Repubblica Popolare Cinese di Prato

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Prato - veduta aerea.
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Prato
« Prato città dello sconforto, o piove o tira vento o sòna a morto »
(Motto ufficiale di Prato)


Prato (Plato in dialetto locale) è (inconsapevolmente) la capitale della Cina che sorge vicino alla città di Campi Bisenzio. La città è in perenne lotta con Pistoia, paesino toscano molto poco importante situato nelle sue vicinanze, per degli screzi Medievali. In un episodio del XII secolo i pistoiesi cercarono invano di fregare una pregiatissima cintola di vera finta pelle made in China che si diceva fosse appartenuta a Madonna. I prataioli[1] se la presero molto per questo tentativo di furto goffo e malriuscito, specialmente perché la cintola era ed è tuttora il loro più prezioso tesoro locale, con grande invidia passata ma sicuramente anche attuale dei Pistoiesi. Questo è il vero motivo per cui le due città si odiano.

Geoglafia

Prato è una città della Toscana settentrionale e si estende per circa 100 km3 fino ad un'altitudine di 61 metri. È attraversata dal fiume Bisenzio, detto il fiume giallo o nel dialetto locale lo "Huang Hé" (alcune leggende metropolitane dicono che probabilmente questo soprannome deriva dal suo colore dovuto dagli scarichi delle tintorie locali e al piscio delle nutrie, altre invece assicurano che tale soprannome ha altre - misteriose - origini delle quali ancora si ignora la provenienza). Secondo nuove teorie del duemillemila a.C., dopo accurate ricerche, il nome potrebbe essere dovuto agli scarichi corporei degli orientali nascosti nelle tane del sottosuolo prataiolo. Confina con il comune di Erba.

Storia

Non tutti sanno che anche Prato, come Roma, venne bruciata in epoche remote e a volte anche tutt'oggi.

Origini

Fondata nel 100,007 AC/DC da qualcuno, fu scoperta solo intorno al XII secolo da Marco Polo, che, distratto dall'immane fatica di creare un buco con la caramella intorno, credette di essere finalmente giunto alla corte del Gran Khan, il mitologico e leggendario re dei cani. I prataioli, popolazione gentile,sorridente e sempreverde, per non deludere l'illustre veneziano, cominciarono a importare intere comunità di cinesi con pene piccolo[2].

Il boom Demoglafico

Proprio per la grande capacità nella compravendita di stracci, Prato poté vantare in un breve tempo di avere svuotato la Cina, che a seguito di ciò infatti poté abolire le misure di contenimento della natalità. Sfortunatamente, vista l'inettitudine dei rappresentanti del governo locale, o della loro ignoranza cronica, nelle registrazioni dell'ultimo censimento 3 o 4 zeri sono stati omessi:

- Impiegato 1: “oh sent'un po', ma icchè volea dì lo zero?”
- Impiegato 2: “Nulla! Lo zero 'unnè nulla 'uncelo scriverai micha eh?”

e l'originaria cifra di 23’217’000 cinesi a Prato censiti sono divenuti 23’217. Comunque la giunta comunale si è potuta vantare della riconosciuta capacità di integrazione che la città ha saputo dimostrare nei confronti della comunità cinese. Ascoltiamo[citazione necessaria] ora un'intervista realizzata da una rete locale sull'argomento:

I rinomati piatti pratensi, frutto delle millenarie tradizioni del luogo.
- Intervistatore: “Salve ci dicono che Prato è la città dove gli immigrati sono meglio integrati. Lei che è un pratese DOC che ne pensa?”
- prataiolo: “Nihao, io molto felice essele Platese! Plato glande e bella città, io sento me come casa, come essele in Cina”
- Intervistatore: “Ma le differenze culturali non creano problemi, attriti...?”
- prataiolo: “Tu poi vedele, da solo! Qui tutti uguale a Cina, tu pel caso vedele tu diffelenze cultulali? Dove?”
- Intervistatore: “Senta, solitamente gli immigrati vengono usati come manodopera a basso costo anche in condizioni disumane e naturalmente a nero... lei ha notizia di fatti simili?”
- prataiolo: “Io non capile a quali affaticati immiglati tu pensale! Pelò se tu intelessato a sapele come aplile capannone tessile con lavolatoli a basso costo e tutto nelo, io posso insegnale tu!”
- Intervistatore: “No no guardi io sono qui solo per intervistare... ci dica quali prospettive vede per la sua città?”
- Prataiolo: “Io cledele essele impoltante pe futulo che comunità platese essele lapplesentata da uomini più a lei vicini. Io cledele che essele necessalio eleggele sindaco di Plato un cinese. Solo cinese può capile vele necessità dei platesi.”
- Intervistatore: “Come avete sentito, cari ascoltatori, l'integrazione è così radicata che addirittura un pratese si auspica che il sindaco sia un cittadino immigrato. Dovremmo tutti prendere esempio da ciò. Dal vostro inviato è tutto. Arrivederci!”
- Cameraman (fuori campo): “Ok. Stop. Ottimo lavoro, sei andato benissimo, neppure una sbavatura!”
- Intervistatore: “Menomale, se no ci toccava rifare tutto da capo... ed è già ora di pranzo... Ti sei fatto dare il nome di un buon ristorante, tanto mettiamo tutto in nota spese!”
- Cameraman: “Mah.. senti qui ci sono solo ristoranti cinesi, io mi mangio un panino”
- Intervistatore: “Assurdo, ho fatto l'inviato dall'estero, e ho trovato ristoranti italiani a New York, a Sidney, a Baghdad, a Città del Capo, sull'Isola di Pasqua, al Polo Nord... e qui manco uno? Ma gli italiani dove ca**o sono?”
Un cittadino pratense si congratula con la giunta per l'apertura del mercato schiavista.

La digi-evoluzione

Negli ultimi anni Prato, consapevole di non essere più competitiva nel campo tessile come in passato, in particolare condizionata fortemente dalle manifatture cinesi, ha tentato il rilancio nel settore terziario. Proprio in quest'ottica sono stati migliorati i mezzi di trasporto cittadini con la creazione delle LAM (Lente A Muovere) Rossa Verde Gialla, per dirla in una parola arcobaleno (tributo indubbio all'orientamento confederato (Unione) della giunta). Quando ci si è resi conto che però ciò non faceva entrare abbastanza soldi nelle casse comunali si è prontamente provveduto a pedonalizzare tutto il pedonalizzabile; purtroppo neppure ciò ha incrementato gli introiti.

Il turismo

L'extrema ratio per rinobilitare la città e per arricchire le casse comunale è stata volgere ogni sforzo nel rendere Prato una città di rilevanza turistica. Visto che la presenza del Castello dell'Imperatore, del pulpito di Donatello, della forma squadrata con taglio, del sacro cingolo di carrarmato, non sembravano essere dei validi catalizzatori di turismo, la giunta si è quindi impegnata nel ricercare (con successo) reperti di qualche rilevanza storica nella zona di Gonfienti, salvo poi ricoprirli con una bella spianata per costruirci un interporto. Notizia recentissima testimonia che poderosi resti medioevali siano stati rinvenuti nel parco di Villa Buonamici (importante residenza nobiliare che occupa diverse decine di ettari di terreno del centro storico nei pressi dei defecatoi comuni).

Da indiscrezioni trapelate dai massimi organi comunali pare che il bastione delle forche (importantissima posizione militare a controllo degli approvvigionamenti idrici dell'intera regione, e perciò progettata dal Michelangelo in persona) verrà completamente restaurato addirittura corredato di cannoni bronzei seicenteschi fatti venire appositamente da un recupero da una nave spagnola dell'epoca affondata presso Haiti. Ulteriori indiscrezioni fanno sapere che, se ciò non bastasse a rimpinguare le casse cittadine, pratensi estratti a caso verranno appesi per il collo proprio sul suddetto bastione.

Le mura cittadine di Prato: un tipico esempio dell'architettura medioevale tipicamente italiana.

Nel tentativo ulteriore di distinguersi nel panorama toscano Prato ha tentato già in passato sia la via dell'arte che quella della scienza. Vanno ricordati il Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci e il Centro di Scienze Naturali. Il pratese medio stenta solitamente a riconoscere l'importanza di queste istituzioni, ma sono indubbiamente il fiore all'occhiello della città[citazione necessaria].

Il museo d'Arte contemporanea ospita ogni anno decine di artisti sconosciuti dalle opere mirabili di cui vale la pena accennare a una supposta macchina per digerire (in grado quindi di sfornare merda) e le statue degli uomini orinanti di un noto scultore (pare si chiamasse De Piscis).

Il Centro di scienze naturali di Galceti invece raccoglie creature di ogni specie e foggia (ma anche di Cagliari, Catanzaro, Trento...). Pare per lo più si tratti di animali esotici rinvenuti casualmente in Prato, in quanto ivi abbandonati da concittadini deficienti che se le erano comprati come souvenir di un viaggio oltremare. Anche in questo caso indiscrezioni autorevoli fanno sapere che vi sia custodito un esemplare di Chirotterus Dementes Carissimus: i primi studi (costati decine di migliaia di euro) fanno supporre si tratti di una specie aliena (con probabilità marziana), assomigliante per aspetto a un pipistrello, ma di importanza incommensurabile. Ancora è incerto chi sia il pratense che avrebbe fatto il viaggio su Marte riportando tale essere. Le malelingue suppongono che si tratti del solito potente di turno che gode di ampi appoggi politici e può contare sull'insabbiamento di qualunque indagine...

Al Centro di Scienze Naturali di Galceti è stato allestito da nostra maestà creatore del cielo, della terra e di qualsiasi cosa esistente nell'universo Allah, uno sconfinato parco dove il pratese medio passa i fine settimana primaverili-pre estivi sfoggiando la trippa derivata da cenoni invernali e da chili di cantucci[3] giocando a calcio con gli amici. Naturalmente ciò diviene impossibile nelle domeniche di maggio e giugno dove il parco si trasforma in un enorme ritrovo di esseri viventi di ogni genere ignudi. Si pensa che il fenomeno, a tutti più noto come ARCIGAYPRATO, sia il principale fornitore di strani esseri viventi per il parco di ricerche adiacente. Nella sera lo scenario cambia: i rifiuti lasciati dallo pseudo feriale pratese vengono inghiottiti dalle tigri di Mompracem che vivono come gargoyles sotto al ponticello ed esce dalle caverne costruite nel Monteferrato la popolazione pusher che tra le 9 e le 10 e mezzo sono indiscutibili proprietari della zona. Nessuno sa cosa succede più tardi dato che nessuno è mai tornato vivo dopo mezzanotte.

Usanze

Una delle più famose usanze pratensi è la Kriptéya. La Kriptéya veniva praticata anche dagli Spartani, e consisteva nell'andare a uccidere quanti più schiavi possibile a mani nude. Per i pratesi consiste nell'andare a caccia di piccoli pistoiesi (o cinesi, nella versione moderna), e tagliare loro l'attrezzo che portano in mezzo alle gambe in modo che non procreino oltre misura.Tale processo indica l'ingresso nell'età adulta del pratese.

Una tipica usanza attuale è quella del ritrovo di tutta la città davanti a Lucio. Il 98% dei ragazzi che sta davanti a Lucio non si è mai chiesto il perché. Il 2% rimanente si è chiesto il perché ma non ha saputo rispondere. Il ritrovo vale sempre, anche il lunedì sera e anche se Lucio è chiuso: un po' come il "ci vediamo da Mario..." di Ligabue.

Un'altra usanza tipicamente pratense è quella dell'uguaglianza. Infatti i ragazzi di Prato si sentono tutti come fratelli. Tutti (o quasi, perché il "tutti" indica i rossi, che son molti in quel di Prato) indossano gli stessi vestiti e hanno stesse capigliature. Questo concetto di fratellanza e uguaglianza è uno dei valori più importanti ancora vivi fra i giovani Pratesi.

La Piazza: altra usanza estremamente amata dai giuovani pratesi che amano ritrovarsi in "piazza san francesco" per poi passare pomeriggi e serate incollati ai motorini a non fare un cazzo guardando dall'alto in basso chiunque provi ad avvicinarsi. Alternativa alla piazza durante l'inverno e le giornate piovose è la biblioteca lazzerini, detta anche "san francesco al chiuso". La funzione è più o meno la stessa, con la sola differenza che se vai fuori a fumare e butti una cicca in terra ti becchi una multa da mille mila euri.

Da non dimenticare l'importanza che l'urbanistica ha acquisito negli ultimi tre lustri nella città. Si pensa che intere popolazioni pratensi, stanche di andare alla fiera poiché "piena di albanesi e sempre con le solite giostre" si sollazzino in maniera alternativa compiendo giri interminabili intorno a rotonde, salti mirabolanti su dossi (e buche) e usando i nuovissimi ed iperefficienti sottopassi come montagne russe. A tal riguardo giunta comunale ed unione europea hanno pensato di finanziare progetti inutili di viabilità con l'unico scopo di allietare serate settembrine dei cittadini.

Chef pratese all'opera.

Cucina

La cucina locale, un tempo famosa per prodotti come i 'Antuccini e i Bruttiboni si è evoluta in maniera significativa in seguito alla massiccia immigrazione dalla Cina. Tra le nuove ricette della gastronomia pratese, ricordiamo:

  • Gatto (meglio se randagio) alla Macrolottese
  • Cane alla Narnalese
  • Pesce del fosso di Iolo con erbette dell'argine dell'Ombrone Pistoiese
  • Nutria del Bisenzio in agrodolce
  • Carne essiccata alla Ciliani
  • Riso alla pratese con pezzi di ramen scaduto
  • Kebab
  • Robaccia dei distributori automatici
  • Gatto arrotao di recente alla malisetiana

Dialetto

Ben pochi sanno che a differenza del fiorentino il pratese non aspira la c (o la t, dipende dalla parola), la elide del tutto. E non solo le due lettere in questione, ma anche il finale delle parole. Gli studiosi pensano che in realtà il pratese abbia dato origine al brasiliano.

Alcuni Esempi:

  • Son di Prao e voglio esse (abbreviazione del verbo essere) rispettao, posa i sasso e mangia i bao
  • Fogao pe i Prao
  • L'autobusse... e c'è !
  • Oggi tu sse' ritardao ! (Hai fatto tardi oggi !)
  • Ma te ieri un tu scioperai ? (Non hai scioperato ieri ?)
  • Tu me lo dissi te (Me lo dicesti te! usato anche nella variante "Tullo feci te")
  • Lo piglionno in due e lo cazzottonno fitto fitto, gnene dettan quante sette ciuhi e poi lo lascionno pélle tère ! (lo presero in due e lo cazzottarono, gliele dettero di santa ragione e lo lasciarono in terra svenuto)
  • In do tu se stao? Son stao in Affeganistà
  • Poeramme (povero me, i pratesi tendono a risparmiare fiato)
  • Cacao meravigliao (cacato meravigliato, non si conosce ancora il senso di questo detto locale)
  • O giùe, dammi un bombolone ai'ccioccolao...
  • Dihaneeee!!! (imprecazione tipica pratese)
  • Tettuvvatuttaddiritto(indihazione stradale)
  • Son di prao, mangio e cao
  • tumm'ha a dì te ora ome si fa! ( e ora icchè si fa?!)
  • che moia...
  • ma 'ndo t'avvii!
  • ma chi t'ha sciorto
  • la mi' nora cuce e sdruce
  • mangialo 'e ti fa bono
  • tu s'è un pottino!
  • dammi la làllera si fa i' trallàllero (canzone antica)
Lei probabilmente non sa parlare bene il dialetto pratese ma dubito che qualcuno avrebbe da ridire sulla sua...lingua.
  • che vo' artro?
  • Un cowboy in piazza di' Domo incontra un pratese e dice: io Cowboy... e i' pratese gli fa: bea'o te... io un cao neanche i' semolino!
  • S'addì d'andà da bahino? (bahino è un paninaro locale)
  • Gliè successo peggio che a Vicchio! (detto di una hosa che ha causato molti danni, peggio del terremoto di Vicchio)
  • icchè t'ha detto? va sui tetto?
  • t'ha ii te che t'hai i tait te! (trad:Vai te che hai il tait)
  • E ummi disgarba (trad: Non mi dispiace)
  • S'addì d'andà? Tumm'ha addì indoe! (trad: Andiamo? Dimmi Dove)
  • E ci credo vu vinsi, vu facesti icchè vu vorsi! (trad: Ci credo che avete vinto, avete fatto quello che avete voluto!)
  • Sta' bene e icchè ti manca compratelo
  • Tu sei figliol dell' Emma (Emma: nota prostituta cittadina, abbreviativo di lemmaiala)
  • Di quarcosa s'ha a morire
  • Gl'ha più corna che un corbellin di chiocciole
  • Eccoci a i' conquibusse (dal latino "Cum quibus nummis", in italiano "con quali denari")
  • O soffre i' culo o soffre la curreggia
  • To mà son io, e come t'ho fatto di ringollo (variante: "...ti disfo")
  • s'ha dì d'andà a pigliarlo'n bocca? (andiamo a mangiare?)

Personaggi con una certa autorità

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci?

  • A Prato non puoi guardare negli occhi le altre persone. Se commetti tale errore puoi essere ucciso.
  • Si dice che le strade di Prato abbiano più buchi di un groviera, specialmente quelle del Macrolotto e del Soccorso, anche se le hanno recentemente catramate per il duplice appuntamento elezioni/giro d'Italia.
  • Due famiglie su tre possiedono almeno 4 auto fra cui (a scelta, obbligatoria): un SUV, una Mini, o una nuova 500.
  • Di queste 4 macchine almeno una deve essere parcheggiata obbligatoriamente fuori casa con 2 ruote sul marciapiedi (meglio se è il SUV).
  • È obbligatorio suonare il clackson ripetutamente in qualsiasi momento della giornata (fossero anche le 2 di notte) e per qualsiasi occasione (se non parti al verde del semaforo scattato da ben 0,3 millesimi di secondo, per salutare gente per strada, o per farsi vedere in modo che la gente dica "Ah, che bel SUV che c'ha lui!")
  • È obbligatorio l'uso del cellulare alla guida (anche degli autobus), senza l'auricolare.
  • È vietato (e non pensate neanche di farlo o voi sventurati) muoversi con le moto o motorini (comunemente detti "I' Motore"). I 4 milioni di automobilisti pratesi non sanno cosa siano questi strani mezzi a 2 ruote e potrebbero schiacciarvi all'istante coi loro SUV pensando che siete degli strani animali con "mezza macchina".
  • È obbligatorio andare in bicicletta contromano in tangenziale, ed eventualmente inveire contro qualcuno che ha da ridire della vostra scelta (chissà perché poi...).
  • Sbagliare strada a Prato è impossibile. Solitamente in un incrocio ci sono 3 sensi unici e sei obbligato a prendere per forza un'unica strada.
  • È sconsigliabile comprare una casa vicino ad una delle 70mila rotatorie stradali: il giorno dopo al posto del garage ti potresti ritrovare il nuovo sottopasso deciso dall'amministrazione comunale.
  • Dalle 14:00 alle 20:00 la fila di macchine che parte dalla questura e arriva a San Giusto è visibile dallo spazio più della Grande Muraglia Cinese (tra l'altro monumento di rilevante importanza per la città...).
  • Se non esistessero locali per bere, Prato sarebbe deserta ogni sera.
  • Il locale preferito dai pratesi durante l'estate è la zattera posta sul Bisenzio, dove oltre a bere degli ottimi cocktails accompagnati da invitanti stuzzichini a base di Zanzara Anofele e Tafani, si possono ammirare i vari esemplari di fauna del posto (Talpe, Pantegane, Nutrie, Coccodrilli,Puttanieri...).
  • A dirla tutta, Prato è deserta ogni sera anche con i locali per bere.
  • Il castello è stato oggetto di un'attenta ripulitura dai capperi cresciuti sulle mura, anche se sono rinati dopo qualche mese.
  • A Prato, i cestini per la spazzatura sono concentrati in pochi metri quadri e poi più nulla per chilometri: magari ce ne sono tre uno accanto all'altro e poi non si vedono più fino a che uno non sconfina in un'altra frazione.
  • La targa della provincia è PO, ovvero PechinO
  • Gonfienti, nota discarica a cielo aperto, dicono sia un' antica città etrusca...Mah!
  • In questa città i ragazzi possono essere fascisti o comunisti, l'importante è che non capiscano un cazzo di politica.
  • Il puttan tour, nota visita guidata nella zona industriale di Calenzano, in un anno ha venduto più biglietti del museo di arte contemporanea Luigi Pecci.
  • A Prato se litighi con uno litighi con tutti.
  • Prato è gemellata con Paperopoli; per ricambiare questo gemellaggio è stata intitolata a Paperino una frazione del comune.
  • A Prato per ogni personaggio storico che sia esistito e/o transitato dalla città vengono dedicate strade a tutta la famiglia (Libero Grassi, Renzo Grassi, Cesare Grassi, Augusto Borgioli, Luigi Borgioli, Guglielmo Marconi, Nara Marconi, Giuseppe Garibaldi, Anita Garibaldi... e via dicendo).
  • A Prato gli orari degli autobus variano a discrezione dei relativi autisti.
  • A Prato anche i percorsi degli autobus variano a discrezione dei relativi autisti.
  • A Prato la consumazione di riso negli ultimi anni ha subito un incremento dell'80% (cause sconosciute[citazione necessaria]).
  • Il codice stradale appositamente inventato per gli autobus LAM prevede la velocità minima di 90 km/h e il diritto di bucare i diritti di precedenza nelle rotonde o arrotare i pensionati sulle strisce.
  • A Prato vengono create rotonde ovunque, anche dove la loro utilità è assai dubbia. Esistono rotonde di tutti i tipi: rotonde con sottopasso, rotonde con sovrappasso, rotonde ameboidi, rotonde a torta, rotonde a tortino, rotonde a pasticcino,...
  • Se sei proprietario e titolare di una qualsiasi impresa edilizia, puoi recarti in comune sborsando una misera mazzetta per ottenere il permesso scritto di chiudere qualsiasi strada tu voglia e a tua discrezione infischiandotene dei diritti del cittadino, causa: <<e ci'sà da lavorà, la strada le và chiusa. E ci passa la gente drieo e noi ci s'ha da passà con le macchine, un si possan mia mettè sotto eh maremma diaola!>>.
  • Per qualche strana ragione sconosciuta i giovani pratesi di estrema destra fanno sempre coppia fissa con extracomunitari di ogni genere, che non mancano mai l'occasione di sfoggiare i loro inni al Duce ma se gli sfotti l'amico marocchino ti accoltellano.
  • I modi di salutare più comuni a Prato sono «Ni hao», «Sciao belo», «pershendetje» e «uga buga». Talvolta invece di farsi cenno con la mano ci si sputa sui piedi.

Note

  1. ^ Gli abitanti di Prato
  2. ^ che peraltro venivano venduti dal loro paese a prezzi stracciati (ma, se ci fai attenzione, sono un po' difettosi...)(ma, via, pe icché ttull'ha pagahi, icché pretendi?)
  3. ^ prodotto pratese più esportato dopo sportivi della nazionale cinese della pesca alla nutria e montagnole di caccole artigianali