Jane Austen

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Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Jane Austen
« Tutto ma non Jane Austen! Quella zitella racchiona e impicciona, no! »
(Chiunque su Jane Austen)
« Quando un’opinione è generale è per lo più corretta »
(Jane Austen su autoironia)
« Mi trovo seduta sul divano vicino al fuoco e posso bere tanto vino quanto ne desidero. »
(Jane Austen sui veri piaceri della vita)
« Ho comprato dell'inchiostro giapponese e la prossima settimana comincerò le operazioni sul mio capello, da cui dipendono tutte le mie speranze di felicità. »
(Jane Austen sul senso della sua esistenza)


Jane Austen (sobborghi di Winchester, 16 dicembre 1775- Bombay, 18 luglio 1817) è stata una sceneggiatrice e scrittrice britannica di grande successo soprattutto tra zitelle, falegnami e pastori sardi.
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La vita

La nascita della futura regina del romantico anglosassone, si deve a uno sciopero senza limite indetto dai pastori anglicani (suo padre era uno di loro) per ribellarsi al giogo del libero arbitrio]. Il solerte genitore decise di occuparsi personalmente dell'educazione della fanciulla e la invogliò a scrivere, tra le altre cose, i racconti delle loro lezioni di anatomia comparata.
L'esistenza della giovane Jane scorreva felice e serena, tra gite notturne al porto di Londra in compagnia della sorella Cassandra, sacerdotessa di Atena, per riscaldare le notti di poveri portinai feste a base di tè e biscotti danesi al burro, letture avvincenti, festa da ballo, e visite alle terme di Caracalla in cerca di marito. Pare che proprio qui, durante una seduta spirtica organizzata per evocare lo spirito di Margaret Thatcher dal futuro, Jane avesse incontrato l'uomo della sua vita. Il tizio, ripresosi dalla sbronza alle prime luci dell'alba e riconosciuta in Jane la brutta copia di un cartone di latte, si

Una rara immagine di Jane, posseduta dallo spirito della Thatcher, mentre chatta su Badoo

imbarcò su un mercantile diretto ai Caraibi. Lì fu raggiunto dalla maledizione della di lei sorella Cassandra e morì di dissenteria tra atroci dolori e confezioni omaggio di Tena Lady. La Austen, traumatizzata dall'evento e consigliata dallo spirito della futura Prima Ministra, decise di restare nubile per sempre. Soddisfò la sua passione per il romanticismo dedicandosi ai suoi racconti, ai cazzi altrui e alla cura di una rubrica di consigli per cuori solitari sul Financial Times[1]
Morto il padre, per sopperire alle necessità biologiche, si iscrisse, accompagnata dalla solita Cassandra, a un sito per scambisti. Di lì a poco, sovvenzionata dai millemila fratelli, tra cui Steve, l'uomo da sei milioni di dollari, che non vedevano l'ora di togliersela dai piedi tanto era divenuta acida, si ritirò a vivere in un'oasi Lipu. Da allora si dedicò all'osservazione, alla cura e all'allattamento dei volatili, divenuti l'ispirazione per i suoi racconti e per i suoi consigli, nonché i suoi più fidati amici[2]. Cercò per anni di vendere a Novella 2000 le opere frutto della ricchezza delle sue esperienze di vita. La morte,però, la anticipò e minacciò ogni editore di morte, appunto, pur di salvaguardare il pancreas delle future generazioni. Purtroppo aveva dimenticato i produttori di Hollywood. Le ceneri di Jane furono traslate a Bombay dove la popolazione locale e 100% Animalisti le tributano, ancora oggi, omaggi quotidiani. Visto il successo postumo delle sue opere, lo spirito della Austen è stato recentemente dichiarato ambasciatore Unicef e ingaggiato come postino di "C'è posta per te", da Mario de Filippi.


Le opere

Jane fu una scrittrice prolifica al punto da riuscire a scrivere anche da morta. Vista la mole sterminata delle sue opere, e visto che la romanticheria della maggior parte di esse è talmente elevata da non renderne possibile l'analisi nemmeno col supporto morale dell' ispettore Callaghan sostenuto a sua volta da Charles Manson, ci limiteremo ad analizzare solo tre delle sei più note[3]. Nell'ordine[4]:

  • Ragione e sentimento
  • Orgoglio e pregiudizio
  • L'abbazia di Northanger (postumo)


Attenzione, inizio spoiler.

Una volta avevo un criceto di nome George che lesse la trama di "Bianca e Bernie nella terra dei Borghezio" prima di vedere il film e si suicidò. Quindi fate attenzione, non voglio avere altre morti pelose sulla coscienza.


Ragione e sentimento

Elinor e Marianne sono due sorelle. La prima è dotata di notevole buon senso ed è iscritta a Comunione e Liberazione; la seconda sarebbe normale se non fosse che soffre della sindrome di Hello Kitty che la induce a tappezzare ogni stanza con poster di Brad Pitt e ascoltare musica da suicidio norvegese. Elinoir è innamorata di Edward, che la ricambierebbe apertamente se non fosse segretamente fidanzato con una lavandaia scioperata, sorella di Jack lo squartatore. Elinor soffre, ma tanto eh! Marianne è innamorata, ricambiata, di un buono a nulla, tale Willoughby, che però la abbandonerà presto per sposare Alexis di Dynasty. La giovane, alla notizia, si ammala gravemente di ulcera duodenale;[5]la malattia le farà capire che anche all'idiozia di una donna deve esserci un limite. Intanto Edward viene mollato dalla sorella di Jack, che gli preferirà un secondino della Bastiglia; il giovane potrà così coronare il suo sogno d'amore con quella sciattona di Elinor. Marianne, imparata la lezione, convolerà a nozze con il maturo colonnello Brandon e con la sua pensione di reduce di guerra.

Orgoglio e pregiudizio

Il racconto parte con l'arrivo di un riccone di nome Bingley e della sua cricca di amici perditempo nella città della famiglia delle ragazze Bennet[6]. La frivola madre dlle cinque sorelle Bennet ha subito l'idea di appioppare una delle figlie a Mr. Bingley. Allo stesso tempo arriva l'arrogante Mr. Darcy, amico di Bingley e ricco da far schifo allo scià di Persia. Le due più giovani Bennet, Lydia e Chaterine, intanto, se la spassano con i cadetti dei reggimenti della marina, con la benedizione materna . Atteggiamento che le due sorelle maggiori, Jane ed Elizabeth, notoriamente racchie e invidiose come tutte le sorelle maggiori, non approvano. La grande smania della signora Bennet di svendere le figlie al primo di passaggio è dovuta al fatto che la proprietà di famiglia è legata con un vincolo al cugino Collins. Quest'ultimo fa una proposta di matrimonio a Elizabeth, la quale essendo cresciuta a pane di segale e romanzi rosa, rifiuta decisamente. Intanto arriva in città, e tra le gambe delle Bennett minori, anche Mr. Wickham. Questi racconterà ad Elizabeth di come Darcy, rifiutandosi di regalargli un posto come prete di campagna, abbia reso difficile la sua vita. L'antipatia di tutti per Darcy aumenta. Intanto Mr. Bingley sta quasi per chiedere la mano di Jane quando improvvisamente torna a Londra[7]. Jane soffre[8]. Per alleviare le sue pene se ne va dagli zii a Londra, mentre Elizabeth parte per il Kent. Qui scopre che Mr. Darcy si trova lì a due passi; l'incontro è inevitabile. Elizabeth scopre così che Darcy ha avuto un ruolo nella partenza di Bingley ed è lì, lì per lanciargli una maledizione coi controcazzi[9] quando riceve una proposta di matrimonio proprio da Mr. Darcy, sicuro per suo conto di non poter essere rifiutato da una tal morta di fame. Ma Elizabeth rifiuta, accusando Darcy dell'infelicità dell'universo e della crisi dei missili cubani. Il giorno dopo il poveraccio le invia un papiro: Eliza viene a sapere che Wickham è un fanfarone nonché un otaku dello strip poker. Subito dopo Jane ed Elizabeth tornano a casa e Elizabeth parte per andare a trovare degli zii[10]. Guarda caso dove ti va a capitare? Nella proprietà di Mr. Darcy[11] che per fortuna è assente. La sorpresa è quindi grande[12] quando Darcy torna in anticipo dalla partita di hockey su sabbia. La stessa sera un messaggio urgente è recapitato a Eliza: sua sorella Lydia si è data alla macchia con Wickham. Darcy viene a conoscenza della vicenda e subito comincia le ricerche dei due fuggiaschi; li ritrova, li sculaccia e paga tutti i debiti di lui, obbligandolo a sposarsi. Indovinate da soli come finisce.

Nothanger Abbey

Catherine è una giovane vivace, appassionata di letteratura gotica. Stanca della vita monotona di campagna e della sua amichetta Heidi e in piena crisi da rigetto, va a trascorrere le vacanza a Bath[13], dal fratello James. Qui conosce Isabella e John Thorpe, Henry ed Eleanore Tilney. John è subito affascinato da Catherine, ma lei ha preso una tranvata per Henry. Intanto James si fidanza con Isabella, che a sua volta tromba di nascosto con Frederick Tilney, fratello di Henry. Catherine è triste per questo[14], ma il morale le viene sollevato dall'invito dei Tilney ad andare per qualche tempo a casa loro: l'abbazia di Northanger. Per Catherine è un sogno che si realizza: può masturbare Henry in una tipica ambientazione gotica! Fin dal suo arrivo, però, la protagonista si lascia sopraffare dal luogo. Comincia ad avere paura anche del pudding e teme che dei Beatles si nascondano nell'edificio, pronti a rubarle l'ultimo numero del Times. Intanto riceve la notizia che Isabella ha lasciato James per Frederick ma che quest'ultimo non ha nessuna intenzione di arrivare a un matrimonio riparatore. L' infelice fanciulla chiede perdono per quello che ha combinato ma a nessuno importa. Va tutto bene fino a quando Tilney padre manda via Catherine dopo per averla scoperta a rubare la marmellata. Il vecchio credeva Catherine ricca[15]. Henry, però, sotto l'influsso di una fattura di maga Magò, dichiara il suo amore per Catherine e la sposa.[16].



L'influenza sull'opinione pubblica

Resta del tutto inspiegabile l'incredibile quantità di ammiratori della scrittrice tra il grande pubblico. La fama della Austen è tale da aver messo in moto tanti di quei fan club, blog, film, telefilm, accendini, magliette, tour a tema, da fare sembrare il successo dei Queen, in confronto, quello di un professore di esegesi biblica nell'ex URSS. Lo stesso Padre Pio, per altro piuttosto indispettito dalla situazione, sembra abbia dichiarato, in una recente intervista concessa a Il Manifesto, di aver saputo fare di meglio con le proprie mani. Nemmeno il sant'uomo sarebbe in grado di spiegarsi il perché di tanto successo e riferisce che lo stesso Gesù sta vagliando l'ipotesi di tornare in Terra per sfidare apertamente la Austen.
È stato ipotizzato da più parti che le opere della scrittrice causino da subito una regressione delle cellule neuronali, con relativa entrata nel tunnel della dipendenza, riportando l'attività cerebrale dell'incauto lettore allo stadio di quella di un protozoo. Nei paesi anglofoni si segnalano i primi casi di una misteriosa sindrome che pare abbia molto in comune con la sindrome di Dawn. Non si spiegherebbe altrimenti come possano avere successo racconti scritti da una donna che non ha mai messo piede fuori dal giardino di casa sua e come si possa vedere in lei un punto di riferimento valido per quanto riguarda le questioni affettive. Come se io chiedessi consigli sul sesso a Suor Germana! Ci sarebbe da segnalare il fatto che la maggioranza dei lettori della Austen è costituita per metà da adolescenti di sesso femminile all'inizio delle loro guerre ormonali e per l'altra metà da non più adolescenti di sesso femminile che hanno perso la battaglia con gli ormoni da parecchio. Una percentuale non irrilevante di appassionati risiede a Regina Coeli. Il mistero è ancora fitto e non ci resta che affidarci al Commissario Montalbano. Sperando per lui che la Austen non sia anche in grado di reincarnarsi...


La critica

Su l'opera di nessuno scrittore, partendo da Dio e arrivando a Francesco Totti, c'è mai stata una totale concordanza di opinioni dei critici di tutti i secoli, passati e futuri: Jane Austen era una spammona e il suo talento letterario è paragonabile alle facoltà di analisi di un bagnino bergamasco. L'autrice è stata accusata a più riprese di riuscire a dilungarsi su inezie per pagine e pagine, di non avere un minimo di originalità e di essere talmente monomaniacale da indurre catalessi nei lettori sani e possessioni demoniache negli altri. La signora Ciampi l'ha indicata come modello di riferimento per la tv spazzatura e il mago Hudini ha confessato a Mi manda Rai tre di essere stato più volte truffato dalla Austen. Per di più il Vaticano le attribuisce complicità con Maria Sung e con l'Anticristo. Ma l'ambiguità di questa donna ha ugualmente attraversato indenne tre secoli. Com'era davvero Jane Austen? Era solo una zitella illetterata o anche la machiavellica parodia di una letteronza? Riportiamo di seguito una breve intervista all'autrice, ottenuta correndo rischi che voi umani non potete nemmeno immaginare. Si ringraziano i soliti amici importanti per l'aiuto prestato.


Quando Jane parla di sé stessa

Note

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  1. ^ Pare che anche Shrek si sia rivolto a lei
  2. ^ , In mancanza di meglio...
  3. ^ Anche perché ho provato a farle tutte, ma a un certo punto vedevo cuffiette di ciniglia e pudding ovunque. Per non dire dell'emicrania
  4. ^ Usare questi riassunti per i vostri compiti in classe è possibile a patto che devolviate la vostra paghetta annuale alla causa nonciclopedica, lasciate il numero di vostra sorella alla segreteria e paghiate i conti del gastroenterologo dell'autore di questo articolo
  5. ^ Morisse mai qualcuno sul serio in questi romanzi!
  6. ^ Di nuovo il topos delle sorelle, sì
  7. ^ Cosa ci ricorda?
  8. ^ Questa mi pare di averla già sentita
  9. ^ A chi si sarà ispirata per questo personaggio?
  10. ^ Non quelli di prima, eh.
  11. ^ Com'è piccolo il mondo!
  12. ^ E chi ci avrebbe mai pensato!
  13. ^ Nota località termale britannica, onnipresente nella letteratura anglosassone
  14. ^ Ma basta, ma non se ne può più!
  15. ^ E vai che stavolta c'è un finale dignitoso!
  16. ^ Come non detto