Guida turistica

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Fare la guida turistica richiede grande studio ed almeno un braccio particolarmente robusto.
« Alla vostra destra potete ammirare la Fontana di Trevi, monumentale esempio di barocco neomelodico del tardo tapiòco rinascimentale. »
(Guida turistica che si diverte alle spalle di un gruppo di anziani in gita.)
« Mi scusi signorina: lei ha un'idea, anche approssimativa, di che cazzo stia parlando? »
« Senti vecchiaccio acido: se ti scarico a San Basilio farai ancora lo spiritoso? »
(Guida turistica inviperita che minaccia di abbandonare l'anziano in un quartiere poco raccomandabile.)

La guida turistica è una professione riconosciuta dalla legge quadro italiana sul turismo e, considerato il settore, non poteva che essere "quadro". Nell'esercizio delle sue funzioni, accompagna persone singole o gruppi di persone nelle visite ad opere d'arte, musei, bordelli, monumenti, [[Cucine da incubo|ristoranti da incubo]] e parchi pubblici con esibizionisti.
Grazie all'enorme grado di istruzione di cui dispone[Eh?], può illustrare al suo seguito le attrattive storiche, artistiche, paesaggistiche e naturali, ma anche no. Essa attua una simbiosi parassitica con altri ominidi (detti turisti), dalla quale trae vantaggi considerevoli quali: entrare gratis nei luoghi visitati e mangiare a sbafo, il tutto per un discreto stipendio e cospicue mance. Le guide turistiche senza scrupoli conducono spesso i loro clienti nella metropolitana, dove un loro complice ne approfitta per borseggiarli. Colta da un velato rimorso li mette però in guardia dai ladri, in genere alla fermata dopo. Questa particolare forma di vita ha solitamente un solo arto superiore sviluppato, l'altro è assente o comunque atrofizzato. Di norma parla almeno una lingua straniera[1] e, in alcuni casi, è in grado di leggere.

La professione

Totò Riina durante la sua latitanza faceva la guida turistica. Questo spiega perché non è mai stato visto in giro.

La guida turistica veniva chiamata un tempo col soprannome di "cicerone", questo per un motivo conosciuto da tutti sul quale è superfluo dilungarsi. La prima legge che ne riconosceva la professione fu emanata dallo Stato Pontificio nella prima metà dell’800 e, successivamente, prese piede anche nel Regno Unito, nel Regno dei Cieli, nel Regno dei Funghi e in Francia, anche se questi ultimi hanno ben poco da far vedere (a parte le tette al Moulin Rouge). Nel 2004 il C.E.N. (Comité Européen pour la Normalisation) ha così definito la guida turistica:

« Una persona che guida i visitatori nella lingua di loro scelta e che interpreta il patrimonio culturale e naturale di un’area. »
(UNI EN 13809:2004 Turismo - Agenzie di viaggio e tour operator - Terminologia.)

Quindi per accedere alla professione occorre:

  1. essere laureati in Lingue ("lingua di loro scelta"),
  2. essere laureati in Architettura ("patrimonio culturale"),
  3. essere laureati in Scienze della natura o Biologia ("e naturale"),
  4. essere laureati in Matematica ("area").

Inoltre, bisogna essere in possesso di una licenza rilasciata dalle autorità locali a seguito di un esame abilitativo, quindi è probabile che si debba essere fortemente raccomandati, ungere qualche ruota o concedere favori sessuali a qualcuno.

Professioni correlate

All'estero le cose sono più facili ma, se l'insidia non è più rappresentata dalla burocrazia tipicamente italiana, è un mestiere comunque difficile da intraprendere.

Ci sono altre professioni (assimilabili alla guida turistica) con competenze e mansioni peculiari, tra esse: il Tour Leader, il Tour Manager, il Transferista, la Guida escursionista e la Guida speleologica. Ciascuna di queste meriterebbe un capitolo a parte, ma c'è il rischio che non rientri tra gli interessi prioritari delle grandi masse.
È invece fondamentale spendere qualche parola in più su un mestier una truffa un'attività da poco affacciatasi nel panorama lavorativo mondiale: il personal shopper, sofisticata evoluzione del tassista marocchino che ti porta al bazar del suo compare.

Personal shopper

Il personal shopper consiglia il turista nei negozi e lo aiuta a portare i suoi acquisti.

Il personal shopper è una persona che accompagna i turisti nei negozi e li guida nei loro acquisti. Occasionalmente espleta la sua attività anche con indigeni del luogo in cui opera, ma solo se questi hanno il gusto nel vestire del rapper romano Er Piotta.
Le persone dotate di buon senso e, più in generale, tutti quelli che si sudano i soldi, difficilmente riescono a concepire la possibilità che un individuo socialmente inutile e privo di voglia di lavorare possa guadagnarsi da vivere in questo modo. Una risposta ci viene dall'illustre antropologo crucco Jörg-Ulsaß Schönhöftwagher, poco conosciuto all'estero per l'impossibilità di pronunciare il suo nome durante le conferenze.

« Il personal shopper non può prescindere dall'esistenza di un'altra forma di vita inferiore: i deficienti. »
(J.U. Schönhöftwagher, Braccia rubate alle acciaierie, Berlino 2011, Ed. Zio Berthold.)

I suoi studi hanno evidenziato l'esistenza di comportamenti sociali complessi in molti animali, è noto che il piviere egiziano mantenga la bocca del coccodrillo del Nilo pulita ma, nel contempo, le fauci del rettile offrono riparo all'uccello dai suoi predatori.

Le fasi principali del lavoro di un personal shopper:
1. Individuare il negozio giusto (dopo aver guardato l'estratto conto del cliente).
2. Consigliare il cliente (di prendere l'articolo più costoso in esposizione).
3. Concretizzare l'acquisto (approfittandone per clonare la carta di credito).
4. Ringraziare il negoziante (intascando la percentuale).

Questo è un chiaro esempio di mutualismo presente in natura, entrambi gli animali hanno un beneficio dalla situazione. Nel rapporto tra personal shopper e cliente, cosa ci guadagna quest'ultimo?
In modo frettoloso potremmo chiudere il discorso con un perentorio: "un par de palle", ma sarebbe ingiusto. Per argomentare in maniera scientifica le nostre conclusioni, abbiamo intervistato un campione di abituali fruitori di questi professionisti, da cui è emerso che:

Per ragioni che difficilmente saranno spiegate anche in futuro, il canale digitale Real Time offre grande spazio ad un paio di questi individui, Carla Gozzi (di sesso femminile) ed Enzo Miccio (di sesso masc fortemente indeciso). Stando ad una statistica dello scorso anno, la prima risulta collocata sul cornicione del cazzo al 92% dei maschi italiani.

Note

  1. ^ quasi sempre il dialetto calabrese

Voci correlate