Cani arrabbiati

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« Qual è la cosa che quando entra è dura e quando esce invece è molle? »
(La battuta che valse a Cani arrabbiati l'Oscar alla miglior sceneggiatura)

Cani arrabbiati è un film thriller di Mario Bava, già autore di Terrore nello spazio, Bombolo contro Maciste e di quel cortometraggio, oggi reperibile su YouTube, in cui lui e Sergio Leone piazzano una bomba merda sullo zerbino di Federico Fellini.
Cani arrabbiati ha alle spalle una storia molto travagliata: girato nel 1974, non fu mai distribuito perchè Mario Bava, avendo capito di aver realizzato un capolavoro, distrusse tutte le copie non volendo rovinare una solida e meritata reputazione di regista di film di merda. Una copia però scampò miracolosamente alla distruzione e fu rinvenuta nel 1995 da Quentin Tarantino nel cestone dei vhs scontati dell'autogrill di Civitanova Nord, dove il cineasta di Knoxville si aggirava alla ricerca di ispirazione per il suo prossimo film.
A Tarantino Cani arrabbiati piacque talmente tanto che decise di omaggiarlo[citazione necessaria] con un mediocre remake di cui in pochi hanno sentito parlare: Le iene.

Trama

A Roma (a causa dello scarno budget messo a disposizione di Bava, la città in realtà è Ladispoli) quattro banditi (in realtà tre) rapinano con pistole di legno un portavalori (in realtà un lattaio). Durante la fuga in macchina l'autista della banda viene ucciso: non potendo permettersi l'impiego di sangue finto, l'attore si limita a dire: "Mi hanno ucciso!"
I tre banditi rimasti (Bisturi (Don Backy), Trentadue (Mino Reitano) e il Dottore (Antonello Venditti)) prendono in ostaggio una ragazza di nome Maria e, successivamente, salgono sulla macchina di Riccardo, un uomo che sta portando il suo bambino malato (una bambola Sbrodolina) all'ospedale (in realtà un veterinario).
I banditi costringono Riccardo (un accorato Gian Maria Volonté (in realtà Tomas Milian che imita Gian Maria Volonté)) a prendere l'autostrada. Dopo aver placato un infuriato casellante che pretendeva che pagassero il pedaggio (in realtà un infuriato casellante che pretendeva che pagassero il pedaggio) spiegandogli che stanno girando un film a basso costo, il viaggio prosegue. Ben presto emerge la natura psicotica di Bisturi e Trentadue: durante una sosta, i due costringono Maria a una serie di atti degradanti, come urinarsi addosso e leggere gli editoriale di Feltri.
Tornati in auto, Trentadue mostra a Maria perché lo chiamano così: è infatti in possesso di trentadue molari, tutti nell'arcata superiore. Il Dottore, esasperato, lo uccide mentre attraversano una galleria. Tutto questo si apprende da una didascalia perché girare la scena costava veramente uno sproposito.

Il film ha un'inattesa svolta nel musicarello quando Bisturi e il Dottore, nel bel mezzo di un'accesa discussione, iniziano a cantare. Don Backy e Venditti, infatti, avevano accettato di comparire nel film a patto di poter eseguire i propri maggiori successi. La scena, già di per sè toccante, è arricchita dall'amichevole partecipazione di Mario Merola nei panni di un automobilista che piange perchè ha forato una gomma.
Dopo questo breve interludio di un'ora e mezza, il gruppo riparte. Durante una sosta a un distributore sale sull'auto una donna in cerca di un passaggio, che subito inizia a flirtare con i malviventi. I suoi tentativi hanno però poca fortuna, sia per il forte clima di tensione presente nell'auto, sia perchè a interpretare la donna è Mario Bava con una parrucca bionda. Stanco delle chiacchiere della donna, Bisturi la sgozza e poi si disfa del suo cadavere e di quello di Trentadue abbandonandoli in una discarica (in realtà il parcheggio di un Mercatone Uno).
Nel vibrante finale, l'auto arriva davanti a un casolare, dove è pronta un'altra auto per la fuga dei banditi. Il Dottore e Bisturi stanno per uccidere Riccardo e Maria, quando - COLPO DI SCENA! - un ufficiale giudiziario irrompe sul set e pignora la telecamera. Il film si conclude con la voce fuori campo di Mario Bava che invano cerca di intenerire il funzionario statale raccontandogli le sue disgrazie:

« Cerchi di capire... avrò saltato al massimo una rata o due... a giorni mi deve arrivare il lascito di una zia... tengo famiglia, dottore... mi ridia la telecamera, la prego... »

Recensioni

« AMMAZZA CHE ZOZZERIA! »
(Morando Morandini)
« Una vetta del B-movie, claustrofobico, iperrealista, sporco e cattivo, con un Bava mai così in forma e un cast di attori semplicemente perfetto. Da vedere e rivedere! »
« La peggior puntata di Don Matteo che abbia mai visto! »
(Mia nonna dopo aver fatto casino col videoregistratore)
« Un vero viaggio all'inferno, dove la situazione classica del road movie diventa viaggio all'interno degli orrori dell'anima umana. Però ci avrei aggiunto almeno una scena in cui qualcuno viene sodomizzato dal puntale di un albero di Natale! »

Curiosità

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  • A causa dei noti problemi di produzione, Cani arrabbiati venne distribuito con titoli diversi: Kidnapped, Rabid Dogs, Semaforo rosso e, per attirare l'attenzione del pubblico tedesco, Die italienische chiapponen.
  • La gara di peti ascellari tra Bisturi e Trentadue è stata realizzata senza l'aggiunta di effetti speciali in post-produzione.
  • Bava aveva in mente un finale in cui la macchina viene crivellata di colpi dalla polizia ma poi non la potè girare perchè la macchina era di suo cognato e doveva restituirgliela.
  • Trentadue muore perchè Mario Bava, fatti due conti, si rese conto che non poteva permettersi di pagare Mino Reitano.
  • A fine riprese Mario Bava rubò cinque barattoli di passata di pomodoro avanzati.
  • Esistono sei diverse versioni del finale: nella più nota, un morente Don Backy, prima di cadere, guarda in camera con i suoi magnetici occhi scuri e sussurra: "Non dimenticate di comprare il mio album!"

Voci correlate