Tommaso Landolfi

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T. Landolfi nell'unica[citazione necessaria] foto esistente.

Tommaso Landolfi è stato un autore di deliziose storie per bambini come "Il mar delle blatte", "La tenia mistica", "Le labrene" e il delicato romanzo di fantascienza rosa "Cancroregina".

Biografia

Landolfi, ai tempi in cui giocava nell'NBA.

Tommaso Landolfi nasce nel 1908 a Pico de Paperis (FRRR) da famiglia nobile. Muore subito dopo a Roma. Nel frattempo è riuscito a scrivere un milione di opere per i secoli a venire.

Opere enigmistiche

Durante la sua poliedrica attività letteraria, l'autore non si è limitato a deliziare le minori età con leggiadre e deliziose narrazioni mirate all'edificazione (e alla formazione) delle giovani menti, ma si è anche cimentato con produzioni più intellettualmente stimolanti, scrivendo "La bière du pécheur", una raccolta di giochi di parole in francese antico! Questo libro è comunque scritto in italiano.

Opere di casa sua

All'interno del suo ciclo di opere scritte a Pico de Paperis, il grazioso paesino che manco lo ricorda, dedicò un racconto alla sua domestica, parlandone male. Anni dopo, non più misogino, riscrisse il racconto, parlando male della domestica.

Opere di divulgazione scientifica

Landolfi è stato insigne e sublime espositore di concetti e di nozioni scientifiche, di cui, pur possedendo una superficiale infarinatura, mostra di comprendere e contemporaneamente di approfondire le disquisizioni vieppiù complicate come l'obliterazione quantistica del vuoto e la persecuzione ondulatoria delle probabilità immaginarie.

Le opere più brillanti e note, ormai esaurite malgrado le innumerevoli ristampe e le orde di lettori supplicanti, recano i seguenti titoli:

  • «La melotecnica esposta al popolo»
  • Dialogo dei massimi sistemi
  • Nuove rivelazioni della psiche umana. L'uomo di Mannheim
  • «L'Astronomia esposta al popolo». Nozioni d'astronomia sideronebulare.

Traduzioni

Landolfi fissa Mike Bongiorno che gli urla in faccia: "Allegria!".

Nel corso della sua sterminata carriera, Landolfi ha anche tradotto e trascritto opere scritte per l'infanzia dai linguaggi di tutto il mondo:

  • "Le anime morte" di Gogol, dal russo;
  • "La dama di picche", "Il fabbricante di bare" di Puskin, sempre dal russo;
  • "La reliquia vivente" di Turgenev - sì, anche lui dal russo;
  • "O' Anello" (Banchō Sarayashiki), di Koji Suzuki, dal russo dal giapponese in un singolare dialetto romanesco;
  • "Notte del morto vivente" di Russo e Romero, non dal Russo bensì dall'americano;[1];
  • "Il cadavere vivente e i suoi figli" (Hónglóu Mèng Sūnzǐ Bīngfǎ) di Wu (traduzione dal mandarino occitanico);
  • "Pierino Porcospino" (Der Struwwelhungerstumergemusesupperndangdongertodundgesangerpeter), di Heinrich Hoffmann (dal germanico).
  • Necron, di Magnus, fumetto per signorine di cui Landolfi, pugnalato da un lampo di genio, tradusse le vignette lasciando invariato il testo (poiché la lingua in cui tale lavoro è scritto appare incognita).
  • A queste opere vanno anche aggiunti film, cartoni animati, fumetti, libri illustrati, scritte sui muri, incubi, pubblicità assortite...

Libri per bambini

Il nucleo della produzione di Landolfi resta tuttavia la sua sterminata e interminabile produzione di racconti per bambini. Il più noto resta "Il mar delle blatte", che all'acuta esposizione entomologica (ispirata probabilmente a Kafka) unisce a sorpresa una dolce e delicata storia d'amore e una burrascosa avventura di pirati in mari esotici.

Segnali di stile

Semplicità e immediatezza, frasi brevi, quasi infantili, la stringatezza hemingwayana dei costrutti degnata dall'occasionale hapax (singolarità catalitica di un'esposizione narratologica conseguente) - insieme a trame lineari e tuttavia travolgenti - rendono l'opera del Nostro accessibile, popolare, avvincente e già predisposta a versioni cinematografiche di largo e sicuro successo.

Si tragga come esempio la seguente descrizione della famiglia felice, al cui confronto la prosa di (per esempio) una J. Rowling, pure amorevolmente dedita a descrivere i parenti del piccolo Harry Potter, pare pallida e sbiadita:

« Dietro di lui, come in un affresco del Ghirlandaio, si vedevano spuntare le teste degli altri componenti la famiglia: la zia, il cugino, la cugina, il piccolo figlio di costei, sul cui capo s'espandevano larghe croste di sudicio e che rideva, fra le braccia della mamma, con un'aria di furberia abortita; da ultimo la zucca morbosamente apatica del fratello della zia. »

Analisi e catafrasi dell'opera

Opere critiche sull'opera critica dell'autore

  • Narrazione, di Wladimir Krisinsky
  • Fecondazione, di K. Cappellini
  • Profanazione, di A. Cortellessa

Queste sono le tre opere fondamentali per la comprensione e l'allitterazione del sommo scrittore/poeta/avunculogratulatore.

Non meno importanti son tuttavia le successive, indimenticabili ancorché finite pure nell'oblio:

  • "Tommaso Landolfi, scrittore, «dopo fine di mondo»", di William Marx[2],
  • "Il cinema di Tommaso Landolfi", di Tommaso Pomilio, Tommaso Tomasi Editore.
  • "La scienza di Tommaso Landolfi", di Silvana Cirillo Oppure Di Cirillo Silvana. Qualcuno dovrà spiegarmi qual è il nome e qual è il cognome per evitare spiacevoli ed inappropriati equivoci.

Fortuna dell'autore


Film e Cartoni animati

  • La Warner Bros ha annunciato per il 2010 l'inizio della lavorazione di un crossover tra "Punto di non ritorno", "Cancroregina", "Hellsing" e "Alien", con la regia dei fratelli Wachowskij.
  • È stata annunciata anche una versione a cartoni animati del "Mar delle Blatte". La scena di Lucrezia e del verme azzurro verrà realizzata in CG. Per gli insettoni invece, utilizzeranno comparse dal vivo, ingrandite per l'occasione di alcuni fattori. Tra gli interpreti, Johnny Depp.
  • Da anni si vocifera di un cartone animato, basato su Gurù, la deliziosa fanciulla-capra che compare nelle notti di luna (descritta per la prima volta ne "La pietra lunare"). Come regista sono stati proposti Terry Gilliam (che ha cortesemente declinato dopo alcuni anni), Zack Snyder e Naoko Takeuchi.

Influenza sugli altri media

Landolfi affranto si guarda il batacchio, chiedendosi se sia il caso di ricorrere alla chirurgia estetica.

Molti degli elementi fantastico-avventurosi e diegetici sono ripresi, quasi immutati, in gran parte della più celebre produzione animistica giapponese, arricchendoli e venendo vieppiù sviluppati. (Ma non tutti i suoi aspetti: il lato pudico, morigerato e monogamo dell'autore è vistosamente assente negli harem anime, antropologicamente ortogonali al background personale di Landolfi; inoltre, nelle sue figure femminili sono presenti ossessivamente foruncoli, pance eccessive - con poche gentili eccezioni, tuttavia coronate da sovrannaturali deformità).

  • L'astronave bio-organica descritta in "Cancroregina", al tempo stesso vascello, madre, nutrice e amante torna ossessivamente, mutatis mutandis in varie e svariate produzioni animate nipponiche, a partire da "Tenchi Muyo!", con il personaggio (?) di Tsunami, al contempo albero gigante, nave spaziale e bella donna, fino all'inevitabile Evangelion, su cui gli influssi delle altre opere del Nostro appaiono vaste e persistenti (dal significato del colore azzurro all'interpretazione psicoanalitica dell'entry plug, ai soffitti ricorrenti, fino al furto della luna da parte dei lupi mannari, riflesso nella ripetizione ossessiva della nenia finale).
  • One Piece è debitore, chiaramente, de "La Tenia Mistica", con i suoi riferimenti alle fantasie di Restiff De La Bretonne, con il suo pianeta sotterraneo dominato da vegetali tirannici e mari verticali.
  • Inutilmente, Naruto parte come originale versione ninja di Gian Burrasca; ben presto entrano in gioco volpi mannare, assassini che nascondono stanze negli occhi, amanti di lumache e di altri strani e bizzarri animalucci e la vicenda viene risucchiata nel jumpismo landolfiano d'accatto, di terza generazione e immemore delle sue nobili origini.
  • Alcuni episodi di Pokémon predano chiaramente le opere del nostro autore.
    • Episodio 668: nella scena finale Ash Ketchum e chiuso in una cella imbottita, con la camicia di forza, urlante, circondato da centinaia di migliaia di gechi visibili solo a lui, che sbucano dalle pareti. I gechi sono tutti in fila, fanno il trenino dell'amore e ballano la rumba: questo e altri particolari suggeriscono un omaggio indiretto (ovverosia un plagio) all'autore de "Le Labrene".
    • Episodio 866: la scena comica di Jessie e James (censurata nella versione italiana), dove il Wobbuffet diventa simile a un gigantesco vermiciattolo azzurrino.
    • Episodio 968: in questo episodio le Pokéball diventano delle piccole bare.

Collegamenti, multimedia e tant'altre cose

  • Una rara intervista ove il Maestro elargisce sublimi perle di saggezza all'ineducato, il quale per l'appunto gli sta soffiando il fumo in faccia.

Qui iniziano le dolenti Note

  1. ^ «Quindi "Notte del morto vivente" di Americano e Romero?» Aaaaargh! Battuta infima! *BANG! BANG! BANG!*
  2. ^ Il settimo dei fratelli, dopo Harpo e Karl.


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