Fascisti su Marte: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Fascistisumarte.jpg|250px|right|thumb|Ecco i nostri prodi eroi che sbarcano sul suolo nemico. Da sinistra a destra (si va sempre a destra!): Fecchia, Santodio, Barbagli, Freghieri, Pini. Che uomini! Che tempra!]]
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{{citazione|O Marte, o [[morte]]!|Fascisti su Marte|Il lungo ed infervorato discorso con cui il Gerarca Barbagli comincia lo sbarco sul pianeta rosso.}}
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{{citazione|O Duce, Marte è tua, te la incarto o te la porti via così?|Benito Mussolini|Il panettiere al Duce.}}
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{{citazione|Un semplice "Me ne frego" sostituisce respiratori e vezzosi orpelli con cui le donnette arricchiscono il paese della sterlina.|Fascisti su Marte|Il gruppo di eroi poco prima di fare una morte atroce per asfissia.}}
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Versione delle 02:45, 28 dic 2008

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Ecco i nostri prodi eroi che sbarcano sul suolo nemico. Da sinistra a destra (si va sempre a destra!): Fecchia, Santodio, Barbagli, Freghieri, Pini. Che uomini! Che tempra!

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Fascisti su Marte - Una Vittoria Annegata è il riadattamento a Film di una serie a puntate trasmessa negli intervalli de "Il Caso Scafroglia" (ma a nessuno importa) ed è anche considerato uno dei capolavori del cinema italiano, europeo e senegalese. Viene considerato da molti come uno dei più grandi film della storia della fantascienza, pari solo a Italia - Un governo che funziona e Le folli avventure di Vladimir Luxuria.

Trama

Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

Gli spoiler rendono il testo più aerodinamico aumentandone la velocità, quindi attenzione ai colpi d'aria.

Barbagli chiede consiglio al busto del Duce. Che fare? gli chiede ansioso. E che ne so io! gli risponde paternamente Egli.

Alle ore 15.00 del 10 Maggio 1939 Marte è fascista!

Così inizia una delle più grandi avventure del regime fascista.
Dopo mesi e mesi di di lavori frenetici negli italici laboratori di Bassano del Grappa, un manipolo di fedeli scienziati riuscì a concludere i lavori su una efficiente e fascistissima navetta spaziale. Nera come la camicia di buon camerata, forgiata nel più puro acciaio molisiano, essa condusse un manipoli di valorosi verso Marte. Tempo prima, infatti, il Duce aveva commissionato il regime un progetto ambizioso: conquistare il Pianeta Rosso, il vile Pianeta Comunista, per mostrare agli sporchi liberali di che pasta fosse fatto un fascista. E così fu. Precisi come un orologio dei biechi e neutrali elvetici, gli scienziati approntarono il loro capolavoro. E il Duce approvò; fortissimamente approvò. Il giorno dopo il razzo con gli eroi partì, fra gli applausi della folla entusiasta[1] e gli scoppiettii dei moschetti da parata.
Il viaggio fu duro, lungo ed estenuante, ma nulla poteva fermare la volontà ferrea di questi uomini. Ben ventordici mesi passarono prima di intravedere il pianeta , ma per essi parvero solo pochi minuti.
Ed ecco allora apparire il volto rosso fuoco dell'obbrobrio celeste. L'impatto con l'atmosfera fu tremendo, ma i prodi non si scomposero; neanche quando le paratie cesero di fronte all'ostilità marziana. Fecchia fece di sè stesso scudo e così salvò la vita alla missione. L'atterraggio non fu certo dei più morbidi, ma solo un effemminato d'oltrAlpe potrebbe esserne intimidito.
E così essi misero piede sul suolo marziano; ed fu subito lotta. Lotta con l'aria tremenda, che concedeva ben poco; lotta con Fecchia che si era incastrato fra la lamiere metalliche; lotta con Santodio, che con le sue fastiodiose flatulenze contribuiva a rendere l'atmosfera più pesante. Ma il Gerarca non si perse d'animo e fece appello al busto bronzeo del Duce: Egli era come se fosse lì con loro, a consolarli e a dargli forza. Ma a nulla valse l'appello poiché, si sa, la vile realtà non riconosce e il coraggio e così l'aria marziana punì implacabile il giovane Freghieri, il quale, annaspando in cerca di aere, si impalò sul suo stesso moschetto. Pace all'anima sua.

Un gruppo di mimimmi in tutta la loro ferocia e sete di sangue. Non sono spaventosi?

La missione continuò invero, fra un vano tentativo di trarre profitto dal pianeta e una ricerca disperata di forme di vita, ostili o meno. Marte si rivelò proprio come un vero comunista: sterile, brullo e povero. Che disonore per i valorosi! Ciò però non sminuisce l'entità della missione: Marte deve essere conquistato e così sarà! A Barbagli l'onore di piantare la bandiera in terra, la quale, beffardamente, si rifiuta di stare in piedi; un altro giochetto degno della peggior specie di comunistello!
Quando ormai essi avevano perso le speranze, ecco che Marte diede segni di vita: rocce giganti e dall'aspetto maligno si fanno avanti; non parevano di certo esser lì per una partita a briscola. Erano i Mimimmi, gli abitanti di Marte, spietati divoratori di bambini e nemici dell'italica fede. La lotta fu dura e impari; molti caddero sotto i colpi possenti dei Mimimmi, altri invece fuggirono come donnicciuole. Solo Barbagli si salvò dal massacro. Vagò per i successivi giorni in cerca di cibo e di acqua, ma la fine era inevitabile.

Alle ore 13.37 (ora marziana) del giorno 13 luglio 1940 Marte non è più fascista. Il mimimmico nemico ha trionfato sugli italici invasori.

La trama è finita, leggete in pace.


Protagonisti

Il truce sguardo del gerarca trasmette fierezza in chiunque lo osservi.

5 sono i neri protagonisti che hanno fatto la storia di Marte: 5, come le forti dita del buon fascista; 5, come i figli che un buon cittadino deve avere; 5, come l'altezza in centimetri del Duce.

  • Gerarca Barbagli. Quest'uomo tutto d'un pezzo è devoto anima e corpo al suo signore. Implacabile, inarrestabile, ineguagliabile e insormontabile, egli guida i suoi uomini verso vittoria certa. Si dice che il suo manganello sia un'estensione del suo braccio.
  • Fecchia. Questo non è un uomo: è un gigante, un mostro, una bestia. Con i suoi 167 centimetri svetta sugli altri camerati. Bastione di certezze per il regime, egli combatte a petto scoperto i nemici della Patria.[2]
  • Santodio. Figlio di lascivi e inetti borghesi, questo camerata ha scelto la vita dura del soldato per onorare il suo credo. Che esempio per i giovani!
  • Freghieri. Il molliccio acciaio britannico non vale nulla contro quest'uomo, il cui fisico è scolpito nel più puro granito italico. Sfortuna vuole che egli muoia con disonore impalandosi sulla sua stessa baionetta, ma il suo coraggio rimarrà imperituro nei nostri ricordi[citazione necessaria].
  • Pini. Abile nella guerra come nelle relazioni con le femmine, costui ha fama di essere un grande amatore. Chissà quanti giovani cuori di donzelle sono caduti sotto il suo sguardo fermo.[3]

Critica e premi

Sgarbi esprima la sua approvazione per il film.

La critica ha letteralmente elogiato questo lungometraggio. Il film è stato premiato al famoso Festival di Brno come Miglior prodotto cinematografico degli ultimi venti minuti. Senza contare anche l'Oscarrafone per gli effetti speciali: la giuria è rimasta a dir poco sconcertata dalle avanzate[citazione necessaria] tecnologie con cui sono stati relizzati gli alieni Mimimmi.
Ecco alcuni commenti da parte dei VIP che hanno partecipato al Festival:

« Sono commossa. »
« Fascista! »
(Sgarbi dopo aver visto il film.)
« Ma va? »
(Il regista rispondendo a Sgarbi.)
« Aho, ma 'ndo sta il buffet? »

C'è che dice che persino L'Uomo del Monte abbia detto sì a questo film.

File:Macacosumarte.jpg
L'intrepido macaco non arretra di fronte alla mancanza di banane sul suolo marziano.

Il tanto atteso sequel: Macachi su Marte

Voci non confermate[4] proveniente dai corridoi del Pentagono affermano che nei prossimi anni uscirà il secondo episodio del pluripremiato film: Macachi su Marte. I fun più esperti sono riusciti a cogliere alcune informazioni sul film in uscita: a quanto pare i nuovi protagonisti saranno un gruppo di macachi eroici disposti a sacrificare le loro pelose vite pur di riscattare l'onore fascista. La spedizione sarà questa volta finanziata da Forza Nuova in collaborazione con la Fattanza Nazionale.
Immediate le proteste degli animalisti. Ma è solo un film! gli è stato risposto. Ma loro non demordono.

Note

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  1. ^ ...di liberarsi di quella gentaglia.
  2. ^ Alcuni dicono che non sia un bello spettacolo.
  3. ^ Probabilmente nessuno.
  4. ^ La notizia .

Voci correlate