Gianfranco Fini

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Nonquote contiene deliri e idiozie (forse) detti da o su Gianfranco Fini.


Gianfranco Fini
Gianfranco Fini
Gianfranco Fini
Fini durante una manifestazione in ricordo dell'olocausto
Presidente (di parte) della camera
Mandato
2008 - Molto presto se non chinerà la testa al capo
Preceduto da Compagno con il cachemire
Succeduto da Noemi Letizia
Partito politico Partito Democratico
Tendenza politica Fascio--comunista
Nascita 28 ottobre 1922
Coniuge Silvio Berlusconi (amante di Pier Luigi Bersani)
Religione Berlusconesimo, non praticante e miscredente
Gianfranco Fini in Matrix
« Mussolini è stato il più grande statista del Secolo »
(Gianfranco Fini leader del MSI sul Duce)
« Mussolini è stato il più grande coglione del Secolo »
(Gianfranco Fini leader di AN sul Duce)
« Chi è Mussolini? »
(Gianfranco Fini NON leader del PDL sul Duce)
« ...coloro che visser sanza 'nfamia e sanza lodo »
(Dante Alighieri su Gianfranco Fini, che ha rinunciato al Lodo Alfano)
« Vedi ragazzo quello zerbino? Ecco: oggi quello ha più spessore politico di Gianfranco Fini »
(Chiunque su Gianfranco Fini)
« Berlusconi ormai è un ectoplasma! »
(Gianfranco Fini un minuto prima di entrare nel PDL)
« La Lega è un'alleato inaffidabile. »
(Gianfranco Fini su "Bue che dà del cornuto all'Asino")
« Ah sì!? Allora fonderò un partito tutto mio, con black jack e squillo di lusso! Anzi no, senza partito e senza black jack. »
(Gianfranco Fini sulla nascita di un partito dopo il divorzio da Berlusconi)

Gianfranco Fini (8 settembre 1943 - vivente) è un uomo politico italiano, associato alla Casa delle Libertà da Berlusconi, Casini e Bossi, per evitare di giocare il tressette col morto. In privato si fa chiamare DUX; si riconosce perché se gli pesti distrattamente un piede, invece di dire "Ahi!" dice "Eia, eia, alalà!".

Biografia

Il piccolo Gianfranco in una foto dei tempi dell'asilo.

Il nome di Gianfranco Fini gli è stato dato dai genitori provvisori, e l'ascesa politica del nostro è avvenuta poco dopo la morte del suo benefattore, Giorgio Almirante, un austero capo politico fascista e custode della fiamma tricolore.

Gianfranco Fini è, in realtà, figlio illegittimo di una delle amanti del Principe Junio Valerio Borghese, e di tale Desolina Bersani, emiliana e donna di troppo facili costumi. Da piccolo la mamma lo picchiava, ma evidentemente non abbastanza.

Morta di sifilide la sventurata Desolina, il piccolo orfano fu adottato dalla caritatevole Donna Assunta Almirante, che convinse il marito ad accettarlo, dato che il Principe Borghese non ne voleva proprio sapere... in quanto era troppo impegnato, all'epoca, a pianificare un golpe con il potente appoggio della Guardia Forestale e dei Pompieri.

Il giovane Gianfranco, come lo chiamò Donna Assunta Almirante, crebbe fra i busti del Duce (Benito Mussolini), i saluti romani e l'orbace delle divise da gerarca fascista, che ancora si indossavano fra le mura di casa Almirante.

Il catechismo di Gianfranco.

Il cognome Fini deriva dalla sua spiccata predilezione - fin da un paio di minuti dopo la nascita - per i tortelli, i ravioli e i cappelletti di marca.

Il sogno che segnò la conversione di Gianfranco.

Quando fu un po' più grande, l'austero Giorgio Almirante lo prese per le orecchie, gli fece vedere l'Italia sul mappamondo e gli disse, con voce cavernosa: "Guarda, Gianfranco! Tutto questo un giorno sarà tuo!" (Fini, da allora, ha infatti le orecchie come l'elefantino volante Dumbo)

Alla morte del suo benefattore - l'indimenticabile fascistissimo Almirante - lui pensò: "vabbè la tradizione, ma qui non si acchiappa un centesimo!". Allora abbassò la fiamma del simbolo, ci mise sopra un coperchio azzurro e fuggì di nascosto con Berlusconi, mettendo le corna a Pino Rauti che si separò da lui e riaccese la fiamma, anche se il gas era poco e la fiamma rischiava di spegnersi.

Scoop!

File:Finibob.jpg
Noo uommannocraaaaiii...

La madre naturale di Gianfranco Fini, Desolina Bersani, aveva un fratello onesto lavoratore, che se ne andò a vivere altrove scandalizzato dalla dissolutezza della sorella e dalla fama che la circondava. Il fratello della Bersani, fra le altre cose, ebbe un figlio molto dotato (?), Pier Luigi Bersani, che fece una folgorante carriera politica nei D.S. (apostati dichiarati del Comunismo) e che divenne il potente e inflessibile Ministro delle Sviluppo Economico del secondo governo di Romano Prodi.
Quindi, Pierluigi Bersani è in realtà cugino di primo grado di Gianfranco Fini, anche se i due sono irriducibili avversari, almeno in apparenza, nella lotta politica ... e questo non lo sa neppure Novella 3000!

Carriera Politica

Ma fu il diploma di terza media conseguito con la brillante media del 6,00001 che convinse Gianfri di avere le capacità giuste per potere guidare un partito politico. La sua grandiosa carriera scolastica non potè che spianargli la strada per arrivare fino alle più alte cariche dell'amministrazione statale,e possedeva tutti i requisiti che sono indispensabili per certi ruoli delicati (riusciva a leccarsi la punta del naso e ci riesce TUTT'ORA). Fu subito accolto dall'allora presidente della Repubblica ItaloAmericana Mike Bongiorno, che gli consegnò una poltrona di pelle nera tempestata di denti (provenienti dallo stesso negro) durante una cerimonia pomposa con tanto di coriandoli e ballerini di High School Musical. Subito dopo questa funzione Fini iniziò a prendere le redini dell'allora neonata Repubblica Dominicana facendola implodere su se stessa dopo appena 3 secondi. Purtroppo però non riuscì ad ottenere il titolo Guinnes poichè non riuscì a battere il record di Mao Zedong, che invece fece sparire l'allora regno di Atlantide in 2,6 secondi con un'autodistruzione 20 volte più potente di quella di Vegeta. Senza abbattersi per un solo istante, Gianfranco si trasferì in Italia sperando di potere superare i propri limiti. Ma qui trovò un Marcello Veneziani agguerritissimo che non voleva proprio mandare giù il fatto che Fini fosse stato incoronato dal sommo Mike mentre lui si era dovuto accontentare di Giovanni Paolo II, che non riusciva nemmeno a mettergli la corona, tanto gli tremavano le mani. Il comportamento infantile (a dir poco) di Marcello fu criticato dai seguaci di Gianfranco (le cronache dell'epoca stimano una cifra che si aggira tra i 6 milioni di locuste e pantegane) e fu presto sedato da un placido Bruno Vespa che riuscì in poco tempo ad imbottire il suo zainetto dei Gormiti con 3kg di tritolo. L'esplosione di Marcello coinvolse però anche il nostro adorato Gianfranco, che in quel momento stava proponendo ai suoi compagni di merende di passare al federalismo così da sembrare i padroni assoluti di più stati e poter fare i fighi. Il nostro eroe fu avvolto dalle fiamme ma fu prontamente salvato dal Berluscone, che con un peto dissipò le fiammme. Ma il getto fu talmente violento che il povero Fini perse un braccio, e ancora oggi non lo sta trovando. Attualmente Fini sta vivendo una love story con un cetaceo sconosciuto (voci di corridoio non confermate alludono al Ministro Calderoli) e si sta battendo valorosamente per poter introdurre il crocifisso laico nelle scuole, cioè un manufatto ritraente una persona crocifissa con la testa intercambiabile in modo tale da potere così soddisfare le esigenze di più religioni contemporaneamente. Per ragioni ovvie però non fu possibile mettere in commercio la riproduzione delle teste di Tonio Cartonio, Harry Potter e Gesù Cristo. La sua idea sta avendo un successo clamoroso in tutte le regioni d'Italia eccetto la Sardegna, dove non fu possibile attuare l'operazione essendo le scuole locali prive di muri dove appendere i nuovi crocifissi.


Voci correlate


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