Mariastella Gelmini

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Il modello Gelminatrix T9000 mentre stupisce gli studenti con effetti speciali.

Mariastella Gelmini (1973 - prima possibile) è (forse) un'esponente di primo piano di quella branca della pedagogia italiana chiamata bigottismo, nota per le sue radicali[1] idee illuministe e per il fatto di aver ricoperto la carica di Ministro dell'Istruzione dal maggio del 2008 all'ottobre dello stesso anno.

I vertici di CL, del MOIGE e di Confindustria, nonché tutta l'Italia sana e operosa, conserveranno per sempre il ricordo della donna che ha duramente lottato affinché anche i meno abbienti potessero avere un'istruzione all'altezza degli standard cileni.
Poco dopo il martirio che la vedrà linciata da facinorosi estremisti armati di molotov, sarà con ogni probabilità proclamata beata da Papa Pene Eretto XXX.

Biografia

Lo stemma del dicastero con deleghe alla militarizzazione scolastica e all'analfabetizzazione.

Mariastella Gelmini nasce a Frigida, frazione di Brama Val Menga (provincia di Brescia) e viene immediatamente portata innanzi alla fonte battesimale per essere iscritta a Forza Italia. Avvertiti dal parroco che i tempi erano prematuri, i genitori decidono di rinviare l'educazione (e il battesimo) della figlia fino ai primi anni '90, quando l'avvento dell'unto dal Signore permetterà all'ormai ventenne (e tuttora zitella) Mariastella di aprire finalmente un Forza Italia funclub, e di indossare esclusivamente tailleur (parola di cui tra l'altro ignora il significato) a tutte le ore del giorno e della notte.

Gli anni della formazione

La Gelmini trascorre l'adolescenza presso la scuola Suore Scofanate di Brama Val Menga, dove in 5 anni consegue il diploma di scuola media-superiore, seguita da tre suore di sostegno (spirituale):

  • Suor Crocifissa: sado-masochista maniaco-compulsiva, che insegnava auto-flagellazione e bigottismo.
  • Suor Boccadirosa: insegnava lingua latina e senso di colpa.
  • Suor Cilicia: molestatrice del Santo Uffizio.

Nonostante l'esperienza con le tre suore di sostegno, che le provocherà un trauma permanente con una profonda repulsione verso qualsiasi pratica con tre maestri, supera brillantemente l'esame finale, e senza essere mai stata rimandata.

Non avendo niente da fare nella sua sede di FI ancora fresca di intonaco, decide di ingannare il tempo iscrivendosi all'Università degli Stu(pi)di di Brescia nella facoltà di Scienze Bigotte dove, dopo 5 anni e nonostante la raccomandazione di Silvio Berlusconi, non passa un esame manco a piangere sui ceci.

Da Brescia, allora, si trasferisce a Reggio Gomorra, dove trovare qualcuno che riconosca le sue capacità nascoste[2]. Neanche a dirlo si becca un bel 30 e lode, dopodiché ritorna a Frigida per esercitare la professione. Si vanterà poi pubblicamente[3] di essere andata al sud perché lì gli esami sarebbero più facili, ma nessuno le crederà.

Vita politica

Mariastalla durante la presentazione ufficiale della squola trial.

Nel 2000 prende la guida del consiglio comunale di Deretano del Garda, dal quale si congederà con onore dopo soli due anni, quando il Sindaco si accorse che Mariastalla non sapeva la tabellina del 2, per proseguire la carriera politica.

Fortunatamente per lei, alle elezioni politiche del 2008 Silvio Berlusconi vince a sorpresa nonostante i sondaggi dessero in schiacciante vantaggio gli avversari del PD guidato da Walter Veltroni.

Avendo negli anni mantenuto costanti i rapporti personali e orali con Silvio Berlusconi, questi la caverà fuori dal buco triste e desolato che era ormai diventato il suo club per riservarle un posto da ministra all'istruzione con il preciso compito di firmare[4] qualunque scartoffia le avessero messo davanti, soprattutto quelle con su scritto "Tagli alla scuola pubblica".

La nomina a ministro della pubblica (d)istruzione

Berlusconi assegna il dicastero dell'istruzione alla giovane Mariastalla a ragion veduta, vista la sua pedofilia e la sua profonda conoscenza delle scuole del nord, dove ha scaldato parecchie sedie, e del sud, dove ha unto molte ruote. Con questa notevole erudizione in ambito didattico, la Gelmini prosegue il lavoro del precedente ministro con responsabilità e fermezza, attirando a sé la simpatia di molti amici della libertà pronti al suo comando a invadere la scuola rendendola più democratica.
Si disse allora che la riforma più importante che avesse fatto era quella di aver cambiato i gabinetti turchi con vasi caucasici. Indignata da tale voce, "Mary Star" decise di fare le cose in grande. Nacque così la Grande Soluzione Finale all'annoso problema dell'istruzione. Nel senso che è l'istruzione ad essere un problema.

Le riforme in programma

   La stessa cosa ma di più: Riforma del sistema universitario.
Mariastalla mentre spiega ai ragazzi il decreto del maestro unico. "Studiare? A che serve, quando c'è Mediaset?"
  • Adottare il maestro unico nelle classi delle elementari, che tanto spiegare le cose a una classe di 20 bambini più somari di un branco di somari, viziati e con dei genitori convinti di avere un piccolo Einstein in casa è facile e chiunque ci riuscirebbe.
  • Insegnare a Bossi l'italiano.
  • Aggiornare i programmi di scienze fermi dal '68 all'evoluzionismo per aprirsi a più innovative teorie, quali il creazionismo e l'ignorantesimo.
  • Adottare il grembiulino per le elementari, la marinaretta alle medie, la tonaca e il cilicio alle superiori.
  • Ripristinare il voto in condotta agli alunni più vivaci, da integrare al casellario giudiziale dei futuri delinquenti.
  • Razionalizzare la spesa nelle scuole del sud, sostituendo gli insegnanti con videoregistratori e cassette di Voyager.
  • Rifondazione dei Giovani Balilla, degli Avanguardisti e dei Figli della lupa.
  • Introduzione tra le figure di riferimento di Licio Gelli e Lupo Lucio.
  • Ridurre l'eccesso di ricerca (circa il 12% del PIL) esportando 4 ricercatori su 5, liberandoci quindi dei meno bravi e tenendo solo quelli strettamente indispensabili. Gli eventuali ricercatori privi di ingaggio all'estero potranno essere riqualificati nel campo del Frying Management & Customer Attending.
  • Per lo stesso motivo, dirottare il tesoretto che ingolfa le casse del ministero dell'istruzione verso priorità più stringenti.
Mariastalla (a sinistra) durante una colazione di lavoro con la collega Mara Carfagna.
Il Ministro della Pubblica Istruzione dimostra l'importanza della punteggiatura.
Il Ministro della Pubblica Istruzione dimostra l'importanza della punteggiatura.

Dove sta la battuta, direte voi? Ma sciocchini, non c'è! E come potevamo noi cantare qualcosa sulla riforma Gelmini che fosse più divertente della realtà stessa?

Ma insomma, non vi sentite ilari di fronte a tante idee innovative? Non percepite già il futuro glorioso di tanti bambini, che potranno godere di un'ottima educazione?
Sì, vabbeh, lo ammetto alcuni punti sono inventati. No, sciocco, non è quello del taglio ai ricercatori... No, non è quello del maestro unico, è quello di Lupo Lucio! Come? Non ci credi? Eppure è proprio così, goditi l'intelligenza superiore di codesta riforma e spassatela con il Gelmini Star Mary Show!!

Infastidita dalle numerose[5] proteste, la Gelmini ha risposto con grande intelligenza:

« Chiunque dica o pensi qualcosa di diverso da me è perché è un estremista di sinistra, io ho ragione. Ora e sempre. »
(Mariastella Gelmini)

La Gelmini è così convinta delle sue affermazioni, ma così convinta, che ogni volta che c'è una possibile contestazione a un suo incontro, non ci va.

La squola trial

Amatissima anche su Wikipedia.

Per favorire la crescita dei bambini Italiani, il MOIGE, famoso organo che rappresenta tutti i genitori italiani, sempre pronto al dialogo, neutrale e costantemente aperto a eliminare senza preavviso anime e manga senza mai discutere riguardo ai propri metodi e obiettivi, ha aiutato Mariastalla a concepire qualcosa di ancora più vicino ai suoi aurei e condivisibili principi di democrazia e dialogo.

Se un genitore, messo di fronte a una scuola pubblica che cade a pezzi e con poco personale che non riesce a stare dietro agli alunni, sarà indeciso se scegliere la scuola privata o la pubblica, lo stato gli verrà incontro permettendogli di provare la versione 2.0 della scuola pubblica, la cosiddetta scuola trial.

Il meccanismo è elementare: il bambino va a scuola, gratis (come dovrebbe essere, ma non per la Gelmini), e riceve un servizio di qualità: ha diversi insegnanti specializzati nelle rispettive materie, ha una mensa decente, la scuola non gli cade in testa per mancanza di fondi per la ristrutturazione, e in questi 30 giorni apprende gratuitamente (Ahaha, gratis! Assurdo, vero?) tutte le consonanti.

Una classe elementare dopo la riforma Gelmini.

Quand'ecco che, allo scadere del periodo trial di 30 giorni, la Gelmini si presenterà dai genitori, e gli dirà:

« Vi è piaciuta la scuola pubblica? Volete fargli imparare anche le vocali? Ma che esigenti che siete! Bene, ora tagliamo i fondi, avrete un maestro solo che non riuscirà a stare dietro a 20 bambini (gli immigrati ovviamente non avranno mica il maestro di sostegno, li metteremo tra di loro così capiranno tutto) e la scuola cadrà a pezzi perché ristrutturarla costa e noi preferiamo finanziare il digitale terrestre. Potete fare due scelte: o lo mandate in una scuola privata, dalle suore, dove pagando un occhio della testa avrà l'educazione che avrebbe potuto avere gratuitamente alla statale se l'avessimo finanziata come prima, e magari un bell'indottrinamento religioso, oppure lo lasciate alla scuola pubblica, dove, se non gli crollerà prima in testa, uscirà ignorante e potrà fare al massimo il lavavetri. Cosa scegliete? »
(Mariastella Gelmini)

Insomma, un bel miglioramento! Basta con tutti questi bambini figli di immigrati o di persone povere che con la scuola pubblica pensano di poter fare un bel lavoro solo perché sono bravi! Ma insomma, dove siamo? Mica uno può, solo perché è bravo, pensare seriamente di cambiare status sociale rispetto alla sua famiglia, facendo un lavoro migliore, eh!

E poi magari a discapito di un povero figlio di avvocati che solo perché, povera stella, è stupido come una campana e ozioso rischia di non ricevere un'istruzione.

Poverini, bisogna aiutare questi poveri uomini che si possono permettere la privata, ed evitare che i figli di immigrati o di persone meno abbienti si illudano di poter studiare...ahahahah... un figlio di operai... che studia insieme ai figli dei dentisti! Che simpatica, Maria Star. Sì, come un cactus nel culo.

Mariastella Gelmini e i finti tagli

La reazione di uno studente alla riforma Tremonti Gelmini.
« È un passo avanti, questa è la scuola delle 5 I: Inglese, Informatica, Innovazione e Incredibile Inculata »
(La Gelmini spiega le innovazioni rispetto al piano della Moratti)

Da tempo, numerosi comunisti facinorosi l'accusavano, ingiustamente di aver abbassato i fondi destinati alla scuola. Ovviamente questa accusa, subito smentita dai corretti, imparziali e democratici telegiornali italiani, non ha alcun fondamento.

Citiamo per esempio, un pezzo della riforma ufficiale, disponibile sul sito della Camera, che mostra come questa sia ovviamente una falsità sesquipedale.

« 1. Per la realizzazione delle opere e delle attività connesse allo svolgimento del grande evento EXPO Milano 2015 in attuazione dell'adempimento degli obblighi internazionali assunti dal governo italiano nei confronti del Bureau International des Expositions (BIE) è autorizzata la spesa di 30 milioni di euro per l'anno 2009, 45 milioni di euro per l'anno 2010, 59 milioni di euro per l'anno 2011, 223 milioni di euro per l'anno 2012, 564 milioni di euro per l'anno 2013, 445 milioni di euro per l'anno 2014 e 120 milioni di euro per l'anno 2015. »
(articolo 14 della legge 133/2008)
L'originale editor di bilanci scolastici denominato "Tremonti-MOIGE '08".
« 6. [...]devono derivare per il bilancio dello Stato economie lorde di spesa, non inferiori a 456 milioni di euro per l'anno 2009, a 1.650 milioni di euro per l'anno 2010, a 2.538 milioni di euro per l'anno 2011 e a 3.188 milioni di euro a decorrere dall'anno 2012. »
(articolo 64 della legge 133/2008)

Queste frasi sono state interpretate dai sinistroidi radical-chic come dei tagli... ahahaha... ma va, mica ci avete creduto?

Ovviamente queste cifre si riferiscono al gioco del monopoli, mica alla scuola vera, altrimenti sarebbe una tragedia no?

E poi i faziosi studenti fannulloni arrivano a parlare di licenziamenti, quando non si licenzia nessuno:

« In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere non può eccedere, per ciascun anno, il 20 per cento delle unità cessate nell'anno precedente. »
(articolo 66 punto 7)

Ovviamente questa era una frase allegorica, come la Bibbia, ma quegli idioti della sinistra l'hanno interpretata alla lettera. D'altronde, se così fosse, dopo n generazioni lavorative ci troveremmo con docenti rispetto a prima, ossia dopo 3 generazioni ogni 125 professori ne rimarrebbe uno, il che è ovviamente impossibile. Vai, Mariastella, fai vedere chi sei a quei facinorosi, sei tutti noi! Ma anche no.

L'Onda

La Gelmini è quella che è. Ma se, tra quelli che la attaccano, c'è gente che scrive in questo modo, vuol proprio dire che l'intero paese non ha più speranze! E vuol dire anche che la missione della Gelmini è ormai compiuta. #Brava, brava, Mariastella, ♪che riforme sai far tu...#
   La stessa cosa ma di più: onda studentesca.
La firma di Mariastalla in calce al decreto di riforma della scuola e dell'Università.

Così come fu per l'occupazione austriaca, per l'occupazione nazista, per gli accordi sulla Globalizzazione e per tante altre decisioni sagge (per quanto impopolari), volute da una cricca di governanti per il bene di intere popolazioni, anche la Riforma Gelmini, inevitabilmente, ha dato vita ad un movimento di massa, composto da persone di varie categorie professionali e non (insegnanti, ricercatori, studenti, studenti, studenti e studenti, ma anche studenti), che si oppone alla riforma in questione e, come movimento, si prefigge lo scopo di sfasciare tutto muovere dal basso idee di controriforma, atte non solo ad annullare i risultati che sarebbero determinati dalla superbia cieca e sorda di chi si mette a riformare senza conoscere le realtà che va a riformare, ma anche a proporre soluzioni alternative ai problemi da sempre irrisolti (primo fra tutti, l'esistenza di persone come Claudia, autrice della perla letteraria mostrata in testa al paragrafo), che la riforma in questione nemmeno contempla. Tale movimento umano, scatenato dall'opposizione alla riforma Gelmini, è stato da qualcuno denominato "l'Onda".

Curiosità

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Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

Per sopportare i marasmi intestinali provocati dalla sua attività come Ministro, Mariastella consiglia Enterogelmini. Solo in farmacia.
Un alunno ribelle fa notare quanto sia negativo sulla cultura l'intervento della Gelmini.
  • È vittima di un rituale di magia nera che sta attirando contro di lei l'odio di tutti gli studenti e professori improvvisamente resi insensibili al suo (presunto, perché adesso lo sono anch'io) fascino. In anteprima vi informiamo che nelle prossime puntate il suo tentativo di controllo dittatoriale della scuola si concluderà tragicamente con un nuovo '68 e con la sua decapitazione per decreto straordinario del Comitato di Salute Scolastica.
  • La Gelmini per i primi 3 anni a scuola non poteva copiare visto che non sapeva leggere.
  • La Gelmini a scuola copiava.
  • La Gelmini a scuola copiava sbagliato.
  • La Gelmini dopo 5 anni di elementari non sapeva ancora copiare.
  • Nella sua cameretta ha il poster di Gentile (il filosofo, mica il calciatore) e una copia di Cuore (di De Amicis) sul comò.
  • La Gelmini non è sposata, si pensa a una relazione seria però con Wladimiro Tallini, il coglione delle suonerie.
  • Le docenti pensano di lei che sia più intelligente un cartellone pubblicitario della Knorr.
  • Dati statistici confermano come il suo cognome sia tra i più ridicoli della storia dei ministri, secondo solo all'onorevole Felice Mastronzo (a pari merito con Italo Bocchino).
  • Dopo aver criticato le scuole del sud Italia, perché secondo lei sono "troppo facili" e "trascinano in basso la qualità della scuola italiana"[6], Mariastellina Gelmini ha azzeccato una figura di merda storica quando si è scoperto che per passare l'esame da avvocato era andata apposta a Reggio Calabria.[7] A sua discolpa bisogna però dire che Mariastella Gelmini non sapeva che Reggio Calabria fosse al sud (non lo sa neanche ora, a dire il vero, crede che sia un verbo composto).
  • Con le dimissioni di Berlusconi, anche la Gelmini ha dovuto lasciare il suo ministero: all'offerta dell'uscire di chiamarle un taxi ha risposto "No grazie, prenderò il tunnel Cern-Gran Sasso, così faccio prima".

Note

Voci correlate

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