Onicofagia
L'onicofagia è l'arte di creare sculture tramite il solo utilizzo della propria cheratina.
Descrizione del fenomeno
L'onicofago accanito si presenta generalmente come una persona qualunque: veste magliette con il colletto, porta i jeans, si lava una volta ogni tanto e odia le zanzare d'estate. Il suo vero problema è che non sa parlare.
O meglio, non può parlare.
L'onicofago infatti mastica continuamente e initerrottamente nell'arco della giornata svariati kilogrammi di unghie, che provengono dalle sue proprie mani. Il tipico onicofago ha sempre almeno otto dita fra i denti, e nei momenti di silenzio potrete udire il fragoroso scricchiolare prodotto dagli stessi, simile al rumore di un picchio che trapana un albero. Spesso è possibile osservare la scia di unghie mozzate lungo la strada percorsa dall'onicofago.
Effetti del fenomeno

Le mani dell'onicofago si presentano come il più sanguinoso dei campi di battaglia. I dolci pendii che erano i contorni delle sue unghie sono ormai ridotti a brulli picchi e ad aspre creste montuose, piene di detriti e di bava. È frequente che la punta delle dita dell'onicofago sia raggrinzita come quella di chi sta troppo immerso nell'acqua ma, a differenza di questa, essa risulta olezzare dello stesso aroma dell'alito dell'onicofago, spesso ghiotto di cibi speziati.
Effetti ultimi del mangiarsi le unghie sono:
- Fuga di massa delle unghie;
- Rottura dei denti;
- Rottura di maroni dei denti;
- Cefalea;
- Dolori mestruali;
- Morte improvvisa.
Se l'onicofago finisce le unghie delle mani, attaccherà quelle dei piedi. Finite anche quelle, mangerà le vostre.
Varianti del fenomeno
- Mangiarsi le pellicine attorno alle unghie;
- Mangiare solo le unghie altrui;
- Mangiare le unghie dei gatti (rischio di gravi problemi al volto);
- Mangiare i denti con le unghie.
Unghie e arte culinaria
Esiste una particolare categoria di mangiatori di unghie, che si cibano del prelibato manicaretto solo dopo un'opportuna preparazione. Dai primi disastrosi tentativi di cottura si è passati a tecniche via via più raffinate, che non raramente comportano l'uso del laser, che, a detta di grandi chef, rende l'unghia più croccante e le dà un caratteristico retrogusto frizzantino. La fantasia dei cuochi ha portato a concepire piatti gustosi e raffinati:
- Spaghetti con le unghie
- Unghie in salsa rosa con formaggio francese
- Spezzatino con purè di unghie e datteri
- Gatto flitto all'unghia incarnita
- Unghie alla carbonare
e tanti altri.
Spiegazione psicologica
Secondo un noto medico sessuomane, l'onicofagia è sintomo di un disagio psichico detto fissazione orale. Questo significa che gli onicofagi sono dei pervertiti che sperano di ricevere del sesso orale e spazzolini Oral-B da chiunque si trovi accanto a loro ma, insoddisfatti, ripiegano per sodomizzare le loro unghie. Secondo questa teoria l'onicofago è anche alcolista[1], tabagista[2], comunista e testimone di geova.
Cure

Ecco un elenco di brevi e semplici cure contro il male assoluto dell'onicofagia.
- Spalmarsi le unghie con sostanze repellenti. Per i più influenzabili, si va dal semplice succo di limone all'acetone, i quali rendono sgradevole l'altrimenti ottimo sapore delle unghie. Per i più resistenti, si può provare dapprima con l'aceto concentrato per passare poi all'acido muriatico e alla stricnina.
- Rompersi tutti i denti a martellate. Estremo, ma di evidente efficacia;
- Comprarsi un cavallo e indossare sempre i guanti. Non potendo più mangiare le proprie unghie a causa dei guanti, l'onicofago sarà costretto a rosicchiare quelle del cavallo. Probabilmente riuscirà a finirle solo in punto di morte, sempre che il cavallo non decida di farla finita a calci quando l'onicofago attaccherà le sue zampe posteriori.
Note
L’ars medica dall’Aborto alla Zoofilia