Sardegna

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Regno di Sardegna
(Bandiera) (Stemma)

Motto: Sardigna Natzione
Inno: Sa Brigata Tattaresa

L'ipotetica forma della Sardegna
Capitale Cagliari
Maggiori città

Nugoro, Sassari, Orgosolo e Sorso


Lingua ufficiale

Sardu
minoranze di italiano, català e corsicanu


Governo Sultanato indipendente
Capo di stato Cristian Solinas (sopravvissuto all'ultima faida)

Area Circa quanto la Sicilia, ma un po' più piccola
Popolazione

Pocos, locos y mal unidos


Moneta Straccu barattu
Religione

Culto della Madre Terra, del Dio Toro, del Cunno e degli incroci bislacchi


Sport nazionale

Lancio del montone, Tiro al cartello e Lancio del candelotto


Sito internet www.sabagassadechietiatfattu.sar
Area pericolosa



« Se l'avessi voluta in Italia, l'avrei lasciata attaccata. »
(Dio sulla Sardegna)
« Reparto del macello dove vengono raccolti gli animali morti per malattie infettive o i residui di carni macellate non adatti all'alimentazione, per essere trasformati in colla, sostanze concimanti e sim. »
(Definizione lessicale di "Sardigna" in lingua italiana[1])
« Sos sardos si nche bòlen andare a continente pro si coddàre sas fèminas de cuddos mincrimòrtos de continentales! »
(Vittorio Emanuele di Savoia sulla presunta sessualità e le abitudini igieniche dei sardi)
« Arratz'e arrogh'e merda... »
(Vittorio Emanuele di Savoia dopo aver letto la traduzione di ciò che sta scritto sopra)
« Le origini etniche e culturali di quest'uomo giustificano lo stupro. È Sardo. »
(Giudici tedeschi su stupratore Sardo)
« Sardìgna Italia? Itte catzàda! »
(Vecchio sardo sull'italianità della Sardegna)
« Su cunnu 'e Maomettu; Su cùnnu chi ti nde at bogàu! »
(Tipico sardo su qualunque cosa)
« Su rìsu de s'anzòne a pàsca »
(Sardo rivolto a tua madre)


La Sardegna è un'isola polinesiana scoperta da Cristoforo Colombo mentre era alla ricerca del passaggio via mare per giungere in India e a Las Vegas in modo da procurarsi delle non meglio precisate "spezie". Per quanto se ne sa, dal momento che nessuno ne è certo, è un sultanato indipendente messo sotto pressione da truppe maoiste rivoluzionarie.

Confina principalmente con sé stessa.

Origine

Origini Mitiche

Come si può notare la Sardegna non è in Italia.

Come i turchi hanno un mito sulla loro origine, ovvero il racconto dell'accoppiamento tra un lupo della steppa e una donna che ha dato origine alla loro stirpe, per i sardi l'accoppiamento tra un pastore ed una pecora ha generato il popolo della Sardegna.

Preistoria

La Sardegna non è sempre stata un'isola. Nel 1131, infatti, era un continente collegato da un lungo tratto di terra emersa alla Florida, e quindi a gran parte della costa orientale del Nord America. In seguito a un referendum dell'Anonima sequestri fu però deciso che tale posizione non andava più bene e i sardi, d'accordo con i popoli confinanti, hanno emesso un grande peto spingendo la Sardegna verso i Caraibi dove fu rinominata Cuba, dopo la rivoluzione condotta dagli Alieni Comunisti sotto il comando di Enrico Berlinguer e Fidel Castro. Successivamente dalla Sardegna si staccò la Corsica i cui abitanti, essendosi innamorati dei galli, si misero a parlare un misto di sardo e francese. Dopo questa mossa la Corsica prese grande prestigio e venne scoperta Alyzée e la sua "Moi Lolita". Inoltre la Sardegna è l'ultimo luogo dove si possono trovare i discendenti della stirpe dei sette nani di Biancaneve.

La Sardegna nuragica, apogeo e declino

Anche l'osservatore più distratto non può fare a meno di notare che il territorio dell'isola è disseminato di strane costruzioni a tronco di cono chiamate in italiano dai non autoctoni "nuraghi". In verità il nome di queste costruzione era appunto Tronco di Cono, o meglio: Tronco di Cono è l'italianizzazione del nome sardo Tronch'e Cunnu, un complimento molto diffuso tra l'aristocrazia guerriera che governava l'Isola per esaltare le qualità fisiche (da collegare certamente al ciceroniano "magna pars cunni"). I nuraghi erano quindi costruzioni che tendevano a racchiudere in sé l'elemento maschile. Difatti è innegabile la loro forma fallica, ma si può dire che queste costruzioni dovevano anche ricordare com'era un vero pene. Una volta appurato ciò, si possono trarre due conclusioni: la prima è che furono i cinesi, con il loro lungo fallo, a far conoscere le vere dimensioni dell'oggetto; la seconda è che i sardi impararono dai cinesi la costruzione dei nuraghi oltre alla costruzione del supermag.

Uno scatto dal satellite di Google che mostra la Sardegna prima della Pangea.

I nuragici crearono quindi un regno che governava l'intera isola, ma scatenarono l'ira del dio del mare Poseidone quando iniziarono a maltrattare le donne e sopratutto quando si convertirono alla religione di Maometto. Le miniere di formaggio della parte meridionale dell'isola furono abbandonate e usate come campi da calcio. L'economia crollò, il prezzo dei bronzetti sul mercato libero schizzò alle stelle e l'inflazione era ormai incontenibile. Poseidone diede il colpo di grazia agli spossati isolani e sommerse metà dell'Isola con un'ondata di tsunami (anche la parola tsunami, originariamente tzunami, è di origine sarda, più precisamente del dialetto di Maracalagonis). In questa lingua, come dimostrano gli studi del noto compositore Wagner, servirebbe a definire la situazione che si viene a creare quando una pecora cade dentro un burrone: in questi casi tutte le altre la seguono e il pastore perde il suo gregge. Dei sardi spinti dall'onda di maremoto arrivarono fino in Giappone urlando questa parola e distrussero la flotta mongola che assediava l'arcipelago. Fu allora che nacque l'equivoco per cui oggi si pensa che tsunami sia una parola giapponese.

Il Dio Toro, assai venerato dai sardi.

Hanno tentato, in antichità e senza successo, di invadere l'Egitto, peccato però che il Faraone abbia motivato i suoi a uccidere più sardi possibile, chi portava a lui le loro palle, riconoscibili per essere ricoperte da lana di pecora (dovuto a generazioni di rapporti con gli animali appena citati) , veniva pagato in scopate gratis secondo il culto della prostituzione sacra. Ovviamente gli egiziani si accanirono e uccisero i sardi in un baleno, tuttavia non fu facile estrarre i peni sardi a causa delle loro scarsissime dimensioni (a volte fu necessario l'uso di microscopi elettronici), purtroppo per gli egiziani di allora non c'erano abbastanza meretrici disponibili, molti si diedero quindi al culto della masturbazione, altri si dovettero accontentare di scopare delle scimpanzé.

Il ponte sul Tirreno. Per realizzare questo progetto il premier Silvio Berlusconi in persona ha corrotto la forza di gravità.

Dopo il terribile cataclisma, l'isola iniziò un lungo periodo di declino che, non solo non si è ancora concluso, ma che addirittura non ha ancora raggiunto il suo fondo. La Sardegna ha raggiunto nella sua storia il risultato record di essere stata dominata da 3042 popoli stranieri e questa è l'unica nota positiva della sua storiografia. Di seguito elenchiamo i più notevoli tra questi popoli:

  • I fenici, i punici, i fenicio-punici, i cartaginesi, i fenicio-cartaginesi
  • I romani, soprattutto quelli di Montespaccato
  • I corsi rincorsi
  • Gli spagnoli, i catalani, i catalano-aragonesi
  • Gli italiani, continentali, popolazione incontinente
  • I sardi cagliaritani
  • I sardi sassaresi
  • I sardi nuoresi
  • I sardi iglesienti
  • Gli All Blacks
  • I Village People
  • I camionisti
  • Le ballerine del Crazy Horse
  • I Sioux
  • Il Popolo Della Libertà
  • Qui, Quo, Qua

(Per questo viavai di gente la Sardegna è chiamata anche Isola delle Puttane).

Tutti quanti, ad eccezione degli isolani di cui sopra, possono essere comunque radunati sotto il nome collettivo di continentali. Eppure i sardi hanno un vanto di cui nessun altro popolo di questa terra può gloriarsi. Sono l'unico popolo a cui i tedeschi e francesi non hanno mai rotto i coglioni.

La costituzione: La Carta de Logu

Il Presidente della Regione Sarda si appresta ad andare a dichiarare guerra all'Italia[2] cavalcando il suo asino anfibio.

La Sardigna è una repubblica anarchica retta momentaneamente da un sultano nano continentale, essendo più basso (con relative scarpe rinforzate) di almeno 50 cm di ogni sardo di piccole dimensioni.

In epoca giudicale, grazie all'opera di Mariano IV e della figlia Eleonora D'Arborea, la Sardegna ebbe Sa Carta de Logu, la prima costituzione scritta. Contemporaneamente, in Padania impararono come farsi il nodo alle scarpe, in Svizzera ad emettere assegni in vuoto e a Napoli a rubare entrambi.

Quasi fino all'epoca moderna, che in Sardegna inizia nel 1970 (anno dello scudetto del Cagliari), vigeva il Diritto Consuetudinario Barbaricino, noto anche come Codice della Vendetta. Il primo articolo recita più o meno cosi: "La Sardegna è un sultanato fondato sul pecorino, e chi prova a rubarlo lo muoio di colpi, ma prima te lo faccio mangiare e uscire dalle orecchie" (In sardo: "Sa Sardigna est unu sultanàdu fondàu in sùpra de su berbechìnu, e si ddu tòccas ti bòcciu a cròpos, ma innàntis ti ddu fàtzu pappàre e bessìre de is orìgas"). L'articolo 25 elogia lo sport maschile più praticato sull'isola: "In periodo di carestia, ogni quadrupede da pascolo è galleria" (in sardo: "Pròstegha!").

L'Art. 26 recita: "Lo sport più amato rimane comunque sa Murra, dove chi vince può portarsi a casa: mucche, pecore, formaggio, soldi, viaggi, pure la moglie del sindaco e quella del prete." Dato che in Sardegna i preti hanno almeno 3 mogli.

Attenzione: in sardo la parola "costituzione" e la parola "prostituzione" sono sinonimi; entrambi i concetti (in fondo diversi solo in parte) vengono espressi col termine "Sazarrazzaza" o "Coddàre". Il plurale è però differente: "Pirgu" significa "costituzioni", "Xarrhagoberriga murellazu" è invece l'esatta traduzione dell'italiano "prostituzioni". "Sarragozoso" (plurale "Scarrigara") è infine l'atto di prostituirsi nel rispetto delle leggi della costituzione.

Lingua sarda

Il sardo è possibile. Ecco un estratto del corso: "Parla sardo in 35 petosecondi! Pronti? Via!"

Dialoghi in sardu:

  • Bainnoromàla™ = Termine di utilizzo frequente e quotidiano il cui significato non è ancora noto ai filologi del Sultanato e mondiale
  • minch'e àinu chi ti còddit = Simpatico complimento da rivolgere a donne e bambini
  • Malaìttu su nàschiu = Simpatico augurio rivolto dalle vecchiette (tzieddas) ai ragazzi e alle loro future generazioni
  • Li àndes in malissiòne = "Arrivederla e grazie!"
  • Apat issa calanca 'e s'òcru = "Ha una cacchetta nell'occhio"
  • Allùmati in fògu = "Oggi fa caldo"
  • Su santu chi ti at fàtta= "Accipicchia!"
  • Mìnca mìa a tùi = "Volevo esprimere i miei più sentiti complimenti per quanto sei carina!"
  • Chìe est custu casticàdu? = "È proprio un bravo ragazzo vero?"
  • Chi ti càlit una gutta a conca = "Buona passeggiata, ma stai attento agli sforzi eccessivi infatuanti"
  • Su cunn'è tzìa tua bagassa = "Gli attributi sessuali di tua zia non mi sono nuovi"
  • Bài e fai-tì coddài! = "Temo che sopraggiungerà un'acquazzone!"
  • Agassarrapatazzorre tufferrittu? = "Come stai?"
  • Ti bòllu stìcchiri sa mìnca a panéri = "Mi piacerebbe aiutarti in qualche modo"
  • Gersunnassimu, uculele = "Abbastanza bene, ma mi è scappata la pecora dal recinto ieri mattina, intorno alle nove e mezza"
  • Gusurreri eppirru? = "Me ne puoi dare una del tuo gregge?"
  • Derrupagu essuttinu barritu seadas, lossogusu arrapparru angioneddu! = "...No"
  • L'à che c'ho 34 anni! Ma appodisfai! Tue ses una callòna... = "Hey bellezza, posso provare a convincerti della mia avvenenza?"
  • Ma mìnch'e cuàddu ti còddit! = "Non apprezzo particolarmente il tuo comportamento..."
  • Ti béggani cèggu e và chi la chichìna = "Stammi bene"
  • Sa bagàssa chi ti at criàdu = "Tua madre è ben conosciuta"
  • Ancu ti fàles che-i s'appara = "Si, sono d'accordo anche io"
  • Bài a cagai = "No, Grazie"
  • Chi ti pìghit sa giustìtzia e chi ti strécchit unu trattòri = "Buona fortuna!"
  • Mìnca mìa a tùi! = "Complimenti!"
  • Sèo assùttu comènte sa morte! = "Ho la gola secca"
  • Est prus manna sa minca mia! = "Si sta davvero scomodi su questa sedia!"
  • Pittìccu su tronch'e 'udda! = "Molto raffinata quella signorina!"
  • Male chi ti nde fàlet su diàulu = "Ti meriti tutta la mia stima"
  • A manos a fromma de catzu e a malighìnzu a culu = "Ti vedo in forma!"
  • Babbudòiu = Parola ancestrale non ancora decifrata in tutta la sua interezza. Eminenti scienziati credono abbia a che fare con il lardo di bue.
  • Su cunnu'è chi ti nde at bogàu = "Mi fa piacere scambiare parole carine con te! "
  • Minca mia da còddit! = "Piacere, vorrei conoscerti."
  • Apo una piscìtta dae inòghe a Sosso = "Mi piacerebbe andare al mare domani"

Sardi

Ecco il primo giocattolo gonfiabile per il precoce bimbo sardo. Coerentemente con la tipica incoerenza isolana, si chiama "Molly", ma duri li vuole!

In passato la Sardegna era abitata da giganti che dopo un enorme cataclisma sparirono. L'isola fu invasa da piccoli africani che in seguito vennero chiamati sardi. La discendenza dalle scimm dagli africani è evidente dalle numerose analogie presenti tra la cultura sarda e africana: un'abitudine comune a questi due popoli è maltrattare le donne, una grande differenza è la costruzione di edifici semi-conici chiamati nuraghes, usati per dormirci dentro e trombare tutti insieme per una maggiore coesione e unità.

Gli esemplari femmine sono solite praticare il mestiere più antico dell'isola, particolarmente gradito agli italiani: la velina.

I sardi tendono a migrare in tutta Italia, difatti al giorno d'oggi si contano circa un milione di sardi in Sardegna (senza contare i 6 milioni di pecore), e 6 miliardi di sardi nella penisola.

I sardi emigranti, detti comunemente biddai, vivono in vasti branchi. Hanno inventato il famoso detto "mogli, buoi, pecore, cibo, amici, poster da appendere in cameretta e fanatismo dei paesi tuoi"; guai a chi infrange questa semplice regola, pena l'ingurgito forzato di polenta veneta poiché si dice che sia un potente veleno per i sardi. Agli abitanti dell'isola piace mangiare un particolare formaggio fatto con i vermi, mangiato con il pane di Cherchi; a volte il formaggio viene frullato insieme ai vermi per farne una crema: questa squisita delicatesse è in realtà un antico afrodisiaco, esportato nel resto del mondo facendo credere ai buongustai che si tratti di una prelibatezza unica, anche se in effetti su Succu, una specialità tipica del campidanese, ha poco a che fare con quegli intrugli anoressici tanto cari ai torinesi.

La cucina sarda, come del resto quasi tutto ciò che riguarda la Sardegna, è accogliente e raffinata, senza contare su casu marzu (per tutti coloro che non sono sardi: formaggio marcio).


I sardi si chiamano tutti per nome. Ad esempio:

  • Alvisi
  • Antiogu
  • Antoniccu
  • Arcanzelu
  • Bachiseddu
  • Bainzu
  • Balloeddu
  • Billia
  • Bissenti
  • Bobore
  • Bona
  • Bustianu
  • Ciccittu
  • Diddu
  • Effisi
  • Fratzischinu
  • Furicca
  • Gavvino
  • Giaime
  • Gonarieddu
  • I(Gnazino)
  • I('Ttatinanta) (nome universale)
  • Iaccheddu
  • Juanniccu
  • Lilliccu
  • Madeddu
  • Micchelli
  • Ninna
  • Paolleddu
  • Quccureddu
  • Ramondiccu
  • Sarbadori (altrimenti detto Buiccu o Boiccu)
  • Srabadoriccu (vedi sopra)
  • Tittina
  • Tottori
  • Xittazzizzeddu
  • Zizzu
  • Qualsiasi nome italiano seguito dal suffisso -eddu o -inu, stando bene attenti a raddoppiare le giuste consonanti (es: Riccardo⇒Riccardeddu, Giovanni⇒Giovvanninu)
  • Franco


Altri modi in cui si chiamano i Sardi:

  • Oh! + (spesso) vari aggettivi come: callòni, fill'e bagàssa, cunn' 'e mamma tua, soggèttu, maùrru, gabìllu, malipigàu, piciochèddu etc.
  • Cùstu (vedi sopra)
  • Bellixèddu
  • Tùi
  • Su fìllu de Nomedelpadre e/o madre
  • Piciòcu
  • Pitzìnnu
  • Conch' 'e càtzu, conch' 'e mìnca, conch' 'e cibùdda, conchèddu (a cui si è soliti rispondere con: "Con che coraggio!")

Umorismo sardo

« Chi ha orecchie per udire, udda. »
(Umorista sardo su umorismo sardo.)
« Chi la fa, la spesa. »
(Umorista sardo sul supermercato.)
« Lo sterzo è bello quando gira poco. »
(Umorista sardo in auto.)


L'umorismo sardo è una potente arma di distruzione di massa ideata ed elaborata nelle più svariate bettole (tzilleris/barracche) del Sultanato di Sardegna.

Storia

I Sardi da sempre son stati abituati a vedersi piombare continuamente in casa stranieri[3] e non sempre (anzi quasi mai) turisti, gente che voleva solo spadroneggiare sull'isola e non capiva un cazzo di come trattare con quegli introversi abitanti di quelle introverse torri situate sull'introversa sommità di quelle introverse montagne, limitandosi così in cose innocenti come tassarli, deportarli o schiavizzarli. Furono i Sardi stessi, tra un'Ichnusa evaporata e un bicchierino di mirto, a cominciare ad abituarsi a trattare con gli invasori, ma a modo loro, facendo i finti tonti probabilmente per trarne qualche vantaggio, in primis quello di non farsi fottere fingendo di farsi fottere e di tacere fingendo di dire. Così nacque il fenomeno del sardomutismo (detto anche sindrome da omissis cossighiano o "morbo dell'ittegherre"); invece, le origini del celebre riso sardonico (quello che fanno i Sardi, quando tu, turista, fai qualche pirlata che giustifichi con "ma tanto sono in vacanza!") vanno cercate in una caratteristica erba tipica dell'Isola che teneva gli abitanti sempre sorridenti da mattino a sera.

Caratteristiche

L'umorismo sardo si basa su quattro componenenti fondamentali e già per loro natura intrinseca particolarmente distruttive: il sarcasmo barbaricino, la cionfra sassarese, la maldicenza algherese e la strafottenza cagliaritana. Esistono poi, componentistiche minori come il fatalismo sulcitano o il cold humour gallurese, ma senza le prime quattro si ha al massimo una pessima contraffazione.
Come le armi pericolose, lo humour sardo va trattato con la massima cautela: se lasciato nelle mani di ragazzotti di 14/15 anni che cominciano a farsi una vita mondana, diventa una cosa più triste degli articoli aperti dai n00b sulla Nonci; se, invece usato con perizia, può diventare qualcosa giusto meno micidiale del campo di Birkenau: infatti, Giuorgino e l'ONU coalizzati, dichiararono l'umorismo sardo arma di distruzione di massa ancor prima dell'11 settembre 2001.

Maestri di Umorismo sardo

Son davvero pochi quelli che hanno saputo sintetizzare tutte queste componenti; nei casi singoli possiamo citare Eroi della Resistentzia Sarda contra su Colunialismu Italianu come Graziano Mesina (sarcasmo barbaricino), Gavino Sale (sarcasmo barbaricino + un po' di cionfra sassarese) o Renato Soru (strafottenza cagliaritana); ma il vero campione è lui, Zizzu Franzischeddu, che partendo dagli elementi di base del sarcasmo e della cionfra, ha saputo unire, principalmente dal '76 in poi, anche la maldicenza (celata) e la strafottenza.
Fallimento totale, invece, con Pino e gli Anticorpi: nonostante siano grandi, grossi & vaccinati, la loro cionfra è particolarmente n00b.

Imperatori della Sardegna

Veltroni in compagnia del fu imperatore di Sardegna, il sedicente Ugo Cappellacci.
La reginetta dell'edizione 1991 di Miss Italia.

A partire dall'anno 1899 d.TG. (dopo Topo Gigio) la Sardegna diventa un Impero. Negli anni si sono susseguiti diversi Imperatori della Sardegna, il cui operato è costantemente vigilato da Nico Bortis. Tra i più importanti notiamo:

  1. Gesù (1899-1923)
  2. Patagghiu (1923-1960)
  3. Zizzu Cazzozzu(1960-1963)
  4. Gigi Riva (1963-1985)
  5. Francesco Cossiga II (1985-1992)
  6. Lulù Oliveira (1992-1994)
  7. Lo Zio Nico (1994-1997)
  8. Yacht di Flavio Briatore (1997-2000)
  9. Gianfranco Zola (2000-2004)
  10. Elisabetta Canalis, Giorgia Palmas e Melissa Satta (i cosidetti anni del direttorio delle gnocche) (2004-2006)
  11. Tziu Lai da TCS (i cosiddetti anni della zona franca) (2006-2007)
  12. Pino La Lavatrice (2007-2008)
  13. Marco Carta e Pago (uccisi a testate dopo aver tenuto un concerto) (2008-2008)
  14. In questo periodo di transizione il sultanato è retto dal capo dell'Anonima sequestri e da tzia Mundedda.
  15. Benito Urgu (mandato in esilio verso il Triangolo delle Bermuda e tutt'ora disperso dopo il colpo di stato effettuato da Mommotti col fedele aiuto delle popolazioni locali) (2008-2008)
  16. Mommotti (2008-2009)
  17. Nico (2009-2011)
  18. Ugo Cappellacci (2011-2013)
  19. Salmo (2013-?)

Città

  • Cagliari detta "Casteddu". Capitale del sultanato maureddino e detentrice del potere di vita e di morte sulle città del nord (inteso come nord Africa).
  • Sassari o Repubblica Sassarina, il cui fondatore inventò la forca, ma venne impiccato immediatamente dal figlio.
  • Olbia. Città che puzza di cozze. Capitale sarda dei truzzi majè.
  • Alghero. Capitale catalana d'oltremare di bogamaris e cozze a buon mercato.
  • Quartu S.Elena (conosciuta anche come "Pappacagna"), detta "il regno di Pago". Nota per il piatto tradizionale: il cane arrosto.
  • Oristano detta "Sartiglia".
  • Porto Cervo dominata da Sua Santità, l'altissimo Flavio Briatore.
  • Nuoro. Città delle testate sacre o Nùùùùùoro (la ù ha l'accento, altrimenti s'incazzano).
  • Carbonia, in sardo "Cràbonia", ossia "Capronia" se tradotto letteralmente. Sono note le miniere di Sassu Strittu, frazione di Carbonia, dove Fantozzi rischiò di finire come punizione per essere arrivato ultimo alla gara di atletica leggera. È stata fondata da Mussolini ed è la città più comunista di tutta la Sardegna.


Sondaggio: la Sardegna è a sud?

Le recenti dichiarazioni di Bossi sul fatto che la Sardegna non sia a sud hanno sconvolto le menti di tutti gli italiani che, ancor prima di riportare alla mente qualche stentata nozione di geografia, non erano a conoscenza dell'esistenza di quest'isola.

Noi di Nonciclopedia, pertanto, abbiamo deciso di intervenire e fare chiarezza con un sondaggio.


<poll> Secondo te la Sardegna è a Nord? La Sardegna è diversamente a nord. Cos'è la Sardegna? Cos'è il nord? La Sardegna non è né a nord né a sud. È al centro del mondo. Sardegna caput mundi. Solo se impugni la cartina al contrario. Certo che è a nord, confina con la Francia! </poll>

Note

  1. ^ Dico davvero!
  2. ^ Traduzione per i non avvezzi: leccarne le terga, salvo poi sbattere i piedi in segno di protesta
  3. ^ Compresi i continentali: sì, ancora oggi, dopo 288 anni dall'inizio del governo dei Savoia, molti sardi vi vedono come stranieri! E a fora dae domo nostra, in presse!

Voci correlate

Collegamenti esterni