Marco Valerio Marziale: differenze tra le versioni

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{{Cit2|Se avessi veramente pudore, ti metteresti le mutande sulla bocca.|Marco Valerio Marziale su [[Tua sorella]]}}
{{Cit2|Se avessi veramente pudore, ti metteresti le mutande sulla bocca.|Marco Valerio Marziale su [[Giorgia Meloni]]}}


{{Cit2|Solo tuo il bestiame, solo tuoi i campi, solo tua la casa… ma la moglie l’hai in comune con tutti.|Marco Valerio Marziale su [[Gente come te]]}}
{{Cit2|Solo tuo il bestiame, solo tuoi i campi, solo tua la casa… ma la moglie l’hai in comune con tutti.|Marco Valerio Marziale su [[gente come te]]}}


{{Cit2|Potevo fare a meno dei tuoi occhi, potevo fare a meno della tua bocca, potevo fare a meno delle tue mani, potevo fare a meno del tuo ventre, potevo fare a meno del tuo culo… Insomma, Cloe, potevo fare a meno di te.|Marco Valerio Marziale tenta la poesia d’amore}}
{{Cit2|Potevo fare a meno dei tuoi occhi, potevo fare a meno della tua bocca, potevo fare a meno delle tue mani, potevo fare a meno del tuo ventre, potevo fare a meno del tuo culo… Insomma, Cloe, potevo fare a meno di te.|Marco Valerio Marziale tenta la poesia d’amore}}


{{Cit2|Hominem <s>p</s>vagina nostra sapit.|Anche le [[Puttana|ragazze di oggi]] conoscono Marziale!}}
{{Cit2|Hominem <del>p</del>vagina nostra sapit.|Anche le ragazze di oggi conoscono Marziale!}}




'''Marco Valerio Marziale''' (Bìlbilis, [[Spagna|Zapateria]], molto tempo fa-Stesso posto, Stesso stato, un po’ meno tempo fa)'' fu uno scrittore, poeta, drammaturgo, leccaculo e accattone vissuto nella Roma del secondo impero e facente parte di quella corrente letterario-artistico-giropollicistica comunemente definita dagli studiosi come Latinità Argentea, ma anche no.
'''Marco Valerio Marziale''' (Bìlbilis, [[Spagna|Zapateria]], molto tempo fa - Stesso posto, stesso stato, un po’ meno tempo fa) fu uno scrittore, [[poeta]], [[drammaturgo]], [[leccaculo]] e accattone vissuto nella Roma del secondo impero e facente parte di quella corrente letterario-artistico-giropollicistica comunemente definita dagli studiosi come ''Latinità Argentea'', [[ma anche no]].


[[File:josie-maran.jpg|right|thumb|175px|Tipico esempio di [[Bella figa|Musa ispiratrice]] di Marziale.]]
[[File:josie-maran.jpg|right|thumb|175px|Tipico [[esempio]] di [[Bella figa|Musa ispiratrice]] di Marziale.]]
==Carriera letteraria==
==Carriera letteraria==
Figlio di [[Puttana|madre sfortunata]] e padre ignoto, il piccolo Marziale venne affidato dei tutori che, accortisi di avere a che fare con un bambino [[disabile|molto speciale]], lo avviarono a studi tutt’oggi ignoti. <ref>Nonostante gli sforzi analitici compiuti dagli studiosi per rinvenirne le tracce nelle sue poesie.</ref> Inimicatosi il governatore della provincia locale, tal [[Zapatero|Don Chico José Luis Rodríguez Cayetano Lopez y Martinez y Zapatero]], in seguito alla pubblicazione di poesie che ne celebravano l’ardente tradizionalismo e il rispetto del [[Eh?|mos maiorum]], fu da lui costretto ad andare a <s>fanculo</s> Roma <ref>C’è differenza?</ref>.
Figlio di madre sfortunata e padre ignoto, il piccolo Marziale venne affidato a dei tutori che, accortisi di avere a che fare con un bambino molto speciale, lo avviarono a studi tutt’oggi non ricostruibili<ref>Nonostante gli sforzi analitici compiuti dagli studiosi per rinvenirne le tracce nelle sue poesie.</ref>. Inimicatosi il governatore della provincia locale, tal [[Zapatero|Don Chico José Luis Rodríguez Cayetano Lopez y Martinez y Zapatero]], in seguito alla pubblicazione di poesie che ne celebravano l’ardente tradizionalismo e il rispetto del [[Eh?|mos maiorum]], fu da lui costretto ad andare a [[Roma]].


Una volta giunto nella {{citnec|Città Eterna}}, a dispetto delle proprie origini extracomunitarie fece amicizia col giovane avvocato di simpatie leghiste Decimo Giunio Giovenale e venne da costui introdotto nel circolo spagnolo che faceva capo a [[Seneca]]. <ref>Il fatto che Seneca fosse già morto è indice della grandissima ''vitalità'' di tale circolo </ref>. In seguito a un’accorta quanto spontanea lettura delle opere filosofiche del Maestro, il giovane Marziale decise di avere un nuovo scopo nella vita: [[Pornografia|tradurne in esametri i preziosi insegnamenti]].
Una volta giunto nella {{citnec|Città Eterna}}, a dispetto delle proprie origini extracomunitarie fece amicizia col giovane avvocato di simpatie leghiste [[Decimo Giunio Giovenale]] e venne da costui introdotto nel circolo spagnolo che faceva capo a [[Seneca]]<ref>Il fatto che Seneca fosse già morto è indice della grandissima ''vitalità'' di tale circolo.</ref>. In seguito a un’accorta quanto spontanea lettura delle opere filosofiche del Maestro, il giovane Marziale decise di avere un nuovo scopo nella vita: tradurne in esametri i preziosi insegnamenti. Tuttavia, qualcosa dovette andare storto, poiché non risulta che [[Seneca]] trattasse di [[pornografia]].


Scrisse così per un numero imprecisato di anni {{citnec|arguti}} libercoli di poesie che gli fecero ottenere un grandissimo successo nell’Urbe, ma pochissimi soldi in quanto il libraio gli aveva fregato i diritti. Il giovane amico Giovenale si mostrò provvidenziale per salvarlo dell’indigenza, insegnandoli la pratica della ''salutatio'', uno [[sport]] molto praticato nella [[Roma]] del tempo, consistente nel passare di fronte alle ville per sfanculare i [[ricco|ricchi]], recuperando poi gli ortaggi che costoro lanciavano loro dietro e ottenendo così di che sfamarsi per la giornata. Naturalmente, grazie all’incredibile vena poetica Marziale si dimostrò subito un campione in questa disciplina, riportando il primo posto nel ''Campionato rionale della Suburra'' per sedici anni consecutivi e ribaltando per ben tre volte il ''derby'' in favore della Lazio.
Scrisse così per un numero imprecisato di anni {{citnec|arguti}} libercoli di poesie che gli fecero ottenere un grandissimo successo nell’Urbe, ma pochissimi soldi in quanto il [[libraio]] gli aveva fregato i diritti. Il giovane amico Giovenale si mostrò provvidenziale per salvarlo dell’indigenza, insegnandogli la pratica della ''bonum mane'', uno [[sport]] molto praticato nella [[Roma]] del tempo, consistente nel passare all'[[alba]] di fronte alle ville dei [[ricco|ricchi]], accendere il megafono e dire l'alfabeto ruttando, recuperando poi gli ortaggi che costoro lanciavano loro dietro e ottenendo così di che sfamarsi per la giornata. Naturalmente, grazie all’incredibile vena poetica Marziale si dimostrò subito un campione in questa disciplina, riportando il primo posto nel ''Campionato rionale della Suburra'' per sedici anni consecutivi e ribaltando per ben tre volte il ''derby'' in favore della Lazio.


[[File:Mausoleo romano con spazzatura davanti.jpg|left|thumb|200px|Le dorate periferie della dorata Roma Imperiale sono l'ambientazione della maggior parte degli epigrammi di Marziale. Qui siamo più verso Napoli, però.]]
[[File:Mausoleo romano con spazzatura davanti.jpg|left|thumb|200px|Le periferie della dorata [[Roma]] imperiale sono l'ambientazione della maggior parte degli epigrammi di Marziale. Qui siamo più verso [[Napoli]], però.]]
Purtroppo, al di là delle soddisfazioni sportive, non riuscì mai a risalire la scala sociale: in seguito alla pubblicazione di un libro di epigrammi di [[Eufemismo|lodi sincere]], ottenne dall’imperatore Domiziano il diritto al sussidio riservato ai padri di tre figli, senza bisogno di bucare il preservativo nemmeno una volta. Insignito di cariche puramente onorifiche quale [[Presidente della Repubblica]], [[Patriarca della chiesa ortodossa]] e ''Aiutovicesegretario della Federazione Italiana Giuoco [[Cosa avrà voluto dire?|Ascholiasmòs]]'', fece una piazzata all’amico di sempre Plinio il Giovane, che si risolse in un pronto ritorno di Marziale al [[Spagna|paese d’origine]].
Purtroppo, al di là delle soddisfazioni sportive, non riuscì mai a risalire la scala sociale: in seguito alla pubblicazione di un libro di epigrammi di [[Eufemismo|lodi sincere]], ottenne dall’imperatore [[Domiziano]] il diritto al sussidio riservato ai padri di tre figli, senza bisogno di bucare il preservativo nemmeno una volta. Insignito di cariche puramente onorifiche quali [[Presidente della Repubblica]], [[Patriarca della Chiesa Ortodossa]] e ''Aiutovicesegretario della Federazione Italiana Giuoco [[Cosa avrà voluto dire?|Ascholiasmòs]]'', fece una piazzata all’amico di sempre [[Plinio il Giovane]], che si risolse in un pronto ritorno di Marziale al [[Spagna|paese d’origine]].

L’attività di Marziale una volta tornato a Bìlbilis [[A nessuno importa|è poco nota]]. Si sa soltanto che frequentò una [[MILF|ricca vedova]] della quale non riuscì però ad approfittare perché morì prima lui. <ref>Sfigato.</ref>
L’attività di Marziale una volta tornato a Bìlbilis [[A nessuno importa|è poco nota]]. Si sa soltanto che frequentò una [[MILF|ricca vedova]] della quale non riuscì però ad approfittare perché morì prima lui.
Poco tempo prima di morire indirizzò una poesia a Giovenale (rimasto a Roma e divenuto nuova stella cittadina della ''salutatio''), dicendosi dispiaciuto del fatto che il giovane amico fosse ancora costretto a consumarsi la toga su e giù per i colli dell'Urbe. {{Censura|Giovenale da parte sua rispose: meglio la toga che [[Gay|qualcos’altro]].}}
Poco tempo prima di morire indirizzò una poesia a Giovenale (rimasto a Roma e divenuto la nuova stella cittadina della ''salutatio''), dicendosi dispiaciuto del fatto che il giovane amico fosse ancora costretto a consumarsi la toga su e giù per i colli dell'Urbe. {{Censura|Giovenale da parte sua rispose: meglio la toga che il culo.}}


==Studi critici==
==Studi critici==
Il valore della poesia <s>marzialian</s> <s>marzialiesc</s> <s>marziana</s> di Marziale è stato a lungo dibattuto dai critici. Ammirato e a lungo difeso dalla [[C.H.I.E.S.A.]] quale combustibile per [[strega|streghe]] e stufe di vario genere, è stato poi svalutato dalla critica romantica che nella sua arte ravvisa un eccesso di [[Pornografia|innocenze ludiche]] e una tragica carenza di cioccolatini e Baci Perugina.
Il valore della poesia <del>marzialian</del> <del>marzialiesc</del> <del>marziana</del> di Marziale è stato a lungo dibattuto dai critici. Ammirato e strenuamente difeso dalla [[C.H.I.E.S.A.]] quale combustibile per [[strega|streghe]] e stufe di vario genere, è stato poi svalutato dalla [[critica]] [[romanticismo|romantica]] che nella sua arte ravvisa un eccesso di [[Pornografia|innocenze ludiche]] e una tragica carenza di cioccolatini e Baci Perugina.

In seguito a un recente simposio tenutosi presso l’[[Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano]], [[Qualcuno|Gianbiagio Conte]], [[Qualcun altro|Renato Badalì]], [[Mio cugino|Roberto Gazich]] e [[Roberto Giacobbo]] sono giunti alla conclusione che il cappuccino del bar di facoltà costa dieci centesimi in più rispetto a quello della ''Scuola <s>A</s>Normale Superiore di Pisa'' ed è servito in tazze leggermente meno pulite. <ref>L'[[autore di questo articolo]] ha tentato di fare irruzione durante la conferenza, declamando ad alta voce poesie di Marziale, ma è stato espulso dall’Università in quanto colpevole di comportamenti lesivi dell’onore.</ref>
In seguito a un recente simposio tenutosi presso l’[[Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano]], [[Qualcuno|Gian Biagio Conte]], [[Qualcun altro|Renato Badalì]], [[Mio cugino|Roberto Gazich]] e [[Roberto Giacobbo]] sono giunti alla conclusione che il cappuccino del bar di facoltà costa dieci centesimi in più rispetto a quello della ''Scuola <del>A</del>Normale Superiore di Pisa'' ed è servito in tazze leggermente meno pulite<ref>L'[[autore di questo articolo]] ha tentato di fare irruzione durante la conferenza, declamando ad alta voce poesie di Marziale, ma è stato espulso dall’Università in quanto colpevole di comportamenti lesivi dell’onore.</ref>.


==Curiosità==
==Curiosità==
{{Curiosità}}
{{Curiosità}}
*Questo articolo presenta una densità di parolacce inferiore alla quantità di 10,2² per rigo. Ne consegue che l'[[autore di questo articolo]] non si chiama Marco Valerio Marziale.
*[[Questo articolo]] presenta una densità di parolacce inferiore alla quantità di 10,2² per rigo. Ne consegue che l'[[autore di questo articolo]] non si chiama Marco Valerio Marziale.


== Note ==
== Note ==

{{Legginote}}
{{Note|2}}
{{Note|2}}




{{Scrittori}}
{{Anticaroma}}


[[Categoria:Scrittori]]
[[Categoria:Scrittori]]
[[Categoria:Burini]]

Versione attuale delle 03:57, 12 ott 2022

« Se avessi veramente pudore, ti metteresti le mutande sulla bocca. »
(Marco Valerio Marziale su Giorgia Meloni)
« Solo tuo il bestiame, solo tuoi i campi, solo tua la casa… ma la moglie l’hai in comune con tutti. »
(Marco Valerio Marziale su gente come te)
« Potevo fare a meno dei tuoi occhi, potevo fare a meno della tua bocca, potevo fare a meno delle tue mani, potevo fare a meno del tuo ventre, potevo fare a meno del tuo culo… Insomma, Cloe, potevo fare a meno di te. »
(Marco Valerio Marziale tenta la poesia d’amore)
« Hominem pvagina nostra sapit. »
(Anche le ragazze di oggi conoscono Marziale!)


Marco Valerio Marziale (Bìlbilis, Zapateria, molto tempo fa - Stesso posto, stesso stato, un po’ meno tempo fa) fu uno scrittore, poeta, drammaturgo, leccaculo e accattone vissuto nella Roma del secondo impero e facente parte di quella corrente letterario-artistico-giropollicistica comunemente definita dagli studiosi come Latinità Argentea, ma anche no.

Tipico esempio di Musa ispiratrice di Marziale.

Carriera letteraria

Figlio di madre sfortunata e padre ignoto, il piccolo Marziale venne affidato a dei tutori che, accortisi di avere a che fare con un bambino molto speciale, lo avviarono a studi tutt’oggi non ricostruibili[1]. Inimicatosi il governatore della provincia locale, tal Don Chico José Luis Rodríguez Cayetano Lopez y Martinez y Zapatero, in seguito alla pubblicazione di poesie che ne celebravano l’ardente tradizionalismo e il rispetto del mos maiorum, fu da lui costretto ad andare a Roma.

Una volta giunto nella Città Eterna[citazione necessaria], a dispetto delle proprie origini extracomunitarie fece amicizia col giovane avvocato di simpatie leghiste Decimo Giunio Giovenale e venne da costui introdotto nel circolo spagnolo che faceva capo a Seneca[2]. In seguito a un’accorta quanto spontanea lettura delle opere filosofiche del Maestro, il giovane Marziale decise di avere un nuovo scopo nella vita: tradurne in esametri i preziosi insegnamenti. Tuttavia, qualcosa dovette andare storto, poiché non risulta che Seneca trattasse di pornografia.

Scrisse così per un numero imprecisato di anni arguti[citazione necessaria] libercoli di poesie che gli fecero ottenere un grandissimo successo nell’Urbe, ma pochissimi soldi in quanto il libraio gli aveva fregato i diritti. Il giovane amico Giovenale si mostrò provvidenziale per salvarlo dell’indigenza, insegnandogli la pratica della bonum mane, uno sport molto praticato nella Roma del tempo, consistente nel passare all'alba di fronte alle ville dei ricchi, accendere il megafono e dire l'alfabeto ruttando, recuperando poi gli ortaggi che costoro lanciavano loro dietro e ottenendo così di che sfamarsi per la giornata. Naturalmente, grazie all’incredibile vena poetica Marziale si dimostrò subito un campione in questa disciplina, riportando il primo posto nel Campionato rionale della Suburra per sedici anni consecutivi e ribaltando per ben tre volte il derby in favore della Lazio.

Le periferie della dorata Roma imperiale sono l'ambientazione della maggior parte degli epigrammi di Marziale. Qui siamo più verso Napoli, però.

Purtroppo, al di là delle soddisfazioni sportive, non riuscì mai a risalire la scala sociale: in seguito alla pubblicazione di un libro di epigrammi di lodi sincere, ottenne dall’imperatore Domiziano il diritto al sussidio riservato ai padri di tre figli, senza bisogno di bucare il preservativo nemmeno una volta. Insignito di cariche puramente onorifiche quali Presidente della Repubblica, Patriarca della Chiesa Ortodossa e Aiutovicesegretario della Federazione Italiana Giuoco Ascholiasmòs, fece una piazzata all’amico di sempre Plinio il Giovane, che si risolse in un pronto ritorno di Marziale al paese d’origine.

L’attività di Marziale una volta tornato a Bìlbilis è poco nota. Si sa soltanto che frequentò una ricca vedova della quale non riuscì però ad approfittare perché morì prima lui. Poco tempo prima di morire indirizzò una poesia a Giovenale (rimasto a Roma e divenuto la nuova stella cittadina della salutatio), dicendosi dispiaciuto del fatto che il giovane amico fosse ancora costretto a consumarsi la toga su e giù per i colli dell'Urbe. Giovenale da parte sua rispose: meglio la toga che il culo.

Studi critici

Il valore della poesia marzialian marzialiesc marziana di Marziale è stato a lungo dibattuto dai critici. Ammirato e strenuamente difeso dalla C.H.I.E.S.A. quale combustibile per streghe e stufe di vario genere, è stato poi svalutato dalla critica romantica che nella sua arte ravvisa un eccesso di innocenze ludiche e una tragica carenza di cioccolatini e Baci Perugina.

In seguito a un recente simposio tenutosi presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Gian Biagio Conte, Renato Badalì, Roberto Gazich e Roberto Giacobbo sono giunti alla conclusione che il cappuccino del bar di facoltà costa dieci centesimi in più rispetto a quello della Scuola ANormale Superiore di Pisa ed è servito in tazze leggermente meno pulite[3].

Curiosità

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Note

  1. ^ Nonostante gli sforzi analitici compiuti dagli studiosi per rinvenirne le tracce nelle sue poesie.
  2. ^ Il fatto che Seneca fosse già morto è indice della grandissima vitalità di tale circolo.
  3. ^ L'autore di questo articolo ha tentato di fare irruzione durante la conferenza, declamando ad alta voce poesie di Marziale, ma è stato espulso dall’Università in quanto colpevole di comportamenti lesivi dell’onore.