Amintore Fanfani: differenze tra le versioni

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=== Seconda presidenza ===
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Memore della precedente brutta figura, Fanfani andò a leccare i suoi amici, riuscendo a farsi eleggere segretario della [[DC]]; grazie a questa nuova nomina Fanfani poté finalmente coronare il suo sogno di farsi eleggere dal popolo [[Presidente del Consiglio]], anche se il popolo che andò a votare era composto da 4 gatti, che non avevano voglia di rompersi troppo i [[coglioni]] leggendo i manifesti elettorali degli altri candidati. Si può dunque dire che l'elezione del governo Fanfani II fu un proforma, infatti esso durò dal [[1 luglio]] [[1958]] al [[15 febbraio]] [[1959]], della sua caduta non si accorse quasi nessuno e quei pochissimi che se ne resero conto se ne grattarono beatamente gli [[zebedei]]. La caduta del nuovo esecutivo fu causata dal fatto che Fanfani incominciò fin da subito a concentrare nelle sue grinfie più potere di quello che legalmente gli sarebbe spettato, facendo incavolare diversi [[franchi tiratori]] del suo steso partito, che non ci stavano a non ricevere la loro parte di potere inmeritato. Comunque il governo Fanfani ebbe il tempo di far entrare in vigore la stramaledetta [[Legge Merlin]], che di fatto spostò il controllo della prostituzione dallo [[Stato]] alla [[Mafia]], quest'ultima forte sostenitrice della [[DC]].
Memore della precedente brutta figura, Fanfani andò a leccare i suoi amici, riuscendo a farsi eleggere segretario della [[DC]]; grazie a questa nuova nomina Fanfani poté finalmente coronare il suo sogno di farsi eleggere dal popolo [[Presidente del Consiglio]], anche se il popolo che andò a votare era composto da 4 gatti, che non avendo voglia di rompersi troppo i [[coglioni]] leggendo i manifesti elettorali degli altri candidati, votarono l'usato sicuro "DC". Si può dunque dire che l'elezione del governo Fanfani II fu un "proforma", la riprova fu che esso durò dal [[1 luglio]] [[1958]] al [[15 febbraio]] [[1959]], giorno in cui il governo cadde. La caduta del nuovo esecutivo fu causata dal fatto che Fanfani incominciò fin da subito a concentrare nelle sue grinfie più potere di quello che legalmente gli sarebbe spettato, facendo incavolare diversi [[franchi tiratori]] del suo steso partito, che [[Scalfaro|non ci stavano]] a non ricevere la loro parte di potere inmeritato. In ogni caso della caduta non si accorse quasi nessuno e quei pochissimi che se ne resero conto se ne grattarono beatamente gli [[zebedei]]. Comunque il governo Fanfani ebbe il tempo di far entrare in vigore la stramaledetta [[Legge Merlin]], che di fatto spostò il controllo della prostituzione dallo [[Stato]] alla [[Mafia]], quest'ultima forte sostenitrice della [[DC]].


=== Terza presidenza ===
=== Terza presidenza ===

Versione delle 23:46, 6 giu 2014

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Fanfani ringrazia Cossiga Dio per aver ricevuto il quinto incarico presidenziale.
« Alto, spalle larghe, tutto d'un pezzo. »
(Una formica su Fanfani.)
« Nano, Nano qua la mano. »
(Mork su Fanfani.)

http://it.wikipedia.org/wiki/Amintore_Fanfani

Amintore Fanfani (Pieve Santo Stefano, 6 febbraio 1908Roma, 20 novembre 1999) è stato un politico italiano, considerato lo stacanovista della politica avendo ricoperto per cinque volte la carica di Presidente del Consiglio dei ministri, l'ultima all'età di 79 anni e 6 mesi, ottendndo il primato di più vecchio e decrepito premier della Repubblica Italiana.

Biografia

Proveniente da una di quelle famiglie contadine cattoliche composte da: papà, Papa, mamma, nonno guerrafondaio, nonna, zia zitella e cinquanta figli, che dormivano tutti rigorosamente insieme nello stesso letto, il giovane Amintore Fanfani capendo che il lavoro nei campi non faceva per lui, decide che è meglio mettere a frutto le sue amicizie clericali per gettarsi in politica e sistemarsi senza faticare.

Durante la sua formazione culturale ebbe modo di frequesntare i seguneti istituti:

Durante il fascismo ebbe modo di scrivere diversi articoli sul quotidiano Dottrina Fascista e nel 1938 fu tra i firmatari del Manifesto della razza pubblicando inoltre articoli sulla rivista La Difesa della Razza di Telesio Interlandi[2].

Dopo i gloriosi fasti dalla parte dei fascisti, Fanfani durante una serata al bar,

ebbe modo di conoscere altri due

intellettuali suoi pari, ossia Giuseppe Dossetti e Giorgio La Pira. I tre divennero subito amiconi e non perdevano occasione per uscire insieme e andare a

discutere di cattolicesimo e società in qualche

locale per giovani intellettuali, i quali ignoravano che Fanfani fosse stato uno dei firmatari e promotori delle leggi razziali. Quando l'Italia entrò in guerra, il gruppo si sciolse, perché Fanfani temendo di rimetterci la pelle preferì squagliarsi in Svizzera dove si mise a lavorare in nero come professeore di tuttologia, tirando su non poche lire. Tornato in Italy, Fanfani riallacciò la vecchia amicizia con Dossetti, il quale, sempre ignorando i suoi passati razziali, lo fece entre nell'assemblea Costituente, è stato proprio lui a redigere il primo articolo della costituzione: "L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro....degli altri", anche se le ultime due parole non vennero incluse nalla formula finale. In seguito divenne più volte ministro di qualsiasi ufficio libero gli capitasse sotto tiro; fu anche il promotore del famigerato "Piano Fanfani", che prevedeva la costruzione di 300.000

case popolari in ogni città italiana, è dunque lui che ha dato il via alla stagione della cementificazione selvaggia che si è mangiata tutti i terreni agricoli e che ai giorni nostri sta facendo pentire i muratori di aver preso in mano le cazzuole a causa di viabilità bloccata nelle ore di punta e allagamenti a seguito di tre gocce di pioggia.

Le presidenze

Prima presidenza

Il primo governo Fanfani si ebbe nel 1954 ed è praticamente sconosciuto agli storici, dato che durò appena 21 giorni; il motivo di tale breve durata è da ricercarsi nel fatto che esso si insediò senza chiedere il permesso al Parlamento. Quando Fanfani si rese conto della gaffe, cercò di rimediare, ma il Parlamento lo bocciò immediatamente, intimandogli di ritornarese da dove era venuto.

Seconda presidenza

Memore della precedente brutta figura, Fanfani andò a leccare i suoi amici, riuscendo a farsi eleggere segretario della DC; grazie a questa nuova nomina Fanfani poté finalmente coronare il suo sogno di farsi eleggere dal popolo Presidente del Consiglio, anche se il popolo che andò a votare era composto da 4 gatti, che non avendo voglia di rompersi troppo i coglioni leggendo i manifesti elettorali degli altri candidati, votarono l'usato sicuro "DC". Si può dunque dire che l'elezione del governo Fanfani II fu un "proforma", la riprova fu che esso durò dal 1 luglio 1958 al 15 febbraio 1959, giorno in cui il governo cadde. La caduta del nuovo esecutivo fu causata dal fatto che Fanfani incominciò fin da subito a concentrare nelle sue grinfie più potere di quello che legalmente gli sarebbe spettato, facendo incavolare diversi franchi tiratori del suo steso partito, che non ci stavano a non ricevere la loro parte di potere inmeritato. In ogni caso della caduta non si accorse quasi nessuno e quei pochissimi che se ne resero conto se ne grattarono beatamente gli zebedei. Comunque il governo Fanfani ebbe il tempo di far entrare in vigore la stramaledetta Legge Merlin, che di fatto spostò il controllo della prostituzione dallo Stato alla Mafia, quest'ultima forte sostenitrice della DC.

Terza presidenza

Quarta presidenza

Quinta presidenza

Alla fine degli anni '70, George Lucas pensò a lui per il ruolo del Maestro Yoda nel film Guerre Stellari, ma poi ripensandoci capì che la parte calzava a pennello per Giulio Andreotti, più ingobbito e rugoso.


Abbandonato il mondo del cinema si convertì al Berlusconesimo, dove trovò numerosi consensi e persone che potessero stare alla sua altezza.


Preceduto da:
La Palla

Presidente del consiglio
1954 - 1954
Succeduto da:
Scelbus
Preceduto da:
Adone

Presidente del consiglio
1958 - 1959
Succeduto da:
Antò
Preceduto da:
Tambroni

Presidente del consiglio
1960 - 1963
Succeduto da:
Leoncino
Preceduto da:
Spadolino

Presidente del consiglio
1982 - 1983
Succeduto da:
Cinghialone
Preceduto da:
Il Crà

Presidente del consiglio
1987 - 1987
Succeduto da:
L'unico con la barba

Note

  1. ^ L'ha frequentata per davvero.
  2. ^ Ha fatto anche questo.