Pomodoro
Pomodoro | |
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Un giovane pomodoro la mattina presto. | |
Classificazione scientifica | |
Regno | Piante |
Divisione | Magnoapranzo |
Famiglia | Ortaggiaceae |
Genere | Salsorum |
Specie | S. lycopersicum |
Nomenclatura binomiale | |
Salsorum bonosututtum L., 1753 | |
Sinonimi | |
Armadalancium marcium | |
Nomi comuni | |
pomidoro, pummaruola, limone di terra, spiaccichino |
Il pomodoro (Solanum lycopersicum), figlio fighetto della famiglia delle Solanaceae, è una pianta in parte commestibile, in parte velenosissima, e pochi sanno distinguere le due cose. Le sue bacche, dal caratteristico colore rosso ma anche giallo, verde, bianco, nero, viola e blu puffo, sono largamente utilizzate in ambito alimentare in tutti i Paesi terroni del mondo.
Storia
Il pomodoro è un frutto ortaggio oggetto nativo di una remota regione dell'America centrale, la Campania. Gli antichi abitanti della zona, i Napultanxl, lo chiamarono pumarotl in omaggio al puma, che ne è ghiottissimo. La salsa di pomodoro era ed è parte integrante, fondativa, qualificante, praticamente religiosa della cucina napultanxl. La si usava per condire le pietanze, dalla colazione allo spaghetto di mezzanotte; ci si dipingeva i muri di casa; ci si faceva il bagnetto ai bambini per farli crescere forti e con la catzimatl.
Qualche secolo dopo, nel 1540, il centroamerica viene invaso dai Piemontesi, che fanno strage dei Napultanxl, o meglio, ci provano ma sottovalutano la loro capacità di sopravvivere ad ogni sciagura riproducendosi come conigli. Scoprono la salsa di pomodoro e la vendono al condottiero spagnolo Hernán Cortés, che la porta in patria senza avere la minima idea di che cavolo sia. Motivo per cui la sua diffusione (del pomodoro, non di Cortés) dovrà attendere la seconda metà del XVII secolo.
I primi tempi si pensa che il frutto sia velenoso. Invece di usare la scienza moderna, dando da mangiare pomodori a dei barboni per vedere se schiattano, decidono che è solo una pianta ornamentale. Attorno al XVI secolo l'Italia meridionale vede un enorme afflusso di immigrati Napultanxl in cerca di una vita migliore e di parcheggi abusivi meno sorvegliati dai vigili; la tribù dei Sorrenitnxl basisce vedendo aiuole e giardinetti decorati da piante di pomodoro, e attua una rivoluzione gastronomica che segnerà per sempre il Bel Paese: il suco capummarolncoppxl.
Nel XVII secolo Antonio Latini descrive la ricetta della «salsa di pomidoro alla spagniuola»[1], facendo girare le palle all'intera Campania, anche perché commette un'errore gravissimo nella ricetta: l'aggiunta di una verdura. Bleah.
Nel XVIII secolo il pomodoro viene dichiarato commestibile nel resto d'Europa. Dopo alcuni milioni di morti da botulismo, nel 1762 Lazzaro Spallanzani spiega pazientemente che quando si fa la conserva di pomodoro, il contenitore bisogna chiuderlo.
Nel 1809, un cuoco parigino pubblica l'opera L'art de fotter les Italien fregand les ricettes e apres utilisar le Français pour ne pais far comprender nient a nesun, e passa quindi ad "inventare" la pumarol en coppe, la pitze Marguerite, e la salade Capres.
Etimologia
Nel 1544 un italiano definisce nel suo Medici Sensa Frontierii il pomodoro mala aurea, perché essendo cieco come una talpa credeva gli avessero dato una mela. Dopo essersi inzaccherato tutta la camicia di succo impossibile da smacchiare, nel tentativo di tagliarne una fetta, si accorge del tragico errore. Ma ormai il nome aveva preso piede.
Descrizione
La pianta di pomodoro, contrariamente alle credenze popolari, non cresce sugli alberi. Nonostante ciò il pomodoro in sé viene considerato un frutto, perché nasce da un fiore. Anche la melanzana nasce da un fiore, ma nessuno è così malato di mente da chiamarla "frutto". Quindi il pomodoro è un ortaggio, ma non è verdura perché è rosso. Comunque che il pomodoro sia una verdura oppure un ortaggio o un frutto o un ponte sospeso nel vuoto dell'universo infinito non interessa a nessuno, basta sapere che non morde.
Classificazione botanica
La prima classificazione botanica fu a cura di Carl Von Linnè, che vedendo come il pomodoro fosse del tutto identico a melanzana e patata (neanche lui brillava per acutezza visiva) lo inserì nel genere Solanum. Solo nel 1768 Pilip Miller si accorge che Linnè è scemo, e vedendo come da melanzana e patata non si possono certo trarre sughi di alcuna sorta, inserisce il pomodoro in un genere nuovo di zecca, il Salsorum. I due pare fecero a botte per anni, e nessuno ci capiva niente.
Solo l'altroieri gli scienziati hanno scoperto che in realtà aveva sempre avuto ragione Linnè tramite le ultime tecniche di gastronomia molecolare, ma per non offendere i permalosissimi eredi di Miller fanno finta di niente, e tuttora sono usate entrambe le classificazioni, per la gioia degli studenti di agraria.
Proprietà
La pianta è interamente tossica, soprattutto quella coltivata nella terra dei fuochi. Il pomodoro in sé è ancor più tossico, a meno che non venga condito con mozzarella di bufala o cotto per 2 settimane. Anche il basilico con cui il pomodoro viene spesso condito è tossico. Forte è il sospetto che i Napoletani ci vogliano ammazzare tutti quanti.
Se si sopravvive alla sua tossicità, il pomodoro è ricco di vitamine, minerali, antiossidanti e tracce di gusci di noce. Tutto ciò suggerisce che possa svolgere una funzione protettiva della prostata, da cui la canzone A uallera 'e zi Rafele.
La sua moderata agrodolcezza lo rende inoltre adatto a farci bevande dal gusto discutibile, fra cui il succo di pomodoro (si ingoia un pomodoro e si lascia che i succhi gastrici lo sciolgano), il Bloody Mary e il mestruo.
Coltivazione
Essendo una pianta proveniente da luoghi tropicali sempre caldi e umidi, ama vivere in posti come l'Italia dove d'estate non fa un goccio d'acqua e d'inverno si gela. Se in natura potrebbe vivere fino a 66 anni (67 dopo la riforma della pensione del 2018), a latitudini meno calurosas tira a campare per 4-5 mesi, e poi muore di stenti, divorata viva dai circa 13 parassiti, 8 batteri e 23 funghi che vanno ghiotti dei pesticidi letali con cui l'ortaggio è irrorato generosamente.
La pianta ha una bassissima autostima e tende a strisciare a terra come se non potesse sopportare il peso della vita (e di frutti che sono evoluti naturalmente[senza fonte] crescendo dalle dimensioni di una ciliegina a quelle di una palla da softball). Necessita di un'esposizione assolata altrimenti diventa giallo-piscio e non fa frutti, ma non nelle ore centrali della giornata perché se no si sgonfia come un palloncino bucato e non fa frutti. Ovviamente ha anche bisogno di un'irrigazione abbondante altrimenti si secca e non fa frutti, ma se viene irrigata arrivano subito una dozzina di patogeni diversi che se la giocano a carte e i frutti marciscono. Quindi gli scienziati si stanno ancora chiedendo da dove cazzo vengono i pomodori che mangiamo.[2]
La raccolta è fatta prevalentemente di nascosto se no la Finanza si fuma il caporale e addio paga. Una volta la facevano i disoccupati e i ragazzini, per tirare su qualche soldino onestamente, ma dopo che i senegalesi hanno scoperto l'esistenza dell'Italia su Al Jazeera questa piaga della società è solo un ricordo del passato.
Biodiversità
Ingenuamente si crede che il pomodoro sia rosso-pomodoro e grosso più o meno così. In realtà decenni di accurate selezioni hanno prodotto un numero notevole di varietà, sia per colore (praticamente tutti a parte il marrone, quello buttatelo via), che per forma e dimensioni. In sostanza se non è una banana (troppo sghemba) o un cocomero (troppo grosso), potrebbe benissimo essere un pomodoro.
I cultivar migliori per fare il suco sono certamente i datter... i San Marz... i cilieg... nessuno lo sa.
Usi non convenzionali
La forma e la dimensione del pomodoro si adattano perfettamente all'incavo della mano umana, e ciò porta a innumerevoli idee maligne su come usarlo a scopi non alimentari. Il primo fra questi è il lancio del pomodoro, gratificante anche per la sua propensione a spiaccicarsi spruzzando roba rossa in tutte le direzioni. Secondariamente, ce lo si può anche infilare nel culo. Sempre meglio che un criceto vivo.