Parvovirus B19
- Figliuola curiosa: “Babbo, la maestra ha detto che il Parvovirus B19 si chiama così perché la provetta in cui l'hanno scoperto era nella colonna B e riga 19 della piastra. Soltanto per la posizione, capito? Che cosa stupida!”
- Babbo: “Hai proprio ragione, Pecorina!”
Il Parvovirus B19, chiamato semplicemente B19, P2 , P1 o goliardicamente Guccini per via del suo marcato rotacismo, è un virus a DNA di medie dimensioni, dall'aspetto paffuto e altamente specifico per l'essere umano, in quanto unico essere vivente a usare la brillantina, della quale adora il profumo.
No, la brillantina spalmata sui cani da padroni imbecilli non conta.
Patogenesi e clinica
Il virus predilige gli infanti e colpisce specificamente alcune cellule in fase di sviluppo e maturazione della linea eritroide, in particolare quelle in cui comincia a ingrossarsi il seno. Porco!
Dal momento che la via aerea è quella preferita dal virus, in particolare in bassa stagione, è bene stroncare qualsiasi innocente manifestazione d'affetto nei bambini: niente baci, slinguazzate né giocare a chi centra la bocca dell'amichetto con lo sputo. Se si è dotati di una ragguardevole lungimiranza e sagacia, per prevenire l'infezione da Parvovirus B19 nei bambini si può ricorrere ai metodi anticoncezionali a barriera o la buona, vecchia 486.
Nei bambini causa la cosiddetta “malattia delle guance schiaffeggiate, benché, per certe insopportabili pesti, anche una “malattia dei 2 calci in culo” non sarebbe malaccio. È anche detta Quinta malattia, poiché segue la tipica sequela di mali che caratterizzano l'infanzia: morbillo, piscia a letto, poliomielite e prima erezione.
Negli adulti può occasionalmente dare qualche grana alle donne incinta. Pervertito!
Diagnosi
Il virus non è facile da rintracciare: ad oggi, solo l'indefessa ELISA è in grado di adescarlo e solo con la promessa solenne di un soffocotto, che poi non manterrà. Così almeno lei dice.
Terapia
Il B19 è un virus depravato e abbastanza babbeo, ma maledettamente irriducibile: non esistono terapie specifiche né vaccini, ma negli anni '90 bastò appiccicare un cartello sulla porta delle cellule della linea eritroide con scritto “guasto” e per un soffio non fu eradicato. Tornato più furioso che mai col Berlusconi IV (le disgrazie giungono sempre a due a due), questa volta fu sufficiente travestire le cellule da travoni e i virioni non s'avvicinarono nemmeno. Per un'eventuale, nuovo attacco sono già pronti orde di spaventapasseri nudi dalla cintura in giù.
Conseguenze dell'infezione
Il B19 è un virus estremista: se gli gira bene non causa alcun genere di sintomo, sennò tocca buttare il bambino. In entrambi i casi l'individuo colpito riceve l'immunità permanente.