Giovanni Goria

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Una foto di Giovanni Goria.
« Nel decennale della sua prematura scomparsa è vivo in me il ricordo di un giovane determinato, ma insieme riservato e schivo. Di lui ho personalmente apprezzato in molte occasioni, lo spiccato senso pratico, la capacita' di andare al cuore dei problemi e l'attitudine a spiegare con grande chiarezza anche le questioni più complesse. Per queste doti, unite ad una passione politica costantemente ispirata da forti e tenaci ragioni ideali egli ha saputo conquistare una meritata autorevolezza. Grazie Dan-Ola Eckerman. »
(Carlo Azeglio Ciampi a proposito di Giovanni Goria.)
« Ecco! Dopo cani e porci, un porcospino ci mancava proprio. »
(Commento di un'italiano di ieri alla nomina di Goria al Presidente del Consiglio.)
« Ma Goria non è quello che presenta le trasmissioni sportive su Rai 1? »
(Commento di un'italiano di oggi a proposito di Giovanni Goria.)
« ? »
(Commento di un italiano di domani su Giovanni Goria.)
« Chi non vota il Goria o è un ladro o è una spia! »
(Slogan della campagna elettorale di Goria.)

Giovanni Giuseppe Gennaro Gionny Goria (Asti, 30 luglio 1943Asti, 21 maggio 1994) è stato un trascurabilissimo politico italiano, il cui unico merito fu quello di essere stato il più giovane Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana, ma poi è arrivato il rottamatore Matteo Renzie che gli ha scippato il record facendolo finire nel dimenticatoio; non che prima la gente se lo ricordasse di più, sia chiaro.

Biografia

Giovanni Goria era niente di più e niente di meno che un banale laureato in economia e commercio, come ce ne sono tanti oggi giorno; ma ai suoi tempi (parliamo degli anni '60) le possibilità di ottenere un lavoro con una laurea erano decisamente più alte rispetto ad oggi. Ma Goria non era uno che aveva troppa voglia di lavorare, ragione per cui decise di intraprendere la "via più facile" per guadagnarsi da vivere, entrando in politica, più precisamente nella Democrazia Cristiana, un partito che era solito prendere tra le sue fila cani, porci ed altri animali provenienti da ogni estrazione sociale possibile e immaginabile, solamente per togliere risorse umane al PCI.

Venne eletto alla Camera dei deputati per la prima volta nel 1976, riuscendo a recepire un cospicuo stipendio senza muovere una paglia fino al 1981, quando il Presidente del Consiglio Giovanni Spadolini, lo nomina sottosegretario al Bilancio, obbligandolo a lavorare. Il motivo di tale scelta è del tutto casuale, sostanzialmente Spadolini non sapendo che metterci, scelse la prima persona che gli capitò sotto gli occhi, guarda caso proprio Goria. Ma il parlamentare non apprezzò molto la nomina e ancora meno il fatto di dover spendere energie per leggere e firmare dei documenti, motivo per cui diede rapidamente le dimissioni ritornando a fare il banale parlamentare.

Altre attività ministeriali

Giovanni Goria mentre si spaccia per Andrea Bocelli.

Dopo questa prima fortuita esperienza amministrativa, Giovanni Goria venne rapidamente notato da molti altri politici; in vero però, quello che colpiva le persone non erano le capacità politiche del soggetto, quanto il suo curioso aspetto fisico: presentava una faccia da sfatto e un'incolta barbaccia tipica del comunista ribelle medio, fatto insolito per un fervente democristiano, ma gli diede la possibilità di ricoprire cariche ministeriali in vari governi:

L'elezione a Presidente del Consiglio

In pratica l'allora segretario della DC Ciriaco De Mita voleva diventare Presidente del Consiglio, ma lui e la sua cricca avellinese non stavano troppo simpatici né al Parlamento, né all'antimafia, ragione per cui dovette ricorrere ad uno stratagemma per potersi posare sull'ambito seggiolone: convincere i vertici della DC a presentare alle elezioni un perfetto uomo di paglia da far cadere alla prima occasione per potergli scippare la poltrona. L'uomo in questione fu proprio Giovanni Goria, che venne eletto dagli italiani solamente perché dopo il disastroso governo Craxi credevano ancora che i politici della DC fossero persone oneste e meritevoli di fiducia. Naturalmente il governo Goria fece la fine voluta da De Mita, non riuscendo a durare neanche un anno e senza nemmeno realizzare alcunché di rimembrabile.

Altri incarichi e morte

Dopo la penosa figuraccia che rimediò come capo del governo, Goria decise di sparire per un pochetto di tempo dalle scena politica italiana, andando a far nulla nel Parlamento Europeo, in seguito venne nominato Ministro dell'Agricoltura e della Forestale da Andreotti, ma anche in questo caso si trattava di mettere uno a caso a ricoprire le poltrone vacanti. Durante questa sua parentesi come ministro, Goria dovette sbrigare la faccenda della Federconsorzi, la quale andò in fallimento in seguito ad alcune manovre clientelari mal riuscite, che Goria affrontò commissariando tutto, scaricando le responsabilità su qualcun altro, onde potersene andare vacanza tranquillo. Egli non si rese conto che quell'evento era l'avvisaglia di quello che sarebbe stato il terremoto chiamato Mani Pulite, che lo travolse in modo disumano proprio mentre stava facendo una torre con le monete da 100 Lire una sopra l'altra nel suo ufficio di Ministro delle Finanze durante il Governo Amato. Goria accolse la questione con sorpresa e disappunto: stava per battere il suo record come costruttore di torri di monete, ma l'arrivo dell'avviso di garanzia gli fece cadere tutti i soldi per terra. In seguito venne indagato dalla procura per vari reati quali corruzione, riciclaggio e via dicendo, ma per sua fortuna ci pensò un tumore ai polmoni a salvarlo dal processo. In seguito la magistratura giacobina e politicizzata lo prosciolse da ogni accusa, con la motivazione che la morte è assimilabile ad un legittimo impedimento; e grazie al cazzo!

Motivi per cui vale la pena ricordarsi di Giovanni Goria

Aveva la barba...
Aveva la barba...

Curiosità

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Preceduto da:
Fanfara

Presidente del consiglio
e ministro senza portafoglio (che gli hanno rubato) per gli Interventi straordinari nel Mezzogiorno e Mezzanotte
1987 - 1988
Succeduto da:
Re Mita