cellula arriva in Italia

Lampedusa - 22 luglio 2015, 5:22 am.

Djamal e Tarik, perfettamente camuffati, raggiungono l'Italia
  • Djamal Al Shibani: esperto in esplosivi. Può assemblare una bomba semplicemente facendo la spesa in un supermercato. Nella sua ultima missione ha ucciso l'ambasciatore inglese a Fangul, si è servito di un micidiale ordigno contenuto in una scatola di al cardamomo che si è innescato tirando il filetto del filtro.
  • Tarik El Khaoushi: supporto logistico. Per sei mesi ha venduto rose nei ristoranti della Capitale, conosce il territorio e la differenza tra i biglietti BIRG, BTR, CIS e CIRS, dei quali i romani ignorano perfino l'esistenza.

Appena scesi dal barcone vengono controllati dalla Polizia.

Poliziotto : Da dove venite?
Djamal : Da là (indicando il mare col dito)
Poliziotto : Volete presentare domanda per l'asilo politico?
Djamal : No, vorremmo arrivare a Roma per fare un attentato
Poliziotto : Meglio così, non ne potevo più di riempire scartoffie inutili
Tarik : Sa dirmi dove poter acquistare un fucile a pompa?
Poliziotto : Chiedete a Turi, lo trovate uscendo sulla destra
Tarik : Ok, grazie!

Li prende in carico Turi Panzanè, un volontario della Protezione Civile segretamente affiliato alla famiglia Zappalà, che li carica su un furgone assieme ad alcuni marocchini. La destinazione è l'entroterra ragusano, con l'obbiettivo di farne schiavi in una piantagione di melanzane. Durante il trasferimento i due vengono stuprati, tentano di resistere ma la situazione peggiora a causa delle numerose buche sulla strada, che giocano a favore della compagine africana. Per loro fortuna arriva una telefonata all'autista, gli ordini sono cambiati: dovranno essere portati in un centro di accoglienza a Latina, nell'ottica del nuovo business sviluppato dalla ghenga di Mafia Capitale.

Scena 3. Raggiungere Roma

Tarik cerca di procurare il mezzo per arrivare a Roma.

Latina - 24 luglio 2015, 10:00 am. I due terroristi iniziano a studiare gli obiettivi. Latina dista appena 70 km da Roma, percorrendo la Pontina in auto basta un'ora per arrivarci. Se non si intasa la Pontina, altrimenti ci si matura la pensione. Tarik sceglie con cura l'auto: serve veloce ma allo stesso tempo deve passare inosservata. Purtroppo ha scelto la macchina di Marian Korasteanu, sposato con una discendente diretta di Casalesi II e supervisore del clan nella città. Suona l'antifurto e dal bar di fronte sopraggiungono quattro individui con passo deciso, uno di loro è rimasto indietro, si è attardato a selezionare nel jukebox la Cavalcata Delle Valchirie. Per un attimo Tarik pensa alla biblica apocalisse ma il pensiero che stia perdendo la vera fede svanisce subito; nella realtà perde sei denti, tre dita e un occhio. Se non altro è ancora vivo, la missione può continuare.
Djamal suggerisce di servirsi del treno. Per qualche strana ragione la stazione di Latina non si trova nella città ma a Latina Scalo, a circa 15 km. Un senegalese che vende fazzolettini, incontrato nella piazza centrale, gli parla di un autobus che dovrebbe arrivare alla stazione dei treni. Per ottenere la vitale informazione sono costretti a comperare:

  • 20 pacchi di fazzoletti a due veli (quelli che quando ne usi uno si disintrega e sei costretto a finire il pacchetto per pulirti le mani dal moccio);
  • 32 paia di calzettoni in spugna bianchi con righette colorate (che quando li togli i piedi sono evaporati e riesci a calzare le scarpe di Cicciobello);
  • 14 paia di occhiali da sole per truzzi con la scritta Lay-ban (sospettosamente made in China).

Lo scaltro ominide di colore, dopo aver raggiunto una certa distanza di sicurezza, li informa di un paio di dettagli che aveva omesso:

  1. è in vigore l'orario estivo, quindi l'ultimo autobus è passato già da circa mezz'ora;
  2. nei dintorni è presente un'attivissima sezione di CasaPound e allora, se vogliono arrivare vivi all'ora di pranzo, è bene che svaniscano nel giro di 3-4 minuti, prima che le numerose spie rendano di dominio pubblico la loro posizione.
Su Trenitalia puoi sempre contare... almeno fino a 10.800 secondi.

Tarik e Djamal fanno i 15 km di corsa, sotto un sole implacabile. Alle soglie dell'infarto arrivano finalmente alla stazione ma è in corso lo sciopero del Sindacato Autonomo dei Macchinisti di Pordenone e quindi:

  • i treni provenienti da sud aderiscono alla protesta;
  • quelli che da nord vanno a sud non esistono[1];
  • il locale delle 12:50 è stato soppresso;
  • quello proveniente da Formia è fermo a Terracina per un guasto;
  • quello di Gaeta transita (senza fermarsi) a velocità Mach 3.

Meno male che c'è un taxi, l'unico. Forse i 300 euro sono un prezzo leggermente esoso ma almeno si viaggia comodi. Il tassista, dopo averli "squadrati" per due minuti, ha voluto prendere qualche precauzione:

  1. incassa i soldi in anticipo e li affida al suo amico edicolante;
  2. si fa dare i passaporti, li fotografa e allega il tutto in una mail a sua moglie;
  3. li avvisa che il cognome di sua moglie è Korasteanu.

Scena 4. La Metropolitana

I controlli sono severi ma grazie anche al corso serale di mimetismo Djamal passa inosservato.

Roma - 24 luglio 2015, 4:00 pm. I due decidono di dividersi: Djamal si fa lasciare al capolinea Anagnina della Linea A, Tarik prosegue verso la fermata Laurentina, capolinea della Linea B. Si incontreranno poi alla Stazione Termini, dove le due linee si intersecano.
Appena entrato Djamal capisce che si è attivato il livello Foxtrot del piano antiterrorismo della Questura di Roma, i segnali ci sono tutti.

  1. I contenitori per i rifiuti, che qualcuno ritiene un luogo ideale per piazzare ordigni, sono spariti. Un vantaggio è evidente: nel caso esploda una bomba non sarà necessario separare i pezzi di cadavere dalla plastica o dalla carta: sarà tutto organico.
  2. Due Carabinieri controllano la Linea. Considerando che: un convoglio impiega circa un'ora ad andare e venire; che il treno è formato da molti vagoni; che è impossibile spostarsi da un vagone all'altro perché è impossibile muovere un solo muscolo; l'eventualità di trovarti appiccicato a uno dei due equivale a quella di incontrarci Barack Obama.
  3. Grazie all'accordo siglato tra Vigili urbani e Casalesi ogni gruppo di turisti stranieri è scortato da un paio di zingare.
  4. Sono attive 3 unità cinofile anti-esplosivo: una alla fermata Ottaviano, una a quella Spagna e una a Termini. Il dato è stato pubblicato su tutti i quotidiani ed è facilmente consultabile sul sito www.terrorismofacile.it
  5. Le corse hanno una frequenza attorno ai 5 minuti. Qualcuno potrebbe pensare che così è peggio, visto che più gente ammassata nei vagoni equivale a più vittime. Invece no. Secondo uno studio di qualche genio, l'estrema vicinanza dei corpi impedisce alla bomba di deflagrare per l'intera potenza, limitandone i danni. Questa ipotesi, seppur affascinante, è ritenuta dalla maggior parte dei pendolari: "Una scusa del cazzo per risparmiare sulle corse!"
  6. I tornelli di ingresso sono dotati di metal detector. Anzi, no! In effetti è paradossale che per prendere un aereo (in cui viaggiano 500 persone) devi metterti in mutande per passare i controlli, mentre per prendere la metropolitana (in cui ne viaggiano 1500) puoi entrare anche con un bazooka.

Con estrema meraviglia Djamal si accorge che sulla Linea A è possibile usare il cellulare e ne approfitta per chiamare il collega.

La folla non sembra curarsi del lanciamissili di Tarik, probabilmente scambiano il terrorista per un abitante del Tufello.
Djamal : Ciao Tarik, ho scoperto che nei vagoni c'è il segnale telefonico. Non saremo costretti a farci esplodere, basterà collegare un telefonino alla bomba e chiamare il numero per farla detonare.
Tarik : Sulla Linea B invece non c'è il segnale. Vabbè, per scegliere la linea faremo testa o croce... Perdonami Allah, ho detto croce!

Dopo aver terminato la fase di esplorazione delle rispettive linee i due si incontrano a Termini. La giornata è stata lunga ma possono ritenersi soddisfatti: la sicurezza sulla metropolitana di Roma fa davvero cagare.
Per festeggiare si recano dal kebabbaro di fronte alla stazione, un luogo che sta all'igiene come un paraplegico alla corsa campestre. Si narra di scarafaggi talmente grossi che riescono a farsi il panino col kebab da soli e usando il coltello; si mettono anche le salse.
Per l'euforia non si accorgono del passare del tempo, esistono solo due posti più pericolosi della Stazione Termini dopo il tramonto: il castello di Dracula e Marte. Vengono trascinati in un vicolo da una baby gang, accoltellati e derubati. Tarik muore subito, Djamal si trascina fuori del vicolo e chiede aiuto al primo che passa. Purtroppo incappa in un nero razzista che prima si guarda intorno e poi lo riporta nel vicolo per aiutarlo a tirare le cuoia.

Scena 5. Gli eroi si incontrano

Il tunnel che da Piazza di Spagna conduce all'omonima fermata della Linea A.

Roma - 25 luglio 2015, 11:00 am. Nel lungo tunnel di accesso alla fermata Spagna è una giornata come le altre.

  • Gli abusivi hanno steso le loro lenzuola piene di merce contraffatta, pronti a farne fagotto e fuggire nella direzione opposta all'arrivo delle guardie, accodandosi come i 7 nani.
  • I vigili urbani fanno il loro dovere: fanno le multe, si ubriacano nei bar, incassano le mazzette dagli ambulanti e li avvisano tempestivamente da quale parte arriveranno per la retata.
  • I mimi se ne stanno immobili a fare un cazzo.
  • Una vecchia zingara è in ginocchio col busto in avanti, quasi a sfiorare terra, le mani protese a chiedere l'elemosina. È capace di mantenere quella scomodissima posizione per tutta la giornata, il dubbio che sia morta prende a molti, qualcuno è stato tentato più volte dal darle un calcio nelle costole, solo per sincerarsi che stesse bene.
  • Un chitarrista arpeggia svogliatamente Stairway To Heaven. Nella custodia aperta, assieme ai pochi spiccetti[2], c'è un biglietto da 5 euro, come se la gente potesse credere che il Sultano del Brunei sia passato da quelle parti.

Dal nulla compaiono improvvisamente tre zingari:

  • gli abusivi hanno pagato regolarmente la loro quota al clan e quindi sono tranquilli;
  • i vigili urbani hanno ricevuto da loro il consueto "bonus" e si dileguano fischiettando;
  • uno che stava mimando la Statua della Libertà inizia ad imitare l'astronave Enterprise, fuggendo a velocità cosmica;
  • la vecchia alza per un attimo la testa, loro si fermano e gli fanno un inchino rispettoso;
  • il chitarrista continua a suonare per i cazzi suoi.
Il tatuaggio del chitarrista, che tradisce un passato nei corpi speciali.
Zingaro : Ehi tu! Posa kitara e dami soldi, tu no ha pagato pe stare qua!
Chitarrista : Oggi c'ho le paturnie, è mejo che svàpori![3]
Zingaro : Noi solito prende euri, dolari e sterline, ma va bono pure paturnie!
Chitarrista : Conto fino a tre, se a due stai ancora qua a uno te meno!
Zingaro : Noi adeso fa male te!
Chitarrista : Fatte 'na mappa dell'ossa che mò te le mischio!

Lo strimpellatore è Casey Ryback, con gli accordi avrà pure le dita legate, ma con l'Aikido lega facilmente quelle degli altri. I tre zingari tirano fuori i coltelli, un errore che pagheranno in meno di 40 secondi, tempo necessario a Ryback per spezzare loro le falangi, entrare in possesso delle lame ed incidere sui loro culi "welcome" per quando finiranno in galera. Improvvisamente compare alle sue spalle la vecchia zingara con uno dei coltelli in mano. Mentre si appresta a colpire Ryback a tradimento è raggiunta da una sprangata sulla testa, il suono è chiaramente quello della calotta cranica che dice addio al cervello. Le persone che si sono raccolte scoppiano in un fragoroso applauso, parte la Ola ed alcuni bambini si fanno firmare l'autografo. Davanti a Ryback c'è Alvaro Scamuffi, operaio dell'ATAC, ha appena staccato dal lavoro e porta gli attrezzi nelle tasche. Il tubo con cui ha colpito la malefica vecchia è in quella sinistra, si distingue chiaramente la sagoma. I due si stringono la mano, si scambiano i biglietti da visita e si salutano.

Scena 6. Il piano B dei terroristi

Akkastan - 26 luglio 2015, 9:37 am.

Ali Akbar Sadeqi : Abdulaziz, hai notizie di Djamal e Tarik?
Abdulaziz : Ho provato a chiamarli ma da due giorni risponde un tizio che dice: "Kebab Magica Siria, vuole ordinare?"
Ali Akbar Sadeqi : Qualcosa è andato storto: chiama Ghanascia e digli di procedere col piano B.
Abdulaziz : Ok capo!
Il Piano B: un nuovo commando sbarca a Ostia.

"Ghanascia" è il nome in codice di Mohammed Adunsah, un guerrigliero ghanese trasferitosi segretamente sull'Argentario. Come copertura vende ciambelle e braccioli sulla spiaggia di Porto Santo Stefano, ma in realtà è una cellula dormiente del gruppo di Ali Akbar Sadeqi, talmente dormiente che di solito risponde al settimo squillo, se non parte la segreteria telefonica.

Abdulaziz : Ghanascia, qui è AllahTiSpiaDallaGrotta[4], procedere col piano B, ripeto... piano B.
Mohammed : Scusa se te lo chiedo Abdulaziz ma le armi le prendiamo da Kwamoussa a Ponte Mammolo?
Abdulaziz : Ghanascia, che Allah ti caghi nelle viscere! Ti ho detto cento volte di usare i nomi in codice! Comunque la risposta è sì!
Mohammed : Scusa Abdulaziz, salutami Ali Akbar Sadeqi.
"Questi ambulanti sono uno scandalo! Tremila euro per quattro catenacci arrugginiti!"
Hashem Nakisa (responsabile acquisti del commando)
Abdulaziz : MA PORCO ALLAH, I NOMI IN CODICEEEE!!
Mohammed : Scusa! Volevo dire il capo.

Roma - 27 luglio 2015.

  • 06:37 am - Dopo aver navigato tutta la notte, il gruppo di Ghanascia sbarca a Ostia.
  • 07:22 am - Ancora accerchiati dai vu cumprà della spiaggia decidono di ricorrere alle armi.
  • 08:14 am - Dopo aver stipato i cadaveri in una cabina dello stabilimento balneare Dar Coratella, si procede col furto di una macchina.
  • 08:49 am - Trovare una macchina con la benzina è stato più difficile del previsto. Ponte Mammolo è esattamente dall'altra parte di Roma, sulla Tiburtina, ma in circa un'ora si dovrebbe arrivare.
  • 11:52 am - È lunedì, l'Ostiense risente leggermente del traffico dei pendolari. Nella macchina affiancata alla loro, ascoltandoli mentre parlavano con i finestrini aperti, una bambina ha imparato a parlare gran parte del dialetto Ashanti.
  • 03:28 pm - Finalmente arrivati! Da Kwamoussa sono rimasti gli scarti: quattro avanzi della seconda guerra mondiale. Ci si dovrà accontentare.

Tornando verso il Grande raccordo anulare il commando incappa nei lavori dell'Acea sulla Tiburtina, la deviazione li immette su Via del Casale di San Basilio. Un brivido gelido percorre la loro schiena, la pessima fama di San Basilio ha oramai varcato gli oceani. A Guantanamo è utilizzato come estremo spauracchio: dopo aver provato anche con l'impalamento, la minaccia di trasferire il prigioniero a San Basilio getta nel panico anche il più determinato degli stoici.

« Ciao mamma, volevo solo dirti che ti voglio bene! »
(Ultimo SMS inviato dal cellulare di Mohammed Adunsah.)

Scena 7. Il piano C dei terroristi

Akkastan - 28 luglio 2015, 10:00 am.

Ali Akbar Sadeqi : Pronto Mohammed, ma che fine hai fatto? Avete preso le armi?
Voce assonnata : Ma cazzo so' le quattro de notte... Aoh! Ma chi sei? Che lingua parli? ... No, nun te capisco... che dici?! ... Ma vaffanculo profugo de mmerda!
« Abdulaziz, prepara la valigia! Lascia stare i maglioni, vai a Roma e sistema questo casino! »
(Ali Akbar Sadeqi che ha pensato: "basta con i dilettanti".)

Scena 8. Il giorno è arrivato

Roma - Stazione Termini, 30 luglio 2015, 11:20 am. Stavolta si fa sul serio, è tutto pronto. Abdulaziz è un professionista molto organizzato, un'ultima occhiata alla lista e si procede.

I detonatori vanno smarriti in circostanze misteriose.
Equipment
Cellulare carico
Schede non rintracciabili
Volantini "Allah is great!"
Pistolone
IPod Touch
Corano (video corso)
Zainetto imbottito di C-4
Detonatori
Mappa della metropolitana
Biglietti metropolitana

"Cazzo, i biglietti!"
Per fortuna presso le biglietterie automatiche è attivo il servizio "ZingarAmica", fortemente voluto dall'Ente per le Politiche Integrative dei Parassiti in collaborazione con il clan Tatareanu. In realtà è una trappola, dallo zainetto spariscono i detonatori. Mentre il terrorista è intento a rovistare nello zaino viene avvicinato da una vecchia zingara, la stessa di Piazza di Spagna. Era difficile riconoscerla in posizione eretta, ma ha ancora la testa fasciata e facendo 2+2 ci si arriva.

Zingara : Se vuoi riaverli vai a Ponte Mammolo, lì troverai un chitarrista, uccidilo!
Abdulaziz : Perché non lo ammazzate da soli?
Zingara : Perché se a farlo fosse un Rom perderemmo tutto il pizzo versato dagli ambulanti e dagli artisti di strada.
Abdulaziz : Ha senso, gli affari sono affari!

Scena 9. La resa dei conti

Ryback disorienta il terrorista con l'assolo di Foxy Lady.

Roma - Fermata Linea B P.Mammolo, 30 luglio 2015, 3:45 pm. Ryback ha iniziato a suonare nel posto che si è scelto per il pomeriggio. Il rientro dei pendolari garantisce sempre un cospicuo gruzzolo, specie se è fine mese e hanno in tasca lo stipendio. Chi ancora lo prende.

Abdulaziz : Alzati cane infedele, è giunta la tua ora!
Casey Ryback : Guarda che so' appena arrivato, fino alle sei nun me schiodo!
Abdulaziz : Non puoi venire a Ponte Mammolo e sperare di uscirne indenne!
Casey Ryback : Calmate ciccio! Prima che arrivassi io se chiamava Ponte Brontolo!
Abdulaziz : Tua madre si accoppia con i caproni!
Casey Ryback : No, mamma no! Stavorta l'hai fatta fòri dar vaso, mò te parcheggio le mani 'n faccia!

Abdulaziz però è un osso duro, mantiene l'uso delle braccia per quasi 20 secondi. Durante il ricovero al Policlinico scambiano la sua cartella con quella del pensionato Aristide Bambacioni, di 77 anni, affetto da atresia della tricuspide a variante complessa. Il cardiochirurgo tenta un doppio bypass carpiato con avvitamento, ma il 12 valvole mitraliche è ancora un prototipo in fase di sperimentazione. Abdulaziz muore sotto i ferri.

« Il paziente è deceduto alle 21 e 15. Sono perplesso, nonostante lo strano colorito mi è sembrato piuttosto in forma per uno della sua età. Peccato! »
(Amedeo Cenci Stirati: primario di chirurgia all'Umberto I di Roma.)

Scena 10. Colpo di scena finale

Grazie ad una fortuita coincidenza Ali Akbar Sadeqi riesce a salvare la faccia.

Roma, 31 luglio 2015.

  • 8:10 am: un convoglio della Linea A, forse a causa della forte ondata di caldo che si è abbattuta sulla Capitale, impazzisce e salta addosso ad un'altro treno in sosta sui binari. Un morto e 110 feriti[5].
  • 9:56 am: un tizio si suicida gettandosi sotto un treno della Linea B in arrivo[6].
  • 3:21 pm: un convoglio della Linea B ne incula un altro alla fermata Palasport, 21 i feriti[7].
  • 6:42 pm: cede il soffitto di una banchina della Linea A, per fortuna senza vittime[8].

Al termine della giornata, nemmeno una delle peggiori, il bilancio è davvero pesante. Le notizie appaiono tra le news di tutto il Mondo, il capo dei terroristi le sfrutta a suo favore.

Ali Akbar Sadeqi : L'ira di Allah si è abbattuta sugli infedeli! Possono anche far finta che siano solo incidenti per non diffondere il panico, ma noi sappiamo che il nostro martire Abdulaziz a quest'ora si sta trombando 70 vergini e spicci. GLORIA AD ABDULAZIZ!
Altri terroristi : ALLAH AKBAR!
Ali Akbar Sadeqi : KEBAB AKBAR!
Altri terroristi : YEAH!
Ali Akbar Sadeqi : ARAB KEBAB!
Altri terroristi : BONO!
Ali Akbar Sadeqi : ANNAMH AL BAR!
Altri terroristi : BELLA FRATÈ!

Produzione

Il film ha sfiorato immeritatamente il Razzie Awards.

La pellicola non ha ricevuto alcun premio cinematografico, ma è stata molto apprezzata dal pubblico. I pendolari romani hanno organizzato un'imponente raccolta fondi, devoluti in seguito alla casa produttrice perché: a causa dei numerosi ostacoli posti in essere dalle riprese, il servizio era migliorato sensibilmente.
La Yakuza Production ha annunciato che dal film sarà tratta la serie tv: Metropolitan Train Heroes. La notizia ha oscurato il Giubileo di Papa Francesco.

Curiosità

  • Durante il montaggio è stata eliminata una scena in cui Alvaro Scamuffi, nel corso della rissa sotto il tunnel, sodomizza uno degli zingari a terra. L'attore Franco Trentalance si è lamentato: "Sono amareggiato, era il mio cavallo di battaglia! In questo modo non ho potuto evidenziare la mia dimensione artistica".
  • Il 70% delle cose assurde scritte sui servizi pubblici di Roma sono assolutamente vere, il restante 30% è vero al 100%.
  • Per il film si è ricorsi alla consulenza di veri terroristi.
  • Roma risulta al momento depennata dagli obiettivi dell'ISIS.

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Animazione

Emmmorta!!! - Mostrone verde - L'era del freezer - L'era di sbrinare il freezer - La terza era, arriva la carne - L'era in cui il freezer va in tilt - Sta finendo il mondo e ti preoccupi del freezer? - La pantegana che cucina - No alla depilazione!!! - La storia dei vibra... ehm giocattoli - McDonald's City - Il cattivo di un videogioco che spacca tutto - Vichinghi vs draghi pucciosi - Qualcuno ha visto Nemo? - Bianca e Berna nella terra di Fanculo - Titanic:in space - L'attacco dell'addetta al reparto surgelati

Note

  1. ^ A che servirebbero?!
  2. ^ monete generalmente inferiori ai 50 centesimi
  3. ^ svaporare: evaporare, sparire in modo repentino
  4. ^ nome in codice di Abdulaziz
  5. ^ in realtà era il 17 ottobre 2006
  6. ^ 13 giugno 2014
  7. ^ 5 giugno 2015
  8. ^ 28 settembre 2015