Cleopatra

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Cleopatra (al centro) con le sue guardie del corpo Marco e Giulio

Nota direttrice di una casa di cosmetici che ha avuto come testimonial la modella Kate Mossa, Cleopatra Filopatora Demedriade Berenice Eupatride (per gli amici, Cleo) è stata una delle donne più potenti e famose del I secolo a.C..

La giovinezza di Cleo

Nata nel 69 a.C. ad Alessandria d'Egitto da padre faraone (Tolomeo Danzante) e madre danzatrice del ventre obesa (il cui nome è ignoto ai contemporanei), Cleo crebbe in un ambiente -quello della corte alessandrina- vizioso, ipocrita e cinico, dominato dal culto della bellezza esteriore e dalla spasmodica ricerca di piaceri sensuali.

Fin dai primi anni di vita, Cleo ebbe come istitutrice la dolce Barbie, una vergine sacra originaria della Giudea che le insegnò le arti del ricamo, del trucco e della cura del corpo. Dalla sua maestra, Cleo apprese che bisognava soprattutto valorizzare l'acconciatura: così, a soli 10 anni, Cleo si fece bionda platino, seguendo la frivola moda di corte lanciata da una cortigiana. Barbie fu molto influente nella giovinezza di Cleo, e proprio all'amata istitutrice è legata la creazione degli ombretti-fucsia-resistenti-alle-valanghe-di-neve-e-agli-tsunami, ideati quando Cleo era ormai famosissima nel campo della cosmesi.

Nel 57 a.C., Barbie fu assassinata in una congiura di palazzo capeggiata dalla Matrigna di Biancaneve e da Cenerentola. Cleo, privata della sua unica amica, si ritrovò sola. Disprezzata dalle intriganti sorelle Berenice Berenix, Cleopatra Funga e Arsinoe Cobra della giungla, che avevano sempre considerato Cleo la figlia preferita dal padre Tolomeo Danzante, Cleo trovò ben presto conforto nel truccare seguendo gli insegnamenti di Barbie. Le cronache alessandrine narrano che il fratellino di Cleo, Tolomeo Tolemaico Tolomincio, morì per shock anafilattico e crisi epilettiche dovute all'eccessivo uso di cosmetici cinesi a basso prezzo sulla sua pelle. Nuovamente colta da una sciagura familiare, Cleo prese una drastica e repentina decisione: mai più avrebbe fatto uso di cosmetici.


La povera Barbie, amata maestra della giovinezza di Cleo, uccisa in una congiura di palazzo.

Cleo a Roma

Oppressa dall'ambiente di corte, afflitta da ricordi luttuosi e desiderosa di trovare amore e amicizia, nel 56 a.C Cleo si mise in viaggio verso Roma, dove conobbe Cicerrone, un uomo politico basso ma estremamente carismatico e affascinante.

I due si incontrarono in un locale indie della Subburra. A detta di un contemporaneo anonimo che registrò l'evento, Cleo era seduta da sola ad affogare la sua disperazione in una bottiglia di scadente vino Tavernello. In compagnia dei suoi amici Brutto e Cazzio, Cicerrone si avvicinò alla fanciulla e la sedusse con la sua parlantina sciolta. Completamente ubriaca, ma già colta da un’ardente fiamma d’amore, Cleo acconsentì a perdere la sua verginità con quell’uomo così affascinante e vigoroso, e i due consumarono l'amplesso nella toilette del locale. Ma Cleo andava incontro a un'altra delusione: quando Cicerrone uscì dal bagno senza neanche salutarla, capì che l'aveva solo usata per il sesso e non l'avrebbe mai amata veramente.

Cleo si affrettò quindi a lasciare Roma e a in Egitto, dove, nel frattempo, sua sorella Berenice Berenix aveva assassinato il padre e preso il potere. Cleo, sbarcata ad Alessandria, invece di essere accolta felicemente dalla sorella, venne rinchiusa nella sua camera da letto, da cui Berenice fece togliere il copriletto e i cuscini rosa con fiori viola tanto amati dalla giovane Cleo.

L'incontro con Cessaro e il regno

Dopo cinque anni di prigionia e umiliazioni -che vanno sotto il nome di cattività alessandrina-, Cleo decise di rovesciare la situazione politica. La principessa era molto maturata durante la prigionia: aveva riacquistato la fiducia nell’arte della cosmesi, si era tinta i capelli di un più sobrio biondo, aveva scoperto i colpi di sole e si era fatta un’invidiabile cultura leggendo la "Bibbia" e la "Storia del Bidet" di Luciano Spadanuda.

Nel 51 a.C., il generale romano Giulio Cessaro giunse in Egitto per spodestare Berenice e conquistare il potere. Con una perspicace azione politica, Cleo si affrettò a comprare l'alleanza dell'influente eunuco di corte Lele Mora, promettendogli un abbonamento annuale alla rivista "Vogue".

Conquistata Alessandria e giustiziata Berenice, Cessaro si preparava ora a regnare sul vasto impero appena creato. Ma non aveva fatto i conti con la giovane Cleo…

L’intraprendente fanciulla, dotata di ogni fantasia, fattasi nascondere in un tappeto rosa, si fece condurre da Lele Mora al cospetto di Cessaro: il tappeto sarebbe stato un generoso dono dell'eunuco al nuovo signore d'Egitto. Ma, ecco che dal tappeto, srotolato dall'eunuco ai piedi di Cessaro, comparve Cleo, riccamente ingioiellata. "Questo stratagemma fece guadagnare alla fanciulla il potere sull'Egitto", si legge in Plutarco ("Vita di Cleopatra", IX, 9).

Divenuta amante di Cessaro e mandati in esilio i fratelli e le sorelle ancora in vita, Cleo instaurò un regno del piacere. Assunse come consigliera la truccatrice hollywoodiana Meschka, che insegnò alla regina le arti del trucco leggero e i contrasti cromatici dei cosmetici sulle diverse tipologie di epidermide.

Cleo divenne ben presto desiderosa di sperimentare le sue arti sulle donne egiziane: così, nel marzo del 48 a.C., organizzò un mascara party nel palazzo reale. Più di duecento donne furono truccate dall’abile Cleo e da Meschka in quella memorabile serata, ricordata da fonti letterarie ed epigrafiche.

Nel 44 a.C., Cessaro fu chiamato a Roma per sedare alcune guerriglie civili: l’omicidio dell’amato, vittima di una congiura, lasciò Cleo in una cupa desolazione, che solo il cambio di colore dei capelli poté, in parte, mitigare.

La Cleo Line

Cleo, spaventata per le sorti dell'amato e timorosa di un attacco romano all'Egitto, si rivolse, in cerca di consigli, alla sua fidata maestra, Meschka. La donna fece così apprendere alla giovane regina la sottile filosofia del trucco, una dottrina che toccava il neopltaonismo psichedelico e si riagganciava allo stoicismo misterico degli Etruschi di Atene e degli Ebrei di Roma. Raggiunta così la pace mistica, Cleo fece un trattato con Roma: la regina lasciava ai romani il regno d'Egitto, fonte di bellicosità e preoccupazioni, ma Roma si impegnava a finanziare la nascita della casa di cosmesi che la regina aveva appena fondato, la "Cleo Line".

Cleo si trasferì dunque in Tibet con Meschka e con il fidato eunuco Lele Mora, nel frattempo divenuto assistente truccatore di Cleo. In Tibet, Cleo aiutò le donne locali a esprimere la loro bellezza utilizzando i cosmetici della "Cleo Line". Trasferitasi in seguito in India, Cleo conobbe in un mercato popolare la coltivatrice d'erba Kate Mossa, che divenne la musa ispiratrice della nuova linea di cosmetici per donne aggressive che Cleo lanciò sul mercato internazionale nel 41 a.C. Grazie alla campagna pubblicitaria di Cleo, Kate Mossa divenne una delle modelle più pagate.

Famosissima ormai in tutto il mondo, Cleo aprì delle attività commerciali in varie località dell'impero romano: proprio su uno dei suoi negozi, a Roma, sarebbe stata costruita, secoli dopo la sua morte, la Chiesa di San Petro. Cleo si assicurò, inoltre, un contratto con la casa cosmetica leadership del regno dei Parti, la "Partic Bitch Beauty", che incrementò le finanze dell'ex regina. Nel 38 a.C., a Londra, a Cleo fu attribuito il prestigioso Nobel per la cosmesi: la sua carriera era all'apice, certo, ma il suo cuore era desideroso di amore...

Ecco alcuni prodotti della "Cleo Line". Si noti lo smalto viola morte, ispirato alla morte del fratellino di Cleo.

Passione con Marc'Antonno

Giunta a Roma per un party di beneficenza organizzato dal Rotary Club, Cleo conobbe il prode generale romano Marc'Antonno: fu amore a prima vista. Dell'incontro tra i due parla Plutarco: "Cleo, agghindata splendidamente in una tunica in vinile rosso, sedusse Marc'Antonno, che aveva già notato all'inizio della festa; Marc'Antonno, sedotto da Cleo, fu così soggiogato al volere di una donna che si mostrò padrona e dominatrice" (Vita di Cleopatra, XI, 15). I due partirono l'indomani del party verso Milano, affittarono una stanza all'Hilton Hotel e trascorsero 28 ore chiusi in camera. Furono in seguito querelati dai vicini di stanza per rumori molesti.

Proprio durante la sua relazione con Marc'Antonno Cleo si convertì al trasgrssivo look da vamp per il quale è oggi ricordata: uno sbarazzino taglio a caschetto nero incorniciava il viso di Cleo, pesantemente truccato con colori scuri. Il nuovo look fu subito imitato dalle adolescenti dell'impero. Nelle province lontane da Roma, il look vamp di Cleò degenerò in stile emo e condusse diverse adolescenti vergini al suicidio.

Cleo rimase ben presto incinta di Marc'Antonno, e quando lei propose un matrimonio riparatore, lui rifiutò. Sdegnata e con il cuore in frantumi, Cleo troncò la sua relazione con Marc'Antonno. Nel 36 a.C., la donna diede alla luce due figli, Selene Cleo ed Elio Tolemaico Tolemincio, e, nel 35, ottenne dal tribunale di Milano che Marc'Antonno passasse gli alimenti ai figli.

La sponsor della "Cleo Line", Kate Mossa, in una campagna pubblicitaria.

Gli ultimi anni di Cleo

La fama di Cleo, intanto, cresceva sempre di più. I suoi cosmetici erano venduti in tutto l'impero. Nel 33 a.C., la facoltà di Moda e Bellezza dell'Università di Oxford chiese a Cleo di assumere la cattedra di Filosofia applicata alla Cosmesi. Cleo accettò, ma l'amore per uno studente di origini galliche, Luix Vouittons, le fece presto perdere il prestigioso incarico accademico.

La situazione peggiorò ulteriormente quando Cleo scoprì che la sua fidata amica Mezhgan aveva intrapreso una relazione clandestina con Luix Vuittons. La vendetta di Cleo, nuovamente con il cuore a pezzi, non tardò ad arrivare, e i due amanti furono ritrovati assassinati. il dottor House, che eseguì l'autopsia sui cadaveri di Mezhgan e di Luix, concluse che i due erano morti per un'overdose di ombretto alla ciliegia prodotto dalla "Cleo Line". La vendetta di Cleo, quindi, si ritorse contro di lei e contro la sua casa di moda: la "Cleo Line", tacciata di miscelare nei suoi cosmetici prodotti chimici dannosi, andò in fallimento.

Sola, abbandonata e povera, Cleo, in compagnia dell'eunuco Lele Mora, fece quindi ritorno ad Alessandria d'Egitto. Una triste malinconia la colse nel vedere il sepolcro della cara maestra d'infanzia, Barbie: in onore della defunta maestra, Cleo si tinse nuovamente i capelli di biondo.

In occaione della sfilata di moda autunno/inverno 32/31 della stilista Donatella Versac'è, evento mondano di altissima risonanza in tutto l'impero, Cleo non venne invitata. Esasperata da quest'ennesimo affronto, Cleo si rinchiuse nella cameretta dove aveva trascorso la sua infanzia e si fece mordere un seno da un cobra velenoso, trovando una morte rapida e indolore.

Libri di Cleo

Cleo, oltre che direttrice di una casa di cosmetici, fu anche autrice di diversi libri, andati purtroppo perduti. Ecco i titoli che ci conservano le fonti:

  • Cipria e rossetto: i mille segreti dei cosmetici
  • Segreti di bellezza, volume I
  • Segreti di bellezza, volume II
  • Segreti di bellezza, volume III
  • Segreti di bellezza, volume IV
  • Introduzione all'approccio cromatico (scritto con la collaborazione di Meschka)
  • Storia della cosmesi in Tibet
  • Corso di filosofia applicata alla cosmesi

Com'era Cleo?

Cleo non era una donna particolarmente attraente. Alta circa 1.56 m, con fianchi piuttosto larghi e seni piccoli, aveva un viso rotondo, il naso aquilino, gli occhi verde brillante e il mento sporgente. Ma, grazie ai cosmetici, Cleo sapeva come trasformarsi e diventare una donna di incredibile fascino. Recenti studi non escludono che Cleo potesse essere un travestito, che, all'occasione giusta, sapeva ben usare l'arte del truccarsi.