Guerra di Troia

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Troia, in provincia di Foggia.
« Sarà una guerra lampo. »
(Agamennone su Guerra di Troia.)
« Vi dico che spezzeremo le reni alla Grecia »
(Priamo ai troiani.)
« Non preoccuparti amore, vedrai che torno presto. »
(Ulisse a Penelope.)
« Preparate i preservativi! »
(Achei verso Troia.)
« Andiamo, figli di Troia! »
(Ettore ai suoi soldati.)
« A caval donato non si guarda in bocca. »
(Quel pirla di Priamo.)
« Tutti sanno che Achille combatteva per la gloria mentre Ettore combatteva per la sua Troia. »
(Qualcuno sulla guerra di Troia.)

La guerra di Troia fu uno scontro bellico avvenuto nel 1000 a.C. circa tra la NATO (Organizzazione del Trattato dell'Attica) e il dittatore Priamo Hussein. La storiografia attuale sostiene che la causa dello scontro fosse la conquista di Troia, la storiografia antica sosteneva che la causa dello scontro fosse la conquista di una troia.

Troia e Paride

   La stessa cosa ma di più: Paride.
Il bel Paride.

C'era una volta una cittadina ridente e felice chiamata Troia, in cui regnavano il re Priamo e la regina Ecuba. La regina era più prolifera di un topo, infatti partorì ben 52 figli, che somigliavano a metà degli abitanti della città, tranne che al padre.

Tra questi 52 bastardi ce n'era uno particolarmente bello che si chiamava Paride e si faceva chiamare da tutti Paride.
Quando nacque comparvero nel cielo due comete, ci fu un terremoto, un maremoto e la statua di Ares cadde distruggendo il tempio di Era. Visti i cattivi presagi il Parlamento votò all'unanimità di buttare il piccolo nella raccolta differenziata. E così fu.

Così un servo portò il bidone contenente il fanciullo in un bosco tra le montagne dove si trovava la discarica abusiva della città di Troia. Il piccolo fu trovato da un pastore che, scambiandolo per un ovino, lo raccolse per "allevarlo". Così il povero bambino crebbe in una catapecchia su un albero, a cui un giorno Tarzan diede fuoco, perché gli inquilini abusivi non avevano pagato l'affitto. Ai due sfigati erano rimasti però molti ovini, così Paride si specializzò nel far pascolare le bestie, gli unici esseri del suo stesso quoziente intellettivo, perciò in grado di capirlo.

L'origine della guerra e i retroscena scandalistici

Nel frattempo, sull'Olimpo, si celebrava un matrimonio tra il re mortale Peleo e la ninfa Teti, che voleva approfittare della veneranda età del fidanzato per succhiargli tutto il patrimonio. A questo matrimonio erano presenti tutte le persone più glamour del momento (Simona Ventura, Fabrizio Corona, Cristiano Malgioglio, Zeus, Afrodite etc.), ma non fu invitata la dea Discordia, perché aveva avuto dei precedenti nel causare orge o risse ai banchetti, a seconda di come tirava il vento.

La mela della discordia.

La dea, per vendicarsi dell'affronto, andò in Trentino e colse una mela Marlene, su cui scrisse "alla più gnocca". Così tornò all'Olimpo il giorno delle nozze e, durante il banchetto, scagliò questa mela in testa a Zeus, stendendolo. Ma la mela rimbalzò e finì davanti alle tre battone per eccellenza del mondo divino: Era, Atena e Afrodite. Le tre puttane cominciarono a strapparsi i capelli per avere la mela, ma Zeus, dopo essersi ripreso dal trauma cerebrale, decise che un umano avrebbe stabilito quale tra le tre fosse la più figa. Affidò tale compito a Mercurio, il postino degli dei, che però aveva un doppia vita: era infatti un narcotrafficante. Costui prese il suo monopattino alimentato da un radiatore nucleare e partì alla volta del mondo umano. Scelse Paride, poiché si era appena fatto una striscia di cocaina e lo scambiò per un uomo. Così affidò al povero demente questo delicato compito. Ognuna delle tre candidate cercò di accaparrarsi il giudizio di Paride:

  • Era promise il potere, ma Paride rispose: Io non ho bisogno del potere, le pecore mi obbediscono già!
  • Atena promise la gloria militare, ma Paride rispose: Io non ho bisogno della gloria militare, a scopa (noto gioco di carte) sono imbattibile!
Elena, la donna più bella del mondo.
  • Infine Afrodite, famosa per i suoi calendari che si possono acquistare come allegati del giornale La Padania promise a Paride l'amore della donna più bella. Paride pensò: Finalmente avrò una gnocca che mi ama per il figo che sono e non perché sono superdotato e ricco da fare schifo!

Così assegnò la mela ad Afrodite, guadagnandosi l'odio delle altre due, ma in compenso l'amore di Elena, moglie del re di Sparta Menelao, che fuggì con lui alla volta di Troia, nonostante pensasse:"Cazzo,almeno poteva farmi finire la settimana dell'altamoda..io devo rinnovare il guardaroba griffato o non potrò più andare in giro con Paris Hilton!". Ormai la mela, non essendo stata trattata con prodotti chimici, era completamente marcia, ma Afrodite era troppo oca per capirlo. Dopo averla mangiata vomitò per due giorni e pensò che si trattasse di una presa per il culo di quel frocio di Paride. Decise così di vendicarsi.

Dobbiamo ricordare però che a Menelao non importava una sega di Elena, dato che era circondato da puttane. Ma Afrodite cominciò a insidiarlo, scrivendo sui muri "Menelao c'ha le corna". Menelao pensava ancora che la moglie fosse andata a fare una visitina al famoso santuario di Assisi, quando quella stronza di Afrodite gli riferì che in realtà la sua bella mogliettina gli aveva fatto due corna da cervo con un frocetto di nome Paride, mostrando come prova gli articoli di Chi, Tu, Novella 2000 a.C.: le riviste scandalistiche sputtanarono il valoroso Menelao con delle foto di Mercurio (noto paparazzo del tempo) che mostravano i due cornificatori insieme sulle spiagge di Troia. A quel punto, risentito nella sua virilità, il re greco decise di fare causa a Paride e ad Elena, detta da quel momento Elena la Troia...ehm scusate, di Troia. Dopo questa idea geniale però il re si rese conto che la giustizia greca, con la sua asfissiante burocrazia e lentezza, non avrebbe risolto il problema; allora, poiché i suoi amici cominciavano a sfotterlo, si decise a dichiarare guerra a Troia.

Da un articolo di Eva 2000 a.C..

« Beccati i giovani Paride ed Elena durante una limonata in riva al mare di Troia. Dopo varie smentite ecco la conferma che Elena è una Troia...na! Il loro amore è sbocciato durante un viaggio in Aulide, dove si trovavano sia Paride che Elena per la settimana delle sfilate di alta moda. Fonti attendibili confermano che la Regina si è gettata fra le braccia del Principe dopo pochi giorni di conoscenza, tanto che lui le ha regalato per l'occasione un vestito dell'ultima collezione di Giorgio Armani. Simona Ventura, coetanea e conoscente di lei, dichiara "è vero amore, mi spiace ma Menelao stavolta è stato fatto cornuto a dovere. Il ragazzo a quel che so è molto più dotato di lui in vari campi". Menelao dal canto suo risponde "Farò causa a quella Troia...na e a quel figlio di Troia...na e se non avrò successo legalmente... semplicemente metterò a pecora la città di Troia con il mio Misero Esercito di 1000 fantastiliardi di soldati. Non mi si fa cornuto così facilmente". Questo incrinerà il rapporto tra Elena e Paride? Scopritelo nel prossimo Numero di Eva 2000 a.C.! »
(Eva 2000 a.C. su Paride ed Elena)

La guerra

Un soldato troiano.

La guerra durò ben 10 anni. Quando ormai i Greci cominciarono a perdere le speranze, poiché Achille e altri esponenti della N.A.T.O. erano passati a miglior vita, Elena, scoperto che il ragazzo per essere prestante usava il viagra e che era ricco solo per il falso in bilancio, decise di tradire i Troiani.

Infatti, i Greci avevano costruito una scrofa di legno, come dono di pace per i troiani. Ma i furbacchioni si erano nascosti nel ventre dell'animale, per saltare fuori e mettere a ferro e fuoco la città.

Siccome il lavoro più dignitoso praticato dal Troiano medio era il porcaro, tutti cascarono nella trappola e fecero entrare quell'affare nella città, ignari del pericolo.

Così quella sera si dettero alla pazza gioia: Paride limonò con la sua Elena al centro del tavolo da banchetto con gli invitati allupati che guardavano, Ecuba rimase di nuovo incinta e Priamo si ubriacò fino allo sfinimento.

Ma intanto Elena fece segnale ai Greci dentro la maiala e a quelli rimasti fuori dalla città che era giunto il momento di attaccare. Così essi non se lo fecero dire due volte. Uscirono e in meno di una notte la città fu distrutta, gli abitanti uccisi e Elena finalmente poté trombare con un uomo diverso dopo 10 anni, ovvero con Ulisse, uomo multiforme: conosceva infatti tutte le posizioni del Kamasutra. Ulisse disse poi a Elena: Vado a prendere le sigarette, ci vediamo tra poco. Ma sappiamo com'è andata a Ulisse ed Elena dovette aspettare altri 10 anni per scopare di nuovo. Dopo 10 anni infatti Menelao, rimasto senza la sua ultima fiamma (la Gregoraci) che si stava sposando con Briatore, decise che tornare con quella gnocca della moglie dopo 20 anni non sarebbe stato poi così male, visto il casino che aveva messo su per lei. Intanto nessuno sapeva che solo un giovane guerriero, con il padre anziano e il figlioletto, si erano salvati dal massacro, perché rimasti in casa a guardarsi Superquark. Il giovane altri non era che Enea, il quale lasciò la sua Troia in fiamme per cercare un'altra patria. Ma questa è un' altra storia...

Approfondimento: la creazione della NATO e la propaganda bellica

Priamo che gioca alla PS2 secondo la propaganda anti-troiana.
Le armi di distruzione di massa di Priamo.

Quando Menelao si decise a fare la guerra, chiamò suo cugino Agamennone, capo indiscusso della super-potenza del tempo, gli U.S.A. (United States of Attica), nonché vincitore dei mondiali per rutti. Per sconfiggere il nemico acerrimo Priamo decisero di creare un patto tra gli stati greci, denominato NATO (Organizzazione del Trattato dell'Attica). Fanno parte della NATO i seguenti stati:

Anche Troia decise di creare un'alleanza che però non ebbe molto successo poiché tutti si cacavano sotto. Parteciparono a questa alleanza:

Ulisse si era dovuto arrangiare come poteva.

Agamennone influenzò pesantemente l'opinione pubblica sostenendo che Priamo avesse armi di distruzione di massa quali:

Inoltre Agamennone sosteneva che il mondo greco era stato offeso dal comportamento di Priamo, poiché molti anni prima aveva rubato un panino al formaggio a Menelao. Roberto Giacobbo sostiene che la vera causa della guerra di Troia fosse il controllo dello stretto del Bosforo, dove passavano le navi che portavano la droga dall'Afghanistan.

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