Società Sportiva Calcio Napoli

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Nonquote contiene deliri e idiozie (forse) detti da o su Società Sportiva Calcio Napoli.


« Vai che quest'anno vinciamo scudetto,cempions lig, coppa italia, supercoppa...Grande Napoli! »
(Tifoso napoletano a 1/4 del campionato)
« Vai che quest'anno entriamo in Champions! »
(Tifoso napoletano a 2/4 del campionato)
« Vai che quest'anno forse entriamo in UEFA! »
(Tifoso napoletano a 3/4 del campionato)
« Vai che quest'anno ci salviamo!!!! »
(Tifoso napoletano a fine campionato)
« Ma comm cazz fat a tifà i squadr e ro nord!!!11 Viva il sole, viva la pizza, viva napoli!!!1 »
(Tifoso napoletano su tifosi di Milan/Inter/Juve)
« 'Sta squadra fa schifo, jate a fatica', nun v'aggia tifa' mai cchiù, ngopp' 'o bben 'e san Gennaro! »
(Tifoso napoletano dopo gol subito dal Napoli)
« Ué, chest è a' squadr' re uagliun cchiù fort ro' munn, l'agg semp itt: jamm bbell ca vencimmo a' Champions League e ppur o' scudett! »
(Il tifoso di prima dopo pareggio/vittoria del Napoli)
« Ricordatevi che 2 anni fa eravamo a Lanciano! »
(Mastro Lindo su qualunque cosa)
« Perché mio figlio fa il calciatore? »
(La madre di Paolo Cannavaro su SSC Napoli)
« Ma perché abbiamo una squadra di calcio? »
(Un napoletano qualunque su SSC Napoli)


Il Napoli festeggia una vittoria a modo suo.

La SSC Napoli è un improbabile gruppo di undici persone che sembrano voler dare a intendere di essere una delle più forti squadre di calcio della terra. Spesso costoro si fermano a guardare gli uccellini in mezzo al campo, lisciano i palloni come se fossero bombe alla nitroglicerina e cercano - invano - banconote da 500€, sui prato degli stadi.

File:Napoleone tifoso del Napoli.jpg
Il NapolIone si prepara a uccider...ehm vincere in Europa.

Storia

La fondazione

I tifosi del Napoli avevano già le idee chiare.

Il Calcio a Napoli fu scoperto per caso da Masaniello (o Giorgio Napolitano travestito da Napoletano) in una delle sue tipiche traversate della Terronia alla ricerca di Maria o di tua sorella. Dopo aver appreso l'arte dai monaci inglesi di Bassano del Grappa, tornò alle pendici del Vesuvio per insegnare al popolo partenopeo il tanto apprezzato gioco e l'importanza dell'erba a sette punte e due terzini.

Le prime stagioni

Attila Sallustro esegue un fallo su un avversario.

Il primo presidente della società fu Giorgio Ascarelli e non fu certo colpa sua se la prima stagione del Napoli fu un vero e proprio disastro (un pareggio e 347 sconfitte). Effettivamente la squadra era composta da nove persone, più due in panchina: due macellai che ad ogni contrasto facevano letteralmente a pezzi gli avversari; un poliziotto in borghese pensionato; un ragioniere di Torre del Greco; un fattore con il maiale al seguito; due cavie da laboratorio e un passante a caso e tre Femmenielli per il reparto arretrato. In panchina c'era l'allenatore, ex carcerato per avere assassinato la nonna a colpi di clava sulle gengive e il suo avvocato (non si sa mai), che non faceva altro che ripetere "meno male cà nun se po' ffà gnente". Era il Napoli di Attila Sallustro, che non si faceva pagare in soldi, ma in macchine, poi a Napoli si chiedevano: "ma perché nun vincimmo mai ca' Gliuventùss. Dopo la prima stagione, per simboleggiare il miglior risultato ottenuto in campionato, il simbolo della società fu tramutato da cavallino rampante, in ciuccio.

Nel 1928-29, una partita contro la Lazio, valevole per la permanenza in Serie A, finisce in pareggio. Ascarelli riesce a fare il paraculo con quelli della federazione, gli regala un paio di roléx a testa (diventando così un vero e proprio pioniere in questa tecnica) e salva la squadra da un'altra figura di merda.

Con loro le partite sembravano durare di più...

La tendenza negativa iniziale andò invertendosi nella successiva stagione con l'avvento in panchina di San Gennaro, ex giocatore del Liverpùl che aveva già guidato il Genoa a ben tre scudetti e reso la Pro Vercelli Campione d'Italia (la Pro Vercelli... ma come minchia è possibile?!); e fu la svolta. Con lui giungono alcuni talenti puri quali i giapponesi Mark Lenders, Oliver Hutton e Tom Becker, il terrone Ciro e soprattutto il bomber Sant'Antonio che porta a Napoli una mentalità del tutto nuova e mostra un gioco miracoloso. Gli appassionati crescevano di numero e così Ascarelli realizzò un impianto da 10.000 posti nel rione Sanità denominato Stadio dei portoghesi in onore del pubblico non pagante: la partita inaugurale si disputa il 16 Febbraio del 1930, quattro a uno alla Triestina, pochi giorni dopo Ascarelli muore di overdose durante i festeggiamenti con San Gennaro; i tifosi cominciano a pensare che la squadra sia davvero sfigata.

La stagione 1930-31 fu tra le migliori dell'epoca anche, soprattutto, grazie a San Giovanni Decollato, mediano ex Torino soprannominato "'O Banco 'e Napule" per l'alta cifra spesa per il suo ingaggio da parte del presidente Totonno 'o Studente di Ponticelli (105.000 Tornesi equivalenti a 10 Euro di allora). Alla fine del girone d'andata il Napoli era addirittura secondo, poi San Gennaro fu richiamato alle armi e gli azzurri finirono sesti. Il neo-acquisto Benjamin Price segnò ben venti reti (quattro su punizione e sedici nella propria porta). San Giovanni Decollato - anticipando Trapattoni - commentò: "Che strunz!!".

Nel 1931-32 non si riuscì a ripetere quanto di buono fatto l'anno prima e la stagione si chiuse con un mediocre nono posto con 35 punti e 4 scippi all'attivo, un'altra figura di merda.

Nel 1932-33 una dispendiosa campagna acquisti rischiò di mandare in rovina la società salvata dalla mano della Madonna ma portò alla costruzione di una grande squadra che si piazzò addirittura al terzo posto, nonostante le prestazioni di San Giovanni Decollato fossero a corrente alternata per "questioni di testa". tra i grandi giocatori dell'epoca ricordiamo Jeppson detto Geppin Ass('e mazz)

La qualificazione alla Coppa del Nonno sfuggì solo poiché il Bologna ebbe una miglior differenza preti. A fine campionato, lo stadio chiuse momentaneamente i battenti per lavori di ampliamento e venne trasformato in campo di concentramento. La triste sorte dell'impianto era ormai segnata: nel 1943 l'impianto fu abbattuto ed al suo posto venne realizzato un centro Ikea che venne smantellato due anni dopo per far posto ad una grande casa di tolleranza per chiattilli.

THIS... IS... NAPOLIIII!!!

Con l'arrivo dal Torino di Ken Shiro (soprannominato dai tifosi Ken Ciro), gli azzurri si presentavano tra i favoriti ai nastri di partenza nel 1933-34. L'annata cominciò male ma poi una lunga serie di risultati positivi, con San Pietro a menare le danze, portò la squadra nei quartieri alti della classifica. Risultato finale: terzo posto con 4650 punti dietro Inter e Juve, 4416 reti segnate e 11 subite con qualificazione alla Coppa Europa, primo turno contro la Stiria e Admira Vaccher. Due a due in casa, ma cinque a zero per gli austrizzeri a Zurigo con conseguente eliminazione (e conseguente ulteriore figura di cacca). Si incominciava a sentire la puzza di merda.

A Sant'Antonio fu addirittura tolto il porco.

Anni successivi

A nessuno importa.

Negli anni successivi, le figure di merda continuarono a costellare la storia del sodalizio ma in modo ancor più ridicolo.

La squadra fu acquistata da Achille Pino Mauro che regalava ai giocatori una scarpa prima della partita ed una dopo (ma solo in caso di vittoria) con la conseguenza che la squadra giocava su una sola fascia perdendosi a bordo campo fra un tempo e l'altro. Mauro affermò: "Un grande Napoli per una grande Napoli"; prese i voti e retrocesse in serie B. La sua gestione fu costellata da acquisti sballati, primo fra tutti quello dello sverigese Kasse Geppsòn, poi a Geppsòn fu affiancato "'O lione 'nammurato" ([[Luis Vinicio|Giggi Vinicio); i due si fidanzarono e si trasferirono a Positano dove aprirono un locale gay.

Nel 1964 (non è vero) approdò a Napoli il "colored" Jarbas Faustino Canè detto "Il pirla nero" per le sue eccelse doti riproduttive e le sue mediocri doti realizzative, ma la perla del vivaio era un giovane nato all'ombra del Vesuvio: Antonio Juliano detto "Totonno 'e Quagliarella". Con Juliano le figure barbine assunsero un tono internazionale; la squadra venne puntualmente eliminata al primo turno di ogni manifestazione cui veniva iscritta ma con grande soddisfazione dei tifosi, felici di poter sperare in un'eruzione del San Paolo che rendesse immortale la squadra al pari del Grande Torino.
Altri fenomeni paranormali che hanno vestito la maglia azzura in quel periodo furono: Omar Scivoli, Dino 'a Loff, Josè Altrifini, Cavallo Pazzo, Alce Solitario, Carol Ratzinger, Angelo Benetti Sormani e lo svedese Kurt Martin e Dino Spampanato.

Alla fine degli anni '60, il giovane Corrado Ferlaino, noto play-boy attivo nel giro delle shampiste di Posillipo, comprò la squadra per diecimila lire (circa 50 Super Santos dell'epoca) e decise di affossarla definitivamente. Fu però in grado di cedere autentici bidoni alle grandi grazie al fatto che tutti i gicatori in maglia azzurra erano bidoni. Nel 1975 Ferlaino decise di fare sul serio ed acquistò dal Bologna Beppe "pere 'e papera" Savoldi, l'unico centroavanti con piedi palmati prima di Egidio Calloni. Con Savoldi il Napoli centrò una storica (?) vittoria in Coppa Italia battendo in finale l'Hellas Valona.

Quando Savoldi lasciò il Napoli, la squadra venne affidata a San Siro, allenatore proveniente dalla Virtus Quarto Oggiaro e noto come "Il mago della Bovisa". Siro non riuscì ad imparare una sola parola in napoletano durante i suoi tre anni di permanenza nella città partenopea: fu impiccato e sostituito dal solito San Gennaro che portò in azzurro il mitico Rutti Krol, libero olandese, liberato dopo cinque anni beccati per traffico di marijuana. Con Krol la squadra acquistò sicurezza nei propri mezzi pubblici (il gol ritardava, ma il biglietto non lo pagava nessuno), l'assetto tattico mutò in bizona] pura e anche una pippa come Stefano Pellegrini riuscì a segnare un goal in precampionato. Ciliegina sulla torta fu l'acquisto del portiere Massimo Scivolini, detto "saponetta" per la sua predisposizione alla presa liscia. Dopo due partite e quattordici papere, Scivolini fu sostituito dal mitico Luciano Castellini, detto 'o giaguaro antifurto per la sua capacità di non farsi fregare la BMW in sette anni di permanenza a Napoli.
Baluardo della defesa fu per ben quindici anni Giuseppe Bruscolotti detto 'O palo 'e fierro in quanto specializzato nello scassinare casseforti con il piede di porco. Notevole fu l'apporto di altri campioni stranieri quali Daniel Copertoni e Santa Klaus, proveniente dal F.C. Taailavaalajinentosivaajavankula Turku, squadra della protezione civile Finlandese. Da non dimenticare, infine, l'apporto alle figure di merda dell'epoca di autentiche schiappe quali Antonio Cartomante, Nico Penzola, Claudio Avvinazzati, San Pippo, Angelo Frappampina, Luciano Sola (un nome un programma) e tanti altri che tutti hanno dimenticato.

Era Maradona

Maradona con la maglia della Nazionale.

Negli anni '80 a Napoli arrivò Maradona, il quale vinse da solo due scudetti ed una Coppa UFFA.

L'asso argentino giunse a Napoli a bordo di una portaerei scortata da tredici eunuchi in perizona azzurro e subito si instaurò un rapporto di profonda amicizia fra la tifoseria e... gli eunuchi. Maradona non fu contrariato e, cominciò a segnare goal e disseminare figli dappertutto. La squadra conobbe un periodo d'oro (con qualche figura di merda) che culminò con la vittoria del "Trofeo Coca-Cola", poi rinominato "Trofeo senza Cola".

Affiancarono Maradona in quell'esaltante avventura giocatori del calibro di Antonio Careca, Giordano Brunello di Montalcino, Il giudice Carnevale, Santi Licheri, Ciro da Ferrara, Tore Bagni, Pablo Escobar e San Pellegrino.

Dopo aver venduto regalato lo scudetto del 1988 al SB Milan, cominciò lo sfascio della squadra, quattro giocatori furono accusati di essersi venduti lo scudetto. Furono torturati nel Castel dell'ovulo, impiccati e gettati nelle acque del fossato pullulanti di totani e salmonella. Nonostante questa bufera, il Napoli si risollevò e fece in tempo per coronare il sogno di una figura di merda in Coppa dei Campioni, ottenuta facendosi battere dalle figurine del Real Madrid poi acquistate da Berlusconi per l'album di famiglia.

Ritenuto da tutti gli Ultras: Dio in terra. Sembrava che Maradona potesse fare di tutto con una palla al piede ma fu lo stesso Dio, con la sua sete di gelosia, a inviare una Catena di Sant'Antonio al mondo diffondendo la novella che il noto calciatore era un drogato.

Cominciò la decadenza del Napoli e quella di Maradona: dopo la decandenza Maradona fu Calciorotato e la squadra fu venduta prima alla Mercato Rionale SRL del Pentolaio Matto Corbelli e poi alla Spongebob S.p.A. guidata dal proprietario del Maneggio di Napoli Naldi che provò - senza successo - a rivendere la società a sua nonna che - nonostante fosse in preda all'alzheimer - gli rispose: "La vendi a soreta".

Negli anni 2000, dopo una serie di fallimenti, Oronzo Canà e zio Fester calciorotarono il Napoli in serie C. La città visse con profonda disperazione la tragedia del sodalizio, al punto che Luciano 'o guallaruso (poeta e nullafacente stipendiato) propose di fare il funerale al Napoli e tifare tutti per il Real Boscotrecase.

La rifondazione

Dida quando ha visto debuttare per la prima volta in serie A contro di lui Capparella e Montervino

La società ripartì da lì: sei giocatori effettivi, due ultras infiltrati promossi a prima squadra, due riserve in panchina e neanche un Super Tele disponibile.

Dopo un anno di depressione in C, L'allenatore Edy Reja sperò di diventare Emo (Effetto causato dall'energia negativa di Montesanto) poi rinsavì e condusse la squadra alla promozione, grazie anche all'avvento dell'eroe delle due Sicilie Emanuele "TikTak" Calaiò, soprannominato così per il suo continuo Tic nervoso che lo portava a grattarsi gli zebbedei in maniera maniacale, specialmente prima della battuta di un rigore, e per la sua insana abilità di preferire il controllo di tacco a quello d'esterno. Con lui il Napoli acquistò un tic in più per poter sconfiggiere gli avversari più temibili del campionato (il Sora, il Martina, il Giulietta, il San'Tostato Del Monte Osto, il Grappa Puzzon di Bassano).

Con il ritorno in Serie A il Napoli è sbarcato anche nel mondo delle carte da gioco.

Dalla C alla serie B il Napoli acquista prestigio (non si sa come) e poi la formazione torna a militare in A con i grandi campioni, Cafone Blasi, Panchina Zalayeta, Sidicecheinnazionalefacciopauramacolnapolifacciocagare Garics, LaCanna Rullo, Nonno Sosa, Scomparso Dalla Bona, TicTak Calaiò e Caffè Lavezzi, con sua moglie "Filumena 'a Currea" famosa per minacciare i difensori avversari negli spogliatoi con una cintura per costringerli a farsi saltare dal suo consorte.

La stagione 2008/2009 inizia nel migliore dei modi. Pierpaolo Marino riesce a risolvere il problema rifiuti a Napoli acquistando una vagonata di bidoni per la spazzatura (Rinaudo, Denis, Aronica, Maggio), che vanno a completare le precedenti opere di inzozzatura della città (Navarro, Pazienza, Santacroce, Pià, Zalayeta). Viene spacciato per bomber argentino il vecchio attore di Dennis la Minaccia, mentre il Napoli macina vittorie contro terrificanti squadre connazionali. Il primo trofeo vinto è la "Coppa Sfasciacarrozze '08"; dopo una solenne premiazione tenutasi a Vatikan City, con l'assegnazione di un ulteriore premio di 500,00 euro gentilmente donato dalle Ferrovie dello Stato. Nella bacheca azzura finisce anche un Trofeo Nanni Moretti, vinto battendo al San Paolo la Viribus Unitis e la Scafatese.

I tifosi del Napoli si vantano di aver battuto anche quest'anno la Juventus tuttavia alla Juve mancavano molti giocatori importanti come Buffon, Legrottaglie, Camoranesi, Trezeguet, Zanetti, Cissoko, Iaquinta... tuttavia ai napoletani tutto ciò frega poco. Nella partita contro Il Milan il Napoli perde grazie a un' autorete di Dennis La Minaccia tuttavia nel dopo partita il Tecnico Reja e Mastrolindo Marino ci tengono a sottolineare che loro al momento sono ancora quarti e dunque il loro Napoli è ancora in lotta per la corsa alla Champions League. Alla fine del campionato, gli azzurri hanno dovuto, invece, lottare con la Procentese, il Bborino e al Poggipoggi, per non retrocedere, ma tranquilli: Pierpaolo Marino continuerà a ricordare ai tifosi napoletani che 34342315 anni fa giocavamo a Lanciano; oggi perdiamo contro il Torino, il che è praticamente la stessa cosa.

La stagione 2009/2010

La stagione 2009-2010 si preannuncia catastrofica grazie all'avvento in panchina di Roberto Ducojoni detto "'A seccia" per il suo carismatico sorriso da beccamorto. Noto per aver condotto ad emerite figure di merda la nazionale italiana, Ducojoni sembra l'uomo adatto per sfruttare al meglio, tatticamente, le doti acrobatiche di Lavezzi, doti che permettono al fantasista argentino di scippare - in motorino con Navarro - tre vecchiette in meno di cinquanta secondi.

Ducojoni ha preteso che il presidente Nonno Nanni gli fornisse "materia prima" di alta qualità per attuare un piano triennale. Nonno Nanni si è grattato lo scroto ed ha regalato ad ogni giocatore un'immaginetta della Vergine di Villa Certosa ed uno scarrafone d'argento scaccia Jella.

La squdra ha rinforzato le proprie file grazie all'aquisto di bidoni scartati durante la campagna di pulizia del presidente operatore ecologico e spacciati come campioni di assoluto livello fra i quali: Fabio Quagliarulo, Ernia Hoffer, Chicazzè Palumbo, Ugo Cuginodicampagna, Morgan, Dolcenera, Arisa di Maiale e Lucasibuca Sigarini.

Si sono tolti dalle belle alcuni bidoni fra i quali: Andrea Russocotto, Daniele Mannini, Maurizio Domiziana, Samuele Pallabona e Sciörda Garics.

Dopo il ritiro precampionato in bassa montagna, il Napoli si è presentato al proprio pubblico con una partita amichevole (figura di merda 0-0) contro i fratelli borbonici dell'Espanyol poi ha espugnato Londra vincendo contro il Uest Amm con goal di Fabbio Quagliarulo. L'esordio in campionato ha visto gli azzurri trionfare a Palermo contro la locale cosca calcistica, ma in assenza di testimoni, i tre punti sono stati assegnati ai siciliani di Walter Fregna. Dopo una vittoria contro i compagni bolscevichi del Livorno, la squadra è tornata sui propri standard (figure di merda) perdendo contro il Circolo Ricreativo Camalli] di Genova.

Le figure di puppù si susseguiranno fino alla dipartita di Ducojoni e la squadra - affidata nuovamente a San Gennaro - riuscirà a centrare la qualificazione per la Coppa de No' Antri.

Stagioni successive

Nelle stagioni successive è previsto un andamento altalenante della squadra, con figure di merda sparse e sconfitte da pollastri su tutto il territorio nazionale. La tendenza si invertità dal Maggio 2320 quando Giove sarà allineato allo scarrafone.

Palmarès

Gli sponsor

Dopo aver avuto sponsor improponibili (Cucine, Biscotti, Birra, profilattici bucati etc.) il Napoli è legato da anni all'Acqua Sete, la famosa acqua che costa quanto la Perrier. Al contrario della minerale transalpina, una bottiglia di Acqua Sete non contiene alcuna traccia di acqua, ma solo una particella di sodio e tre scarrafoni.

Tipica partita del Napoli


Il tipico tifoso

La SSC Napoli è anche famosa come squadra con più tifosi lagnanti al mondo. Che però amano la loro squadra anche se perde con la Maceratese.

Il tifoso napoletano è riconosciuti dall'"Ente Nazionale Tifosi" come il più pacifico di tutto il campionato, grazie all'alto tasso di "coltellate amichevoli" e "lanci affettuosi di oggetti".

Un Ultrà del Napoli che ha appena varcato il tornello

Si riconosce subito sullo stadio dalla sua posa Pantalone aderente e torso nudo, con Maglietta azzurra utilizzata come sciarpa e fiero sfoggio dei propri lardominali scolpiti nella sugna.

Rivendica Coerenza e Mentalità, ma per la frustrazione di non sapere cosa significhino queste due parole lancia bottiglie d'acqua ai Carabinieri.

Pur avendo un palmarés inferiore a quello della Pro Vercelli, considera la propria squadra come una tra le più prestigiose al mondo in quanto 800 anni fa fu l'unica ad aver stabilito il record di 10 vittorie consecutive del trofeo "Pizzeria addò Gerozzo e figli".

Ogni esemplare del Tifoso soffre della cosiddetta sindrome di "Si a Napule Turnasse Maradona".

Il loro motto è: "tifosi che ci affrontano non ce ne sono più", questo vale solo se vanno a Udine, Parma, Modena, Vicenza, Bologna, Parma, Milano e Torino.

Gemellaggi e rivalità

File:Hellasvalona.gif
Stemma dell'unica squadra consapevolmente gemellata con il Napoli

I tifosi del Napoli sono gemellati con quelli del Genoa che però diventerebbero sampdoriani in massa se venissero a saperlo. Altre amicizie storiche sono quelle nei confronti dell'Hellas Valona, Polisportiva Ars Et Labor Marigliano, AS Don Bosco Ladispoli, Bocciofila Borgomanero e AfS Soreta Berlino.

Le rivalità storiche non si contano: le più antiche sono quelle con Ferrovie dello Stato, Società Autostrade e Forze dell'Ordine. In periodi più recenti si sono acuite quelle con SC Giulie' si 'na Zoccola, AS Roma Capoccia e Polisportiva San Silvio.

Sfigati del Napoli

Giocatori celebri

Allenatori

Presidenti

Rosa 2008/2009

Portieri
Difensori
Centrocampisti
Attaccanti
Staff

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

Un tipico tifoso del Napoli
NonNews

NonNotizie contiene diffamazioni e disinformazioni riguardanti Società Sportiva Calcio Napoli.

  • La SSC Napoli non perde mai, gioca solo al di sotto delle possibilità.
  • La SSC Napoli è la prima squadra di Scudetto 2007 a retrocedere insieme alla Lazio.
  • Lo stadio San Paolo, quando il Napoli gioca in casa, detiene il superbo primato di unico luogo d'Europa con un tasso di analfabetismo superiore al 95%.
  • La SSC Napoli è una delle poche squadre ad avere sponsor idioti come Sky Captian, Christmas in Love, Natale in Crociera.
  • Per un difetto nei macchinari dell'azienda Diadora, le maglie della SSC Napoli dalla stagione 2005/06 a 2020/21 saranno macchiate dal sangue di ratti finiti nelle apparecchiature. La macchia si troverà nella zona in cui viene stampato il logo dello sponsor.
  • Lo sponsor che rappresentava di più la squadra era Birra Peroni.
  • Le scene dello spot dello sponsor Lete, quello della famosa particella di sodio, sono state girate nella bacheca dei trofei della SSC Napoli.
  • Il Napoli è stato ufficialmente eletto dal "Cafone" come la squadra più forte del monte
  • Il Napoli è ancora imbattuto in Serie A nella stagione 2010/2011


Questo gioco del ca...lcio
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Crucchia: Baiern FrateBorussia DormiMusicanti VerdiForza PaninoBaier quell'altro

Continente: Ajax PavimentiDinamo BadantiBentopaI texaniI padaniMonte OlympiakosLe Panatine

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Suonatori di bonghi: Camerun da lettoUna massa di DrogbatiLe MummieGhana PadanoIl figlio di GheddafiLavavetri UnitedAgbonavbarèI Ricchi e PoveriOlympique Hammamet

Asia Argento e i mari del Sud: La Rabbia SubitaQuelli a capasottaCinciuèI dentistiByron MorenoAlfieri dell'Uomo del GiapponePersiaUSA 2Ka mate! Ka ora!I numeri ultimi

Sudditi della Casabbianca e Mangiacucujanji: MaradonidiJoga BollitoI CaimaniCileccail cartello di MedellinTosta PheecaRastamenArribarribarribaAcciuffainghippiQuelli che il "Soccer"...Urrà Gay

Boschetto della mia fantasia: PadaniaNazionale cantanti
Tecniche Colpo di testaCalcio rotanteRovesciataAutogolSimulazione di falloTestata SardaTrivelaPallonettoCucchiaioCatapulta infernaleCatenaccioContropiedeDoppie punteFalloFuorigiocoMarcaturaRigorePunizioneVuvuzela attacksSbagliare un calcio di rigoreTiki-taka
Videogiochi FIGAFIGA StreetFootball ManagerHattrickWinning Eleven + Patch - Potenza e superpotenza
I Calciattori
Portieri AbbiatiBorucButtChimentiDidaDoniDudekFioriKalacManningerMarchettiMattoliniMusleraNeuerPizzaballaRossiSovieroWarner
Difensori AronicaBagniBaresiBenettiBergomiBettariniBoumsongBurdissoCarrozzieriChielliniCirilloCocoDavid LuizFerriGreškoIulianoKaladzeLúcioMaiconMaldiniMellbergMolinaroMonteroNeqrouzOkanOnyewuRuganiSantonSenderosTerryZanettiZapataZé MariaZenoni
Centrocampisti AndradeBaBeckhamBiapirljiderBoatengBrocchiCaniggiaCapparellaCasertaDiegoDzemailiFelipe MeloFellainiFlaminiGheddafiGiaccheriniGnocchiHamsikLampardLedesmaManciniMontolivoMorfeoNakataNedvedNserekoQuaresmaPadoinPerdomoPlatiniPogbaPoulsenRenatoSeedorfSissokoStrootmanTedescoTiagoValderramaVerrattiVidalVolpi
Attaccanti AdrianoAguileraAltafiniAmauriAmorosoAmorusoBaggioBalotelliBatistutaBendtnerBestBettegaBorrielloBrienzaCalaiòCaraccioloCassanoCavaniChinagliaCorradiCrouchCruzDi NataleEijkelkampEto'oFindleyFlachiFrickGiovincoHuntelaarIbrahimovicInsigneIturbeJacobsenKakàLarriveyLavezziLendersMakinwaMarachellaMatriMessiMiccoliMilitoMoscardelliMutuNappiNeymarOliveiraOsvaldoPančevPandevPatoPazziniPeléPlasmatiPoggiQuagliarellaRecobaRivaRocchiRonaldinhoC. RonaldoRonaldoRooneyG. RossiP.RossiSchillaciShevchenkoSimoneSuazoTareTevezToffoliTorresTrezeguetVan NistelrooyVerpakovskisVieriVucinicZalayetaZampagnaZarateZidaneMutande di BendtnerJuan Manuel IturbeMartinez
Allenatori Allenatore dell'U.S. Città di PalermoAncelottiBagnoliBaldiniBearzotBeckenbauerBenettiBenitezBoskovCapelloCloughConteCoriniDi CanioDelneriDomenechDonadoniFergusonFerraraGarciaGascoigneGiordanoGrazianiGuidolinGullitHiddinkLeonardoLippiLöwManciniMaradonaMazzarriMihajlovicMourinhoPrandelliRanieriSacchiSimoniSpallettiTrapVenturaZaccheroniZemanZengaZola
Campioni del mondo 2006 1 Buffon • 2 Zaccardo • 3 Grosso • 4 De Rossi• 5 Cannavaro • 6 Barzagli • 7 Del Piero • 8 Gattuso • 9 Toni • 10 Totti • 11 Gilardino • 12 Peruzzi • 13 Nesta • 14 Amelia • 15 Iaquinta • 16 Camoranesi • 17 Barone • 18 Inzaghi • 19 Zambrotta • 20 Perrotta • 21 Pirlo • 22 Oddo • 23 Materazzi