Rosa Russo Iervolino: differenze tra le versioni

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Dopo un annoso processo riesce a farsi registrare all'anagrafe come di [[sesso]] femminile (vai un po' a capire..), ma i problemi burocratici e il fatto che ella soffra notoriamente di anchilosi della mano destra, la costringono a far sì che le sue delibere siano firmate, ma anche scritte, pensate e contrattate con gli interessati da "zi Totonno".
Dopo un annoso processo riesce a farsi registrare all'anagrafe come di [[sesso]] femminile (vai un po' a capire..), ma i problemi burocratici e il fatto che ella soffra notoriamente di anchilosi della mano destra, la costringono a far sì che le sue delibere siano firmate, ma anche scritte, pensate e contrattate con gli interessati da "zi Totonno".


Superati i 70 anni è ancora tanto bella da essere costretta a dichiarare in una trasmissione tv sui mali di Napoli di "non essere la fata turchina", mentre Bassolino ripone il lei grandi speranze e, con i soldi della regione, finanzia un corso per [[veline]] iscrivendola. Dopo poco tempo esordisce in tv come velina, ma al tempo stesso si dedica con passione alla sua passione segreta, il [[calcio]], che la induce a proporre di intitolare lo [[Stadio San Paolo]] a [[Maradona]] togliendogli la vecchia denominazione di Stadio San Paolo. La sua scelta fa infuriare il cardinale di Napoli e quindi è costretta a desistere dal sui proposito.
Superati i 70 anni è ancora tanto bella da essere costretta a dichiarare in una trasmissione tv sui mali di Napoli di "non essere la fata turchina", mentre Bassolino ripone il lei grandi speranze e, con i soldi della regione, finanzia un corso per [[veline]] iscrivendola. Dopo poco tempo esordisce in tv come velina. In quanto tale, inizia una tormentata e burrascosa storia d'amore con [[Maradona]] che, pur di allontanarla, le fa costosi regali indebitandosi con il fisco, fin quando, disperato, fugge dall'Italia facendo credere a Rosetta di essere morto in un incidente aereo.
Disperata, Rosetta, inizia ad assumere psicofarmaci e cade in uno stato di perenne torpore senza quindi potersi dedicare all'attività di Sindaco.
Curata con il Viagra si risveglia brevemente dal suo letargo e - per esorcizzare il dolore per la scomparsa del suo Diego - urla a gran voce che lo stadio cittadino dev'essere a lui intitolato togliendogli la vecchia denominazione di Stadio San Paolo. La sua scelta fa infuriare il cardinale di Napoli e quindi è costretta a desistere dal sui proposito sebbene molti cittadini, terrorizzati dalla sua ricomparsa e dagli urli bestiali che emette facendo dichiarazioni, sembrano sulle prime volerla accontentare.

Fallito il proposito commemorativo, torna quindi allo sport e ne inventa uno nuovo - il salto della buca - al quale vuole che tutti i napoletani partecipino in massa. Fa quindi praticare enormi buche su tutte le strade e i marciapiedi della città e nel contempo apre una ditta di riparazione gomme che viene però ben presto chiusa per intrallazzi e lauti e illeciti guadagni del primo cittadino.

Nuovamente annoiata, torna al porno e, con l'imprenditore Romeo, apre una lussuosa casa d'appuntamento a Via Marina, facendo sì che il suo socio entri in possesso del palazzo della Flotta Lauro a prezzi ridotti per farvi un bordello, camuffato da albergo. E' lei stessa ad inaugurarlo e, la sera dell'evento, si offre al socio senza veli per farsi possedere, ma lui vedendola nuda, svela tutto ai giudici e preferisce piuttosto farsi arrestare.

Lusingata dai suoi ammiratori che ne lodano le parti intime, lavora per farne crescere il valore, ma i suoi colti e fidi assessori la fraintendono e creano così, al comune, un buco di 2 miliardi di euro.

Uno dei suoi assessori, il professor Realfonzo dell'IDV minaccia di sfiduciarla non appena scoperto l'inghippo, ma Rosetta telefona a Di Pietro comunicandogli che, se così sarà, si recherà a Roma completamente nuda e a gran voce manifesterà per riavere la sua carica. Di Pietro, spaventato, accetta il compromesso e la lascia al suo posto.

Tornata ad assumere potenti psicofarmaci, scompare nuovamente dalla scena e si dedica all'arredamento della sua casa. Ormai anziana e smemorata, si procura pezzi di valore in vari modi e, quando ci si accorgerà che dal suo ufficio in Comunne mancano 20 pastori del Settecento e un quadro di Luca Giordano (sostituito da una copia), dichiara di non ricordare nulla.

In vista delle lezioni 2011 appoggia Andrea Cozzolino il quale le promette in cambio molte prestazioni sessuali con gli elettori extracomunitari e corrotti delle primarie. Lusingata dalla promessa e illudendosi di fare a breve incontri hot con neri e marocchini, accetta immediatamente, ma non appena viene a sapere che gli extracomunitari sono cinesi, denuncia tutto e fa sparire Cozzolino dalla scena.

Intuendone il punto debole, il segretario del PD Bersani le propone allora di sostenere un nuovo candidato, Mario Morcone, ma volutamente nel fax compie un errore e scrive "Porcone". Rosetta, ancora una volta lusingata da promesse d'amore e sesso facile, accetta. D'altro canto il Pdl le fa credere che in realtà il loro candidato è un industriale di materassi ad acqua e letti per pratiche erotiche il cui nome, lettieri, la dice lunga.

Tra lui e Porcone, Rosetta non sa chi scegliere e così, stanca e demoralizzata, si ritira in pompa magna organizzando una grande festa per i suoi napoletani e, prima di ritirarsi a vita privata, distribuisce loro tutta la sua collezione di sacchetti della monnezza per strade e piazze beneficando non solo la città ma anche i comuni limitrofi.

Di fronte all'ennsesima emergenza rifiuti, Belusconi manda l'esercito a Napoli, ma ad attendere le truppe c'è Rosetta che - dopo l'ennesimo lifting - mascherata dietro un manifesto della precedente campagna elettorale, ammalia soldati e colonnelli e, decisa a dare alla città tutti i suoi sacchetti, li istiga a fuggire con lei facendo perdere le sue tracce.


=== L'emergenza rifiuti ===
=== L'emergenza rifiuti ===

Versione delle 03:00, 27 mag 2011

Il desktop della sindaca durante l'ultima crisi dei rifiuti.
« Pare a parera uallarosa »
(Cittadino napoletano a proposito di Rosa Russo Jervolino)
« Suvvia, non è ancora morto nessuno! »
(Rosa Russo Jervolino sulla situazione dei rifiuti in Campania)

Rosa Russo Jervolino è un classico esempio di splendida bellezza mediterranea, nonché vice-Sindaco di Napoli su commissione di Antonio Bassolino (detto "Totonno 'a fetamma").

Biografia

L'infanzia e l'adolescenza

NonNews

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Figlia del mago Zurlì e sorella di Calimero, Rosa Russo Jervolino nasce a Napoli e viene allevata alle pendici del Vesuvio da Amelia, la fattucchiera che ammalia, la quale le trasmette tutti i suoi poteri e uno straordinario fascino che, sin da bambina, la rendono una delle più procaci bellezze partenopee, seconda solo a Tina Pica. L'infanzia sul Vesuvio è per lei triste e segnata da grande povertà, tanto che, dopo aver mangiato il corvo Gennarino, si nutre ingoiando pulcini vivi che continuano a pigolare dallo stomaco mentre lei parla. Sin da piccola, dopo che li ha digeriti, Rosetta emette un rutto di tale potenza da far crollare le strade di Napoli (e difatti ne crollano un paio al giorno), mentre il 23 novembre del 1980, per festeggiare un terno al lotto, consuma una lauta cena in un ristorante dell'Irpinia e, dopo il consueto rutto, provoca un potente terremoto.

Giovanissima, inizia a studiare canto al Conservatorio di Napoli sotto la guida del maestro Stecca che le presenta i Cugini di Campagna. Con loro interpreta da solista la celebre canzone "Anima Mia", ma interrompe la sua carriera musicale poiché, dopo la morte del fratello Calimero, viene chiamata dalla ditta di destersivi Ava per doppiarlo in alcuni popolari spot.

L'entrata in Politica

La carriera di doppiatrice, però, non la soddisfa e il dover interpretare sempre spot sui detersivi le provoca una forte avversione per la pulizia, in specie quella urbana. Inizia allora a collezionare sacchetti della monnezza fin quando, sempre per la sua bellezza esplosiva, viene accolta in parlamento come intrattenitrice di politici impotenti e persino finocchi. Diventa in breve tempo ministra e lei stessa non sembra crederci.

Dimenticata da tutti si dedica al porno imitando Lucia Bosè e tingendosi capelli di blu, mentre Michele Zarrillo scrive per lei la canzone "Una Rosa blu". Resa quasi calva dalle tinture troppo aggressive perde il suo proverbiale fascino ed è costretta a tornare al doppiaggio prestando la voce a Sandra Milo fin quando l'annuncio datole in diretta tv che l'ultimo uomo diposto a trombarsela era stato ricoverato la fa esplodere in un urlo diperato (chi? Ciro? dove? oddiodiodiodio) che causa la fine della sua carriera.

Sindaco di Napoli

Fu tolta dalla naftalina da "zi Totonno" Bassolino e fatta Sindaca di Napoli. In tale ruolo vince il Guinness dei Primati come il Sindaco più bello del mondo e viene invitata in una trsmissione tv da Barbara D'Urso. In quell'occasione, tornando in aereo da Milano a Napoli, si invagische di un'hostess lesbica e si fa assumere dall'Alitalia.

Le sue foto in divisa da hostess, dopo una cura di bellezza che la portò a somigliare a una checca da marciapiede, vennero utilzzate per la sua campagna elettorale accompagnate dallo slogan "Io ci credo". Fu appunto grazie a questo stratagemma che molti elettori, credendo che quell'uomo in divisa sui manifesti fosse il questore Franco Malvano di Forza Italia, la riconfermarono per errore sindaco di Napoli.

Dopo un annoso processo riesce a farsi registrare all'anagrafe come di sesso femminile (vai un po' a capire..), ma i problemi burocratici e il fatto che ella soffra notoriamente di anchilosi della mano destra, la costringono a far sì che le sue delibere siano firmate, ma anche scritte, pensate e contrattate con gli interessati da "zi Totonno".

Superati i 70 anni è ancora tanto bella da essere costretta a dichiarare in una trasmissione tv sui mali di Napoli di "non essere la fata turchina", mentre Bassolino ripone il lei grandi speranze e, con i soldi della regione, finanzia un corso per veline iscrivendola. Dopo poco tempo esordisce in tv come velina. In quanto tale, inizia una tormentata e burrascosa storia d'amore con Maradona che, pur di allontanarla, le fa costosi regali indebitandosi con il fisco, fin quando, disperato, fugge dall'Italia facendo credere a Rosetta di essere morto in un incidente aereo. Disperata, Rosetta, inizia ad assumere psicofarmaci e cade in uno stato di perenne torpore senza quindi potersi dedicare all'attività di Sindaco. Curata con il Viagra si risveglia brevemente dal suo letargo e - per esorcizzare il dolore per la scomparsa del suo Diego - urla a gran voce che lo stadio cittadino dev'essere a lui intitolato togliendogli la vecchia denominazione di Stadio San Paolo. La sua scelta fa infuriare il cardinale di Napoli e quindi è costretta a desistere dal sui proposito sebbene molti cittadini, terrorizzati dalla sua ricomparsa e dagli urli bestiali che emette facendo dichiarazioni, sembrano sulle prime volerla accontentare.

Fallito il proposito commemorativo, torna quindi allo sport e ne inventa uno nuovo - il salto della buca - al quale vuole che tutti i napoletani partecipino in massa. Fa quindi praticare enormi buche su tutte le strade e i marciapiedi della città e nel contempo apre una ditta di riparazione gomme che viene però ben presto chiusa per intrallazzi e lauti e illeciti guadagni del primo cittadino.

Nuovamente annoiata, torna al porno e, con l'imprenditore Romeo, apre una lussuosa casa d'appuntamento a Via Marina, facendo sì che il suo socio entri in possesso del palazzo della Flotta Lauro a prezzi ridotti per farvi un bordello, camuffato da albergo. E' lei stessa ad inaugurarlo e, la sera dell'evento, si offre al socio senza veli per farsi possedere, ma lui vedendola nuda, svela tutto ai giudici e preferisce piuttosto farsi arrestare.

Lusingata dai suoi ammiratori che ne lodano le parti intime, lavora per farne crescere il valore, ma i suoi colti e fidi assessori la fraintendono e creano così, al comune, un buco di 2 miliardi di euro.

Uno dei suoi assessori, il professor Realfonzo dell'IDV minaccia di sfiduciarla non appena scoperto l'inghippo, ma Rosetta telefona a Di Pietro comunicandogli che, se così sarà, si recherà a Roma completamente nuda e a gran voce manifesterà per riavere la sua carica. Di Pietro, spaventato, accetta il compromesso e la lascia al suo posto.

Tornata ad assumere potenti psicofarmaci, scompare nuovamente dalla scena e si dedica all'arredamento della sua casa. Ormai anziana e smemorata, si procura pezzi di valore in vari modi e, quando ci si accorgerà che dal suo ufficio in Comunne mancano 20 pastori del Settecento e un quadro di Luca Giordano (sostituito da una copia), dichiara di non ricordare nulla.

In vista delle lezioni 2011 appoggia Andrea Cozzolino il quale le promette in cambio molte prestazioni sessuali con gli elettori extracomunitari e corrotti delle primarie. Lusingata dalla promessa e illudendosi di fare a breve incontri hot con neri e marocchini, accetta immediatamente, ma non appena viene a sapere che gli extracomunitari sono cinesi, denuncia tutto e fa sparire Cozzolino dalla scena.

Intuendone il punto debole, il segretario del PD Bersani le propone allora di sostenere un nuovo candidato, Mario Morcone, ma volutamente nel fax compie un errore e scrive "Porcone". Rosetta, ancora una volta lusingata da promesse d'amore e sesso facile, accetta. D'altro canto il Pdl le fa credere che in realtà il loro candidato è un industriale di materassi ad acqua e letti per pratiche erotiche il cui nome, lettieri, la dice lunga.

Tra lui e Porcone, Rosetta non sa chi scegliere e così, stanca e demoralizzata, si ritira in pompa magna organizzando una grande festa per i suoi napoletani e, prima di ritirarsi a vita privata, distribuisce loro tutta la sua collezione di sacchetti della monnezza per strade e piazze beneficando non solo la città ma anche i comuni limitrofi.

Di fronte all'ennsesima emergenza rifiuti, Belusconi manda l'esercito a Napoli, ma ad attendere le truppe c'è Rosetta che - dopo l'ennesimo lifting - mascherata dietro un manifesto della precedente campagna elettorale, ammalia soldati e colonnelli e, decisa a dare alla città tutti i suoi sacchetti, li istiga a fuggire con lei facendo perdere le sue tracce.

L'emergenza rifiuti

Per svagarsi continua quindi la sua collezione di sacchetti della monnezza, tanto che i napoletani gliene donano a migliaia ogni giorno e lei - non avendo spazio in casa per conservarli tutti - li deposita in strada e, per rispetto, lì lascia li per almeno 6 mesi.

Berlusconi e Prodi, gelosi della sua collezione, hanno più volte inviato a Napoli vari commissari straordinari per rubarglieli, ma lei è sempre riuscita ad ammaliarli con la sua bellezza e la voce soave, impedendogli di portare a termine i loro incarichi.

È scomparsa da alcuni anni, ma nessuno se ne è accorto, tranne Bassolino che si è rivolto a Chi l'ha visto?. La trasmissione si è più volte occupata del suo caso, ma nonostante molte segnalazioni l'abbiano individuata individuata tra l'amata immondizia, finora non è stata ritrovata.

Curiosità

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  • In molte occasioni viene doppiata da Nanni Moretti, e altre volte è lei che presta la sua voce al regista.
  • Rosa Russo ha avuto un solo amore segreto, nella sua turpe esistenza: l'avvenente politico campano Francesco De Lorenzo, liberale e libertino, già ministro della prima repubblica e star del parlamento italiano, travolto miseramente dallo scandalo di Tangentopoli.
  • Pare che Rosa Russo sia ghiotta di clarinetti in brodo e xilofoni al vapore.
  • È indagata per conto del WWF come causa primaria dello spiaggiamento dei dugonghi.
  • La sua voce è spesso utilizzata nella creazione dei fischietti ad ultrasuoni per cani.
  • È entrata nella TOP 3 dei rumori meno soavi all'udito insieme al martello pneumatico sotto casa e alle vuvuzelas

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