Oscar Luigi Scalfaro: differenze tra le versioni
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Esponente della nobilissima famiglia dei '''Baroni Scalfaro''' di [[Calabria]], noti truffatori che vivevano di espedienti girovagando di bisca in bisca, il candido Oscar venne al mondo in seguito a intervento divino: la madre confessò infatti di aver ricevuto nove mesi prima del parto un'interurbana da un certo [[Arcangelo Gabriele]], il quale dopo averle raccomandato di votare [[UDC]] alle prossime elezioni le avrebbe profetizzato la futura e indesiderata <ref>Vagli a spiegare ai mariti che il responsabile è [[Dio]]!</ref> gravidanza.<br />Oscar era un bambino particolare e si vedeva, infatti uscì dall'[[utero]] in doppiopetto urlando: "''L'italia visovgevà!''"<br />Inoltre aveva la curiosa mania di tuffarsi a sedere su ogni [[poltrona]] che gli capitava sotto tiro, piangendo e frignando ogni volta che qualcuno tentava di fargliela lasciare.<br />Quando iniziò a frequentare l'[[asilo]] Oscar ebbe finalmente la possibilità di giocare con tanti nuovi amichetti; i suoi preferiti erano la gnocca del gruppo [[Rita Levi Montalcini]] e il vispo [[Giulio Andreotti]], il quale nonostante la verde età era già nel consiglio di amministrazione dell'asilo.<br />I tre sono tuttora in ottimi rapporti, dato che si ritrovano ogni giorno a giocare a bocce, a parlare del tempo e a votare in [[Senato]]. |
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⚫ | Nel [[1950]] Scalfaro si rese protagonista di un episodio di cronaca che divenne noto come "''il caso del prendisole''" o "''il caso del bigotto che rompe i coglioni alla gente''": durante un afoso pomeriggio estivo Oscar stava sorbendo una granita e raccontando alla folla la parabola del figliol prodigo che si pentiva dopo essersi iscritto al [[PCI]], quando notò tra gli astanti una donna che indossava una t-shirt. Sacrilegio!<br />L'Oscar nazionale si lanciò sulla donna con quella feroce determinazione che contraddistingue i giusti, e dopo averle urlato in faccia: "''Pev te ci vuole il [[Burqa|buvqa]], donna di malaffave!''" la prese a pizze in faccia e le cambiò i connotati, tanto che dopo il pestaggio il volto della sciagurata sembrava un quadro cubista di [[Picasso]].<br />[[File:Zahi01.jpg|thumb|270px|Oscar si riposa tra una seduta parlamentare e l'altra sotto lo sguardo vigile del suo fedelorzio e all'uso dell'[[anestesia]] prima dell'estrazione dei denti, inventò i termini "[[Par condicio]]" e "Accipigna", e non nominò neppure un senatore a vita perché i cinque candidati che piacevano a lui ([[John Holmes]], [[Gesù]], [[Pietro Aretino]], [[Tinto Brass]] e [[Bettino Craxi]]) erano o morti o troppo indaffarati.<br />Al termine del mandato si incatenò alla poltrona rifiutando di cedere il titolo di presidente a [[Carlo Azeglio Ciampi]]. Quest'ultimo la prese bene: aprì la finestra e gettò poltrona e occupante di sotto. |
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⚫ | Nel [[1950]] Scalfaro si rese protagonista di un episodio di cronaca che divenne noto come "''il caso del prendisole''" o "''il caso del bigotto che rompe i coglioni alla gente''": durante un afoso pomeriggio estivo Oscar stava sorbendo una granita e raccontando alla folla la parabola del figliol prodigo che si pentiva dopo essersi iscritto al [[PCI]], quando notò tra gli astanti una donna che indossava una t-shirt. Sacrilegio!<br />L'Oscar nazionale si lanciò sulla donna con quella feroce determinazione che contraddistingue i giusti, e dopo averle urlato in faccia: "''Pev te ci vuole il [[Burqa|buvqa]], donna di malaffave!''" la prese a pizze in faccia e le cambiò i connotati, tanto che dopo il pestaggio il volto della sciagurata sembrava un quadro cubista di [[Picasso]].<br />[[File:Zahi01.jpg|thumb|270px|Oscar si riposa tra una seduta parlamentare e l'altra sotto lo sguardo vigile del suo |
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=== Scalfavo fov Pvesident! === |
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{{Cit2|Chi ha salito le scale del potere deve saperle discendere con uguale dignità.|Oscar Luigi Scalfaro mentre si fa tirare torte in faccia al [[Bagaglino]]}} |
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Nei successivi quarant'anni Scalfaro ebbe un ruolo di secondaria importanza nella scena politica italiana, tanto che veniva sfottuto anche dai compagni di partito ed era lui che andava a prendere a casa il suo autista.<br />Finalmente nel [[1992]] tirò fuori i coglioni <ref>[[Astinenza|Che da buon cristiano praticante usava solo in casi eccezionali]]</ref>, gridò un bel: "''Io non ci sto!''" al muro e si candidò come Presidente della Repubblica.<br />I [[Parlamento|parlamentari]] ovviamente pensarono a uno spassoso scherzo e decisero di stare al gioco votandolo, ma quando capirono che il primo aprile era già passato e che avevano eletto un buffone era troppo tardi per rimediare.<br />"''Che sciocchi! E dire che anche Cossiga ci aveva fregato così! Vabbè, sette anni volano!''" fu il pensiero generale.<br />Come presidente Scalfaro fece ben poco e lo fece pure male: picchiò una scolaresca in gita al Quirinale perché un bambino aveva detto "Merda", insegnò a [[Roberto Baggio]] come battere <ref>E sbagliare</ref> i calci di [[rigore]], si oppose al divorzio e all'uso dell'[[anestesia]] prima dell'estrazione dei denti, inventò i termini "[[Par condicio]]" e "Accipigna", e non nominò neppure un senatore a vita perché i cinque candidati che piacevano a lui ([[John Holmes]], [[Gesù]], [[Pietro Aretino]], [[Tinto Brass]] e [[Bettino Craxi]]) erano o morti o troppo indaffarati.<br />Al termine del mandato si incatenò alla poltrona rifiutando di cedere il titolo di presidente a [[Carlo Azeglio Ciampi]]. Quest'ultimo la prese bene: aprì la finestra e gettò poltrona e occupante di sotto. |
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== Il pvemio == |
== Il pvemio == |
Versione delle 22:39, 31 ago 2012
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Oscar Luigi Scalfaro (Novara, 9 Settembre 1817 - Roma, 29 Gennaio 2012) era un gagliardo pischello di appena centoventotto anni, che nel tempo libero tra la scuola e le lezioni di catechismo ricopriva in passato il ruolo di Presidente della Repubblica.
Tale carica comporta un forte impatto mediatico e ha grande rilievo nelle gerarchie politiche italiane, tanto che sul piano del potere e delle responsabilità si pone appena sopra al ruolo di portinaio di Palazzo Chigi e appena sotto a quello di guardarobiere.
Dopo il 1999, ha ricoperto la carica di senatore a vita fino al gennaio del 2012, quando ha avuto termine (appunto) la sua vita. Le ultime parole da lui pronunciate, prima di essere posto in una bara troppo stretta, sono state ancora una volta: "Non ci sto!".
Biogvafia
Gli inizi come avvampicatove sociale
Espo
Nel 1950 Scalfaro si rese protagonista di un episodio di cronaca che divenne noto come "il caso del prendisole" o "il caso del bigotto che rompe i coglioni alla gente": durante un afoso pomeriggio estivo Oscar stava sorbendo una granita e raccontando alla folla la parabola del figliol prodigo che si pentiva dopo essersi iscritto al PCI, quando notò tra gli astanti una donna che indossava una t-shirt. Sacrilegio!
L'Oscar nazionale si lanciò sulla donna con quella feroce determinazione che contraddistingue i giusti, e dopo averle urlato in faccia: "Pev te ci vuole il buvqa, donna di malaffave!" la prese a pizze in faccia e le cambiò i connotati, tanto che dopo il pestaggio il volto della sciagurata sembrava un quadro cubista di Picasso.
[[File:Zahi01.jpg|thumb|270px|Oscar si riposa tra una seduta parlamentare e l'altra sotto lo sguardo vigile del suo fedelorzio e all'uso dell'anestesia prima dell'estrazione dei denti, inventò i termini "Par condicio" e "Accipigna", e non nominò neppure un senatore a vita perché i cinque candidati che piacevano a lui (John Holmes, Gesù, Pietro Aretino, Tinto Brass e Bettino Craxi) erano o morti o troppo indaffarati.
Al termine del mandato si incatenò alla poltrona rifiutando di cedere il titolo di presidente a Carlo Azeglio Ciampi. Quest'ultimo la prese bene: aprì la finestra e gettò poltrona e occupante di sotto.
Il pvemio
[[File:Scalfaro Poltrona.gif|280px|thumb|Niente e nessuno riesce a dividere Oscar dalla sua poltrona. Neppure la diarrea.]]
Il premio Oscar Luigi Scalfaro ® è un importante riconoscimento italiano che viene assegnato annualmente al politico democristiano che nel corso del suo mandato è riuscito a mettersi maggiormente in luce nei campi del perbenismo interessato, degli intrallazzi sottobanco, delle promesse elettorali non rispettate e in generale di quella complessa e raffinata arte che va sotto il nome generico di "magna magna".
L'ambito premio consiste nella consegna di una statuetta placcata d'oro raffigurante una metastasi in stadio avanzato e nell'assegnazione di una lauta pensione da senatore a vita [1].
La giuria che assegna il premio Oscar è composta prevalentemente da beghine ottuagenarie e prelati bavosi, e osserva con scrupolo una serie di dettami e regole che si rifanno alla più pura tradizione cattolico-baciapilistica.
Per accaparrarsi l'ambita statuetta e relativo assegno bisogna infatti avere le seguenti caratteristiche:
- Indossare con fierezza la spilla di Azione Cattolica. Questo prezioso segno di riconoscimento non va mai tolto, neppure sotto la doccia, quando si va a dormire o quando ci si concede una vacanza a Sharm El Sheikh usando i soldi dei contribuenti.
- Lanciarsi in accorati peana che esaltano il valore della famiglia, e allo stesso tempo divorziare e risposarsi ogni due giorni o, in alternativa, avere un'amante in ogni capoluogo di provincia italiano.
- Invocare la censura preventiva per tutti quei film che contengono torpiloquio, sangue, scene di nudo, sesso, effusioni e qualsivoglia contatto fisico tra uomo e donna e tra uomo e uomo [2].
- Stare sempre e comunque in centro, assicurando però il proprio appoggio incondizionato alla destra quando Berlusconi è al governo, e alla sinistra quando il consenso del Cavaliere inizia a vacillare.
- Gridare allo scandalo quando camminando per strada si incrociano donne che girano in minigonna o con la pancia scoperta. Particolarmente apprezzati dalla giuria sono quei candidati che riescono a far aprire un'interrogazione parlamentare per mettere fine a "una preoccupante decadenza di costumi e moralità, che inizia con l'abbigliamento sconveniente e conduce diritta all'ateismo, o peggio al comunismo".
Non stupisce quindi che le ultime diciassette edizioni del premio Oscar Luigi Scalfaro siano state vinte da Pier Ferdinando Casini, con l'unica eccezione del 2008 in cui l'onorevole Antonio de Poli riuscì a sbaragliare la concorrenza con una mossa a sorpresa: accusò il programma Art Attack di incitare i giovani a sniffare colla vinilica.
Voci covvelate
- Erre moscia
- Cadreghismo
- Giuseppe Saragat
- Giovanni Leone
- Sandro Pertini
- Francesco Cossiga
- Carlo Azeglio Ciampi
- Giorgio Napolitano
Cuviosità
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Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci? |
- Forse non tutti sanno che, quand'era ancora un magistrato ma già un moralista, chiese a un detenuto di confessare di aver avuto rapporti sessuali col diavolo in persona, prima di firmare la sua condanna a morte, l'ultima della storia italana.
Note
Collegamenti estevni
Ed ova un piccolo test fisiognomico
Quale tra i due pusillanimi qui sopra è il vero Oscar Luigi Scalfaro? Quello a sinistra Quello a destra Trentaquattro A questo sondaggio io non ci sto! Nessuno dei due, il vero Oscar Luigi Scalfaro è bello, giovane e abbronzato
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Cazzari in giacca e cravatta