Italo Calvino

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Italo Calvino alla tenera età di due anni.
« No, non soffro di calvizie! »
(Calvino da piccolo ad un tricopedista che ha capito male la sua identità.)
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Italo Calvino

Italo Calvino (Santiago Las Vegas, Impero Cubano, 15 ottobre 1923 - Siena, Bulgaria, 1984, per poi rimorire nel 1985) alias Italo Franco Germano Spagnolo Calvino Mameli da Sborra, nasce a Cuba a Santiago Las Vegas, la versione Cubana di Las Vegas ma con il nome Santiago che fa figo. Calvino è un riformatore religioso ginevrino e fondatore del calvinismo è uno scrittore italo-cubano ingaggiato dalla Baci Perugina con pessimi risultati.

Origini

Italo Calvino nasce da Giacomo Calvino, detto Mario, ed Eva la maiala Mameli, fratello del più noto cantante neomelodico Mameli in una coltivazione di marijuana diretta dai suoi genitori, ritenuta in molti il segreto della sua abilità a scrivere. Italo, da bambino, era così brutto che lo allattava con la cannuccia. Il padre faceva il giornalista a Cuba e in Italia, nonostante una fortissima smemoratezza.

- Redattore: “SIGNOR CALVINO PERCHÉ MI HA MANDATO UN TESTO SULL'APPENA AVVENUTA SCONFITTA DI NAPOLEONE?”
- Giacomo Calvino: “Qual è il problema? L'hanno già trattata?”
- Redattore: “SI UN SECOLO FA!!!”
- Giacomo Calvino: “Aaaaaahh...”

Giacomo Calvino, detto Peppino, sapeva da tempo del talento del figlio e, un giorno, il padre gli disse una cosa (in realtà 16 volte):

« Ma alla fine l'impero romano è caduto? »

E fu così che Italo Calvino decise di fare lo scrittore.
In realtà non c'è correlazione tra frase e azione.
Non sappiamo cosa gli fosse passato per la mente.

In questo periodo in Italia vigeva il regime fascista e il giovane Italo non poteva che esserne affascinato, organizzando qualche spedizione punitiva contro i comunisti armato di tanto coraggio, lo stesso che gli serviva per affrontare le varie operazioni chirurgiche a cui veniva sottoposto. Italo intanto si trasformò in comunista, essendosi dimenticato completamente di essere di destra (sintomo della malattia del padre, ereditaria) e perse la fede in Dio. Questo accadde dopo la morte del padre in un'esplosione causata da un ordigno presente a casa sua e disattivabile semplicemente con la sua data di nascita, ma visto che non se la ricordava saltò in aria insieme ai preziosi romanzi[citazione necessaria] del giovane Calvino.

Calvino lo partigiano

Assiduo lettore dei romanzi di Calvino.

Dopo aver pubblicato alcuni romanzi che non ebbero troppo successo, Italo si trasferì come operaio metalmeccanico a Torino, dove una società scorse il suo talento sopraffino e cristallino, capace di dare sensazioni mai provate: la Scottex. Scoperto il destino di merda[citazione necessaria] delle sue opere, decise di tornare a Sanremo, città della sua infanzia. Calvino, mentre la malattia stava avanzando, aveva interessanti opinioni politiche: pensava che i partigiani fossero una compagnia di fagiani che aiutavano i vecchi e decise di unirsi all'armata Garibaldi. Il capitano, C. Azzo, era un suo vecchio compagno di classe che Italo sfotteva sempre mettendo l'espressione ti piace il davanti al nome; pertanto fu destinato da questi al lavoro più pericoloso del tempo dopo il pallavolista: il pulitore dei vasi da notte. Tra i compagni, Italo era così disprezzato che le docce gliele facevano fare col sapone liquido. Un giorno decise di scrivere un romanzo e fu un gran successo se non fosse stato che la sua armata venisse sterminata dalla divisione tedesca Panzer Birre mentre lo stava scrivendo. Finì, la guerra, non la sua carriera (purtroppo) e ricevette grandi onori poiché racconto di essere stato l'ultimo combattente della divisione partigiana Garibaldi e che nel frattempo era riuscito a mangiare un pacchetto di cracker con tutta la confezione.

Calvino nel dopoguerra

Non avendo un cazzo da fare, il buon Italo si iscrisse al partito comunista, esaltandone i principi affermando che il comunismo avrebbe fatto risorgere l'Italia, il rosso è figo e le comuniste sono delle vere sventole. Si iscrive alla Facoltà di lettere di Torino, accedendo direttamente al III anno, grazie alla legislazione postbellica in favore dei partigiani ed ex-combattenti che avevano rischiato la vita per la patria. Dopo essersi laureato, pubblica una serie di romanzi che parlavano della guerra mondiale, ma visto che in quel periodo andava di moda parlare dei nuovi costumi femminili, lo ristruttura con dei soldati che andavano in guerra con i tanga. Nel Natale del 1951 decise di andare in vacanza alle Maldive, ma visto che si era completamente dimenticato in quale aereo doveva andare, si ritrovò in URSS a -44 gradi, rischiando più volte l'ipotermia; l'occasione fu perfetta per descrivere la situazione dell'Unione Sovietica. Lo fece così bene che fu licenziato dal partito comunista. La fama di Calvino cresceva e per questo fu rapito e portato negli USA chiedendo per dieci milioni di lire il riscatto, ma visto che nessuno sapeva chi fosse, il buon Italo si godette una bella vacanza a New York.

L'amore con Elsa De Giorgi e Judith Singer

Dal 1955 al 1958 ebbe una relazione extraconiugale con l'attrice Elsa De Giorgi, moglie di Santino Contini Bonaccossi detto il toro, un wrestler noto per per essere stato sconfitto 328 volte consecutive. Dei due amanti esiste una serie di rotoli di carta igienica conservati dal 1994 in una biblioteca segreta situata nelle fogne di Pavia, e in parte pubblicato dalla stessa donna che voleva dimostrare quanto quella relazione incise sul percorso intellettuale e artistico dello scrittore (e per guadagnare qualche soldino). La storia si tinse di tinte fosche quando il marito della donna scomparve misteriosamente e non diede notizie di sé finché non venne trovato sbucherellato come un Emmental nei pressi di Washington nel 1975. L'epistolario, tenuto segreto per 25 anni, è stato definito dalla studiosa Maria Corti come «la miglior cagata del Novecento». Italo, qualche anno dopo, preso per il culo dai suoi amici perché non trombava da dieci anni e nessuno più aderiva alla sua religione, sfogava la sua rabbia con brutti scherzi alla gente suonando il citofono e scappando. Una volta non fu così fortunato e fu preso a bastonate da Ugobaldo Singer, uno spacciatore di caramelle per la gola. La figlia di costui si prese cura del povero Italo, il quale si innamorò perdutamente della giovincella e gli spediva ogni giorno un romanzo d'amore ma la giovincella non sapeva leggere: caratteristica sfruttata dai fratelli che le facevano firmare assegni in bianco da 500.000€ a botta. Visto che non se lo cagava proprio, Italo la prese con filosofia e la fece drogare in modo da sposarsi, e dato che a quei tempi non era permesso il divorzio lei rimase fottuta. Il matrimonio si celebrò a Cuba dove, al posto del riso, lanciavano loro le statuine di Padre Pio. Judith si vendicherà e verrà soprannominata la cichita, tradotto la cicuta, per il suo alito mortale, visto che per dispetto al marito non si lavava mai i denti.

L'incontro con Che Guevara

Italo si sentiva oppresso e cercava aria, visto che oramai erano tre anni che la moglie non si lavava i denti, e decise di tornare a Cuba dai nonni. Ritornato sull'isola trovò i suoi amici e per ricordare i vecchi tempi andavano in giro a togliere i numeri civici delle abitazioni creando una incredibile serie di problemi che videro un'anziana di 95 anni partecipare alle olimpiadi e la spedizione di una lettera di critiche contro gli USA che per poco non scatenava una guerra nucleare. La combriccola chiamata dai compaesani Los amigos e in alternativa los stronzos, ebbe la possibilità di conoscere Che Guevara, il quale doveva fucilarli; ma vista la loro simpatia, decise di lasciarli in vita. Che Guevara morì poco tempo dopo e Italo fu costretto ad andarsene via, visto che da quando era andato a Cuba erano accadute una marea di sfighe.

La maturità artistica e la tour Eiffel

Gli effetti benefici della lettura di un suo romanzo.

Nel 1959 finisce di scrivere il cavaliere inesistente dopo dieci anni passati a capire quale dovesse essere il numero di pagine che il libro doveva avere e cinque minuti per scriverlo. Questo fu già di per sé un miracolo, visto che a stento riusciva a coniugare il passato remoto e che pensava che il plurale di dito fosse mano. Nel 1963, scrive speculazione edilizia, ma tanto per non annoiare il lettore il problema di base sono alcuni alieni che fanno scherzi telefonici alle aziende facendo rallentare i lavori. Nella seconda metà del giugno 1967 si trasferisce a Parigi assieme alla famiglia in un ristorante cinese come addetto a scrivere bigliettini della fortuna. Nel frattempo segue il dibattito culturale francese alternandolo ai dibattiti sulla cucina francese, ma conduce una vita pressoché in disparte, pur frequentando alcuni intellettuali parigini come Georges Perec, François Le Lionnais, Lino Banfi, Jacques Roubaud, Paul Fournel, Lady Oscar, Raymond Queneau. Di quest'ultimo traduce I fiori blu, da cui, per evitare di pagargli i diritti d'autore, lo riempie di virgole, punti interrogativi ed emoticon alla cazzo di cane. Approfondisce la sua passione per le materie scientifiche e per il gioco combinatorio, facendo sposare la figlia con un merluzzo. I frutti di questo nuovo arricchimento già si manifestano nella raccolta di racconti Ti con zero, una raccolta di cose che potrebbero capitare nell'incontrare Renato Zero. Il libro fu vincitore del Premio Viareggio 1968 per bambini, premio che però Calvino rifiuta, ritenendo ormai tali manifestazioni letterarie semplice espressione retorica, anche se, successivamente, accetterà altri premi letterari. E comunque i torroncini che erano in premio facevano schifo. Dopo otto anni in Francia scelse di tornare in Italia tra le forti critiche di ogni ambiente intellettuale. Insieme a Guido Neri, Gianni Celati ed altri intellettuali, per ribellione contro la società inizia a rubare le torte dai davanzali provocando un'insurrezione armata delle casalinghe che si concluderà con un ergastolo. Fortunatamente fu rilasciato poiché il capo della polizia aderiva alla sua religione.

La fine

Nel 1975 ebbe la malaugurata idea di scambiare i numeri civici dell'ufficio RAI di Torino con un ecomostro poco distante per far venire la sera dopo una folla di ambientalisti a protestare, ma si dimenticò completamente sia di rimettere a posto i numeri civici sia che tre giorni dopo sarebbe dovuto saltare in aria l'ecomostro. Ciò che si ricorda di quel giorno, oltre a un boato che aveva fatto triplicare il numero di parti immaturi, fu un cazziatone tremendo del suo direttore che per punizione lo mandò in Iran, come descrittoci dalla biografia di Calvino edita nel 2005 Le peggiori cazzate del XX secolo. Finito il periodo di espulsione, si divertì cazzeggiando per il Messico, travestendosi da un lato da Gutierrez, dall'altra da Lopez, creando tremende guerre di mafia, e in Giappone, travestendosi da geisha e, quando arrivava il momento dello spogliarello, turbava all'inverosimile le sue vittime, contando alla fine dell'anno oltre 16.000 suicidi. Ritorna in Italia accolto da due barboni in cerca di un po' di vino e qualche piccione. Gli anni seguenti vedono un aggravarsi della situazione mentale che lo vedono pisciare sui pali dimentico di avere ormai 60 anni ed altre cose per cui si becca due anni per tentata pedofilia. Si ritira a Roccamare, un allegro comune abitato da 2 anime, lo stesso Calvino e il padre Giacomo Calvino, detto Terminator, dimenticatosi di essere morto. Muore per ictus celebrale dopo aver tentato di mettere le mentine in una bottiglia di coca il 6 settembre 1985.

Opere

  • Ultimo viene il corvo: Romanzo basato su un corvo che perde l'autobus, indimenticabile.
  • Il visconte dimezzato: Opera che tratta di un caso di malasanità, in cui un soldato viene tagliato a metà. Tremendo il dramma di non poter più pisciare normalmente.
  • Fiabe Italiane: Le solite noiose fiabe? Assolutamente no: Pinocchio che usa il naso come mazza da baseball, il principe azzurro che si scopre essere azzurro per una forma di cianosi, Biancaneve e i sette Nanni in cui il nonno e i suoi stracchini volanti tentano di uccidere la protagonista; questo e altro su questo libro epico.
  • Il barone rampante: Strana storia incentrata su un barone alto 120 cm che perde il suo pallone e lo va a cercare sopra gli altri. Bella a conclusione, in cui il barone tenta di gonfiare un piccione morto credendolo il suo vecchio pallone, talmente bella che l'autore è stato premiato con il premio nobel. In testa all'autore.
  • Il cavaliere inesistente: Tentativo sguaiato di mescolare la modernità col Medioevo, parla di un'armatura, chiamata Agilulfo, che beve, tromba e fa le flessioni nonostante non ci sia nessuno all'interno, se non una forte concentrazione di flatulenze che, in pressione, creano l'illusione di un movimento controllato.
  • Orlando Furioso: Rivisitazione dell'ormai vecchio e ammuffito L'Orlando Furioso, con la novità della cecità che affligge il protagonista. Conoscete la parte in cui finisce col cavallo contro una Renault Twingo? O quando stermina i ricoverati in una casa di riposo credendoli gli infedeli? No? Allora non leggetelo. Meglio non venire a conoscenza di certe cose.
  • Palomar: Non si sa la trama del romanzo, ma secondo alcuni fonti anonime pare contenga un codice letterario che permetterebbe di teletrasportarsi in un vulcano in eruzione.
  • La formica argentina: Biografia di Messi ancor prima che nascesse.
  • Collezione di sabbia: Descrizione dei castelli di sabbia, conclusa 226 pagine dopo con la domanda: perché non si ci abita nessuno? No non era drogato quando si è posto la domanda, è fatto così.

Voci correlate

  • Già ci sono nel testo, niubbo.