Full Metal Jacket

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Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Full Metal Jacket
La locandina della versione italiana del film.
« Dio ci si arrapa con i marine. »
« Veramente preferisco Eva Angelina. »
(Dio in un comunicato stampa dopo le illazioni del Sergente Maggiore)
« Beh, sì, l'idea del film mi è venuta guardando quel programma che va in onda la domenica mattina in Italia. Come si chiama? Ah, sì: l'Angelus. »
(Stanley Rubik svela i retroschiena del film)
« Ciambelleeeeee... »


Full Metal Jacket (K)A.K.A. Giacchetto Ripieno di Metallo è un documentario sull'arte dell'insulto realizzato da Stanley Rubik nel 1987. Originariamente il film doveva essere ambientato in una taverna romana, ma, dopo una consultazione con il produttore, Kubrik dovette ripiegare su un'ambientazione meno cruenta. Full Metal Jacket narra così delle vicende di alcuni soldati americani durante il periodo della Guerra del Vietnam, descrivendo i drammatici episodi che li portano da una vita di merda in caserma ad una vita di merda al fronte.
La differenza sostanziale dagli altri film di guerra è la quantità di insulti, che secondo l'equazione di Eulero-Leibniz-Bondi non è esprimibile in numeri interi, semi interi o parzialmente scremati.

Trama

Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.
Pertanto se non ti interessano i dettagli di questo film di merda puoi alzare il tuo culo lardoso e fare tre giri di campo di corsa, luridissimo verme!

In caserma

Il primo impatto con lo spietato mondo dell'esercito.

Il film comincia con la drammatica scena del taglio di capelli: un gruppo di ragazzi dall'aria persa e intontita viene rapato da parte di un barbiere sadico e spietato. Tre capelloni svengono all'istante. Subito dopo la scena cambia mostrando gli stessi ragazzi mentre vengono accolti gentilmente dal vecchio e quasi sordo Sergente Maggiore Hartman, il quale, con la dolcezza che lo contraddistingue, elenca loro le regole che vigono all'interno del corpo del Marines:

La famosa Mary Jane Ficarotta, mascotte del Corpo dei Marines. E che Corpo.
  • Prima Regola del Corpo dei Marines: mai parlare del Corpo dei Marines al di fuori della caserma.
  • Seconda Regola del Corpo dei Marines: rispettare la prima regola.
  • Terza Regola del Corpo dei Marines: tutti i marines sono pezzi informi di materia organica anfibia. Sì, anche tu in seconda fila.
  • Quarta Regola del Corpo dei Marines: l'unico momento in cui un marine può avere paura è quando finisce la carta igienica, o quando nelle docce gli cade la saponetta.
  • Quinta Regola del Corpo dei Marines: fare flessioni è la soluzione ad ogni problema.

Oltre a queste regole basilari, ai giovani soldati vengono insegnate alcune semplici canzonette da cantare intorno al fuoco sulla spiaggia, nonché il fondamentale Credo del fuciliere:

Uno dei severissimi addestramenti dei Marines: sullo schermo vengono proiettate alcune immagini del festival di Woodstock, per stimolare l'aggressività dei soldati.

Sparagli Peter, sparagli ora
e dopo un colpo sparagli ancora
fino a che tu non lo vedrai esangue
cadere in terra a coprire il suo sangue
e se gli spari in fronte o nel cuore
soltanto il tempo avrà per morire
mentre se punti e miri al sedere
potrai ancora offrirgli da bere.

Già dalle prime scene si può capire come il Sergente prediliga la compagnia di quattro reclute in particolare: Palla di Lardo, Joker, Cowboy e il celebre Biancaneve, non si sa se per simpatia o se per perversione; il Sergente si affeziona così tanto a loro da non lasciarli soli neanche un momento, sempre pronto a rincuorare i loro animi abbattuti con la sua soave vocina e con la sua paternalistica gentilezza.

Nei giorni successivi i marines cominciano con i durissimi addestramenti, capaci di trasformare un uomo qualunque in un vero e proprio bradipo da combattimento. Percorsi ad ostacolo, addestramenti nell'uso del fucile, visioni prolungate dei film di Massimo Boldi; le reclute vengono preparate a fronteggiare ogni pericolo che la guerra potrà mettere davanti a loro. Durante gli addestramenti il soldato Palla di Lardo si distingue per agilità, forza e abilità, ricevendo numerosi encomi da parte del Sergente:

Il Soldato Palla di Lardo fa mostra di un comportamento da vero soldato.
« Monta monta ciccia molla! Svelto datti da fare Palla, sali su! Sali su! A vederti sembra di guardare un vecchio che cerca di scopare, te ne rendi conto Palla?! Avanti coraggio! Vai troppo piano, muoviti muoviti! Soldato Palla di lardo fai quello che vuoi ma non mi cascare di sotto, mi faresti morire di crepacuore! Su, forza, passa di là! Passa di là! Allora, che cazzo stai aspettando, soldato Palla di lardo? Passa dall'altra parte, muoversi! Muoversi! Muoversi! Allora mi vuoi proprio deludere? Hai deciso così? Allora rinuncia e vattene via brutto tricheco grasso di merda, vattene via dal mio ostacolo del cazzo! Scendi giù da questo ostacolo del cazzo! Scendi! Muoviti! Altrimenti ti strappo via le palle così ti impedisco di inquinare il resto del mondo! Io giuro che riuscirò a motivarti, Palla di lardo, a costo di andare ad accorciare il cazzo a tutti i cannibali del Congo! »
(Il Sergente elogia la recluta lardosa.)

Non mancano però critiche da parte dei suddetti cannibali del Congo, i quali sporgono denuncia per minacce, ma l'unica risposta che riescono ad ottenere è: 250 flessioni, sacchi di merda!.

L'esercito crea individui sani e forti.

Il tempo passa e l'addestramento volge verso la sua conclusione. Ogni soldato è stato preparato a dovere per essere inserito in uno dei diversi corpi dell'esercito: fucilieri, genieri, giornalisti d'assalto, Amici di Mario De Filippi, talebani, Blocco studentesco e molti altri. D'altro canto, non tutti i soldati risultano soddisfatti dell'esercito: alcuni, sentendosi dire che la loro meta sarà il Vietnam e che non potranno tornare a casa a mangiare le lasagne di Nonna Rolanda, danno letteralmente di matto, come il soldato Palla di Lardo, il quale, piuttosto che andare in guerra, decide di farla finita assieme all'unica cosa che lo abbia mai amato: il suo fucile. A nulla valgono gli affettuosi tentativi del Sergente di far cambiare idea al soldato; perciò anch'egli, struggendosi di dolore per il tentato suicidio, si unisce nel freddo abbraccio della morte.

« Tornate in branda! Ma che cazzo di cinematografo è questo? Che vi prenda un accidente secco, che cazzo state facendo nel mio cesso? Come mai il soldato Palla di Lardo non è in branda dopo il silenzio? Come mai il soldato Palla di Lardo ha un fucile in mano? Come mai non gli hai ancora strappato le budella soldato Joker? »
(Il Sergente manifesta tutto il suo dolore per la tragedia che sta per accadere.)

In Vietnam

Lei fa amole lungo lungo.
Il soldato Animale, ottimo esempio di simbiosi fra un Homo habilis ed un M60.

La seconda parte del film si ambienta in Vietnam, ambientazione assolutamente originale e mai usata per un film di guerra[citazione necessaria]. Il Soldato Joker ha fatto carriera e si è unito alla sede vietnamita di Studio Aperto, che non manca mai in caso di tragedie. Armato di una schiera di cameraman inferociti pronti a riprendere con le fotocamere dei cellulari la minima strage, realizza reportage strappalacrime sugli effetti devastanti provocati dalle bombe al napalm, dalle mine antiuomo e dai numerosi fast food importati nelle cittadine vietnamite.
Ma non gli basta: infatti, fiutando fior di servizi apocalittici, Joker desidera ardentemente andare al fronte, dove si può assistere in diretta ad un vero e proprio mattatoio firmato Stati Uniti d'America. Altro che le stragi del sabato sera.

Così Joker parte per la zona calda, quella dove la gente muore; ma muore per davvero, come si rende conto in poco tempo lo pseudo-giornalista. Lì si unisce ad un gruppo di soldati disperati, fra cui rientrano pessimi elementi come il soldato Bestia Madre, Ottopalle ed il buon vecchio Cowboy, che non si sa come abbia fatto a sopravvivere fino a lì, considerando che il suo coraggio e la sua costituzione sono pari a quelle di Woody Allen ammalato di tubercolosi. In compenso, fra un combattimento e l'altro, i soldati possono godere della gradevole compagnia di aggraziate donzelle vietnamite, le quali sono ben disposte a fornire loro amole lungo lungo, succhia succhia e tante malattie veneree.

Il terribile cecchino Vietcong mentre mira a Ottopalle.

Un giorno, mentre sono di pattuglia in una zona desolata quasi quanto il Molise, il gruppo si imbatte in un cecchino che, reduce da una partita fin troppo accesa a Call of Duty, comincia a sparare all'impazzata sui soldati. Dopo aver trovato rifugio, questi decidono di inviare in avanscoperta uno fra di loro, che guarda a caso è proprio il nero della compagnia:

« Sempre il negretto dietro al grilletto, eh? »
(Il soldato Ottopalle in vena di poesie.)

Il nero in questione muore ovviamente subito, subendo un headshot da manuale. I suoi compagni però, dimostrando solidarietà per il commilitone in difficoltà, non esitano a darsela a gambe. Una volta scampato il pericolo tirano un sospiro di sollievo e, dimenticando all'istante l'episodio tragico precedente, cominciano con bambinesca allegria a canticchiare oscene canzoncine dello Zecchino d'oro e di Cristina D'Avena. La scena finale mostra il gruppo di soldati camminare come un sol uomo in mezzo alla distruzione totale, con case in macerie e auto in fiamme, mentre una triste melodia risuona lontana: Vola, vola, vola vola, vola l'Ape Maia...


Riposo soldato, la trama è finita!

Personaggi principali

Sergente Maggiore Hartman

NON TI BASTA, SACCO DI MERDA?! ALLORA MUOVI IL CULO LARDOSO E VAI QUI!

CRE-PI HO-CHI-MINH
VI-VA IL COR-PO DE-I MA-RIN-ES!
anf... anf... anf... anf...
CRE-PI HO-CHI-MINH
VI-VA IL COR-PO DE-I MA-RIN-ES!


L'autore sta attualmente facendo venticinque flessioni. Cliccate sul link più in alto oppure VIA DA QUESTA PAGINA DEL CAZZO! VIA DA QUESTA PAGINA! MA NON MI MANDARE IN CRASH IL PC: MI FARESTI MORIRE DI CREPACUORE!

Soldato Joker

Il Soldato Joker se la ride della grossa in faccia ai vietcong.
« Sei proprio tu, John Wayne? E io chi sarei? »
(Il soldato Joker durante una crisi di identità.)
« I morti sanno soltanto una cosa: che è meglio essere vivi. »
(Il soldato Joker prima di andare in guerra.)
« I vivi sanno soltanto una cosa: che è meglio essere morti. 'Sti cazzi se è meglio. »
(Il soldato Joker dopo la guerra in Vietnam.)

Ex comico di Colorado e aspirante tronista di Mario De Filippi, la recluta Joker (nome in codice per Giacomo) lone dell'esercito, quello che fa battutine stupide a più non posso e pensa di far ridere. In realtà non fa altro che attirare su di sé le ire degli ufficiali, i quali non vedono l'ora di usarlo per i compiti più ingrati, come pulire i cessi, e talvolta arrivano ad usarlo come Mocio Vileda. Inoltre è irrispettoso, ateo e cinico, insulta i vecchietti e ruba le caramelle ai bambini. Senza contare le sue manie omicide e genocide: pensa infatti di essere nato per uccidere, e che andare in Vietnam sia come giocare ad Unreal; ma non ha ancora capito che nella realtà non c'è il respawn.

Soldato Palla di Lardo

Il soldato Palla di Lardo ha qualcosa in comune con le attrici dei film a luci rosse: ha infatti la bocca sempre piena.
« Signore, ciambella con crema, signore! »
(Il soldato Palla di Lardo al bar.)
« L'essere paragonato a lui mi offende e mi indigna. »

La recluta Palla di Lardo, per gli amici Leonardo, è tutto ciò che un buon marine deve aspirare ad essere: disciplinato, atletico, abile nelle arti della guerra e svelto di mente. Per queste sue caratteristiche riceve continuamente elogi da parte del Sergente, che non smette mai di cercare di tirare fuori il meglio da lui. Sfortunatamente è un po' sovrappeso, cosa probabilmente dovuta alla sua sfrenata passione per le ciambelle con crema, che egli ama portarsi con sé fino sotto le coperte (e fare cose che è meglio non sapere; d'altronde la ciambella è l'unica cosa col buco a disposizione dei marines). Ma questo non si rivela un problema dato che il Sergente si prodiga per far venire ai suoi marines un fisico da invidiare, con tanto di muscoli al buco del culo.
Purtroppo il promettente Palla di Lardo, ispirandosi ad un'etica della non-violenza, decide di non contribuire al massacro del Vietnam e piuttosto che parteciparne si toglie egli stesso la vita alla fine del periodo di addestramento. Che eroe, che martire.

Soldato Cowboy

Il rude cowboy piange per la perdita del suo orsacchiotto Plaffy.
« Signorsì, nervoso, signore! »
(Il soldato Cowboy dal terapeuta.)
« E questo qui verrebbe dalla mia stessa terra? »
(Un toro guardando il soldato Cowboy.)


Il soldato Cowboy (AKA: Roberto) è lo sfigato del gruppo, oltre ad essere l'unico a non aver compiuto alcun crimine di guerra. Con la sua faccia da nerd, il fisico da lanciatore di coriandoli e la sua ragguardevole altezza di un metro e uno sputo si presta ben poco alla vita dell'esercito. Ciò fa sorgere alcuni dubbi sulle ragioni secondo le quali lui sia arrivato ad essere capo plotone. Accompagna spesso Joker, il quale gli fa pensare di essere suo amico (a volte anche di più, sappiamo tutti come funziona il Corpo dei Marines), ma in realtà lo vuole solo usare come capro espiatorio: capita infatti che quando Joker faccia casino sia il povero Cowboy ad andarci di mezzo. Pover angelo. La sua proverbiale sfortuna non solo si manifesta durante l'addestramento, ma anche in Vietnam: dopo aver superato millemila difficoltà, fra cui cecchini, campi minati, bombe a mano e ninja assassini, la sua morte giunge veloce e inaspettata mentre inciampa nelle sue stesse stringhe e si trafigge da solo cadendo su una penna bic. A nulla valgono i commoventi tentativi da parte dell'amico Joker di fargli coraggio:

« No, Cowboy, non te puoi andare così! Ho bisogno di uno scudo umano! Abbiamo tutti bisogno di te! »
(Le ultime, toccanti parole di Joker.)

In compenso, dopo la sua terribile fine, il soldato Cowboy si renderà utile almeno una volta nella vita: come razioni di riserva per il plotone. Inoltre, passerà il suo ruolo di capo plotone a Animale (che ringrazia con molto affetto) che sfrutterà la sua posizione per sodomizzare i suoi sottoposti in ogni modo possibile.

Colonna sonora

Colonna sonora approvata dalla NRA, National Rifle Association. Dal 1871 attivi per la difesa dell'uomo bianco del cittadino americano.

Per le musiche di questo film sono state scelte delle vere chicche, prese dai migliori compositori di tutti i tempi:

  1. Sinfonia Calibro 40 di Mozart;
  2. Il Mitraglione di Schubert;
  3. Inno alla Morte di Beethoven;
  4. La Sagra del bombardamento di Stravinskij;
  5. Granata al chiaro di Luna sempre di Beethoven;
  6. Raid aereo e fuga di Bach;
  7. e, come gran finale, Ouverture 1812 di Čajkovskij, con tanto di crescendo finale con cannoni puntati sulle posizioni dei vietcong.

Numerosi gli elogi alla colonna sonora: la prestigiosa rivista Rolling Stone si è dichiarata "colpita" dalle musiche (precisamente all'altezza dello sterno); Metal Hammer ha giudicato l'abbinamento scene/musiche "esplosivo!". Quentin Tarantino invece ha dichiarato "Musiche appassionanti e toccanti, ma ci avrei messo più sangue". Clint Eastwood, che non manca mai alle proiezioni di film pieni di morti e di pistoloni si è limitato ad laconico "..." con tanto di sopracciglia aggrottate.

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

  • Le pallottole usate nel film sono vere. "L'ho fatto per aumentare il realismo" rivela di sfuggita il regista mentre scappa dagli agenti dell'Onu.
  • Il 50% delle frasi contenute nel copione farebbe accapponare la pelle al peggior camionista rumeno. Il restante 50% sono solo Signorsì, signore! e Signornò, signore!.
  • La scena in cui il sergente Hartman legge la favola dei tre porcellini per far addormentare il plotone inserendo insulti e bestemmie a piacere è stata eliminata in fase di post-produzione perché ritenuta troppo poco violenta dal regista.
  • In una scena andata poi perduta perché quello stronzo di Stanley ha bruciato le pellicole, il soldato Animale (o Bestia, o Bestia Madre, dipende dalle stagioni) doveva decapitare il cecchino che ha ammazzato Ottopalle e infilarle la testa su un bastone. Altri sostengono invece che ci dovesse giocare a calcio. Indipendentemente da che sia vero o no, è roba degna di un film di Dario Argento.

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Questa è una voce in latrina, sgamata come una delle voci meno pallose evacuate dalla comunità.
È stata punita come tale il giorno 19 luglio 2009 con 80% di voti (su 15).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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