2004: Va via dall'Inter per finire la carriera come giocatore di subbuteo, a causa di screzi con la mala del milanese
Biografia
Okan Buruk, nato il 21 maggio 1960 ad Instanbul, è figlio di Sandro Piccinini e Franco Ordine. Da bambino, Okan aveva una spiccata attitudine a chiudere i genitori in bagno per poi buttare la chiave, qualità ereditata da sua mamma Franco. All'età di 13 anni il padre Sandro lo portò a vedere una partita del Galatasaray, squadra turca che aveva tra i suoi giocatori un'aitante Luciano Moggi. Okan rimase folgorato quella volta[1] e decise, quasi fosse illuminato, di fare il calciatore professionista. All'età di 26 anni superò il provino per le giovanili e in campionato fece faville, riuscendo a segnare la bellezza di 2 goal. A 30 anni Okan venne portato in prima squadra con l'etichetta di giovane promessa. Il tecnico del Galatsaray, il siciliano Fatih Terron, si espresse così alla sua presentazione: "Miiiinkiaa! Questo picciotto forte fosse!". Il sempregiovane Buruk esordì il 13 settembre 1990 contro il Fenerbache, un'altra squadra di Istanbul, allenata dal sempre sfigato Roberto Mancini. Quella partita rimase nella storia perché il turco Buruk segnò un gol di pene. Nel 2000 Buruk, ormai quarantenne, lascia il Galatasaray, col quale vinse 6 scudetti, 1 Coppa di Turchia, 1 Coppa del Nonno, 3 coppe dei salumieri ed 1 torneo Ammogliati contro Gay, per approdare poi all'Inter.
L'esperienza milanese
Accolto come un Dio, dopo essere sbarcato a Milano, Buruk superò tutte le visite mediche e si mise subito a disposizione del tecnico Giulio Cesare[2]. Ma le sue doti tecnico-tattiche non sorpresero Cesare che gli preferiva ogni domenica Recoba. Nel campionato 2000/2001 Buruk collezionò 13 presenze tra campionato e Champions League con uno score estremamente alto di reti: ben 5. Ormai stanco delle continue litigate con Cesare, Buruk, con grande rammarico dei tifosi nerazzuri[citazione necessaria], decise di ritirarsi e di intraprendere la carriera di puttaniere-discotecaro in collaborazione con il suo amicone Bobo Vieri.
Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci?
La storia tra Vieri e la Canalis terminò non per il calendario di Elisabetta, ma perché Bobone trovò Buruk che stava nel letto con la Canalis mentre ripassavano il provino 69.
Buruk è grande amico anche di Antonio Cassano; da quando però gli ha fottuto la fidanzata i due non si parlano più come prima.
Buruk ha anche scritto, su suggerimento di Fabrizio Corona, un libro dal titolo "all akka' tete taà", che in italiano significa "Fottiamo i calciatori italiani".
Si è candidato alle presidenziali turche con questo slogan "AIT TEN", in italiano "Noi possiamo".
Ha dei fratelli che fanno finta di non vederlo e di non sentirlo parlare.
La sua relazione con Alessia Merz portò a una sua assunzione nella squadra della stessa, l'FC Metz, ad agosto 2005. Okan giocò 5 partite, poi la Merz riacquistò il senno e lo cacciò.