Antonio Bassolino

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« Popolo di Campania, forza, jamm!!

Sta arrivanno Totonno a' Fetamma!
Popolo di Campania, che bellezza!
Sta arrivanno o' rre da munnezza!!
Popolo di Campania, che allegria!

Sta arrivanno o' rre da fetenzja! »
(Voce popolare su Antonio Bassolino)
« Lo stimo molto, mi ha dato una casa quando in altre città mi volevano mettere al rogo »
(Sacchetto dell'immondizia su Antonio Bassolino)
« "Passo dopo passo" s'è fottuto tutto l'incasso. »
(Altra voce popolare su Bassolino)

Biografia

Antonio Bassolino, affettuosamente chiamato dai napoletani Totonno a' Fetamma, con la fascia da Sindaco. In seguito ha sostituito la fascia con il fascio.

Antonio Bassolino, conosciuto anche come Totonno a' Fetamma è uno stimato politico italiano, noto per aver fatto poco, ma per essere comunque riuscito a farlo male.
È un uomo tutto d'un pezzo che si è fatto da solo ma si è fatto male.

Compiuti gli studi alla Scuola Europea Antibalbuzie, si diploma con il minimo dei voti a 50 anni e grazie alla raccomandazione di sua zia, entra in politica prima come funzionario del PCI, poi come sindaco di Napoli, organizzando il ben noto "Rinascimento napoletano", un'iniziativa anacronistica in cui tutti i cittadini napoletani dovevano vestirsi e uscire per strada con abiti rinascimentali. Visto il successo di questa improbabile rivisitazione storica Bassolino fu poi candidato come presidente della Campania.

Da giovanissimo conosce Rosa Russo Jervolino, fondatrice dell'omonimo Istituto Jervolino. Totonno rimane affascinato dalla sua voce da castrato e la propone come sindaco di Napoli facendo conquistare l'amministrazione di una città così difficile ad una donna che a stento riesce a lavarsi i denti da sola.

Intanto i due compari iniziano a sottovalutare il problema immondizia perché effettivemente le idee del governatore in materia di rifiuti non sono molto esatte (l'immondizia? Se l'assorbirà il terreno, vedrete!). E così, "passo dopo passo" la munnezza partenopea si accumula e in poco tempo forma la più grande opera umana visibile dallo spazio assieme alla Grande Muraglia cinese. Nel tentativo di trasformare l'emergenza in un evento positivo Bassolino e Rosetta creano a Napoli il più grande museo a cielo aperto del settore, dando il via a manifestazioni culturali di prim'ordine come il celebre Maggio degli Escrementi.

Nel frattempo Antonio sposa le senatrice dei DS Annamaria Carloni, figlia di una nota famiglia di approssimatori di chiara fama, tanto chiara da aver dato origine al modo di dire "fare le cose alla Carloni".
Al fianco di Annamaria, Bassolino si crea una famiglia salda e unita e con loro coltiva l'amore per Napoli e per la Regione tutta, con una predilezione particolare per gli arredi della sede. Soprattutto per le poltrone, per le quali i Bassolino nutrono una grande passione centenaria.

Antonio Bassolino, uomo buono oltre i limiti dell'immaginazione, si dedica a opere di carità e non tiene nulla per sè, tanto che i giudici, incaricati di porre freno a tanta prodigalità, restano sbigottiti quando scoprono che l'amato presidente della Regione Campania è un nullatenente con un passato da nullasergente.
Di fronte a ciò avviano iniziano le pratiche per la beatificazione e la Chiesa li appoggia appieno dando a Bassolino il titolo di Sant'Antonio da Afragola, protettore dei balbuzienti.
L'iconografia del santo lo ritrae umile, vestito solo di un sacco di immondizia, seduto saldamente su una poltrona e con in mano il porco di Sant'Antonio Abate, che somiglia alla Jervolino in un modo preoccupante.

Sant'Antonio Bassolino da Afragola fa più miracoli di San Gennaro e ogni giorno (non solo il 19 settembre) trasforma l'immondizia in profumatissimo percolato o in taumaturgica diossina.
Il corpo ancora vivo di Sant'Antonio da Afragola si è venerato a lungo presso la sede della Regione Campania ove era inchiodato alla sua poltrona, mentre migliaia di fedeli intonavano canti e cori dalla strada. Un altro santuario si trova a New York ed è noto per il suo sfarzo, mentre un terzo è a Posillipo ed è il più bello di tutti poiché arricchito di straordinarie opere d'arte. Il santuario di Posilipo è però privato e non visitabile.
Spesso, per miracolo, Antonio Bassolino appare in tv con la sua aureola luminosa e racconta di tanti altri suoi adepti che lo hanno aiutato nella sua missione di inondare la Campania di immondizia. Ma per modestia non fa i nomi dei suoi apostoli. Il merito è tutto suo.

Una profezia di mago Veltron da Roma ha predetto che il corpo del Santo si disintegrerà nel 2012 ma a quel tempo Sua Santità della Monnezza sarà forse venerato anche in Europa, forse a Bruxelles.

I Bassolino's boys

Tra le varie tirannie che affliggono il mondo il regime campano comandato da Antonio Bassolino, detto oramai popolarmente Totonno a' Fetamma, si è contraddistinto per essere stato uno dei più malaccorti, oltre a uno di quelli che emanava gli odori più sgradevoli.

La vera grande idea del governatore è stata tuttavia quella di essersi fidato di gente che conosce la politica come Luca Giurato conosce i congiuntivi:

  • Andrea Cozzolino, detto o' piennolo e' Bassolino: frutto di una notte d'amore della madre con una palla da bowling, da cui ha ereditato anche il Q.I., Andrea Cozzolino non sa distinguere la politica da una ringhiera, ma da anni prova ad improvvisare sperando di riuscire a fare qualcosa di buono per la legge dei grandi numeri. L'arroganza e la saccenza con cui maschera la sua mediocrità politica rincuora tutte le giovani leve che vogliono fare politica. Bassolino è meglio di Re Mida: nobilita anche gli stronzi.
  • Rosa Russo Jervolino: la donna con la voce più sexy del pianeta. Sembra sempre che sia sindaco di Napoli solo perché qualcuno ce l'ha messa. A giudicare dal suo operato impeccabile il suo piano per risanare la città si può sintetizzare in 6 parole: speramm' cà San Gennar' c' fà à grazia.
  • Antonio Amato (fratello di Giuliano Amato)
  • Costantino (a)Boffa
  • L'oncologo-raccomandatore Giuseppe Petrella
  • Massimo Paolucci: famosissimo per avere la stessa altezza di Silvio Berlusconi,
  • Annamaria Carloni: sua moglie (erede del S.Carlino, un teatro di pupi).
  • Maria Fortuna Incostante: come dice stesso il nome, dei cui meriti nessuno ha mai saputo nulla.
  • Teresa Armato: una shop-girl di cui i napoletani continuano a domandarsi: chicazz'è?!
  • Antonio Marciano:, originario di Marcianise,
  • Tonino Borriello: famoso per avere perso una gara d'intelligenza con una capra, ecc.

Lo spettacolo riuscì benissimo: ebbe un grande successo, ad esempio, la costruzione di una montagna di sale con teschi in Piazza del Plebiscito, la serra di piante grasse di Richard Serra e il recital di Gigi D'Alessio, da Bassolino nominato rappresentante della canzone napoletana per morte improvvisa di tutti rappresentanti più bravi di lui.

Inoltre lo stesso fu nominato Commissario Straordinario alla Monnezza, in modo da favorire le importazioni della monnezza dalle altre regioni tramiter alcuni "amici" che disponevano di vecchi camion e che nottetempo arricchivano la Regione di nuova spazzatura.

Di tanto in tanto il Bassolo ha l'idea geniale: organizzare la cosiddetta notte bianca, una festa notturna che possa contrastare con le mattinate dominate dal nero dei sacchetti.

L'unico cruccio del Bassolo era costituiro dal fatto che, lentamente, i suoi amici (quelli con i vecchi camions) stavano saturando tutta la Regione di spazzatura, sia campana che d'importazione, e non si sapeva più dove metterla. Inoltre, per pagare i servigi degli "amici" Bassolino era costretto, con rammarico, ad aumentare continuamente le tasse sulla spazzatura; però accadeva che quanto più aumentavano le tasse, tanto più aumentava la spazzatura. Finalmente, però il Bassolo raggiunse l'obiettivo finale: saturare tutta la Campania, non escluso neppure i giardinetti pubblici.
Fu indetta allora una grande festa che, a imitazione di quella di S.Antonio, prevedeva dei roghi davanti a ogni palazzo (fatta eccezione per quelli di Bassolino e della Jervolo, per modestia), e al canto delle musiche di Gigi D'Alessio, furono accesi i fuochi che, si prevede, dureranno almeno 20 anni. Pare che i cittadini campani vogliano dare un meritato riconoscimento al Bassolo, ma non si sa ancora che cosa; su questo argomento è stato indetto un referendum i cui primi risultati sono riportati in fondo a questa pagina.

Referendum sul Premio di Riconoscenza ad Antonio Bassolino dai cittadini della Campania

Ecco le proposte di premio sin qui pervenute:

  • un sacchetto della spazzatura con dentro la sua uallera.
  • un monumento alto 50 metri da porre in Piazza del Plebiscito in smalto rigorosamente bianco con le effige di Bassolino & compagni.
  • una notte d'amore con Bondi (munnezza per munnezza)
  • una nuova cufecchia con Silvio Berlusconi (l'ennesima, dopo i termobruciatori)
  • una gigantografia della Jervolino nuda e con la patata rasata a zero.
  • un quadro classico rappresentante San Giuda Iscariota
  • trenta danari
  • un rutto a caverna
  • un concerto di Mariottide e Billy Ballo
  • 2,40 metri di corda
  • una coppia di avvoltoi
  • un soggiorno in discarica
  • un "pallone di Maradona" con la miccia molto corta
  • una cartolina raffigurante una strada ripiena di monnezza con su scritto "Saluti da Napoli".

Intervista su Antonio Bassolino col filosofo napoletano Peppeniello Croce

Peppeniello Croce, filosofo, epistemologo, idraulico nonchè pronipote di Benedetto Croce ha scritto di recente il saggio L'era da Fetamma, una analisi dell'era Bassolino.

- Domanda: “Prof. Croce, in sintesi come definirebbe l'era di Bassolino”
- Risposta: Na' fetamma!”
- Domanda: “Ed il contenuto innovativo della sua azione di governo della Campania?”
- Risposta: Na' fetamma!”
- Domanda: “Lei si riferisce al grave problema irrisolto dei rifiuti solidi urbani?”
- Risposta: “ O' frà, ma tu ce vulisse scassà a' uallera cu e' parole? Ca parlammo e' munnezza!
- Domanda: “E non è la stessa cosa?”
- Risposta: “Pare a lei! A' munnezza è una categoria della totalità dello spirito. Tutto diventa munnezza. Con Bassolino tutto è diventato munnezza, pure lui!”
- Domanda: “In che senso?”
- Risposta: “Nel senso della munnezza che arriva fino al terzo piano; una categoria ontologica afragolese. Bassolino ha accelerato l'entropia generale del pianeta. A munnezza ha cominciato a invadere l'Universo!”
- Domanda: “ Il concetto è difficile. Lo chiarisca per i nostri lettori.”
- Risposta: “Non è possibile. I lettori leggono, non annusano. Vede, caro amico, Kant diceva che l'esperienza è la madre della conoscenza. Se non hai esperienza di munnezza stagionata ti manca l'essenziale per capire la portata filosofica dell'era Bassolino. Leggere 'munnezza' non è sufficiente, bisogna annusarla, viverla e fare un censimento delle zoccole che ci dormono sopra.”
- Domanda: “Zoccole in senso figurato?”
- Risposta: “No no, che figurato! Si vedono zoccoloni che fanno le corse a ostacoli nella città che potresti fargli fare le Olimpiadi. 'E "scarrafune" di notte sono talmente tanti che ieri non mi hanno fatto dormire, si sono messi a parlare sotto al mio balcone. E col caldo è in arrivo pure l'aviazione, le mosche.”
- Domanda: “Come si uscirà da questa emergenza?”
- Risposta: “Ma quale emergenza? A munnezza oramai è paesaggio. Qui ci sono colline e montagne di munnezza che oramai si affacciano sul golfo di Napoli come promontori. Quello che emerge dall'emergenza permanente è munnezza permanente.”
- Domanda: “Ma secondo Lei professore, quale sarà il destino della città?”
- Risposta: Na' fetamma.
- Domanda: “E come sarà ricordato Bassolino dai posteri?”
- Risposta: Beh, direi come "Totonno a' Fetamma"

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