Giovanni Spadolini

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Giovanni Spadolini durante un discorso alla nazione.
« Non ci può essere Italia unita senza il fondamento di Garibaldi. La leggenda garibaldina è, in realtà, il solo filo nazionale della nostra storia moderna ed è solo grazie a lui se oggi siamo qui a festeggiarlo. »
(Spadolini alla Festa dell'Unità di Firenze mentre si strafoga di ravioli.)
« Sarà sotto l'egida dell'Asse invincibile, la nuova Europa del Diritto, della Giustizia, della Libertà e dell'Amore. L'Europa dell'avvenire, che è poi l'obiettivo di quel blocco di paesi che fa capo al patto tripartitito fra Italia, Germania e Giappone. »
(Giovanni Spadolini sempre alla Festa dell'Unità di Firenze, ubriaco dal mangiare, parla di cose che non centrano nulla tra loro.)
« Sì: il caso Prezzolini è stato uno dei più significativi della cultura contemporanea nel nostro Paese. Prezzolini ha incarnato una costante esigenza critica e scettica in un mondo di cultura sempre più tendente al conformismo e all'ortodossia, meglio ancora ai conformismi e alle ortodossie. »
(Giovanni Spadolini parla di Giuseppe Prezzolini sgranocchiando un pretzel.)
« Il male che mi affligge si chiama Italia. Questo paese ha tanti problemi e io sono qui senza poter far nulla. »
(Spadolini a proposito della sua obesità.)


Giovanni Spadolini detto "Agnolotto" (Firenze, 21 giugno 1925Roma, 4 agosto 1994) è stato un politico, storico e giornalista italiano, considerato da molti come uno dei più grandi statisti del dopoguerra, nonostante il suo aspetto richiamasse quello di un comune porchettaro da fiera paesana.

Biografia

Spadolini metre cerca di trattenere e azzannare Bettino Craxi.

Gioventù

Figlio di una casalinga e un pittore macchiaiolo (nel senso che quando imbiancava lavorava così male che rimanevano sempre delle macchie), i genitori, ignorando completamente le più banali regole della nutrizione neonatale, svezzarono il giovane Spadolini a suon di omogeneizzati alla porchetta e lambrusco mischiato col latte nel biberon. In poco tempo il futuro statista divenne un una piccola palletta di grasso semovente sempre pronta a mettersi nei guai, riconosciuta in tutti i quartieri di bassa lega di Firenze, tanto che venne adocchiato dai locali propagandisti del regime ed elevato quale perfetto esempio delle virtù che avrebbe dovuto avere un buon balilla: intrepido, pasciuto e perfettamente scemo.

Date le sue caratteristiche, l'infante Spadolini venne portato in giro per tutta Italia e impiegato per imbonire la popolazione incolta e ignorante con slogan del tipo:

« Guardate come sono ben nutriti i figli della lupa! »
« Avete mai visto un bimbo tanto in carne prima d'ora? E pensate che è figlio di un pittore incapace e di una casalinga lava cessi! »

Tutto questo al solo scopo di convincere la gente a mandare i loro figli ai vari campi estivi che il regime si prodigava ad organizzare per rincoglionire irreggimentare la popolazione fin dall'infanzia.

Adolescenza

La carriera da fenomeno da baraccone itinerante si prodigò sino al 1940 quando lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale fece cambiare priorità al regime, di conseguenza egli venne temporaneamente messo "da parte" in attesa di tempi migliori, ossia incatenato all'interno della cucina del ristorante in cui i vari leader fascisti erano soliti andare a mangiare. Quì venne impiegato come tritarifiuti organico: il suo scopo era quello di ingurgitare gli avanzi sbavati dei commensali; venne scarcerato nel 1944, non perché non andasse più bene per lo scopo, ma perché orami il regime era allo sbando e i vari leader invece che andare al ristorante preferivano andare a nascondersi da qualche parte.

Non sapendo cosa fare, ma volendo continuare a servire il regime, Spadolini si prodigò di mettere in moto i suoi neuroni e di mettersi a scrivere per il giornale di partito "Italia e civiltà" dove, nel numero del 15 febbraio 1944, lamentava che il fascismo avesse perso "a poco a poco la sua agilità e il suo dinamismo rivoluzionario, proprio mentre riaffioravano i rimasugli della massoneria, i rottami del liberalismo, i detriti del giudaismo". Naturalmente lui non aveva la più pallida idea di quale fosse il significato delle parole pronunciate, ma quando Israele divenne una nazione a tutti gli effetti e si dotò della bomba atomica, non ci mise molto a rivedere completamente qulle sue posizioni, arrivando anche a sostenere il neonato stato sionista con abbondanti leccate e iniezioni di danaro pubblico.

Durante la Resistenza aderì alla Repubblica Sociale Italiana, i suoi ex camerata lo accettarono tra le loro fila solamente perché nel caso avessero esaurito i viveri, avrebbero potuto contare su di lui come riserva di cibo straordinaria.

Il dopoguerra

Spadolini mentre si strafoga di coscio di maiale e Lambrusco alla festa degli alpini a San Miniato.

La carriera accademica

Scampato alla mattanza della seconda Guerra Mondiale, Spadolini cercò di ammazzare il tempo scrivendo e inviando a varie università e giornali lettere piene di parolacce e disegnini sconci; la sua identità venne però scoperta dal preside dell'Università di Firenze, in quanto Spadolini ebbe la brillante idea di apportare la sua firma a pié di pagina. Colpito dalle sue capacità, il preside decise di assumerlo come bidello, ma a causa di un qui pro quo con quelli dell'ufficio raccomandazioni, viene assunto come professore di storia. Nel corso della sua nuova carriera si impegnò a scrivere diversi saggi storici usando come fonti le avventure ambientate nel passato che leggeva su Topolino, continuando nel contempo la sua attività intellettuale disegnando sui muri dei bagni dell'università le solite storielle sporche piene di parolacce e immagini sconce.

La carriera giornalistica

Ottenuta una certa fama Spadolini venne notato da diversi capoccia di vari quotidiani nazionali, i quali volevano assumerlo in qualità di vignettista. Iniziò con Il Messaggero, dove ebbe anche modo di scrivere alcuni importanti articoli sulla preparazione della porchetta alla festa dell'unità; queste sue posizioni schiettamente di centro-sinistra lo fecero rimbalzare da una testata giornalistica all'altra, perché accortisi di che personaggio era, nessuno lo voleva più tra i piedi.

Finito a scrivere articoli per la pagina culinaria del Corriere dalla Sera, Indro Montanelli nel tentativo di buttarlo fuori dal mondo del giornalismo in maniera definitiva, decise di candidarlo al posto suo alla carica di senatore, contribuendo in questo modo al costante sfacelo della politica nazionale.

La carriera politica

Divenuto senatore del PRI, Spadolini venne nominato da Aldo Moro: primo ministro dotato di portafoglio dei Beni culturali e ambientali, prima questi due ministeri erano competenza del Ministero dell'Interno e quello della pubblica Istruzione, ma vennero scorporati per assecondare il cospicuo bisogno di poltrone e magna-magna che si era venuto a creare in quegli anni. Ovviamente Spadolini non fece nulla di rilevante come ministro, a parte mangiare come un suino ed aumentare ulteriormente di peso; nel 1979 venne nominato per pochi mesi Ministro della Pubblica Istruzione, lui naturalmente non sapendo di preciso quale fosse lo scopo di questo incarico si prodigo di "istruire" la cittadinanza sulla corretta preparazione della porchetta e dei panini con la mortazza.

Nel 1980 fu l'unico al mondo a sostenere che la Strage di Bologna era opera di Gheddafi; Spadolini non nascose mai troppo la sua antipatia per il mondo giudaico-islamico, egli infatti da buon estimatore di suini quel'era non poteva tollerare che qualcuno sotenesse che il maiale fosse cibo impuro, per tanto ogni volta che gli capitava l'occasione non faceva mai a meno di attaccare verbalmente i vari leader mediorientali che gli capitavano a tiro.

La carriera da Presidente del Consiglio

Il neo presidente del Consiglio Giovanni Spadolini al buffet del giuramento.

Nel 1981 a causa dell'ennesima crisi politica, il governo dell'onestissimo[citazione necessaria] Arnaldo Forlani venne a cedere; l'allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini ne aveva piene le balle di quella situazione e più in generale ne aveva piene le balle di quelli della DC, motivo per cui, decise per la prima volta nella storia dell'Italia repubblicana, di nominare a primo ministro un politico non democristiano. La nomina toccò proprio a Giovanni Spadolini, perché secondo Pertini, egli era troppo idiota per poter combinare dei guai seri alla nazione.

Durante il governo Spadolini scoppiò la famigerata "Lite delle comari", in cui due dei ministri del governo iniziarono a sputtanarsi vicendevolmente esattamente come farebbero due vecchie zitelle acide di un qualche paesello di campagna. L'imbarazzo all'interno dell'esecutivo fu tale che il Presidente del Consiglio fu obbligato ad eseguire un rimpasto di governo, che venne definito dai Radicali "una minestra riscaldata", ma Spadolini, dimostrando di essere uno che non capisce il senso dei discorsi, rassegnò le dimissioni dal suo incarico in sfregio alla definizione dei radicali affermando che:

« Con i miei rispettabili 130kg io non sono di certo uno che mangia minestrine come i malati in ospedale! »
(Tratto dalle dimissioni di Giovanni Spadolini, 1 dicembre 1982.)

In seguito tentò di nuovo la scalata a Palazzo Chigi nelle famigerate elezioni anticipate del 1983, in cui si rese celebre per il seguente discorso elettorale:

- Spadolini: Fantozzi come lei può vedere non sono stoicamente portato al digiuno, ma sono per una volta d'accordo con l'onorevole Pannella che è lei stoicamente condannato a digiunare, caro Fantozzi, limitando i consumi.”
- Fantozzi: “A-ancora di più?”
- Spadolini: “Certo! Vada a farsi praticare altri quattro-cinque buchi nella cintura, mentre io vado nella mia bella villa sopra Firenze e mi faccio un bel cotolettone panato, con p-patate fritte.”

La carriera da scalda poltrone

Spadolini e Andreotti ad una riunione del Parlamento europeo.

Dopo la ridicola esperienza da primo ministro, Spadolini venne nominato Ministro della Difesa nel governo Craxi, il motivo di tale scelta era dovuto al fatto che con la sua pancia Spadolini avrebbe potuto essere impiegato come muro di contenimento contro un'eventuale invasione straniera. Durante la crisi di Sigonella, in cui Usa e Italia rischiavano seriamente di prendersi a missilate a vicenda, Spadolini cercò di fare le scarpe a Craxi aprendo una crisi di governo, ma il Diabolik socialista ne uscì fuori inleso, di contro Spadolini venne punito dal premier col divieto di consumare più di una volta ogni portata alla mensa del parlamento; prima era solito consumare 10 volte ogni portata, caffè e ammazzacaffè inclusi.

Spadolini mentre cerca di mettere la faccia tra le tette della Carrà.

In seguito, nel 1987 venne nominato presidente del senato, ruolo che ricoprì ininterrottamente fino alla morte avvenuta nel 1994. Normalmente non si potrebbe fare il presidente del senato per 7 anni di fila, ma la pessima abitudine di Spadolini di consumare il pasto seduto sulla poltrona, fece sì che ci rimase incastrato senza possibilità di potersi rialzare. I vari tentativi di rimuoverlo da quella situazione si conclusero con un fiasco, anche perché Spadolini nonostante la situazione drammatica continuava imperterrito a farsi portare di nascosto e a consumare intere scodelle di pappardelle al ragù, in barba ai feroci divieti degli "addetti alla rimozione".

Alla fine il 4 agosto 1994, Giovanni Spadolini morì del tutto, per rimuovere il suo cadavere dall'aula del Senato si rese necessario smontare la parte anteriore del loggione, agganciarlo con delle catene e trascinarlo fuori tramite l'ausilio di un muletto. Il corpo venne caricato su un tir per il trasporto di laterizio e portato nella natìa Firenze, dove venne scaricato seppellito nel prato d'onore del cimitero delle Porte Stanche della Basilica di San Ubriaco sul Monte, in una fossa di 10 m^3 che potesse contenere agevolmente il corpo dello statista. Sulla lapide, di marmo bianco-grigio muffa, oltre a esservi perennemente un tricolore che sventola, è riprodotta la sua firma con la scritta: Un italiano, nel caso qualcuno negli anni a venire si dimenticasse della sua nazionalità.

Giudizio storico, riconoscimenti e curiosità

  • Nonostante il suo partito non fosse rimasto immune dalle inchieste sulla corruzione nell'ambito del processo "Mani pulite", fu uno dei politici di area governativa a non essere sfiorato dalle indagini di Tangentopoli, ma solo perché nessuno aveva il coraggio di disturbarlo mentre mangiava, cioè sempre, dato che c'era il rischio di venire azzannati.
  • Ateo da sempre, parte della stampa ha sostenuto che fece richiesta di un prete per potersi convertire al cristianesimo prima di spegnersi; in realtà questa notizia venne messa in giro da Cossiga con il beneplacito della famiglia, per nascondere che in realtà fece richiesta di una porzione per 4 persone di porchetta.
  • Pur essendo stato uno dei più strenui difensori della laicità gli vennero concessi funerali di stato con rito religioso, circostanza che venne colta al balzo dal leader radicale Marco Pannella per inscenare l'ennesima, inutile protesta anticlericale; così durante la messa urlando e lanciando miccette invocò un rito funebre separato. Di tutta risposta i presenti al funerale mandarono a fanculo il radicale, dichiarando che quello non era né il luogo, né il momento adatto per le suo penose proteste da osteria.
  • Era cugino in seconda di Giovanni Rana, il quale tra l'altro gli chiedeva spesso di assaggiare i suoi piatti.
  • La Fondazione Giovanni Spadolini si occupa della gestione e promozione della sua figura, anche se a causa delle impressionanti dimensioni dello statista gli addetti non hanno ancora capito da che parte incominciare.
  • Esiste una biblitoeca che porta il suo nome, perché è grossa come lui.
  • Esiste un fenomeno fisico chiamato Effetto Spadolini, che prende il nome per l'appunto dallo statista fiorentino; tale effetto può riassumersi nella capacità di un partito politico votato da quattro gatti di ottenere improvvisamente più voti del normale alle elezioni a causa di candidati improbabili che suscitano le simpatie degli elettori solamente per il loro peculiare aspetto; due esempi: Cicciolina e Berlusconi.
  • Nonostante le ragguardevoli dimensioni, Spadolini non era in grado di generare una forza di attrazione propria (come può fare ad esempio Giuliano Ferrara), in compenso però all'interno della sua bocca si era formato un buco nero che conduceva in un'altra dimensione, ecco perché riusciva a mangiare quantità di cibo superiori alla sua stazza.
Preceduto da:
Il Coniglio Mannaro

Presidente del consiglio
1981 - 1982
Succeduto da:
Il Lemure