Aeroplano

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(Rimpallato da Aereo)
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La magia è essenziale.
Passeggero timoroso (prima del decollo) : Sono molto nervoso.
Passeggero : È la prima volta?
Passeggero timoroso : Oh no, sono stato nervoso molte altre volte.

« Mamma, quand'è che comincia a sbattere le ali? »
(Un bambino idiota molto curioso.)
« Perché mai dovrebbe aver paura di viaggiare ad una velocità di 999 km/h, a 11 000 metri di altezza, in un tubo pieno di cherosene? »
(Psicologo tirocinante all'ASL mentre tenta di curare l'insensata paura del suo paziente.)

L'aeroplano (detto anche aereo, uccello di ferro o tubo con le ali) è un mezzo di trasporto capace di volare[1]. L’unica maniera per spiegare come avviene il volo è quella di rivolgersi alla stregoneria, dato che l’aereo è più pesante dell’aria. E anche del sodio e del benzoato di potassio.

Il primo volo: i fratelli Wright

Il primo oggetto volante realizzato dall'uomo: un frisbee.
   La stessa cosa ma di più: fratelli Wright.

L'effettiva nascita dell'aeromobile risale al 1903, quando il Flyer dei fratelli Wright, un tostapane con le ali dotato di un motore da 16 cavalli[2] spiccò il volo. Da solo.

Questo primo volo durò 12 secondi, superando il precedente record di un aeroplanino di carta, arrivando ad un'altezza vertiginosa[citazione necessaria] di circa 34 mignoli. Precipitò in seguito alla collisione con un cespuglio. Molto basso.

I primi veri aerei

Talvolta, il padre dell'aereo viene considerato Alberto Santos-Dumont, un ingegnere che riuscì a far decollare autonomamente un apparecchio non odontoiatrico[citazione necessaria] più pesante dell'aria; al contrario, i primi aerei dei fratelli Wright, più che volare, erano stati catapultati nel cielo solo grazie all'aiuto di fionde gigantesche.

Proprio per il decollo autopropellente, Santos Dumont è ritenuto da una parte della comunità scientifica e aeronautica il "Padre dell'Aviazione". E la madre adottiva degli incidenti aerei.

In Italia si cominciò a parlare di aerei solo nel 1908, anno in cui venne costruito, per sbaglio[citazione necessaria], il primo aereo italiano.

Tutti gli amanti degli aeroplani amano foto come questa.

Aristide Faccioli, che partorì tale meraviglia, era infatti intento a costruire uno scaffale dell'Ikea quando, per una errata lettura delle istruzioni di montaggio, si ritrovò improvvisamente in soggiorno un biplano.

« Forse il pezzo A non andava qui. »
(Un dubbioso Aristide Faccioli)

Inizialmente l'aereo fu considerato una semplice curiosità per snob, perché all'epoca esistevano vari mezzi di trasporto alternativi molto più sicuri, come le High Bycicle o i grandi transatlantici come il Titanic, capaci di mietere, al massimo, solo poche migliaia di vittime all'anno.

Gradualmente però si iniziarono a apprezzare sempre più le straordinarie capacità e gli spettacolari schianti a terra caratteristici dell'aereo, e nacquero i primi modelli capaci di prestazioni ritenute impossibili sino a poco tempo prima: sorvolare il giardino di casa o le Alpi, volare sopra il canale della Manica o dell'intera camicia divennero imprese sempre più comuni, così come il raggiungimento di velocità sempre più elevate.

Imprese alla portata di tutti.

« Ma perché il mio aereo continua ad andare lento? »

O quasi.

L'aereo nella Prima Guerra Mondiale

Un cavalleresco duello aereo.

La prima notevole evoluzione dell'aereo avvenne sull'onda degli eventi bellici della Prima Guerra Mondiale (si sa, non c'è niente come la guerra per ottenere il progresso); fino ad allora gli Stati si erano relativamente disinteressati alle potenzialità del nuovo mezzo, concentrandosi maggiormente sullo sviluppo delle baionette, delle clave, delle balestre e della sonda anale.

Inutile dire che chi decideva lo sviluppo delle armi e delle tecniche militari era gente del calibro di Luigi Cadorna, quindi non meravigliatevi. Infatti l'aereo venne inizialmente usato solo come semplice mezzo ricognitivo per spiare la posizione delle truppe nemiche; finché un soldato dell'esercito alleato non ebbe una brillante idea:

- Soldato: “Scusate, ma non possiamo usarlo per bombardare i civil...E-EHM-ehm...le truppe nemiche dall'alto?”
- Luigi Cadorna: “Ah, ma vola?”
- Comandante: “Sono due giorni che cerchiamo di spiegarglielo, signore.”

Non essendo state ancora inventate le bombe propriamente dette, una volta arrivati sull'obiettivo i piloti sganciavano sulla fanteria nemica tutto quello che avevano a disposizione: immondizia, matite appena temperate, goniometri, incudini da 10 tonnellate di Willy il coyote e suocere.

Gli Imperi centrali si accorsero di essere attaccati dall'alto solo nel 1916, così corsero ai ripari e formarono numerosi piloti in grado di competere con quelli inglesi e americani.

Il Barone Rosso.

Con gli altri piloti non valeva la pena competere, visto che i francesi soffrivano di vertigini sull'aereo, e gli italiani riuscirono a costruire il primo biplano nel 1919, a guerra finita[3]. Il migliore di tutti fu Manfred von Richthofen, il temibile Barone comunRosso, che durante la guerra riuscì ad abbattere circa 80 velivoli.

A volte anche quelli nemici.

Comunque sia, il Barone Rosso morì nel 1918, pochi mesi prima della fine della guerra, abbattuto da una cerbottana.

« Maledetto bracchetto! »
(Le ultime parole del Barone Rosso.)

Quasi tutti gli aerei che erano stati impiegati nel conflitto furono distrutti, tranne quelli italiani, non essendo mai stati usati[citazione necessaria], cosa che fece ben sperare i nostri comandanti in vista di una guerra futura.

« Noi abbiamo già un mucchio di aerei, mentre gli altri paesi dovranno ricostruirli da capo! »
(Un fiducioso Benito Mussolini.)

Peccato che allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale i nostri nemici useranno gli Spitfire e noi i biplani, ma questa è un'altra storia...

L'aereo nella Seconda Guerra Mondiale

Allo scoppio della Seconda guerra mondiale gli aerei erano ormai vere e proprie macchine della morte[4], completamente diverse da quelle utilizzate nella Grande Guerra. Con motori molto più potenti, forme aerodinamiche, ruote di scorta e hostess a bordo, erano in grado di volare più a lungo, più velocemente e più alto dei loro predecessori (non che ci volesse molto), tanto che il loro impiego era decisivo per l'esito di una battaglia.

Nell'attesa di nuovi macchinari al passo con i tempi, i piloti italiani si arrangiarono con le mongolfiere. La foto ritrae uno scontro tra le forze fasciste e gli Spitfire inglesi.

L'Italia fascista, come già detto, entrò in guerra convinta di poter vincere ogni scontro aereo grazie alla potente aeronautica composta da biplani. Fu però grande la sorpresa dei piloti italiani che videro per primi i velivoli nemici:

« Ahahaha, i loro aerei non hanno nemmeno l'elica! »
(Un povero pilota italico illuso.)

Purtroppo, gli aerei nemici non avevano l'elica non per un difetto di progettazione, come avevano fatto credere loro quei buontemponi degli ufficiali, ma perché erano aerei a reazione[5]. Leggermente[citazione necessaria] più veloci di un biplano.

Fu così che il Duce in persona sollecitò le fabbriche per avere apparecchi più moderni e potenti:

- Mussolini: “È possibile incrementare e modernizzare la produzione, in tempi brevi?”
- Industriale: “Forse sì, potremmo riuscire a produrre il primo moderno aereo FIAT entro il 1975. Va bene?”
- Mussolini: “Ah, va bene. Allora cercherò di prolungare la guerra fino ad allora, invadendo paesi che non c'entrano nulla. Se per esempio invadessimo la Germania?”
- Industriale: “Ma non siamo suoi alleati?”
- Mussolini: “Ah, uhm...(se ne va borbottando)”

Il piano di modernizzazione industriale, che si rivelò capace solo di aggiungere mitragliatrici al posto delle vecchie cerbottane e tettuccio chiuso ai velivoli italiani, subì una improvvisa accelerazione verso l'aprile del 1945:

« Allora! Riusciamo ad avere almeno UN aereo?! Dai, che devo fuggire in Svizzera! »
(Un Benito Mussolini disperato.)

Se non ricordo male, non riuscirono a costruire nemmeno quell'unico aereo, quindi il Duce fu costretto a fuggire con l'automobile. Con ottimi risultati.

L'efficace contraerea italiana.

L'aereo oggi

La vostra sicurezza è in mano a questi moderni computer di bordo.

Con la fine della guerra, si pensò di convertire gli aerei ad uso militare in aerei civili[6]. Ogni tanto, però, succedeva qualche inconveniente: per esempio, spesso venivano sganciati per errore dei passeggeri, a causa del mancato smantellamento dei comandi del vano bomba. Ma ai giorni nostri questo difetto viene risolto chiudendo gli sportelli con del robusto nastro isolante.

Oggi l'aereo è infatti considerato il mezzo di trasporto più sicuro al mondo: infatti la percentuale di incidenti aerei è di 1 a 20 000, equivalente quindi allo 0,005 % dei casi.

« Sì, però quando si verifica un incidente aereo, la possibilità di crepare è del 100% »
(Passeggero morto.)

Inoltre, essendo così sicuro[citazione necessaria], l'aereo viene adoperato in numerosi sport e manifestazioni:

Il mitico velivolo oggi è anche usato nei videogiuochi simulatori di volo, che permettono ai giocatori di volare dappertutto, addirittura in Paradiso dopo essere morti per aver sbattuto la testa sulla scrivania per i continui crash del gioco.

I simulatori di volo più famosi sono:

Far volare un aereo è facile nei videogiochi, basta aspettare 18 ore per gli aggiornamenti, 8 ore passate a bestemmiare per i crash, 12 ore passate a impostare i comandi, e si parte! Al fantastico framerate di 10 fps, il giocatore potrà avere un'esperienza di volo pari alla realtà, ma solo per 6-7 minuti prima del crash del gioco.

Inoltre è possibile creare o ricreare incidenti; questa funzione è stata così amata da essere usata da Osama Bin Laden e funziona addirittura nella vita reale!

Categorie di aerei

Nel caso un passeggero abbia dimenticato a terra il bagaglio, è possibile richiedere una tempestiva manovra di rientro.
  • Aviazione generale: categoria che comprende alianti, aerei da turismo, e in generale qualsiasi velivolo che abbia il motore di un'automobile, pesi quanto un'automobile e si sfasci come un'automobile, guadagnandosi così l'ambito titolo di bara volante. Gli ultimi modelli includono una cabina imbottita e una fusoliera in legno intarsiato per rendere più agevole trapasso e sepoltura.
  • Ultraleggeri: categoria che comprende accrocchi in tubi e tela con motori da motoslitte, deltaplani a motore, tricicli a reazione, tute alari, parapendii, autogiri/girocosi e in generale qualsiasi scatoletta di latta con un'ala o un'elica attaccate degna di Willy Coyote. Quelli più moderni sono in fibra di carbonio ed incorporano un paracadute balistico per poter atterrare verticalmente davanti al bar e fare i fighi sfoggiandolo agli amici.
  • Aerei militari: adoperati per esportare democrazia nei paesi esteri, specialmente se poveri e abitati da persone dalla pelle scura. La loro presenza nei cieli sembra essere stranamente correlata alla quantità di petrolio disponibile nel paese invaso da democraticizzare.
  • Aerei civili: trasportano persone invece che bombe. Ma il funzionamento rimane lo stesso.
  • Aerei incivili: partono dimenticandosi i passeggeri, volano basso sulle zone residenziali e strombazzano agli stormi di uccelli migratori. Per di più buttano le cartacce a terra.
  • Aerei supersonici: si vantano di saper superare il muro del suono. Bella forza, i muri stanno fermi. Sono progettati per generare onde d'urto in grado di frantumare i vetri e generare boati per rompere il cazzo a chi sta sotto.
  • UAV: velivoli privi del principale problema che affligge l'aeronautica: il pilota. Utilizzati prevalentemente per spiare la tipa del palazzo vicino o per consegnare pizze ai soldati al fronte.

Elementi tipici di un aereo

The Fast and the Furious: Malpensa Drift
  • Ala: fondamentale per ogni aereo, anche se nessuno ha ancora capito perché. Voci di corridoio suggeriscono che sia grazie al flusso aerodinamico su di essa che l'aereo vola, ma dato che i seguaci degli illustri Bernoulli, Kutta, Joukowsky e Coanda stanno ancora litigando in merito al principio fisico che sta alla base del fenomeno, esso è tuttora ignoto, e gli ingegneri si arrangiano provando in galleria del vento profili fatti a casaccio col curvilineo comprato alla Buffetti.
  • Fusoliera: addetta ad ospitare tutto il ciarpame dell'aeroplano (passeggeri rompicoglioni, animali da compagnia, pasti avariati, clandestini, terroristi ecc...), è chiamata così per la sua forma affusolata che consente un ingresso più agevole all'interno degli edifici.
  • Impennaggi: per gli aerei tamarri che vogliono farsi i fighi sulla statale.
  • Gondole motrici: imbarcazioni veneziane atte a generare la spinta.
  • Motori: cose che girano e consumano un sacco di carburante, sono i responsabili del perché volare sia così costoso.
  • Superfici mobili: si muovono. Come e perché viene lasciato alla fantasia del pilota.
  • Flap: sistemi per far volare meglio l'aereo. Difatti quando sbatte le ali si sente Flap-Flap.
  • Carrello di atterraggio: una serie di ruotine fissate ad ammortizzatori presi da una Panda 4x4.
  • Impianti di bordo: prevalentemente macchinette del caffè per i piloti.

Propulsione

Motore a combustione interna, nonché esterna.
  • senza motore: tanto valeva prendere la prima aquila di passaggio.
  • motore alternativo: va a soia per distinguersi dalla massa che usa il kerosene o l'olio di balena.
  • motore stellare: variante della precedente, chiamato così perché produceva un quantitativo di fumo allo scarico pari alla nebulosa di Andromeda. Attualmente in disuso in quanto non rispetta la recente normativa Euro 6.
  • motore rotativo: così definito perché faceva girare le palle ai piloti, dato che era difficile regolarne la potenza e causava nausea per via dei vapori di olio di ricino.
  • motore boxer: motore copiato da quello del Maggiolino Volkswagen negli anni 30 e mai rimodernato fino ai giorni nostri, nonostante sia il più diffuso. Si definisce boxer perché per farlo partire ogni volta è come un combattimento sul ring, specialmente se bisogna lanciare l'elica a mano.
  • motore a reazione: basta provocarlo un pochino e lui si incazza e parte.
  • motore turboelica: motore ad elica facilmente soggetto a turbe mentali.
  • motore turbofan: motore ancora più fanatico delle turbe mentali.
  • motore elettrico: ultima tendenza per i Teslari del cielo, due ore di ricarica garantiscono 15 secondi di autonomia, giusto il tempo di decollare e schiantarsi ma in maniera eco-friendly.
  • a energie rinnovabili: garantiti da Greenpeace. Volano solo se gettati da un precipizio.
  • a energia umana: usata sui voli low cost.

Note

  1. ^ Ooo-oh!
  2. ^ Purtroppo morti.
  3. ^ Ovviamente escludendo quello costruito per sbaglio da Aristide Faccioli nel 1908.
  4. ^ Al pari di un Giuliano Ferrara affamato.
  5. ^ Il problema è che l'Italia ne aveva uno di aerei a reazione ma rimase per sempre un prototipo perché considerato "inutile".
  6. ^ O per lo meno educati.

Voci decollate correlate

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