Stan Laurel
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Stan Arthur "Bobtail" Laurel (Atlantide, ignoto - Vivente) è un ex-essere mitologico galattico che venne sulla Terra anni addietro per portare pace, innovazione tecnologica e muffin all'uvette, che dalle parti di Pegaso li fanno proprio gustosi.
Purtroppo, nonostante le buone intenzioni, la parlata caratteristìca e una capigliatura modello "elettrick chair" fecero sì che egli non venisse mai preso sul serio, tanto da convincerlo da ritenere noi terrestri un branco di zoticoni immeritevoli:
- Stan: “Vi porto pace!”
- Pubblico: “Ahahahahah!”
- Stan: “Vi porto amore!”
- Pubblico: “Ahahahahah!”
- Stan: “Ma... Mi state ascoltando?”
- Pubblico: “Ahahahahah!”
Dopo questo approccio fallimentare Stan decise subito di abbandonare i suoi propositi benevoli e di farcela pagare. Fallì anche in questo.
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Extra-giovinezza
Il piccolo Stan nacque a tre anni in un borgo periferico della galassia di Pegaso da due esseri umani fuggiti dalla Terra in quanto ricercati per vagabondaggio estremo: una sola panchina per una famiglia di quindici persone. Il padre riusciva a mantenere la famiglia guadagnando qualche dollaro spaziale con spettacolini comici negli autogrill e la madre si dava da fare come colf, pulendo la polvere interstellare nelle case di ricche signore.
Ma il giovane Laurel, quarto di sette figli e quindi né il più coccolato né il più maturo, si stancò presto della vita da accattone. Non poteva sopportare che i suoi genitori si umiliassero per mantenerlo. Così decise di umiliarsi lui stesso per guadagnarsi la pagnotta: iniziò a fare pure spettacolini di marionette per i compagni di classe per raccattare un po' di spiccioli.
Ma ecco che finalmente il padre Arthur decise di stabilirsi definitivamente in una grotta di un asteroide orbitante intorno a un luminoso corpo celeste. Stan, giorno dopo giorno, vedeva in quel buffo geoide sempre più qualcosa come una grande occasione, un motivo valido per dare sfogo alla sua innata capacità di farsi compatire ritenendosi erroneamente divertente. Un giorno, finalmente, fece fagotto e si lanciò a pesce nell'atmosfera terrestre, precipitando nei pressi di Glasgow.
Carriera di spettacolo
Il debutto
Stan fece gavetta per qualche anno tra le mura di un teatro dell'assurdo di Glasgow osservando e imparando da grandi maestri dell'epoca l'arte della drammaturgia. Fu proprio durante una scena cantata che Stan venne notato per la prima volta: l'ingenuo ragazzo s'era messo controluce al di là di un separè bianco intento a battere le mani come uno scemo al ritmo di musica. Il pubblico notò la bislacca ombra del giovanotto che applaudiva come un autistico e si mise a ridere. Questo fu l'inizio di una reazione a catena che terminò, per Stan, nel migliore dei modi:
- Ore 20:52: Il pubblico inizia a ridere;
- Ore 20:53: Stan si mette anch'egli a ridere, convinto di non aver colto chissà quale burloneria degli attori sul palco;
- Ore 20:54: Alla risata di Stan, ancora inconsapevole che tutti lo stavano guardando, il pubblico reagisce ridendo più forte;
- Ore 20:55: Stan comincia a sghignazzare compulsivamente;
- Ore 20:56: Gli attori sul palco si guardano intorno spaesati, smettono di cantare e si mettono a ridere pure loro;
- Ore 20:57: Stan ride ancora più forte;
- Ore 20:58: Il pubblico ride ancora più forte;
- Ore 20:59: Gli attori ridono ancora più forte;
- Ore 21:17: Stan è l'unico sopravvissuto al più grande infarto di massa della storia dell'umanità e viene dichiarato eroe.
Stanlio e Ollio
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La dipartita
Stan Laurel lascia la terra dei viventi per tornare sul suo pianeta d'origine in una grigio, bigio
mattino di settembre di un anno impronunciabile per via di una brutta infezione al cavo orale che negli ultimi tempi lo aveva bersagliato.
In punto di partenza col suo disco volante, non mancò di regalare al mondo un'ultima sua perla grazie a un simpatico siparietto con l'autista che l'accompagnò al discoporto:
- Stan: “Sapete, in questo momento mi piacerebbe essere in montagna a sciare.”
- Autista: “Vi piace sciare, signor Laurel?”
- Stan: “Ah, no no no, lo detesto, guarda un po'... Ma porco Giuda, certo che mi piace sciare! Se no perché l'avrei detto?! Ma voi terrestri ci fate o ci siete?!”
Doppiatori italiani
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