Nonbooks:Evitare le malattie contagiose

Nonbooks, manuali e libri di testo libidinosi.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca


Questo manuale è stato realizzato grazie ai preziosi contributi di
ONLUS, AVIS, FIDAS, CIVIS, FRATRES, AIDS, FIPSAS, SARS, SISSIS, ILOR e IRPEF
con il patrocinio del
MINISTERO DELLA SALUTE


« Oh mio Dio, escono dalle fottute membrane cellulari! »
(Linfocita sui virus a ciclo litico)
« In nomine di Gesù Sanctissimo, la magna pestilentia sia lavata in summa ablutione con sanguine de li ammorbati peccatori et penitenti, i quali detti s'avranno a flagellar sino alle carni per le strade delle città e de' borghi onde placar la pandemica sed divina punitione. Et li cristiani tutti, all'uopo di rimembranza sempiterna et futura, raccolgano i liquami e li scoli di detti penitenti et ne dispongano alle loro magioni velut reliquia poenitentiarum. »
(Sua Santità Bubbone XIX aveva capito tutto della peste nera)
« ma è vero ke se prima di skopare ci ubriakiamo col wiski siamo disinfettati e allora non cè pericolo di prendere l'aiz? »
(Bimbaminkia verosimilmente su Yahoo Answers)
« Badate, questo manuale non serve a niente. È stata una perdita di tempo scriverlo e lo sarà anche leggerlo. »
(Gli autori a proposito di questo manuale)
Virus e batteri sono un pericolo reale come lo è questa microfotografia elettronica a trasmissione.

Prefazione del prof. Girolamo Sirchia[citazione necessaria]

L'ex Ministro della Sanità Girolamo Nerchia.
Cari elettori, care elettrici, la pubblicazione e distribuzione gratuita di questo prezioso vademecum giunge quanto mai opportuna. La felice congiuntura di esperienza decennale e ingegno italico ha prodotto un prodotto che è stato prodotto grazie ai contributi di importanti associazioni di volontariato impegnate nel sociale, nonché all'impegno sociale di volontari associati dall'importante contributo, complice la congiuntura felice di italico ingegno e decennale esperienza.

Lo stile asciutto, mai indulgente alla divagazione seppur con umili e legittime pretese di esaustività, ben si coniuga con il piglio variegato e multiforme dell'inchiesta giornalistica e del motto salace. Le splendide illustrazioni corroborano brillantemente l'argomentazione rigorosa e scientifica che accompagna lo stile asciutto, mai indulgente alla divagazione e alla ripetitività.
Utilissimi consigli vengono somministrati con opulenta parsimonia e limpidezza ermetica. La chiarezza espositiva del presente lavoro ben dimostra il brillante connubio che ha caratterizzato lo strenuo lavoro dell'équipe di esperti di fama internazionale, che ha dato frutto a un capolavoro di freschezza esplicativa e baldanza editoriale, un pregiato poutpourri di competenza tecnica, amore per la divulgazione e onestà intellettuale.
Insomma, un manualetto imprescindibile, da portare sempre con sé e da far leggere anche ai più piccini, sempre curiosi di nuove scoperte. E una nuova, grande scoperta sarà per loro anche questo delizioso libretto che, come il lettore accorto avrà certamente intuito, tratta dell'interessante tema dell'allungamento del pene. Buona lettura.

Girolamo Sirchia

Presentazione

Malattie infettive, un colossale flagello dell'umanità. Perché sono così diffuse? Perché i cattolici sono più a rischio di contrarle? Perché bisogna evitare i bagni di sangue? Sono interrogativi a cui la Scienza ha già trovato risposta. Ma la Religione ha presentato ricorso. Il presente manuale è stato realizzato per guidare le famiglie italiane nei meandri del labirintico sottobosco microbiologico che caratterizza la vita di tutti i giorni.

Definizione e diffusione

La fantomatica peste nera in tutta la sua patologica malvagità.

Si definiscono "malattie infettive" tutte quelle patologie causate da un agente eziologico esterno, solitamente un virus, un batterio, un protozoo, un fungo, un immigrato o un virus diverso dal precedente. Sono diffusissime ovunque. Non è che ci sia altro da dire. C'è da dire, invece, che le malattie infettive sono un argomento molto importante e interessante. Nel corso della storia le epidemie hanno avuto un ruolo di primo piano. Purtroppo, mancando ogni cognizione specifica e scientificamente fondata, spesso le contromisure adottate dalla popolazione e dalle autorità competenti risultavano molto più dannose della malattia stessa. Altre volte, a volte, la diffusione del morbo veniva inconsapevolmente diffusa da pratiche di penitenza. Emblematico è il caso di papa Bubbone XIX, che ritenendo giustamente la Peste Nera un castigo divino[1], obbligò la popolazione a tenere nelle abitazioni, a scopo apotropaico e reliquiario, pezzi di cadaveri, otri di sangue e altro materiale infetto. Infine, i fedeli furono chiamati a effettuare un lavaggio rituale con i liquami dei defunti, con le conseguenze che ben si immaginano. Malattie infettive furono anche le vere cause per gli eccidi degli Indios sudamericani, dei Nativi d'America, degli ebrei in Germania. Dunque, l'infamia di queste mattanze va ascritta ai soli microbi. Ogni altra interpretazione, accusa ideologica e revisionismo del revisionismo, va rigettata senza tema di smentita. Detto ciò, è evidente che le malattie infettive sono una faccenda seria che merita, come minimo, la lettura di questo manuale, la sua diffusione e l'applicazione dei consigli ivi contenuti.

Categorie e attività a rischio e consigli di buona igiene

Alcune categorie professionali, dicono gli esperti, espongono al contagio molto più di altre. Diversi eventi comuni, inoltre, possono risultare particolarmente infausti se dovessero presentarsi in concomitanza. Abbiamo raggruppato in due categorie le situazioni più disparate in cui un individuo qualunque può rischiare seriamente di contrarre una patologia infettiva a esito generalmente letale, corredando il tutto con i consigli più efficaci per evitare il peggio.

Cattolici praticanti

L'identikit diffuso dall'Interpol di un microbo patogeno.

I fedeli di Santa Romana Chiesa sono la categoria più a rischio fra quelle esaminate. Secondo un recente studio condotto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), i cattolici si trovano ad affrontare situazioni che espongono l'organismo - qualitativamente e quantitativamente - all'insorgenza di gravi infezioni sistemiche; in un secondo rapporto, stilato sempre dall'OMS, sono state elencate le pratiche cattoliche più deleterie nei confronti della salute individuale e pubblica. Ne elenchiamo alcune fra le più pregnanti e significative:

  • Acqua benedetta - Le acquasantiere sono un costante serbatoio di germi per la popolazione media dei paesi cattolici. L'acqua contenuta in queste piccole vasche, ci spiega il dott. Alabardo Carcavella, associato di Microbiologia all'Università di Bressanone, sebbene sia stata attinta dall'acquedotto urbano e quindi previamente sterilizzata con cloro ovvero tramite ozonizzazione, tende, entro l'arco di 12 ore e per effetto dell'evaporazione delle sostanze sterilizzanti ivi disciolte, a perdere la sua antisetticità e favorire così la proliferazione di batteri e protozoi infusori ad alto potenziale virulento.
    Una perpetua rumena.
    «Tenete presente» continua il dott. Carcavella, «che le perpetue che accudiscono i sacerdoti, oggigiorno, sono sostanzialmente donne rumene interessate unicamente alla circuizione di preti anziani abbondantemente rincoglioniti, alla sottrazione illecita e fraudolenta di beni e suppellettili pregiati dalla canonica (talvolta anche dall'altare maggiore) e all'adescamento di giovani e imberbi diaconi in vena di crisi mistica come pure di callidissimi monacelli sospetti di velleità di pauperismo clericale. Siffatte perpetue non si occupano affatto della pulizia dell'edificio religioso, che lasciano impolverarsi con sapienza e teatralità, non disdegnando di ricoprire artificialmente gli arredi sacri, onde ingigantirne pantagruelicamente la sozzaggine, con calce viva di pessima granatura, brecciolino lavico (ricchissimo di spore anaerobiche del genere Clostridium) e ossa di morto polverizzate, in evidente accordo con alcuni membri della locale Commissione Parrocchiale e al fine di ottenere finanziamenti statali per fasulle opere di restauro. È evidente che la salubrità delle acquasantiere non viene minimamente tenuta in conto. Ed è così che in quell'acqua puteolenta, continuamente a contatto con le mani di sgorbi sudaticci e claudicanti, lebbrosi grondanti di essudato purulento, arcigne e grinzose vecchiette parsimoniose di bagnoschiuma, vengono riversati milioni di miliardi di bilioni di biliardi di particelle infettive. L'acqua benedetta è microbiologicamente più inquinata del prepuzio di Rocco Siffredi». Gli ufficiali sanitari più bigotti prudenti si sono chiesti se la benedizione dell'acqua a uso delle abluzioni sacrali non possa costituire un ottimale deterrente per i batteri pii e timorati di Dio affinché questi, ispirati dalla parola biblica che hanno quotidianamente occasione di ascoltare e meditare, desistano dalla loro naturale tendenza alla patogenesi. Ma il vescovo di Centuripe, Mons. Faglione Mezzopalli, rimane scettico: «Non ci risulta che la comunità batterica abbia fatto proprio il messaggio evangelico di Nostro Signore Gesù Cristo. Inoltre, al Concilio di Nicea non furono presentati, dalla suddetta comunità, documenti ufficiali o pubbliche dichiarazioni di sottomissione a Sua Santità il Pontefice, Vicario di Cristo in Terra nonché successore di Pietro». Tuttavia, il Vaticano, spronato da un crescente clamore mediatico, ha annunciato di voler riaprire il dialogo diplomatico, ispirato come di consueto alla cautela e alla serenità, con gli ambasciatori microbici delegati dai monarchi del Regno Monera.
Primi effetti di un'infezione causata dal contatto con l'acqua benedetta contenuta in un'acquasantiera di una chiesetta di Pontremoli (MS).
  • Battesimo - Come chiaramente delineato nel paragrafo precedente, anche l'acqua benedetta contenuta nel fonte battesimale costituisce un variegato cenacolo di ceppi batterici particolarmente aggressivi. Come ci spiega il prof. Trizio Maria Pancuronio, primario di Ematologia presso l'Ospedale San Moribondo alla Scala di Vipiteno, «Streptococcus pneumoniae, Staphylococcus aureus, Vibrio cholerae e Corynebacterium diphtheriae sono le specie batteriche più rappresentative della flora batterica battesimale. Guarda caso, sono anche i responsabili dei decessi in età pediatrica più diffusi fra la popolazione cattolica non facente uso di sistemi contraccettivi. Traetene la conclusione che volete». Quale conclusione è lecito trarne? Risponde l'imam di Frosinone Leopanzio ibn Ishmahil ab'n Hassirut: «يمكن استخدام الإباحية من خلال مجموعة متنوعة من وسائط الاعلامالإباحية». Risposta ragionevole, ma non sono mancate polemiche al riguardo.
  • Confessione - Il sacramento della confessione, celebrato in angusti confessionali male aerati e affatto puliti dalle solite perpetue rumene, costituisce una perniciosa occasione per sviluppare gravi infezioni auricolari. Le particelle di saliva (le cosiddette goccioline di Pflufg... No com'era? Pfaff! Fuffen... Non sarà Pfenner? No, non c'entra... Uhm... Polfer? Era un dannato nome prussiano...), emesse dalla bocca del confessore, vengono proiettate ad altissima velocità - complice l'accelerazione impartita dall'ira apocalittica con cui il reverendo ammonisce il peccatore - e possono attraversare facilmente il reticolo a maglie lasse che si frappone fra il prete e la pecorella smarrita. «Mi confessavo quotidianamente da Don Auricchio», ci racconta

il lettore di questa pagina, affetto da cattolicesimo spinale sin dalla nascita, che continua «Non sapevo che si potesse prendere una malattia anche così, il bollettino dell'Arcidiocesi non ne ha mai parlato né il settimanale della Curia Vescovile e io non ho mai trovato riscontro nella Bibbia di questa cosa, nemmeno nelle lettere di San Paolo o nei Maccabei. Adesso ho un'otite media catarrale resistente agli antibiotici, ma spero di poter ricevere una grazia dalla Vergine Immacolata. Don Auricchio mi ha fatto dono di parte delle offerte dei parrocchiani affinché vada in pellegrinaggio a Lourdes. Sono convinto che il miracolo avverrà». Su quest'ultimo punto il CICAP si mostra estremamente incredulo.

A Disneyland Lourdes arrivano ogni giorno decine di migliaia di pellegrini. Su ognuno di loro si trovano circa 1042 agenti infettivi. Questo valore, moltiplicato per il numero di fedeli, vi dà una stima della probabilità che, trovandovi sul posto, possiate contrarre una malattia mortale.
  • Comunione - Le ostie consacrate rappresentano un insidioso veicolo di infezioni intestinali. A prescindere dalle cautele e dal rispetto delle norme igieniche adottate durante la panificazione delle ostie, infatti, in concomitanza del passaggio dal calice alla bocca del fedele avviene, irreversibilmente, il trasferimento di cellule e spore batteriche dalle dita del prete officiante al dischetto di pane azzimo che, una volta introdotto nel tratto orofaringeo, rilascia i microbi che così possono diffondersi sulle mucose e cagionare disturbi di varia intensità, dalla stomatite essudativa all'exitus. Gli studi in questo peculiare settore sono talmente recenti che non esistono ancora esperti dal nome idiota da intervistare.
  • Pellegrinaggi - I pellegrinaggi in luoghi sacri coinvolgono l'afflusso di milioni di malati in avanzato stato di decomposizione, tutti portatori di patologie terminali dalle difese immunitarie seriamente compromesse e ad altissima carica germica. È noto che uno dei santuari più frequentati in assoluto, Lourdes, accoglie diverse migliaia di centinaia di decine di pellegrini al giorno, tutti diretti ai lavacri presso la grotta in cui Madonna, notissima popstar, sarebbe apparsa - nel 1858 - alla piccola pastorella analfabeta dal veritiero e parimenti ridicolo nome di Bernadetta Soubirous. Narra la leggenda che per dare ristoro alla folla assetata, giunta lì per assistere al miracolo, Bernadette, guarda caso malata di tubercolosi, abbia chiesto alla Vergine di intercedere presso Dio affinché, in quella landa paludosa, a ridosso di un fiume in piena e dai terreni riccamente idratati, sgorgasse prodigiosamente dell'acqua fresca per dissetare i pellegrini. Cosa che, incredibilmente, avvenne. Da quel giorno, milioni di morenti si recano colà per immergersi in vasche appositamente progettate per effettuare brevi ma prodigiosi bagnetti taumaturgici. Quale sia lo stato di salubrità di quelle acque è facile immaginarselo. Ma noi l'abbiamo chiesto comunque all'esperto di turno dal nome cretino, il biologo dott. Ginestro Cantalamecca: «Il tasso di contaminazione dell'acqua di Lourdes è pari a quello delle fogne del reparto Infettivologia del nosocomio distrettuale di Calcutta». Un'esclamazione sorge spontanea:

Utente che leggi, stattene a casa, che è meglio.

  • Estrema unzione - I moribondi credenti, come è noto, vengono sottoposti sempre più spesso (complice l'incremento della mortalità dovuta a malattie contagiose) al sacramento dell'estrema unzione, culminante nel bacio del crocifisso. Tale pratica, sostengono 9 medici su 10, può causare la morte del moribondo sempre a causa dei soliti stramaledetti virus e batteri di cui il lettore ne ha già ben donde. Abbiamo domandato alla dott.ssa Gianpierfranca Pinzillacchero, docente di Statistica presso l'Ateneo di Zagarolo, quanti moribondi muoiono entro un certo numero di giorni (i tempi di incubazione dipendono da specie a specie) dopo aver baciato il crocifisso. La sua risposta è stata secca ed eloquente: «Tutti». Tragico ma vero.

Categorie minori

Assicuratevi che la lama venga sempre sterilizzata.

Altre categorie non strettamente correlate con la precedente, sebbene in certi casi coesitenti, costituiscono un target leggermente minoritario, ma non meno importante, di germi e altri piccoli organismi dannosissimi. Eccone un breve estratto:

  • Condannati a morte - I condannati alla pena capitale, quando sottoposti a tecniche letali particolarmente invasive, soggiaciono al rischio di contrarre infezioni più dei normali carcerati, anche di quelli la cui privazione coattiva della libertà viene espletata in penitenziari non soggetti a ispezione igienica dei medici sanitari ministeriali. Pericolosissimi, nella fattispecie, sono i corpi contundenti estrusi da armi ad avancarica e retrocarica. «Le pallottole sparate nelle fucilazioni ufficiali», precisa l'ing. Filibusto Marchionne, vagamente esperto di bal(l)istica, «assai raramente vengono sottoposte a disinfezione chimica o sterilizzazione ultravioletta. Ciò è dovuto al lassismo che predomina, in questi tempi di pacifismo ipocrita e codardo sprezzo per l'ardore bellico e la tenzone perigliosa, presso i più insospettabili reparti degli eserciti nazionali». E la ghigliottina? «Anche i boia francesi, a causa dei tagli ai finanziamenti per gli istituti di avviamento professionale promossi dal Presidente Sarkozy, non vengono più reclutati fra gli esperti diplomati che hanno seguito un regolare corso. L'assunzione avviene per semplice domanda da presentarsi in carta semplice, munita di fotocopia non autenticata di un documento di riconoscimento e di marca da bollo da € 68,93. Costoro ignorano del tutto che la lama, dopo l'affilatura, va accuratamente disinfettata per esposizione a vapori di fenolo, onde non intaccarne il filo tagliente. Figuriamoci se questi mangia rane, che tengono la baguette sotto le ascelle madide di sudore fetente e indicibili miasmi, stanno attenti alla sicurezza igienica dei condannati». Quale forma di condanna a morte è dunque la più sicura sotto questo aspetto? «Nessuna. Assolutamente nessuna. Pensi all'impiccagione. Quando il cappio stringe il collo si creano delle lacerazioni cutanee che aprono la strada alla flora batterica normalmente presente sull'epidermide, che introducendosi nel torrente circolatorio provoca una diffusa setticemia altamente letale. Nei paesi mediorientali tutto questo viene ignorato. Non che nei civilissimi USA le cose vadano meglio: gli aghi delle siringhe per le iniezioni letali non vengono sottoposti a bollitura, lo stesso dicasi per le cinghie impiegate per immobilizzare i condannati all'elettrocuzione. La sedia elettrica, poi, è un vero festino per acari e microbi di ogni specie». Ci siamo rivolti nuovamente alla dott.ssa Pinzillacchero per un'altra stima statistica. Quanti condannati a morte muoiono a causa della cattiva igiene nelle esecuzioni? La risposta, sempre decisa e categorica, è stata: «Tutti». Non resta che sperare in una sensibilizzazione dei governi mondiali affinché si diano da fare per risolvere l'angoscioso problema.
Gli attentati diffondono nell'aria particelle di cadaveri infetti.
  • Criminalità organizzata - Sconsigliatissima l'affiliazione alla Mafia o alla Camorra: baci e riti con il sangue, nonché le numerose occasioni di venire a intimo contatto con pallini di piombo o coltelli a serramanico, sottopongono il criminale all'esposizione di agenti infettivi in locali malfamati, bunker sudici e stalle frequentate da pecore e capre diseducate alla cura igienica del corpo.
  • Grandi fumatori - Il fumo uccide. Un documento di analisi presentato al summit "Tabagismo: quali prospettive?" ha dimostrato come il contatto fra le dita sporche e la bocca, tramite il filtro di sigaretta, rappresenti la causa di morte più frequente nei fumatori cronici.
  • Attentato terroristico - Sia gli attentatori esplosivisti che la popolazione circostante corrono il serio pericolo di contagio a causa della subitanea proiezione di materiale organico e brandelli di cadaveri immediatamente conseguente alla deflagrazione. Si consiglia tanto ai terroristi che ai cittadini presenti di munirsi di guanti in lattice sterili, mascherina filtrante e tuta monouso, almeno entro il raggio di 15 metri dal centro dell'esplosione.
  • Strage - Il bagno di sangue - presumibilmente infetto - favorisce l'insorgenza, nella popolazione dei paesi dilaniati da conflitti interni assai violenti, di parecchi disturbi correlati con l'attività del virus dell'AIDS e di Ebola. Sono attualmente allo studio alcuni espedienti profilattici per evitare che i liquidi ematici sparsi durante la carneficina vengano a contatto con le vittime inermi.
  • Catastrofe - Coloro che si trovino ad assistere a un qualunque tipo di cataclisma, sia esso naturale o generato da attività umana, dovrebbero astenersi dall'osservare la scena con esterrefatto stupore ed evitare di portarsi le mani alla bocca (mai accuratamente lavate) esclamando «Oh mio Dio!». Consigliato, piuttosto, il tipico aplomb britannico freddo, sterile e misurato.
  • Carestia - Come è noto, la scarsità di cibo e l'inedia determinano un forte deperimento delle difese immunitarie. Durante periodi di fame e carestia, affinché nella popolazione non si diffondano anche malattie infettive, è buona norma evitare l'ingestione di alimenti.
  • Disoccupazione - È inopportuno e pericoloso per la salute, oltreché disdicevole e meritorio di disprezzo, farsi licenziare o finire in cassa integrazione. L'apatia e la mancata attività costringono il disoccupato nervoso a rodersi continuamente le unghie ingerendo immani quantità di germi infettivi.
thumb
  • Sessualità - L'attività sessuale, come è noto, veicola numerose particelle infettive che riescono a penetrare, non solo loro, entro gli orifizi vaginali/orali/anali/uretrali/auricolari/nasali/oculari (a seconda delle personali inclinazioni) e scatenare in loco delle infezioni invasive e debilitanti. I batteri possono essere trasmessi dalle mani al glande, dal glande alla vagina, dalla vagina al clitoride, dal clitoride alla bocca, dalla bocca alla bocca, dalla bocca a un glande diverso dal precedente, da questo glande alla mucosa rettale, dalla mucosa rettale a un dildo vibratore e, infine, dal dildo alla bocca di

te che stai leggendo. Poiché i consigli di Mons. Bagnasco sembrano fuori luogo anche a noi della Redazione, ci rivolgiamo a un esperto di tutt'altra levatura e preparazione, che inoltre ha anche un nome quasi normalissimo: Dott. Esposito, come si può evitare il contagio di malattie infettive senza dover rinunciare ad alcun tipo di pratica sessuale, soprattutto quelle estreme e arrapanti che mettono a repentaglio la coesione dei genitali di entrambi i partner? «Le dirò, io, overamente, nun facc' attività sessuale nisciuna. Però sì la gent vule fa tricche tracche, tanto meglio, pecché i songhe ginecologo, cchiù e cristian' chiaveno comm 'e bestie e cchiù traseno suord a mmè. Ve diche sule 'na cosa: 'e ppratiche sessuala s'aggian'a fare ccò preservative, pecché, a parte chiste sfaccimm' e malattie infettanti, e femmene devono avvenì int'o studie ginecologgiche mie quann' ancora nun sono inguaiate». E perché mai, dottore? «Che ve lo dico affà? Leggiteville 'sti Littere a' Ridazion', maronna mia!».

  • Fastfood e ristoranti - Dalla cronaca giornalistica si evince sempre più che i ristoratori omettono di applicare le linee guida e le norme igieniche stabilite dagli ufficiali sanitari. Andare a mangiare in una lurida trattoria può costituirsi come un tentativo di suicidio-omicidio e perciò penalmente perseguibile. Una sfigata disavventura correlata al tema è accaduta al sig. Chic Bipapo, celebre glottoteta e wikipediano fascista, che ha avuto la sciagura di nutrirsi, durante la pausa pranzo, con le famigerate pipparelle dolci di Zia Ciuccellina, contraendo una forma di tifo addominale incurabile. «Chi se lo cvedeva» ci spiega Bipapo «che la tvattovia "Vabavbavo Vevde" non fosse in vegola con le novme sanitavie? E pevché cavolo mi fate dive sempve fvasi piene di evve? Pevdindivindina!». Immediata la replica di Zia Ciuccellina: «Aò! Pè pprima cosa io nu me chiamo Ciuccellina. Ciuccellina sarà tu sorella. Io me chiamo Sucacane Carmela. E je volevo di' che le mani me lavo sempre prima de fa e pietanze ppà gente. Noi semo puliti e iggienici. Se quer morto de fame c'aveva er bacillo ppè fatti sua, che c'entramo noi? Ve possino ammazzavve li mortacci vostra!». Stia calma, signora Sucacane, ché tanto i morti nostri son già deceduti. Che gentaglia. Questo lavoro è uno strazio. Colleghi autori, vediamo di accorciarlo 'sto manuale, chi se ne frega se poi tralasciamo le informazioni importanti? Mi gioco una palla che nessun (e)lettore/contribuente ha avuto la forza di arrivare fino a questo punto. Due no, ma una sì. Volendo possiamo anche raccontare delle fregnacce. Che ne dite, eh?

Conclusioni

Beh, il presente Manuale si conclude qui.

Gli Autori

Grazie per averci premiato con la vostra attenzione.
  • Umberto Eco, Ispiratore Generale
  • Prof. Dott. Ing. Antonino Zichichi, ordinario di Tuttologia Generale e Tuttonomia Applicata presso l'Università degli Studi di Calascibetta
  • Dott.ssa Valeria, medico legale
  • Dott. Guido Tersilli, medico della Mutua
  • Dott. Mabuse, esperto in qualche cosa
  • Prof.ssa di Matematica che si tromba gli allievi, ufficio stampa
  • Maestra di Pierino, mancata correzione dei refusi
  • Ing. Cane, revisione editoriale
  • Alessandra Rolla, revisione letale

Note[2]

  1. ^ molte prove scientifiche, al riguardo, dimostrano la correlazione diretta fra usi e costumi peccaminosi e indice di mortalità, quindi la Bibbia ha un contenuto veritiero: provare per credere; o, almeno, credere per provare
  2. ^ Le altre note ce le siamo scordate
Questo è un manuale in latrina, sgamato come uno dei manuali meno loffi evacuati dalla comunità.
È stato punito come tale il giorno 8 gennaio 2017 con 100% di voti (su 4).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

Proponi un contenuto da votare  ·  Votazioni in corso  ·  Controlla se puoi votare  ·  Discussioni