Ponzio Pilato

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Ponzio med, l'unico sapone che ti lava veramente le mani.
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Ponzio Pilato
Ponzio Pilato mentre interpreta Michael Palin in un altro storico film. Il soldato invece interpreta Daniele Luttazzi.
Maria : Hey Ponzio, hai visto mio figlio?
Ponzio Pilato : Sì, l'ho appena incrociato.


« Ponzio Pilato, l'uomo che mise una croce sopra al problema del messia mettendo una croce sotto al figlio di Dio. »
(Antico detto popolare)
« [...] nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto [...] »
(Credo Apostolico su Ponzio Pilato mentre cammina sopra Gesù)
« Ho fiducia in questa giustizia, e in questo magistrato. »
(Cristo, amareggiato, 10 minuti prima di morire)
« Me ne lavo le mani. »
(Ponzio Pilato prima di pranzo)
« Dio è morto! E noi l'abbiamo ucciso! »
(Ponzio Pilato)
« "Non ho più sapone per lavarmi, sai dove posso procurarmelo?" »
(Ponzio Pilato parlando con Hitler)

Nato a Rignano Flaminio, Ponzio Pilato (in latino: Ponte Pila (VC); in greco: Πόντιος Πιλᾶτος; in ebraico: פונטיוס פילאטוס; in Klingon: ) era ed è tuttora un politico romano e prefetto della circoscrizione territoriale appartenente agli ultras della Giudean Football Association, circondato da una spessa coltre di ambiguità. Divenne famoso per il ruolo interpretato all'interno del cast del film La passione di Cristo di Mel Gibson, dove lo si può vedere interpretare la parte di Hristo Shopov nelle scene del processo sommario, presso il Sinedrio, a Gesù Cristo, il leggendario leader del gruppo rock Impaled Nazarene.

Le sue donne

Claudia Procula: ritratto, culo su tela, Jean Jacques Rousseau.

La moglie di Pilato, Claudia Procula, era figlia di Giulia, terza moglie di Tiberio, che ebbe Claudia dall'unione platonica momentanea con uno sconosciuto cavaliere romano[1]. Il matrimonio fu dettato esclusivamente dall'amore, anche se i padri dei due piccioncini spinsero fortemente per la loro unione[citazione necessaria] viste anche le possibilità di aumento del volume dei reciproci affari. Claudia aveva però avuto un'infanzia difficile: a 13 anni fu mandata dalla madre alla corte di Tiberio dove, non essendo secondo vox populi un vero "cigno dei costumi", si trovò a proprio agio conquistando la simpatia e l'affetto dell'Imperatore. Si mormora infatti che Tiberio educasse giovani donzelle e future braccia rubate all'agricoltura, ammaestrandoli a giocare tra le sue gambe.

Sulla base di recenti studi sicuramente attendibili, è possibile ipotizzare che Pilato, a Roma, strinse una forte amicizia con Elio Seiano[2] diventando amante della moglie. Quando la donna però scelse un altro uomo, Pilato svelò i retroscena della vicenda al marito che la ripudiò e la costrinse a finire di pagare i contributi sociali lavorando in un bordello: da qui il detto "Pilonare la propria donna".

Storia

Il padre gli aveva messo come nome Ponzio in onore del venerabile e vegliardo figlio di Jair, figlio dei Semei, figlio dei Kiss, figlio di Mignotta, della tribù dei beniamini, il popolo dei VIP. Pilato, come ogni romano della sua condizione, aveva fatto gli studi di diritto e si era avviato alla carriera degli onori perché così imponeva l'uso. Purtroppo Pilato non finì mai gli studi perché da una parte il suo gusto per la filosofia greca e dell'altra il suo gusto per le ragazzine in età adolescenziale gli faceva disdegnare un mestiere che a suo parere si confaceva ben poco ad uno come lui. Da alcuni recenti studi pare parò che una bella mattina estiva di fine gennaio il giovane Ponzio, mentre si apprestava a far colazione con una scatola di cereali, si accorse che all'interno non c'era il solito dinosauro da collezione ma bensì una laurea in legge.

Carriera giuridica

Il processo a Gesù

Dopo soli due giorni dalla laurea "cerealis causa", venne chiamato a Gerusalemme per coprire il ruolo di magistrato al posto del giudice Santi Licheri, indisponibile a causa di una innocua malattia stagionale. Lì giudicò il suo primo imputato: un capellone sclerotico che si faceva chiamare Gesù[citazione necessaria], e che non esitò a condannare alla croce ma non prima di essersi rimpinzato per bene con un lauto pasto che protrasse il giudizio a data da destinarsi. La condanna fu studiata a lungo, tanto a lungo che Mediaset decise di farne una fiction in 4733 puntate dal nome "Carabinieri 9: La passione di Cristo".

Ponzio Pilato, indeciso tra condannare Cristo alla crocifissione o alla ghigliottina, tenta di stabilire, in modo giusto, equo e sempre secondo la legge, cosa fare di Gesù.

L'angolo dei consigli di Menenio

Per riuscire a sbrogliare questa difficile situazione Ponzio Pilato chiese aiuto a Menenio, suo fido aiutante, che gli elargì alcune massime utili ad uscire da quell'impiccio al più presto possibile.
  1. É utile che un uomo perisce per la salvezza del popolo;
  2. Meglio un'ingiustizia che un disordine;
  3. Meglio un uovo oggi che una gallina in brodo con contorno di polenta domani;
  4. Chi la fa l'aspetti e poi tiri l'acqua.

Menenio suggeriva inoltre di eseguire l'antico rituale di lavaggio delle mani, pulizia dei calli e smalto alle unghie, in quei tempi ritenuto simbolo, oltre che di educazione prima di mangiare, di pulizia: il Sacro Impero Soviet Romano risultava così, agli occhi dei mass media, lindo e pulito come il culetto di un bebè.

La Passione

La passione di Cristo: la crocifissione...

Riferendoci alla cronologia dei fatti caratterizzanti la passione di Cristo, secondo il metodo più diffuso, si può pensare che tutta la vicenda si sia svolta nelle ore comprese tra la sera della Uefa League di giovedì 13 e l'happy hour del venerdì 14. Ci sono però alcuni fatti solitamente poco segnalati nella cattura e nel processo sommario eseguito da Ponzio Pilato che gettano alcune ombre inquietanti sulla vicenda. A quell'epoca infatti la legge mosaica proibiva l'uso di spie, intercettazioni telefoniche e cimici per favorire l'accusa e la cattura di qualcuno. I vangeli poi narrano che l'arresto del messia fu eseguito da tèn speiran, una coorte romana armata di spade, bastoni, caramelline zuccherose, mele glassate e zucchero filato quando, in quel tempo, era vietato portare armi ma era soprattutto vietato toccare prelibatezze e dolciumi a causa dei fioretti pre-pasquali. Particolare ancora più palese necessita di soffermarsi anche sul fatto che la legge in materia di baci tra gay in pubblico, come quello tra Giuda e Gesù, era molto severa ma superata solo dalla censura sugli scritti. Per tutti questi motivi, alcuni storici sono propensi a pensare che tutta la vicenda sia stata inventata di sana pianta dai 4 evangelisti che, accorpartisi alla stessa casa editrice, forse in crisi di idee e messi alle corde dall'elevato numero di copie vendute dal loro diretto concorrente sul mercato: L'evangelista federico.

In ogni caso il racconto degli eventi che portarono alla morte di Gesù è riportato parallelamente dai quattro vangeli, seppure con alcune differenze ed aggiunte proprie. Dopo l'ultima cena a base di tartine al caviale, affettati, trancio di scamorza e radicchio trevisano alla piastra, crema di ceci e gamberi con bottarga, antipasti misti, spaghetti allo scoglio con vongole di sottobosco e mirtilli di mare, risotto con champagne e salmone al crocefisso, garganelli con broccoli e vongole, orecchiette casarecce con polpa di granchio e pomodorino pachino, sorbetto, filetto di maiale al pepe verde, lepre in salmì con polenta, dolce della casa, caffè, ammazza-caffè e ammazza ammazza-caffè con giro finale di limoncello per sciacquarsi la bocca, Gesù si recò nel podere chiamato Getsemani, sul monte degli Ulivi poco fuori Gerusalemme, con una strana sensazione di pienezza allo stomaco. Qui sostò per alcuni istanti e poi proruppe in una preghiera con una serie di peti nel Codice Morse e tra i presenti, fedeli e non, tutti si inginocchiarono di fronte a cotanta magnificenza, chi per stupore, chi per ammirazione e chi per asfissia. A questa roboante dimostrazione di potenza seguì un glorioso e portentoso rutto-amen che annientò in sol colpo tutta la scetticità dei presenti facendoli svenire. Un gruppo di guardie del tempio (soldati ebrei agli ordini delle autorità sadducee), guidato dall'apostolo traditore Giuda Iscariota, procedette al suo arresto. In seguito, Gesù fu condotto da Anna, ex sommo sacerdote e suocero del sacerdote in carica Caifa, poi da Caifa, quindi al Sinedrio – che ne stabilì la condanna a morte per bestemmia, essendosi equiparato a Dio.

Il pubblico di Forum, in maniera composta ed educata, rivolse a Gesù le proprie critiche sostenendo la sentenza di crocifissione del giudice.
- S.S. (SACERDOTI E SAGGI ANZIANI): “Se non fosse un malfattore non te l'avremmo consegnato”
- PONZIO PILATO: “Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra legge”
- S.S.: “A noi non è consentito mettere a morte nessuno. Al massimo possiamo legarlo e cantargli una canzone del grande menestrello partenopeo[citazione necessaria] mentre gli facciamo il solletico...”

I sacerdoti si rivolsero a Pilato chiedendo:

« Non lasciare scritto "Il re dei Giudei" ma scrivi "Costui disse: sono il re dei Giudei". »

ma Pilato replicò:

« Abbiamo finito il bianchetto, ciò che ho scritto ho scritto. »

Conclusione del processo

Visto come si metteva la situazione, Giuda si confida con Pilato con queste parole:

« Ho preferito informarti. Addio, ora è fatta e non mi resta se non impiccarmi. Anche tu, procuratore, forse t'impiccherai quando perfino i bambini ti mostreranno il dito medio come oggetto universale per esserti lavato le mani del sangue del Giusto. Potevi usare almeno il sapone per non lasciare traccia alcuna. »
(Giuda prima di fuggire alle Bahamas col bottino.)

A Ponzio venne la bella idea di giudicare Cristo durante il Quiz Show, che si teneva in piazza, utilizzando un nuovo strumento: chiamò la Casa Bianca per avere i progetti di una potente arma di distruzione di massa (Internet), schiavizzò alcuni innocenti cittadini, inventando di fatto la professione del programmatore, e ordinò loro di realizzare il sito internet di forum. Qui comparve un sondaggio popolare basato sul clamore in cui Ponzio proclamava:

- Ponzio: “Volete il pazzo o Barabba?”
- popolo: “BA-RAB-BA BA-RAB-BA BA-RAB-BA!!! Olèèèèèè, Olè Olè Olèèèèè, Baraaaaaabba Olè!!!”
Una volta è stato crocifisso, ora è tornato per vendicarsi.

Così Ponzio fu giudice del processo di Gesù a Forum e ne ordinò la crocifissione; il pazzo fu condannato ed il nostro eroe, dopo la prima battaglia da principe del foro, si ritirò dalla carriera di giudice per andare a fare il tronista a Uomini e Donne. Altre versioni non confermate dicono che sia finito a fare il soprammobile sul tavolino di Rita Dalla Chiesa, al fine di incrementare l'audience.

Durante la sentenza di condanna si ricorda anche il celeberrimo dialogo tra accusa e difesa e il successivo tentativo di fuga:

- Gesù: “Sei solo chiacchiere e distintivo, chiacchiere e distintivo!”
- Ponzio Pilato: “Sei solo chiacchiere e giustizia divina, chiacchiere e giustizia divina! Crocefiggetelo!”
- Gesù: “Presto Barabba, alla Bat caverna...”

Purtroppo per loro la Bat caverna non poteva più essere utilizzata quindi si subirono la loro condanna e puppa per tutti.

Il ruolo di procuratore

Foto di famiglia Ponzio Pilastro e suo cugino Ponzio Pelato.

Grazie all'ottimo lavoro svolto nel processo a Gesù, Pilato venne promosso e divenne così il quinto procuratore di Giudea anche se, alla sua età, ritrovarsi semplicemente procuratore ai confini dell'impero non era molto brillante, soprattutto per un discendente di vari nomi illustri del passato come:

  • Ponzio Cominio, costruttore nel campo edile che nel 387 A.C. discese il Tevere su una zattera mentre Roma era assediata dai Galli scatenata dalla famosa "Rivolta del pollaio" e rianimò le speranze degli assediati facendo loro conoscere nuove tecnologia di costruzione delle fortezze con riscaldamento autonomo;
  • Ponzio Pelato, noto produttore di passate di pomodoro;
  • Gaio Ponzio Telesino, generale sannita che,grazie a dei falsi pastori, aveva imposto all'esercito romano l'umiliazione delle forche caudine[3]ricordato perché Silla fece portare in giro la sua testa, con contorno di polenta e patate condito con un tradizionale olio d'importazione campana che venne poi chiamato olio extravergine di oliva "Sannio-Caudino Telesino" in suo ricordo.
  • Lucio Ponzio Acquila, uno dei congiurati che partecipò al grande scherzone organizzato a Cesare alle idi di marzo, arrivandogli alle spalle e spaventandolo a morte[citazione necessaria].

L'ascesa al successo

A quel tempo molte associazioni italiane di stampo benefico sbarcavano numerose in Giudea e, grazie ai locali benefattori come Elio Seiano ,boss pluriricercato del luogo, prendevano piede in fretta. In quei tempi bui e confusi Ponzio Pilato divenne un compagno di merende di Seiano, arrivando anche a svolgere alcuni lavoretti su commissione come la consegna di pacchi con sorpresa a Pisone[4], partite di ottimo vino a Giulio Cesare Germanico o, come detto prima, pacchi molto speciali alla moglie del boss.

Secondo Filone, filosofo e panettiere di cultura ebraica ellenizzata, Pilato era un uomo difficile da trattare, a volte lunatico come una donna in quel periodo del mese e poco disposto ad accettare consigli come una donna in qualsiasi periodo del mese. Era molto sensibile alla carta stampata di colore verde, quindi facilmente malleabile. Durante gli anni del suo governo la Giudea crebbe prosperosa e divenne una terra prolifica, piena di felice corruzione, diversamente pacifica, ricca di gente disposta a regalare i propri beni senza saperlo a persone ben disposti ad accettarli, con molte deliziose festicciole private organizzate senza nulla chiedere ai giudici locali e satura di sconfinata bontà: insomma, il posto probabilmente più bello in cui vivere dopo Scampia verso le 4 di notte.

Cesarea Marittima

Focale punto di comunicazione voluto da Erode ed usato anche da Pilato come residenza dove quest'ultimo si sentiva un piccolo sovrano. Dato che il trasporto aereo sarebbe stato inventato solo pochi anni dopo[citazione necessaria], a Cesarea Pilato trovò una via di fuga sicura: egli avrebbe potuto facilmente fuggire a bordo di una Triremi o di un pedalò in caso di ribellioni, sommosse popolari o altro.

Pilato nei vangeli

Ponzio Pilato se ne lava le mani prima di pranzo.

Grazie alle sue notevoli conoscenze politiche, Ponzio Pilato riuscì a comparire in tutti i vangeli canonici (Marco, Matteo, Luca e Paolo, Aldo, Giovanni & Giacomo). Essendo "L'uomo più citato nei testi cristiani" venne inserito nel libro dei Guinness dei Primati spodestando anche il protagonista del romanzo best seller più venduto di tutti i tempi.

La guida della Giudea

Pilato, come detto, fu prefetto della provincia romana della Giudea tra il 26 e il 36; qui tentò senza successo di romanizzare la regione, introducendo immagini del culto all'imperatore accompagnandole con gigantografie del calendario Pirelli per attirare l'attenzione. Provò anche a costruire un acquedotto con i fondi di bottiglia degli scarti degli ubriaconi ma sempre senza successo. I contrasti con la popolazione locale lo portarono a trasferire la capitale della regione da Cesarea a Gerusalemme, con la scusa che da quelle parti la sua abbronzatura si manteneva meglio. Il governatore della Siria, Lucio Vitello detto o'piagnone, lo destituì da quest'incarico nell'anno 36 ac spedendolo in Gallia senza passare dal Via.

Curiosità

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  • Nel millequalcosa Ponzio Pilato fece costruire le isole Ponziane con le macerie di Cartagine.
  • Nell'età moderna molte palestre organizzano corsi di PILATES con dei professionisti che insegnano l'igiene personale.
  • Fa parte della loggia dei giudici comunisti additati da Berlusconi.
  • Ha partecipato alla crono scalata "Gerusalemme-Monte Calvario" a bordo di una Barabba 2200 turbo vincendo per due anni di fila.
  • Ha preso parte al processo di Norimberga.

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Note

  1. ^ O, molto più probabilmente, col destriero del suddetto cavaliere.
  2. ^ Il cantante, leader degli "Elio e le storie seiane".
  3. ^ imposero loro gravose condizioni di resa; tra queste la subjugatio: il passaggio sotto il giogo: due lance confitte in terra, una sospesa orizzontalmente a queste ultime: lo sconfitto, nudo, doveva passarvi sotto, chinandosi, in presenza dell'esercito nemico
  4. ^ Cugino di secondo grado di pisolo