Orson Welles

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« Per quello che ho fatto meritavo la galera, e invece sono finito a Hollywood! »
(Orson Welles sul suo passato di pusher delle star)
« Mi deve 100 dollari! »
(Chiunque su Orson Welles)
« Welles era un artista colossale, immenso, titanico, di un certo peso. Una volta l'ho fatto salire in macchina e mi si sono bucate tutte le quattro ruote. »
(Peter Bogdanovich )
« Appartengo ad una generazione di persone che hanno deciso di non fare cinema dopo aver visto Quarto Potere »
(Francois Truffaut, noto imbianchino)

Orson George Welles, all'anagrafe Orso Giorgio Pozzi (Marte, inizio dei tempi - Hollywood, troppo presto) è stato un attore, sceneggiatore, produttore, ciccione, prestigiatore, torero, pittore, scenografo, costumista, conduttore radiofonico, politico, politologo, paleontologo, archeologo, marziano, cavaliere, giornalista, spia tedesca, scultore, pluri-marito, intervistato, documentarista, presentatore televisivo, seduttore, cattivo di James Bond, interprete mancato di Dart Fener, Vito Corleone e Barone Harkonnen, astrologo, astronomo, astropate, astronauta, astro, pianeta, satellite, stella, nana bianca e buco nero, specializzato sopratutto in questo campo grazie al suo noto appetito.

Pare anche che abbia diretto una manciata di film ritenuti straordinari e imprescindibili della cultura e dell'arte novecentesca, ma finchè questa diceria non sarà confermata dai Ferragnez io mi astengo dal ritenerla attendibile.

Ritratto del genio da giovane

Orson Welles all'epoca de "La signora di Shangai".

Orson Welles, secondo le testimonianze, fu trovato neonato dai suoi genitori adottivi, Jonathan e Martha Welles, in una capsula atterrata vicino alla loro fattoria. All'inizio sembrava un bambino normalissimo, poi verso i tre anni di età, dopo essere sparito per un mese, venne trovato ad allestire nel fienile una riduzione dell'Enrico IV di Sheakespeare schiavizzando i bambini delle fattorie vicine per usarli come tecnici e scenografi, mentre lui dirigeva tutti gli attori (ovvero lui stesso interpretando 78 ruoli diversi). La rappresentazione fu un successo e venne riproposta per i successivi 5 mesi in una tournèe per tutta la contea, permettendogli di tenere da parte sufficiente denaro per produrre altri 8 spettacoli.

All'età di 7 anni era già apparso due volte sulla copertina del Time, girato 18 documentari, allestito 57 spettacoli, aveva conosciuto casualmente Winston Churchill, Franklin Delano Roosevelt, Adolf Hitler, Giuseppe Stalin e Paperon dè Paperoni e compiuto numerosi viaggi in Cina, Russia, Costa d'Avorio, Tropico del Cancro e Plutone, reclamandone la proprietà duellando con degli alieni a colpi di sigari laser.

Purtroppo però, prima che il giovane e promettente Orson stesse per realizzare il suo destino di grande genio dell'arte (e siccome tutti i suoi film cominciano con la morte di qualcuno che crea un effetto farfalla) i genitori perirono entrambi investiti da un'auto guidata da un misterioso attentatore, dentro un ristorante in centro. La polizia archiviò il caso come "auto-suicidio" e andò a farsi un mocaccino. Welles dedicherà tutta la vita a inseguire l'assassino in tutti i ristoranti del mondo, pagando caro il prezzo della vendetta.

Carriera

Orson Welles, alla morte dei genitori, fece la cosa più sensata che si può fare quando a 13 anni perdi le figure che ti avrebbero insegnato il possibile sulla vita: lutto per 14 ore circa, dopodichè racimolati i soldi dell'eredità viaggiò in Europa, per vagabondare su un carretto trainato da un asino e guadagnarsi da vivere vendendo dipinti ad olio (in realtà poster stampati con sopra schiantato gel per capelli misto ad albume d'uovo). Sembra il sogno di uno studente dell'Artistico. In realtà si tratta probabilmente della prima grossa panzana da lui narrata che leggerete in questa biografia. Egli si ritrovò quindi a Dublino senza un euro, poichè l'asino una notte si era portato via tutto, a parte i poster con l'uovo, scappando ai Tropici e vivendo di rendita fino a 102 anni.

Welles, dicevamo, si ritrovò quindi davanti al Gate Theatre di Dublino e si ricordò, tra le mille cose che sapeva fare benissimo, che era anche un attore, e mica tu, direttore del teatro la cui immagine nella fotografia della Storia è già sfocata, vuoi negare al più grande attore/rapper/fisico di sempre di realizzare il proprio destino?

Teatro e burlesque

Welles, senza manco un curriculum e conciato da barbone, ma dotato di tanta energia e determinazione, iniziò quindi a recitarvi da protagonista in qualunque spettacolo per 4 anni spaziando da Sheakespeare a Brecht, fino a riproposizioni di Albanese e Aldo, Giovanni e Giacomo. Sembra l'esatto opposto di come funziona in Italia, cioè che dopo che hai fatto una valanga di roba ed esperienza, a meno che non lecchi i culi giusti, non vai comunque da nessuna parte e a quel punto è meglio arenarsi su una spiaggia con le balene.

Welles ritornò negli USA ricco come un petroliere arabo e con un bagaglio che manco Vittorio Gassman, e iniziò una collaborazione a teatro con John Houseman, un tale che vendeva pentole a pressione con l'hobby del teatro elisabettiano. Forte del fatto che aveva appena 19 anni, Welles mise sul piatto tutte le proprie migliori idee per rendere opere noiosissime e riviste da secoli come fresche e innovative: trasformò il Giulio Cesare di Sheakespeare in un dramma politico di denuncia ambientato nel Ventennio Fascista, cosa che tutti fanno tutt'ora con qualunque altra opera, il Macbeth di Sheakespeare in una favola vodoo con un cast di soli neri (la Disney oggi lo avrebbe assunto con contratto a vita) e il Faust di Marlowe in uno spettacolo di luci e effetti speciali molto realistici, facendo interpretare il protagonista a G.G. Allin.

Nel 1937 decise di dirigere un musical di nome Cradle Will Rock, politicamente schierato: il musical parlava dei diritti dei lavoratori sfruttati, necessità di salari minimi, razzismo, politici voltagabbana pieni di soldi che pensano solo alla poltrona e burocrazia scadente. Era avanti di molti anni o non è mai cambiato nulla? Qualcuno mi confermi solo la prima domanda, vi prego. Comunque, l'opera, scritta peraltro da un omosessuale nero reduce di guerra vegano in sedia a rotelle, aveva tutti i motivi per essere scomoda e quindi il governo inviò delle guardie armate a impedirne la rappresentazione, ma Welles propose la sua panza come teatro facendo recitare solo il drammaturgo. Fu un fiasco ovviamente, ma Welles convinse tutti negli anni che il pubblico si unì alla musica e tutte le ragazze lanciarono gli indumenti intimi addosso al grande regista di quel capolavoro. Oltretutto convinse anche Tim Robbins a fare un film su questo fatto, chiedendo inizialmente di fare interpretare lui stesso da Rupert Everett. Sticazzi.

Tirocinio presso Radio Maria e La guerra dei mondi

Per portare avanti quella che oltre alla sua carriera era la sua passione, Welles si indebitò più di Gianluca Vacchi ma come quest'ultimo si guardò bene dal farlo sapere, e portò avanti una carriera di conduttore e narratore radiofonico per comprarsi tabacco da pipa e ostriche. Gliene fregava talmente poco di questo lavoro che si presentava in ritardo, ubriachissimo e con le braghe calate, utilizzando un'ambulanza da lui comprata per evitare il traffico (che capo) e intossicava tutti in sala col fumo, ma una volta piazzato davanti al microfono non ce n'era per nessuno: rubava la scena ad ogni inteprete pure se era Marlon Brando, utilizzava la voce passando dal Basso al Soprano affinando una carriera di Opera che mai porterà avanti e preparava anche (solo per lui) dei Ravioli ricotta e spinaci buonissimi. Il tutto mentre si bombava l'assistente di sala di turno. La classe non è acqua. La sera del 30 Ottobre 1938 Welles entrò in studio, ma siccome 6 ore prima era andato a fare uno dei suoi aperitivi con gli amici Joseph Cotten e Agnes Moorhead, era talmente storto e sbronzo che si dimenticò sia il materiale al bar che effettivamente quello che doveva dire. In preda al panico di fare l'ennesima figura di merda e a 10 minuti dalla messa in onda, si recò al cesso perchè diciamolo, al cesso tutti ragionano meglio. Mentre stava per pulirsi il culo notò che la forma del suo stronzo ricordava moltissimo la copertina di La Guerra dei Mondi di H.G. Wells, dove un ufo con tre zampe distrugge un palazzo mentre i cittadini fuggono terrorizzati.

Welles si procurò quindi una copia del libro, che in stazione radio usavano come rialzo per una poltrona che oscillava, e iniziò a leggere come se fosse un annuncio radio,  ancora ubriaco. Poi, salvato il salvabile, tornò a casa e si mise a dormire.

Il giorno dopo Orson Welles era l'uomo più famoso del mondo, perchè tutti, per un motivo o per un altro, avevano creduto che l'emergenza fosse reale e persino Hitler in Germania pensò bene di contattare i suoi amici Grigi dalla Luna per capire se loro centrassero qualcosa in questo. Suicidi di massa, danni incalcolabili a infrastrutture e mezzi pubblici, invasione della Polonia e ingresso di mia suocera a casa mia a parte, l'evento diede lustro alla carriera di un ancora giovane Welles che divenne celebrato universalmente come un genio e artista della comunicazione e lui, ancora reduce dalla sbronza, per l'unica volta nella sua vita fu umile e sincero,  ammettendo che non fu una cosa premeditata e non cavalcando minimamente la cosa. Effettivamente poteva diventare miliardario cavalcando tutta la vita questa cosa, ma rifiutò per dedicarsi all'arte e la sperimentazione.

"Io so' da Ollivùd"

La rara locandina originale di "Quarto Potere" prima della censura su ordine del MOIGE.

A questo punto era talmente richiesto che i produttori di Hollywood duellavano con le sciabole per averlo nella propria scuderia, ma siccome tutti a parte George Schaefer pretendevano che girasse subito il film sulla Guerra dei Mondi, Welles si legò a quest'ultimo  anche perchè era l'unico, in un marasma di Walt Disney e Luis B.Mayer a non essere un vecchio fascista pedofilo vendicativo.

Welles voleva girare un film tratto da Cuore di Tenebra di Conrad, ma il progetto naufragò per le sue divergenze creative con l'inseparabile John Houseman, da cui si separò.

Porto quartiere

Decise quindi, a fronte di un contratto da 100 trituliardi di dollari, il pieno dominio sull'opera dall'inizio alla fine e la concessione di utilizzare qualsiasi studio degli Stati Uniti, anche tutti contemporaneamente, di girare un film che tirasse in ballo l'uomo più incazzoso e potente di quel momento, W. R. Hearst, ma di questo parleremo dopo. Siccome però aveva 24 anni e di cinema ne sapeva meno della mia tartarughina d'acqua, chiese di disporre dei migliori fotografi, montatori e scenografi per girare un capolavoro annunciato. Scelta discutibile ma ammirevole fu quella invece di chiamare debuttanti a recitare nel film, principalmente i suoi attori di teatro. La verità è che non voleva avere un Cary Grant o Clark Gable in mezzo ai coglioni a eclissarlo, siccome era anche il protagonista.

In poche parole, ecco la trama della piccola pel... ehm, pellicola:

Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

Ti ricordi quella volta che per sbaglio hai toccato la vagina a tua madre? Ecco, se continui a leggere te ne pentirai allo stesso modo.

Nelle notti senza luna vaga alla ricerca di voti un pipistrello residente in un'oscura magione in quel di Transilvarcore. Deciso a prendere possesso del mondo per poter succhiare a tutti quanti il cosidetto secondo sangue, il malefico Silvio si traveste da affarista, si fa amicizie nel partito che conta di più e comincia a creare una setta, grazie alle sue televisioni, che vampirizzano il (presumibilmente già scarso) cervello dello spettatore, portandolo dalla sua parte.

Più malefico di Hitler e del Dottor Mabuse messi insieme, quando gli amici (degli amici) hanno dei problemi con la giustizia è già pronto per trasformarsi nel terrrrrrribile Forza Silvio, più tardi conosciuto anche come Meno-male-che-Sivlio-c'è. Nonostante il temerario cacciatore di vampiri Romano Van Helsing cerchi in tutte le maniere di sconfiggerlo, aprendo anche una scuola per la cattura del vampiro, il Piantala col Dargli Sangue, con diversi adepti destinati a futura e luminosa carriera, i lobotomizzati continuano ad aumentare e il vampiro riesce alfine a vincere le elezioni. Qui il film raggiunge il culmine dell'orrido: la scena finale, riportata anche nella censuratissima locandina, vede Silvio presiedere il Congresso degli Stati Uniti, pronto a dare l'annuncio del dominio definitivo sul pianeta.

La trama è finita, leggete in pace.


Il film, ritenuto all'epoca uno dei peggiori debutti di sempre, inutilmente lungo e invecchiato malissimo, fu abilmente fatto passare per capolavoro dallo stesso Welles con una strategia diabolica e machiavellica: in pratica era lui stesso a parlarne malissimo e con delusione, lamentandosi delle eccessive lodi tessute da fantomatici artisti e amici. Ad un certo punto qualcuno iniziò a crederci davvero e adesso tutti, per darsi un tono, lo reputano un capolavoro indiscutibile anche se è in bianco e nero, degli anni 40 e non ci sono scene in CGI di Iron Man che si mena con un vulcano a quattro zampe. Hearst, a cui il film era ispirato, si arrabbiò moltissimo, poichè oltre che capo della stampa, era anche appassionato di fitness (56 ori nei 3000 metri di corsa olimpici e 31 ori di triathlon al Polo Nord, oltre che testa della settimanale maratona della Route 66) e detestò essere interpretato da un ciccione alcolista fumatore come Welles. Welles però, con un'abile mossa, sguinzagliò il suo amico Fabrizio Corona, rivelando a tutti delle foto di Hearst paparazzato al McDonald la sera a imbottirsi di Gran Crispy al pollo. Welles se la cavò ancora una volta in coroner, rischiando grosso anche per le amicizie altolocate di Hearst. Citizen Kane incassò 100 trituliardi di dollari e un dollaro (sicuramente di Welles stesso), rendendolo quindi di fatto non un flop ma neanche un successo. Agli Oscar andò bene, facendo vincere ai due sceneggiatori, Orson Welles e Orson Welles, il premio per la storia originale. Un certo Mankiewicz ritirò l'Oscar per lui, come gesto di cortesia, e anni dopo quella cagna di Pauline Kael (la stessa che smontò Blade Runner, 8 e mezzo e 2001) si inventò che Welles di quel film non aveva scritto manco il titolo. Panzana immonda, il titolo e il nome del protagonista vennero scelti da Welles in onore al più grande ingegnere del mondo.

L'Orgoglio e pregiudizio degli Amberson

Questo film era molto personale e affezionato al regista, e come prevede l'ordine delle cose nessuno della critica se lo è inculato, neppure all'epoca. Welles infatti, felicissimo del pre-montato, scese in Brasile per girare un documentario sugli accoppiamenti delle lontre pluviali, e i produttori, per dispetto, ne approfittarono per inserire dei fotogrammi di Welles da bambino travestito da Winnie the Pooh. Welles non tollerò questa versione, anche perchè lui voleva vestirsi da Tigro ma venne preceduto dal suo fratellastro, e disconobbe il film. Non disconobbe invece la percentuale dell'utile degli incassi

La fuga a Shangai

Welles, grazie alle sue panzane colossali (non di certo per la sua panza colossale) si fece strada nel jet set di Hollywood, intrattenendo numerose relazioni con varie donne ma in cerca di una compagna definitiva: trovò infine l'amore in Rita Hayworth, sorella della più celebre e bella Cita Hayworth (che peraltro era impegnata nelle riprese del Secondo tragico Fantozzi), sposandola e facendosi crescere una barba inguardabile per l'occasione.

Welles, che dopo aver ordinato 500 casse di champagne, 40 scatole di cubani fatti a mano e un guardaroba intero tenuto da Guccio Gucci, si ritrovò in crisi artistica: in altre parole non aveva un euro bucato. A ciò si aggiunge il fatto che, e questo è storicamente comprovato, il Nostro produsse e diresse una versione musicale di Il giro del mondo in 80 giorni talmente scadente che gli USA piombarono nuovamente in una grande depressione. Welles, per fuggire da creditori, ristoratori e i negri che doveva ancora pagare per il Macbeth di 10 anni prima, pensò bene di accettare una produzione di un film tra Cina e Italia, nell'attesa che si calmassero le acque.

Welles venne arrestato a metà riprese perchè tradito dalla moglie, che affermò di averlo sposato per amore e non per denaro, e di non averne ottenuto nessuno dei due. Cazzata colossale, visto che due anni dopo sposerà il Principe del Marocco. Welles, ispirato dal suo maestro Ruggero Deodato, non diede mai lo stop, facendo riprendere tutto il suo processo agli operatori, compresa la sua fuga e latitanza. Poi, sempre nascosto, rimontò tutto, aggiungendo le riprese della gita con la sua ormai ex-moglie al Luna Park.

Italia sì...Italia no...

Welles cercò di salvare il salvabile ritornando ad una sua vecchia creatura: il Macb...Dramma scozzese (si dice che porti sfiga pronunciarne il titolo originale). Ottenne un budget misero, costumi dalla qualità discutibile noleggiati al sexy shop e scenografia riciclata da un western diretto da Neri Parenti, oltre ad avere solo cinque giorni di tempo senza pause per poterlo girare. Cosa mai sarebbe potuto andare storto? Il risultato è un bianco e nero così netto che Sin City al confronto pare un film di Wes Anderson, coronato da atmosfere horror, con la partecipazione straordinaria di Luca Giurato. Fu un flop colossale, anzi, non uscì nemmeno! Venne proiettato al compleanno di Errol Flynn, dopo che il regista costrinse tutti a guardarlo modello Riccardelli. Welles si tenne il rullo in tasca tutta la vita, come fardello simbolico del proprio genio incompreso.

Nel frattempo, nell'ordine, tutto stava andando a puttane:

  • I creditori, alleatisi con gli agenti bancari e i famosi negri del Macbeth di 12 anni prima, stavano scavando una preoccupante fossa di due metri per uno.
  • Il Presidente Roosevelt, suo grande alleato, morì lasciandolo in balia di CIA, FBI e S.H.I.E.L.D. , che lo inseguivano pure quando andava a prendere le sigarette sotto casa, poichè era accusato di comunismo, fascismo, trasversalismo, democrazia, fronte troppo alta, piede fetido e palle pesanti.
  • I suoi carissimi amici John Houseman, W.R. Hearst, Laurence Olivier e le 34 ex amanti passavano il tempo a fare carriera e parlare malissimo di lui dovunque, anche nel sonno.
  • Venne accusato di aver stuprato, ucciso, pisciato e ballato sul cadavere di Liz Short, ma era una coincidenza: Welles fu solo un semplice spettatore dell'omicidio, decidendo di tenere chiusa la bocca dopo che l'assassino gliela riempì di patate fritte con cheddar e bacon.

Dopo aver firmato alcune cambiali a nome del signor Wells (l'autore della Guerra dei Mondi) e qualche altro assegno circolare, il Nostro prese un aereo a pedali e si diresse in Italia, rischiando di inabissarsi a causa dell'incontro con Scilla e Cariddi.

O sole mioo...

Welles, attesissimo, venne accolto da due giornalisti stanchi morti e alcuni vecchietti in cerca di un buffet gratis. Non perse tempo: accompagnato da un giovanissimo Piero Angela, visitò l'Italia e le sue meraviglie, girando tra le campagne toscane, le città piemontesi, le roccaforti in Umbria, le cantine venete e le masserie pugliesi. Ispiratissimo e pieno di idee, decise di girare Otello in Marocco.

Il film fu un development hell a causa delle continue pause richieste da Welles, che siccome mangiava di merda a Marrakech, ogni giorno a pranzo ritornava a Roma, per poi ubriacarsi da Meo Patacca con Tyrone Power e rimanere due settimane a casa sua a non fare un cazzo. Venne per questo onorato da Luigi Einaudi come "Italiano ad honorem".

Nel frattempo, Welles si innamorò di una certa Lea Padovani, che in cambio di dargliela ottenne il ruolo di Desdemona. Welles si aggirava di notte per Roma, parlando non interpellato ai passanti che lui e la musa erano già alla proposta di matrimonio ed era confermata la cerimonia, mentre Lea, alla domanda se si frequentasse con Welles rispondeva sempre: "Non sento musica hip-hop". In un assurdo caso di "life imitates art", Welles sospettò Lea di scoparsi il produttore, e la mandò affanculo, implorando poi però il produttore di non fare lo stesso con lui. Il film venne concluso con Welles che interpretava Desdemona indossando la parrucca, riuscendo all'ultimo a presentarsi a Venezia e ricevere il premio della giuria "Sputo nell'occhio 1951".

Come la volpe con l'uva...

Welles rivelò in un'intervista che intendeva fare di Roma la nuova Hollywood, producendo kolossal distribuiti in tutta la galassia, ma tutto quello che ottenne fu quella crosta di Otello, un paio di interpretazioni che non sarebbe rispettoso citare e le corna della Padovani. Rimediò infine il matrimonio (e questo durò più di un paio di mesi) con la Contessina Paola Mori Serbelloni Mazzanti Vien dal mare di Gerfalco, con annesso pacchetto di Rolls Royce e villa a Fregene.

Welles scrisse, produsse, diresse, esse e interpretò ancora una volta il protagonista di Rapporto Confidenziale (conosciuto anche , nel mercato per cui venne pensato, come Rapporto Anale). Il film, girato con Iphone, a bassissimo budget e con coprotagonista sua moglie (che sta alla recitazione come io alla danza classica) è ancora una volta un fiasco ma infarcito di idee geniali. Peccato che delle idee geniali non frega un cazzo a nessuno, altrimenti Welles avrebbe girato 4 film all'anno.

Come colpo finale scoprì che la carbonara era un'idea degli Statunitensi, quindi ritornò negli USA per girare un film di nome Touch of evil.

R per rifatto

Questo film, il suo ultimo, passato alla storia a causa delle ossessioni di Welles nei confronti del Genio del Male ormai sfociate nel delirio, è un docudramma sui ritmi disumani a cui erano (sono?) sottoposti giornalmente i truccatori di Berlusconi, dediti nel vano tentativo di farlo apparire capelluto e al massimo cinquantenne. Tra maschere di lattice, cremine, sacrifici umani di papaboy a Burzum e intere file di pannelli solari, in quantità tale da poter ricreare l'energia del sole, solo per tenere in funzione le lampade, lo spettatore viene risucchiato in un vortice vorticoso d'orrore, paura e delirio a Las Vegas[1].

Ormai stigmatizzato dai più seri organi d'informazione, Studio Aperto in testa, al povero Orson, ormai avanti con gli anni e stanco, non rimase che appendere cinepresa e forbici per il montaggio al chiodo e dedicarsi maggiormente alle altre molteplici attività che l'avevano visto protagonista.

L'attore

Welles fu anche fine e interessante attore, a partire dal periodo teatrale. Infatti già al suo debutto si fece notare in qualità di controfigura di Bud Spencer che interpretava l'iceberg in un dramma ispirato alla vicenda del Titanic. Ora mi chiederete giustamente cosa ci fa una controfigura in un'opera teatrale; io rispondo: boh, così dicono le fonti[citazione necessaria].

Interpretò alla grande personaggi shakesperiani come Otello, Riccardo Terzo e il Giullare, ma mai uno che rispondesse ai comuni requisiti di normalità.

Il giovane Orson alla fine, puntando al cinema, cominciò a coltivare ambizioni da divo, dedicandosi anima e corpo (in primis questo) all'attività recitativa. E già con Quarto Potere ottenne il primo risultato: fu candidato alla Palma d'Oro a Venezia (perché l'uso del leone era sotto copyright della MGM, anche se poi passerà a lavorare per la Paramount), vincendo successivamente l'Orso d'oro a grandezza naturale, consegnatogli, tramite Apecar, da alcuni ragazzi nello zoo di Berlino.

Nonostante la sua carriera fosse lodata da tutti, financo Vincenzo Mollica, e nonostante avesse lavorato con gli attori più in vista del momento, come Tomas Millian e O' Principe, il povero Orson, malvisto nei centri del potere, mai ricevette l'Oscar, anche perché non invitò mai a casa sua Scalfaro.

Mork & Mindy

Welles è noto altresì per aver interpretato sé stesso nella nota sit-com Mork & Mindy. Il suo ruolo era quello di tenere a bada l'alieno scemo lasciatogli dai suoi amici tempo addietro come vendetta per... embè, tornare sopra per rileggere, no?!

Insomma, alla fine d'ogni episodio, Mork racconta a un poco paziente Welles quello che ha imparato e il Maestro gli dà consigli su come cavarsela sulla terra e principalmente con Mindy.

SucCesso enorme per questo telefilm, eterna scassatura di palle per Welles.

L'aver girato un film così controverso come Cittadino Cane lo segnò per il resto dei suoi giorni: intervistato da qualunque giornale presente del pianeta, Welles, che coi suoi film guadagnava, come abbiamo visto, poco e nulla, decise di cominciare a intraprendere da sé la carriera di giornalista, così, giusto per evitare le solite domande idiote.

Entrato contemporaneamente [2], grazie a una dritta datagli da Padre Pio, nel Corriere della Sera, nel Times, in Paris Match e in Tv Mia, Welles divenne un celebre analista dei fatti che accadevano nel mondo e fu anche corrispondente da Città del Capo della Guerra anglo-boera (ovviamente il Nostro stava dalla parte dei poveri boeri sottomess... no, anzi, da quella degli inglesi, come seppe che i boeri volevano creare per la popolazione di colore del Sudafrica una cosuccia chiamata apartheid).

In séguito (e inseguito pure), s'occupò di cronaca politica: i pranzi di Prodi e le cene di Berlusconi (principalmente quelle!) furono da lui descritte come se fossero veri e propri incontri al vertice stile Unione Sovietica (o summit dei paesi della NATO, se preferite). Fu grazie a Welles se la mortadella divenne di sinistra e l'amaro (nel) calice di destra.

Welles è anche ricordato per essere diventato ospite fisso nel Maurizio Costanzo Show in qualità di tuttologo, soffiando il posto a Vittorio Sgarbi. Considerato, non più solo nel mondo della celluloide, il grande vecchio, sprofondato in una poltrona larga mezzo palco e profonda mezzo teatro (scontato chi occupasse l'altra metà), dispensava pareri su tutto e tutti, dall'ennesimo orribile taglio di capelli entrato in circolazione sino alle migliori annate del Barbera d'anteguerra e alle suonerie di Wlady[3].

Sgarbi, rosicone, meditò vendettatremendavendetta, ma non combinò nulla contro Welles perché, come al solito, troppo occupato a cibarsi del suo fegato urlando contemporaneamente insulti in svervegese stretto.

Gli ultimi anni

Ormai centounenne, Welles fece i primi bilanci al di fuori di quelli riguardanti la bilancia propriamente detta. Decise di creare una fondazione a suo nome per obesi allo stato terminale e artisti perseguitati. Riuscì a liberarsi, a causa dell'abbassamento di share, con conseguente cancellazione del programma, di quell'ottuso di Mork, restando finalmente in pace.

Morì gloriosamente l'altro ieri sulla tazza del cesso a causa d'una diarrea fulminante causata da un panino all'elefante che non riusciva a digerire anche dopo aver consumato, per poter spurgare meglio, una pentola a pressione di bietole bollite. Al funerale fu salutato da una salva di scoregge e da un rutto da parte di tutti gli astanti.

Filmografia

Come regista

  • Quarto Potere (1817)
  • ...e mo' [4] se famo er quinto (1820)
  • Ponderi tu quello che pondero io? (1823)
  • L'orgoglio dei Berluscons (1830 e un lustro)
  • La Signora di Shangai (1840 e 7 mesi)
  • Il ritorno della Signora di Shangai e il suo matrimonio col signor Chin Chan Pai (1851)
  • Sesto potere: Berlusconi diventa Imperatore (1859)
  • L'infernale Quinlan e l'angelico Arkadin (1872 meno un giorno)
  • R per rifatto (1895, un mese prima del primo film dei fratelli Lumière)

Come attore

  • Quarto Potere (Giuliano Ferrara)
  • L'uomo, la bestia e la virtù (in alternativa, ciascuno dei tre)
  • Ponderi tu quello che pondero io? (il Prof.)
  • Otello (il Moro)
  • La Signora di Shangai (Michelone o' Scafista)
  • Sesto potere (Jabba the Hutt[5])
  • L'infernale Quinlan e l'angelico Arkadin (il poliziotto... messicano)
  • Tepepa (la donna violentata)

Curiosità

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  • Welles ha inventato il noto detto "viva il pastore, viva il gregge, furbo chi scrive, scemo chi legge".
  • È stato un grande collezionista di palle di vetro.
  • La sua compagna, Rosebud in arte "Rosabella", era gelosa del fatto che avesse una michetta sempre con sé[6].
  • In origine doveva essere il protagonista di Cannon, ma, per una volta, fu considerato troppo magro per quel ruolo, e gli preferirono William Conrad[7].

Note

  1. ^ ma cosa cazzo sto scrivendo?
  2. ^ alle 8:32:41, fuso orario di Greenwich
  3. ^ Puntata dell'MCS passata alla storia per aver provocato negli spettatori un tale attacco di diarrea che da quella successiva lo sponsor della trasmissione divenne la Dolce Euchessina
  4. ^ quelli non mancano mai
  5. ^ e chi altri, sennò?
  6. ^ se non l'avete capita vuol dire che siete incredibilmente più idioti dell'autore di questa pagina qua
  7. ^ ma non avete mai visto Cannon in vita vostra? Le cose son due: o non avete un televisore o siete troppo giovani

Voci correlate