Jane Austen

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« Quando un’opinione è generale è per lo più corretta »
(Jane Austen su autoironia)

Jane Austen (sobborghi di Winchester, 16 dicembre 1775 - Bombay, 18 luglio 1817) è stata una scrittrice, cowgirl e sceneggiatrice britannica di grande successo soprattutto tra zitelle, falegnami, pastori sardi ed ex-alcolisti.

La vita

L'infanzia e la giovinezza

L'autrice nacque su una rotonda sul mare, durante il settimo tentativo di innescare una fusione fredda tra un pastore anglicano e una civetta illuminata a cherosene. Pare che Fred Buongusto abbia presenziato all'evento. Assieme ai suoi otto fratelli gemelli, venne educata dal padre e da questi invogliata a scrivere anche sui rotoloni della regina; fu così che la disgraziata si convinse di avere del talento e non smise più di imbrattare pagine, alla faccia del disboscamento dell'Amazzonia.
L'esistenza della giovane Jane fu resa difficile dalla sindrome di "Via col vento" ereditata dalla madre, ma di questo parleremo più avanti. Nonostante tutto la ragazza trascorse una giovinezza simile a quella di tutte le sue coetanee britanniche dell'epoca. E cioè tra gite al porto di Londra in compagnia della sorella Cassandra per riscaldare sventurati marinai, feste a base di tè e biscotti danesi al burro, letture avvincenti, feste da ballo e visite alle terme di Caracas in cerca di marito.
Pare che proprio qui, durante una convention di giovani illuminati organizzata per evocare lo spirito di Margaret Thatcher dal futuro, Jane avesse incontrato l'uomo della sua vita. Il tizio, ripresosi dalla sbronza alle prime luci dell'alba e riconosciuta in Jane la brutta copia di un cartone di latte, si imbarcò immediatamente su un mercantile diretto in Nuova Celedonia. Lì fu raggiunto dalla maledizione di Cassandra e morì di dissenteria tra atroci dolori e confezioni omaggio di Tena Lady.

Una rara immagine di Jane, posseduta dallo spirito della Thatcher, mentre chatta su Badoo

La Austen raccontò agli amici che era uscito a comprare le sigarette ma era stato inghiottito dal mostro di Loch Ness a seguito di un banale litigio su una precedenza. Traumatizzata dall'evento e consigliata dallo spirito della futura Prima Ministra, la giovane Austen decise di restare nubile per sempre. Soddisfò la sua passione per il romanticismo dedicandosi alla lettura, a farsi i cazzi altrui e alla cura di una rubrica di consigli per cuori solitari sul Financial Times[1]. Per sopperire alle necessità biologiche si iscrisse, accompagnata dalla sorella, a un sito per scambisti.
Di lì a poco, sovvenzionata dai millemila fratelli che non vedevano l'ora di togliersela dai piedi tanto era divenuta acida, si ritirò a vivere in un'oasi Lipu.

L'età matura e la morte

L'autrice era giunta ormai a un'età in cui nemmeno pregando Shiva avrebbe potuto ramazzare qualcosa; era per di più devastata dalla malattia che iniziava a causarle perdita del controllo della testa, anoressia, irritabilità e pianto continuo, disturbi respiratori caratteristici, oftalmoplegia esterna, diminuzione della capacità di suzione, disturbi dello sguardo fisso e alopecia. In questi tragici anni si impegnò al massimo per lasciare una cospicua eredità alle generazioni future prima di schiattare; cercò per anni di vendere al Forbes le opere frutto della ricchezza delle sue esperienze di vita. La morte, però, la anticipò e minacciò ogni editore di morte, appunto, pur di salvaguardare il pancreas delle future generazioni. Purtroppo aveva dimenticato i produttori di Bollywood. Le ceneri di Jane furono traslate in India, a Bombay, dove la popolazione locale e 100% Animalisti le tributano tuttora omaggi quotidiani.
Visto il successo postumo delle sue opere, lo spirito della Austen è stato recentemente dichiarato ambasciatore Unicef e ingaggiato come postino di C'è posta per te, da Mario de Filippi. Recenti studi hanno stabilito l'esistenza di un nesso causale tra la nascita per mano di Fred Buongusto, la sindrome di "Via col vento" da cui era affetta l'autrice e l'abuso di stereotipi all'interno delle opere della stessa. Si vocifera che la scoperta abbia suggerito a Mike Bongiorno l'idea di chiedere che sia la Austen a fargli da valletta per presentare il prossimo Festivalbar dall'oltretomba.

Le opere

Lui deve tutto il suo sapere alla lettura delle opere di Jane

Jane fu una scrittrice prolifica al punto da riuscire a scrivere anche da morta. Vista la mole sterminata delle sue opere, e visto che l'alto tasso di romantiche assurdità della maggior parte di esse è talmente cancerogeno da renderne impossibile l'analisi anche col supporto morale dell'ispettore Callaghan sostenuto a sua volta da Charles Manson, ci limiteremo ad analizzare solo tre delle sei più note[2]. Nell'ordine[3]:

  • Ragione e sentimento
  • Orgoglio e pregiudizio
  • L'abbazia di Northanger (postumo)

Se ne sconsiglia la lettura al pubblico con volontà riproduttiva, a Luciano Onder e a gente che si pone troppo spesso la domanda " Ma non aveva un cazzo da fare? ". Sono altresì invitati a fare attenzione le donne in gravidanza, i portatori di herpes e Patrizia D'Addario.


Ti ricordi quella volta che per sbaglio hai toccato la vagina a tua madre? Ecco, se continui a leggere te ne pentirai allo stesso modo.

Ragione e sentimento

Elinor e Marianne sono due sorelle. La prima è dotata di tanto buon senso ed è iscritta a Comunione e Liberazione; la seconda sarebbe normale se non fosse che soffre talmente tanto della sindrome apocalittica premestruale che tappezza ogni stanza con poster di Pupo e ascolta di continuo musica da suicidio norvegese.
Elinoir è innamorata di Edward, che la ricambierebbe apertamente se non fosse segretamente fidanzato con una lavandaia scioperata, sorella di Jack lo squartatore. Elinor soffre, ma tanto eh! Marianne è innamorata, ricambiata anche lei, di un perditempo, tale Willoughby, che però la abbandonerà presto per sposare Alexis di Dynasty. La giovane, alla notizia, si ammala gravemente di ulcera duodenale; la malattia le farà capire che anche all'idiozia di una donna deve esserci un limite.
Intanto Edward viene mollato dalla sorella di Jack, che gli preferirà un secondino di Alcatraz; il giovane potrà così coronare il suo sogno d'amore con quella sciattona di Elinor. Marianne, imparata la lezione, convolerà a nozze col colonnello Brandon e con la sua pensione di reduce di guerra, in attesa dei giorni dorati della vedovanza.

Orgoglio e pregiudizio

Il racconto parte con l'arrivo di un riccone di nome Bingley e della sua cricca di amici buoni a nulla, tra cui un tal Darcy, in uno sperduto paesino popolato di cessi fotonici in cerca di marito. Tra queste spiccano le sanguinarie sorelle Bennet.
Le due più giovani, Lydia e Chaterine, sono SS sotto copertura con il compito di sfiancare la resistenza dei cadetti dei reggimenti della marina. La mamma dirige le operazioni e nel frattempo cerca anche di svendere le figlie maggiori, Jane ed Elizabeth, al primo di passaggio per pagarsi i debiti di gioco.
Fun club durante la lettura di un romanzo
Tra una cosa e l'altra la vecchia ruffiana convince il ricco cugino It a chiedere la mano di Eliza. Quest'ultima però, possedendo la sagacia di un crine di cavallo, rifiuta.
Intanto arriva in città, e tra le gambe delle Bennett minori, anche Wickham. Questi racconterà a Elizabeth che Darcy gli ha rovinato la vita, rifiutandosi di regalargli un posto come prete di campagna e un biglietto gratis per assistere alla messa dello Spirito Santo. Bingley sta quasi per provarci con Jane, l'altra sorella, quando scappa dopo aver notato l'ipertricosi della ragazza[4]. Jane, visto che non ha niente di meglio da fare, soffre.
Elizabeth parte per il Kent. Qui incontra proprio quel gran farabutto di Darcy ed è lì, lì per lanciargli una maledizione coi controcazzi[5] quando lui le fa una proposta di matrimonio, sicuro per suo conto di non poter essere rifiutato da una tal morta di fame. Ma Elizabeth rifiuta accusando Darcy dell'infelicità dell'universo e della crisi dei missili di Cuba e se ne torna da mammà.
Di lì a poco ripartirà per andare a gonfiare palloncini aerostatici dagli zii. Guarda caso dove ti va a capitare? Di nuovo nella proprietà di Darcy,[6] che per fortuna è assente. La sorpresa è quindi grande quando lui torna in anticipo dalla partita di hockey su sabbia.
La stessa sera un messaggio urgente è recapitato a Eliza: sua sorella Lydia si è data alla macchia con Wickham ed è ricercata da quelli di CSI. Darcy comincia le ricerche dei due fuggiaschi; li ritrova, li frusta a sangue e paga tutti i debiti di lui. Essendo però un gran bastardo obbliga i due amanti a sposarsi. Eliza, vinta da questa prova di machismo, si arrende e gli regala un paio di manette di peluche, ricamate a mano. Indovinate da soli come finisce.

Northanger Abbey

Catherine è una giovane vivace, appassionata di letteratura gotica. Stanca della vita monotona di campagna, della sua amichetta Heidi e in piena crisi da rigetto, va a trascorrere le vacanza a Bath[7], dal fratello James. Qui conosce Isabella e John Thorpe, Henry ed Eleanore Tilney.
John è subito affascinato da Catherine, ma lei ha preso una tranvata per Henry. Intanto James si fidanza con Isabella, che a sua volta tromba con Frederick Tilney, fratello di Henry e notorio intellettuale superdotato. Catherine è piuttosto triste per la botta di culo dell'amica, ma il morale le viene sollevato dall'invito dei Tilney ad andare per qualche tempo a casa loro: l'abbazia di Northanger.
Per Catherine è un sogno che si realizza: può masturbare Henry in una tipica ambientazione gotica! Fin dal suo arrivo, però, la protagonista si lascia sopraffare dal luogo. Comincia ad avere paura anche del pudding e teme che dei beatles si nascondano nell'edificio, pronti a rubarle l'ultimo numero di Mondo Emo. Intanto riceve la notizia che Isabella ha lasciato James per Frederick ma che quest'ultimo non ha nessuna intenzione di arrivare a un matrimonio riparatore. L' infelice fanciulla chiede perdono per quello che ha combinato ma a nessuno importa.
Va tutto bene fino a quando Tilney padre manda via Catherine dopo per averla scoperta a rubare la marmellata. Il vecchio credeva Catherine ricca[8]. Henry, però, sotto l'influsso di una fattura di maga Magò, le dichiara il suo amore, uccide il vecchio e la sposa.[9]


L'influenza sull'opinione pubblica

Resta del tutto inspiegabile l'incredibile quantità di ammiratori della scrittrice.

Individuo affetto dalla sindrome di Jane Austen

La fama della Austen è tale da aver messo in moto tanti di quei fan club, blog, telefilm, film in prima e seconda serata, accendini, magliette, tour a tema, da fare sembrare il successo dei Queen, in confronto, quello di un professore di esegesi biblica nell'ex URSS.
Lo stesso Padre Pio, per altro piuttosto indispettito dalla situazione, sembra abbia dichiarato, in una recente intervista concessa a Il Manifesto, di aver saputo fare di meglio con le proprie mani. Nemmeno il sant'uomo sarebbe in grado di spiegarsi il perché di tanto successo e riferisce che lo stesso Gesù stia vagliando l'ipotesi di tornare in Terra per sfidare apertamente la Austen.
È stato ipotizzato da più parti che le opere della scrittrice causino da subito una regressione delle cellule neuronali, riportando l'attività cerebrale dell'incauto lettore allo stadio di quella di un trilobite. Nei paesi anglofoni si segnalano da anni casi di una misteriosa sindrome che pare abbia molto in comune con la sindrome del triceratopo anoressico volante. Non si spiegherebbe altrimenti come possano avere successo racconti scritti da una donna che non ha mai messo piede fuori dal giardino di casa sua e come si possa vedere in lei un punto di riferimento valido per quanto riguarda le questioni affettive. È come parlare di sesso con la fatina del Philadelphia.
Ci sarebbe da segnalare il fatto che la maggioranza dei lettori della Austen è costituita per metà da adolescenti di sesso femminile all'inizio delle loro guerre ormonali e per l'altra metà da non più adolescenti di sesso femminile che hanno perso la battaglia con gli ormoni da parecchio. Il mistero è ancora fitto e non ci resta che affidarci al commissario Montalbano. Sperando per lui che la Austen non sia anche in grado di reincarnarsi.

La critica

Su l'opera di nessuno scrittore, partendo da Dio e arrivando a Francesco Totti, c'è mai stata una totale concordanza di opinioni dei critici di tutti i secoli, passati e futuri: Jane Austen era una spammona e il suo talento letterario è paragonabile alle facoltà di analisi di un bagnino bergamasco.
L'autrice è stata accusata a più riprese di riuscire a dilungarsi su inezie per pagine e pagine, di non avere un minimo di originalità e di essere talmente monomaniacale da indurre catalessi nei lettori sani e possessioni demoniache negli altri.
Ciò può essere comunque visto come segno di grande coerenza. La Austen infatti non si è mai discostata dai suoi ideali e dalla trama del suo capolavoro, Orgoglio e pregiudizio. Questo fu infatti il suo primo romanzo, libro che parla di due che si incontrano, si piacciono, litigano perché immaturi, si piacciono di nuovo, litigano ancora, si piacciono, litigano... (per quattrocento pagine), proprio a causa della loro immaturità. Quando poi maturano e sono finalmente fatti l'uno per l'altra, si sposano per poi vivere per sempre felici e contenti. Visto il grande successo della trama presso tutte le zitelle dell'epoca, Jane Austen deliziò il proprio pubblico con altri cinque libri identici al primo, dove due si incontrano, si piacciono, litigani, maturano, si riconciliano, si sposano e poi: felici e contenti.

La signora Ciampi l'ha indicata come modello di riferimento per la tv spazzatura e il mago Houdini ha confessato a Mi manda Rai tre di essere stato più volte truffato dalla Austen. Per di più il Vaticano le attribuisce complicità con Maria Sung e con l'Anticristo. 
Ma l'ambiguità di questa donna ha ugualmente attraversato indenne tre secoli. Com'era davvero Jane Austen? Era solo una zitella illetterata o anche la machiavellica parodia di una letteronza?
Riportiamo di seguito una breve intervista all'autrice, ottenuta correndo rischi che voi umani non potete nemmeno immaginare[citazione necessaria]. Si ringraziano i soliti amici importanti per l'aiuto prestato.
L'autrice durante la presente intervista


- Articolista: “Miss Austen, le abbiamo dedicato un articolo. Ha visto?”
- Jane Austen: “Sì, sì. Ho visto. Ho visto che non sai nulla. Conosci la lingua solo quel poco che basta a tradurre versi gutturali con trasposizioni e abbreviazioni. Non c’è bisogno che tu dica altro sulla tua ignoranza. Qui abbiamo la prova completa.”
- Articolista: “Non le è piaciuto?”
- Jane Austen: “Per quanto mi è stato possibile giudicare, mi sembra che solitamente lo stile delle donne sia impeccabile, eccetto che per tre particolari: una generica assenza di argomenti, una totale trascuratezza della punteggiatura e una assai frequente ignoranza della grammatica.”
- Articolista: “Le confesso che mi risulta difficile essere piacevole. Per altro le ricordo che è donna anche lei.”
- Jane Austen: “Non voglio che le persone siano molto piacevoli: mi risparmia la seccatura di apprezzarle di offrirgli il mio vino.”
- Articolista: “Ah-ha! Allora è vero che sei una vecchia zitellona acida!”
- Jane Austen: “Cassandraaaaaaa!”
- Articolista: “Scherzavo! Passiamo ad altro. Cosa pensa del matrimonio?”
- Jane Austen: “Cosa ne penso? Penso che le donne non sposate hanno una brutta propensione alla povertà. Questo è un buon argomento a favore del matrimonio.”
- Articolista: “Ma allora l'amore?”
- Jane Austen: “Non dirò che è morto, ma temo che non sia più vivo.”
- Articolista: “Allora lei perché non si è mai sposata?”
- Jane Austen: “Beh, la verità è che quei pochi centimetri producono troppo poco effetto dopo tanto lavoro...”
- Articolista: “E di Nonciclopedia cosa pensa?”
- Jane Austen: “È un'opera in cui i più grandi poteri della mente vengono esercitati, in cui la più profonda conoscenza della natura umana, la più felice delineazione della sua varietà, le più vivaci effusioni di arguzia e umorismo sono trasmesse al mondo nel miglior linguaggio possibile.”

Note

  1. ^ Pare che anche Shrek si sia rivolto a lei.
  2. ^ Anche perché ho provato a farle tutte, ma a un certo punto vedevo cuffiette di ciniglia e pudding ovunque. Per non dire dell'emicrania
  3. ^ Usare questi riassunti per i vostri compiti in classe è possibile a patto che devolviate la vostra paghetta annuale alla causa nonciclopedica, lasciate il numero di vostro fratello maggiore alla segreteria e paghiate i conti del gastroenterologo dell'autore di questo articolo
  4. ^ Cosa ci ricorda?
  5. ^ A chi si sarà ispirata per questo personaggio?
  6. ^ Com'è piccolo il mondo!
  7. ^ Tutti i personaggi delle letteratura inglese sono stati almeno una volta qui
  8. ^ E vai che stavolta c'è un finale dignitoso!
  9. ^ Come non detto


L'Accademia della Crusca e della Segale è lieta di presentarvi...

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