Abitanti della strada

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia che vanta innumerevoli tentativi di imitazione.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
« Salve sono Troy McClure, forse vi ricorderete di me per altri documentari come: A(i)utomobile: una guida sulla guida, oppure Cartelli stradali: disegnini birichini... »
(Troy McClure su questo articolo)
« VROOOOM! SBRASPLAT!!! »
(Donna al volante su Troy McClure)

Al giorno d’oggi è ormai noto che la vasta tipologia di mezzi di trasporto occupa in grande misura la nostra vita, ci influenza e ci condiziona. È per questo motivo che ci siamo proposti di creare una sorta di manuale diretto a chiunque voglia orientarsi meglio nel moderno sistema stradale. In particolar modo abbiamo svolto uno studio incentrato sul riconoscimento e classificazione dei vari abitanti delle strade che si possono incontrare negli ambienti urbani. Attenzione però, al fine di mettervi in guardia e tutelarvi il nostro studio non è stato convogliato su chi mantiene un comportamento stradale corretto e responsabile, ma, bensì, su quei singolari soggetti le cui abitudini sulla strada sono causa di stranezze, pericoli, ambiguità e talvolta forti emorroidi.

L’Automobilista della Domenica

L’Automobilista della domenica è il più conosciuto e anche una delle razze più temute. Possiamo trovare questa specie in qualunque luogo, prevalentemente nei giorni festivi,ma in alcuni casi anche nei giorni feriali. Questo losco individuo, che si aggira generalmente intorno ai 45-70 anni ed è unicamente di sesso maschile, si può trovare a bordo di qualsiasi tipo di autovettura moderno, naturalmente con carrozzeria pulitissima per poter meglio specchiare le centinaia di macchine in coda dietro di lui. Il suo comportamento è facilmente riconoscibile: velocità di crociera rigorosamente di 15 km/h per paura che a velocità superiori i pezzi della carrozzeria si stacchino per la forte azione dell’aria e posizione di guida al centro della strada, questo per evitare un eventuale sorpasso con il conseguente spostamento d’aria che farebbe perdere il controllo del mezzo all’inetto Automobilista della domenica (se non addirittura provocarne l’esplosione). La loro naturale evoluzione è il “Vecchio Rincoglionito” di cui discorreremo ampiamente di seguito. L’Automobilista della domenica è spesso seguito da un paio di Vecchi Rincoglioniti che, controllando il loro adepto, fanno anche in modo che nessuno possa sorpassarli evitando così che la loro processione mistica sia sconvolta e creando in questo modo chilometri di fila.

Il Vecchio Rincoglionito

Vecchio Rincoglionito alla guida del suo moderno mezzo.

Il Vecchio Rincoglionito è l’evoluzione dell’Automobilista della domenica. Inquadrato nella fiorente età che va dai 75 ai 95 anni, questo simpatico giovanotto rappresenta un vero e proprio incubo per tutti gli abitanti della strada. Facilmente riconoscibile, lo si può osservare in tutto il suo splendore rugoso mentre indossa i suoi occhiali da vista di 15 mm di spessore lente sui quali è appoggiata l’immancabile coppola a quadretti verdi e strisce gialle o nere. Il suo viso è un insieme di rughe e porri contornate da un naso molto pronunciato; i più attenti potranno inoltre notare la presenza di rossore sul naso e sulle guance, sintomo di recente e prolifico abuso di alcool. Questa maledizione della natura ha un comportamento unico sulla strada, dove scorazza allegramente con la sua recente automobile del ‘700 tirata a lucido, compagna fedele di mille avventure quando ancora il Vecchio Rincoglionito era solo un inesperto Automobilista della domenica. La sua guida mantiene alcuni aspetti di quella del suo allievo come per la velocità stazionaria, ora però inferiore ai 15 km/h e la sua posizione al centro della strada. Gli aspetti apportati dall’evoluzione riguardano la totale lentezza nell’eseguire qualunque tipo di manovra, dal parcheggio al cambio corsia. Principale caratteristica del Vecchio Rincoglionito è la sua capacità ai semafori di ripartire appena in tempo perché chi lo segue immediatamente dopo si ribecchi per la seconda volta il rosso. Tuttavia il principale habitat del nostro giovane amico sono gli incroci. Quando, infatti, il caso vuole che la precedenza vada proprio al magnifico vegliardo, ci si ritroverà fermi ad aspettare mentre egli inutilmente si limiterà a fissarci con sguardo assente, in questo caso dovremmo aspettare che qualcosa nel suo cervello dia vita alla fatidica scintilla che lo sproni a muoversi.

L’Infido

Un'altra tacca sul cruscotto dell'Infido.

Uno degli esemplari più comuni in cui potremmo avere la sfortuna di imbatterci è l’Infido. Il suo habitat naturale sono le strade a doppio senso di marcia con due corsie non separate e in minor quantità gli ambienti urbani. Si muove in automobili di ogni tipo, soprattutto monovolume, e generalmente si tratta di padri di famiglia sulla mezza età frustrati e depressi che riversano il loro odio su chi gli capita a tiro. A prima vista non è subito riconoscibile, tranne quando fa finta di rallentare davanti ai pedoni che iniziano ad attraversare la strada per poi accelerare di botto sfrecciandogli vicino alla portata di un peto e guardarli dallo specchietto retrovisore con sguardo sadico mentre sono in preda a spasmi di terrore.

Uno dei rarissimi casi in cui la presenza dell'Infido nelle vicinanze si rivelerebbe utile... molto utile.

Egli, infatti, da bravo automobilista qual è, si comporta come una persona molto tranquilla al volante e sarà facile osservarlo mentre ci precede viaggiando leggermente al di sotto del limite di velocità; ma questo è solo il suo atteggiamento di caccia. Infatti, quando i vostri attributi sessuali avranno raggiunto la grandezza di due trichechi di traverso e deciderete di sorpassarlo, egli darà il via alla sua trappola e voi, la preda, sarete spacciati. L’infido, infatti, comincerà a defilarsi sulla destra facendovi credere che vi voglia facilitare l’impresa, ignari di tutto comincerete il sorpasso ma non appena vi troverete sulla corsia della marcia opposta, affiancati a lui, scatterà il suo diabolico piano. L’infido accelererà tutto in una volta cercando così di prolungare il sorpasso fino a farvi schiantare contro l’automobile, o ancora meglio, il simpatico TIR che, immancabilmente, vi starà per venire addosso sulla corsia che occupate. A quel punto la povera preda, salvo che non sia emo, deciderà di rallentare e interrompere il sorpasso per ritornare dietro l’Infido e continuare la sua infinita odissea all’esorbitante velocità di 40 km/h. Non è stato ancora accertato ma alcuni studiosi pensano che l’Infido abbia l’usanza di mettere una tacca sul proprio cruscotto per ogni sorpasso che ha fatto sfumare o terminare in incidente.

Il Mutanda

Il Mutanda è un essere molto meno diffuso in confronto alle specie prima descritte ma bisogna ammettere che sta pian piano prendendo piede in tutti gli ambienti stradali. Di sesso maschile e molto spesso di giovane età, intorno ai 30 - 40 anni, è un soggetto particolarmente ansioso che fa della fretta la sua arma per assillare gli altri innocenti abitanti della strada. Si è ipotizzato che la sua fretta derivi dal caratteristico odore pestilenziale del suo peto, che il Mutanda, non riuscendo a trattenere, sparge abbondantemente nell’abitacolo e non sopportando nemmeno lui i suoi gas assassini, si affretta in tutti i modi per raggiungere la meta e uscire dall’automobile impestata. Il suo comportamento è molto semplice da riconoscere, infatti, egli ha l’usanza di procedere per la strada attaccandosi letteralmente alla parte posteriore dell’automobile che lo precede, da qui il nome “Mutanda”, anche in casi di code o intenso traffico. Se non cederete il passo a questo fastidioso parassita, oppure se non ripartirete immediatamente (0,5 millisecondi) allo scattare del verde, egli penserà bene di stordirvi con il suo fedele amico, il clacson, e di lampadarvi tramite specchietto retrovisore con abbaglianti dello stesso wattaggio di un faro portuale, fendinebbia e lucine di Natale concepite apposta dal Mutanda per assolvere meglio la sua vocazione. Esistono diverse ipotesi riguardo al comportamento del Mutanda, tra queste spicca la teoria che spiega il suo atteggiamento col fatto che egli abbia avuto un’infanzia particolare e ora, da adulto in solitudine, si attacchi letteralmente a quelli che gli capitano a tiro perché è smoderatamente bisognoso di affetto. È inoltre doveroso esporre un altro aspetto comportamentale del Mutanda. È molto risaputo, infatti, come egli, una volta riuscito a far spostare sulla corsia di destra il suo obiettivo, lo superi e gli si piazzi davanti al centro della carreggiata mettendosi a viaggiare alla sua stessa velocità o poco meno. Da questo comportamento possiamo notare come il Mutanda sia caratterizzato da un’omosessualità passiva latente che lo spinge a stare sempre davanti al suo obiettivo.

Il Cicloscooteromane

Motociclisti ritratti in un tipico gesto di amicizia nei confronti dei simpatici Cicloscooteromani.

Comunemente conosciuto come “Impestato Figlio Di Madre Sgualdrina” il Cicloscooteromane è a diffusione esclusivamente urbana. Questo strano essere, quasi (e dico quasi) paragonabile al fastidio che potrebbero arrecare Mr. Lui e Quel Coglione Della Pubblicità Delle Suonerie fusi insieme, rappresenta una grave piaga che affligge i nostri centri urbani e il nostro sistema stradale moderno[citazione necessaria??]. Per poter meglio comprendere la portata di tale disagio è necessario focalizzare la nostra attenzione di seguito, dove saranno spiegate le principali caratteristiche estetiche e comportamentali del Cicloscooteromane. Questo piccolo essere abietto è subito riconoscibile sia a livello estetico sia comportamentale. Si muove di solito in irritanti sciami di cinque o più soggetti che schiamazzano con i loro striduli clacson e viaggiano abbigliati tutti allo stesso modo, dritti in punta di sella (posizione denominata scientificamente "Scopa nel retto"), su scooter pressoché tutti uguali, solitamente grigi. Si presentano con il casco integrale (abbinato allo scooter, soprattutto se di bassa cilindrata, è geniale), visiera rigorosamente chiusa perché a quelle “folli” velocità l’aria è insopportabile (eh sì!); indossano poi giacca, cravatta, pantaloni eleganti da completo scuro, mocassini con triste calzino verde calato alla caviglia, piccolo giacchetto nero tattico senza maniche (per facilitare l’amputazione degli arti superiori in caso di malaugurata caduta) e per finire, mantellina copri gambe antivento (perché ricordiamolo, la velocità è davvero folle) verde sbiadita (per abbinarsi con i già tristi calzini). Con loro portano anche una borsetta nera o marrone (secondo il colore dei mocassini) nascosta tra le gambe, sotto la mantellina tattica, al cui interno si pensa che i Cicloscooteromani tengano importanti documenti relativi le formazioni e le tattiche da adottare con lo sciame al fine di frantumare le già provate balle dei poveri automobilisti. Facendosi un’idea del Cicloscooteromane solo dalla descrizione estetica è impossibile negare che venga una gran voglia di dargli fuoco con il napalm, però non è finita qui (eh no!). Il loro comportamento è, se possibile, ancora più irritante. Infatti, questi piccoli bastardi, se ne vanno in giro contenti sciamando tra le automobili e superandole in qualsiasi modo possibile e inimmaginabile; alle volte, l’automobilista di turno preso di mira, è letteralmente circondato dai malefici due ruote i quali si divertono a terrorizzarlo petando a iosa da sotto le loro mantelline tattiche. Essi inoltre vivono nell’eterna ammirazione/invidia dei normali motociclisti, aspirano, infatti, a essere come loro ma le loro limitate facoltà cerebrali glielo impediscono. Vista la loro grande e irrinunciabile simpatia presso gli automobilisti e gli stessi motociclisti, non c’è da stupirsi che i Cicloscooteromani siano iscritti solo in matita all’anagrafe.

La Donna al Volante

Le giunte comunali cercano di far fronte a questa emergenza.

Oggetto di innumerevoli luoghi comuni, miti e leggende, la Donna al Volante (conosciuta anche come D.A.V., noto sapone di buona qualità) è il classico esempio di catastrofe naturale. Essa è un morbo che colpisce la gran parte dei soggetti di sesso femminile, di ogni età e stato sociale. Si diffonde soprattutto negli ambienti urbani e in particolar modo nelle vicinanze di scuole o supermercati. L’esemplare femminile colpito da tale virus è utile al traffico stradale come Flavia Vento è utile alla politica e sono molte le spiegazioni che devono ancora essere date a molti dei suoi comportamenti, infatti, il suo carattere è un approfondito argomento di studio da parte dei Ricercatori Oral-B.

Il comportamento della Donna al Volante è unico e presenta una vasta gamma di caratteristiche. Prima fra tutte è la sua peculiare capacità di non dare MAI la precedenza a nessuno degli altri abitanti della strada. È interessante osservare la reazione di una Donna al Volante, specialmente quando qualcuno cerca di immettersi sulla corsia davanti a lei. In questo caso, la Donna al Volante, sentendosi minacciata perché si cerca di rubarle asfalto, accelera al massimo quasi speronando il povero malcapitato e folgorandolo con sguardo gelido mentre espone il suo repertorio di gesti volgari eseguiti ad arte, proprio come vorrebbe il nostro buon Richard Benson.

Un altro degli aspetti più curiosi della Donna al Volante è rappresentato dalla sua concezione di autovettura. A quanto pare, crede che la sua quattro ruote abbia la stessa stazza e agilità di uno scooter e pertanto, sfidando le più estreme leggi della fisica, si sente in grado di fare gli stessi percorsi inserendosi e provando a passare tra le automobili in coda al semaforo, per la gioia delle carrozzerie delle stesse. In questo particolare frangente, se abbassate i finestrini, potrete ascoltare il povero motore della vettura della Donna al Volante gemere sotto il piede inflessibile della stessa che si ostinerà a rilasciare la frizione solo quando l’acceleratore sarà premuto al massimo.

Capacità indiscutibile della Donna al Volante è destreggiarsi nel parcheggio tramite la complessa tecnica denominata dagli scienziati “Tennis”, la quale richiede particolari capacità di guida del conducente per essere eseguita. In effetti, essa prevede l’esecuzione del parcheggio cercando di imitare al meglio una pallina da tennis che rimbalza tra due racchette, naturalmente queste ultime sono rappresentate dalle due automobili di turno tra le quali la Donna al Volante cercherà di parcheggiarsi.

La Donna al Volante, mentre si trova alla guida, è capace tra le altre cose di truccarsi, sistemarsi le scarpe e il reggiseno, regolare il sedile e mandare SMS con il cellulare. Abitudini queste che si intensificano nelle soste al semaforo e le impediscono di ricordarsi dei freni, ma tanto a cosa servono i freni quando per fermare l'inerzia della sua macchina c’è il gentile paraurti di chi la precede? La mente distorta della Donna al Volante è convinta che il paraurti sia stato concepito apposta per questo compito.

È naturale che un tale mostruoso esemplare abbia ispirato molti libri di studio e approfondimento, tra cui ci permettiamo di proporvi:

  • Specchietti retrovisori, questi strani sconosciuti.
  • Specchietti retrovisori, venti buoni motivi per non usarli al fine di truccarsi.
  • Freni e inerzia, come farli andare d’accordo.
  • Tu guarda! Esiste anche il freno motore!
  • Perché cambiare marcia prima dei 7500 giri.
  • La precedenza, “Prima le donne” del galateo non vale anche per la strada.

Molto raramente e dopo molti anni di esperienza, la Donna al Volante si può evolvere nell’esemplare più temuto sulle strade, di seguito vi illustreremo questa inquietante evoluzione.

La Vecchia Bastarda

La simpatica vecchina in posa per la foto della patente.

Evoluzione molto sporadica della Donna al Volante quando essa raggiunge il livello massimo della bastardaggine e dell’abuso di Activia nonché lo stadio di menopausa avanzata, la Vecchia Bastarda rappresenta il terrore indiscusso delle strade. La sua diffusione (per nostra fortuna) è molto limitata e incontrare un autentico esemplare di questa specie allo stato brado è molto raro. Talvolta si è anche arrivati a dubitare dell’esistenza stessa della Vecchia Bastarda e a complicare le cose vi è stato il fatto che molte di quelle povere anime che hanno avuto la sfortuna di imbattersi in questo temutissimo esemplare non hanno quasi mai fatto ritorno per poterlo constatare. Studi accertati sono giunti alla conclusione che l’atteggiamento sulla strada della Vecchia Bastarda riprende quello della Donna al Volante elevandolo però a un’esponente infinitesimale. Il risultato è una dominatrice delle strade che impone la sua volontà con la forza e la brutalità. I pochi racconti pervenuti raccontano come niente e nessuno possa ostacolare le decisioni della Vecchia Bastarda. Ad esempio, se avete la sfortuna che la magnifica vi sia affiancata e tutto a un tratto decide di immettersi sulla vostra corsia, per voi non ci sarà più scampo. Infatti, la simpatica vecchina, comincerà a stringervi sempre di più finché non sarete costretti a rallentare per evitare di essere schiacciati contro il guard rail.

Curiosità

  • Nel 2007 i mariti delle Donne al Volante che hanno fornito alle loro mogli un SUV sono stati indagati per “Favoreggiamento a gravi atti di terrorismo e disturbo della quiete pubblica”.
  • L’associazione degli automobilisti sta raccogliendo firme per abolire il reato di assassinio e violenza nel caso che la vittima sia un Cicloscooteromane.
  • Le probabilità che una Donna al Volante dia la precedenza sono uguali alle probabilità che la stessa dia la propria vagina in un convegno nerd di Star Wars.

Voci correlate

Collegamenti esterni