Esplorazione anale
L’esplorazione anale (o morbo di Crebb) è una disciplina che studia i versi dello Gnu in amore.
Storia
Fondata dall'etereo Francesco da Buglio di Grottasecca, fa male alla salute, porta cancro e pestilenze in ogni era, ma rimane diffusa e accettata ovunque, persino a Grazzfield, la capitale dell'ammmore.
Abbiamo numerosi reperti dell'esplorazione rettale dai Sumeri e agli Armeni fin al III secolo dopo Cristo. Lo stesso Cristo scrisse un paio di manuali sull'argomento, andati perduti nel grande incendio di Grottasecca a Buglio. Facendo riferimento ai dettami del geniale Paolo Limiti inventore della "sensazione gastrica a polmone umido" esistono 3 principi basilari da rispettare per non perdere mai l'orientamento in un Ano:
- È impossibile esplorare il proprio ano.
- Ci sono ani che restano impenetrabili alla speculazione filosofica, perciò vale la formula: “Tieniti! Sta per arrivare!”
- Un buco nero è un ano dell'universo.
Metodi
L'esplorazione rettale si esprime in Kelvin, dal grande astrofisico ginnasta Karl Immanuel Incoronet de sta Capocch, il quale calcolò la distanza minima tra il proprio ano e il resto del mondo in gradi. Mediamente 90 Kg bastano per farsi inculare, e tale assioma lo dobbiamo proprio al grande Capoch, i cui studi serpeggiano in un campo d'ulivi nel mar Mediterraneo. L'avvento del Retto-regista Paolo Limiti fa dell'esploratio rettale un fenomeno di massa: ricordiamo infatti tra gli Hippies gli Inchiappettye, i pionieri dell'esploratio ingenua con l'aiuto di massicce dosi di acido lisergico, aspirina e coca cola.
Sviluppi recenti
L'ultimo grande esploratore dell'ano è Enzo Paolo Turchi.
L’ars medica dall’Aborto alla Zoofilia