Ristorante

- Cameriere :
Buonasera signore, voleva mangiare?
- Cliente :
Nooooo, sono venuto qui a vedere gli altri che mangiano...
Il Ristorante (abbreviazione di RISTOro per l'ignoRANTE) è un luogo in cui gli stolti si recano per mangiare una cosa che di certo la nonna, la mamma o addirittura loro stessi saprebbero cucinare meglio senza spendere nulla.
Secondo le Sacre Scritture il primo ristorante venne fondato addirittura da Gesù in persona, che col fatto della moltiplicazione dei pani e dei pesci e della trasformazione dell'acqua in vino non spendeva una sega dai fornitori e dava da mangiare a mezza Palestina. Ben presto la notizia fece il giro del mondo e finì per spargersi la voce che al ristorante di Gesù si mangiava da Dio.
Descrizione
Il ristorante si compone solitamente di tre spazi: la sala, la cucina e la toilette. La sala serve a consumare le pietanze, la cucina a prepararle e la toilette a eliminarle poco dopo averle mangiate.
La Sala

La sala, al coperto o all'aperto, presenta mini-tavolini disposti con la concentrazione di 4 ogni metro quadrato, apparecchiati con fiori, cestini, candele, centrini e ogni qualsivoglia oggetto che ti impedirà di appoggiare anche solo l'accendino. Solitamente solo 2 tavolini sono vista mare, altri 18 tavolini sono vista porta della cucina, mentre i rimanenti 37 sono vista cesso. Ovviamente i 2 tavolini con la bella vista sono prenotati 24 ore al giorno dagli amici del cuoco e da suo cugino.
Sulle pareti sono presenti scansie con decine e decine di bottiglie di vino di provenienza ignota, non perché non abbiano le etichette ma perché lo strato di polvere che c'è sopra è spesso almeno 14 centimetri.
La cucina

In questo luogo di dubbia sanità i personaggi mostruosi cuochi si dilettano nel mescolare svariate sostanze commestibili e non, scommettendo in dollari canadesi su quale cliente verrà colto per primo dalla sciorda.
In cucina è presente:
- un frigo, in cui gli addetti ai lavori ordinano meticolosamente i cibi da quello meglio a quello peggio scaduto.
- un angolo cottura talmente incrostato che tagliando a metà l'incrostazione e contando gli strati al suo interno è possibile risalire alla data di apertura del ristorante.
- una "gattostoviglie", ovvero un box di 2 metri per 2 murato di gatti, al cui interno i cuochi lanciano piatti e padelle sporchi e li recuperano un'oretta dopo perfettamente puliti e pronti per essere riutilizzati.
NB: nei ristoranti cinesi la "gattostoviglie" è sostituita dalla "bambinocinesestoviglie", di stessa fattura ma al posto dei gatti vengono stipati dei bambini cinesi; questo perché ovviamente i gatti vengono cotti utilizzati in maniera diversa.
La toilette

Nei ristoranti solitamente la toilette viene indicata da simpatici cartelli raffiguranti teneri cagnolini impegnati a fare la pipì, oppure da più signorili ombre maschili e femminili con la dicitura "ladies" e "gentlemen". Il cuoco del ristorante non capisce mai cosa significano quei due cartelli e continua imperterrito a pisciare nel lavello. A volte queste indicazioni sono così simpatiche o artistiche che vien voglia di visitare il bagno nonostante non se ne abbia necessità.
Ecco come si presenta la toilette una volta aperta la porta: è un loculo di 1 metro di profondità, 50 centimetri di larghezza e di 1 metro e 40 di altezza, in pratica le dimensioni cella di Nelson Mandela durante gli anni della prigionia. Il water è un secchio dipinto di bianco nel quale nessuno, dopo un soldato tedesco nel 1943, si è preso più la briga di tirare lo sciacquone; il lavandino è otturato e nel distributore del sapone ormai si è creato un ecosistema nel quale una mini-civiltà di omini saponosi la fanno da padroni; non c'è la minima ombra di una finestra, neanche un oblò, ma c'è una ventola elettrica che, se si è fortunatissimi e funziona, solo per togliere l'odore di una scoreggia ci mette 2 mesi; la luce non funziona MAI; la serratura della porta o è rotta, oppure si romperà una volta che il cliente avrà chiuso.
I tipi di ristorante italiano
Esistono 3 tipi di ristorante italiano: il ristorante a conduzione familiare, il ristorante classico e il ristorante di lusso.
Ristorante a conduzione familiare

I proprietari dei ristoranti a conduzione familiare non hanno neanche il coraggio di usare la parola "ristorante", utilizzano invece nomi più subdoli come "trattoria" o "osteria", attirando così poveri stolti pirla che credono (per il solo fatto che il locale non si chiama ristorante) di risparmiare e mangiare benissimo. Il proprietario è un losco personaggio che non ha mai neanche visto una cucina, ma ha ereditato abbastanza soldi dai propri genitori per comprare un garage e allestirci un ristorante. Esso si occupa solamente del registratore di cassa (nel senso che si occupa di accenderlo se si avvicinano i finanzieri, altrimenti lo scontrino fiscale ce lo si può scordare), fuma come un turco pacchetti e pacchetti di marlboro rosse creando una simpatica foschia in sala e tutto quello che guadagna lo spende per mantenere costantemente il suo tasso alcolico al di sopra della soglia del coma etilico.
Ai fornelli ci sta la moglie/mamma del proprietario: di solito è una vecchina di un milione di anni, cieca come Andrea Bocelli e rachitica come Mr. Burns. Un giorno si e uno anche questa simpatica megera confonde i barattoli di sale e zucchero, creando così deliziosi manicaretti, quali spaghetti alla carbonara e zucchero a velo e mascarpone con caccole e sale.
Il cameriere solitamente è il figlio del proprietario che, avendo il quoziente intellettivo di una vanga, ha abbandonato la scuola all'età di 6 anni (bocciato 3 volte all'asilo nido), spende la paghetta guadagnata in vini che a malapena hanno visto l'uva in fotografia e spera prima o poi di prendere il posto di suo padre, non sapendo che costui nonostante fumi e beva più di Paul Gascoigne vivrà fino a 137 anni e in punto di morte venderà il ristorante ai cinesi.
Costui durante il vostro pasto si occuperà di: infilare il pollice nella vostra minestra, tossire e starnutire su di essa, rovesciarvi un litro e mezzo di vino rosso sulla camicia, pestarvi il vostro callo più doloroso, farvi attendere un'ora per il caffè che farà ovviamente cagare e infine rigarvi la macchina perché non avete lasciato la mancia.

In un ristorante a conduzione familiare il menù è sempre a costo fisso (10 euro escluso il mangiare, il bere, il coperto e il parcheggio) ed è così composto:
- bis di minestre uguali con lo stesso condimento (solitamente piselli e colla vinilica)
- bistecchina di
topomanzo (utilissima se vi si è rotta la suola della scarpa, con la colla vinilica di prima la aggiusterete perfettamente) - vino prodotto direttamente dal proprietario, nel senso che costui compra l'aceto della coop e ne sostituisce l'etichetta
- tiramisù: in realtà è un mattone estratto da un muro non portante e glassato con muco e colla vinilica (si, visto che ve lo state chiedendo, i ristoranti tradizionali sono i maggiori consumatori di colla vinilica dopo Giovanni Muciaccia)
- caffè, ovvero una tazzina di scolo della gattostoviglie.
Ristorante classico

Il ristorante classico è l'evoluzione del ristorante a conduzione familiare; è un capannone di 7000 metri² con 80000 posti a sedere (praticamente è San Siro) ed un solo cameriere. Il gestore non ha mai visto il suo ristorante, lo ha comprato direttamente su Ebay con annesso tutto il personale e si preoccupa solo di controllare che i guadagni siano sufficienti per coprire le spese delle sue escort.
Il cuoco è stato scelto dopo uno scrupoloso deathmatch tra millemila muratori pakistani: è quindi alto 2 metri e la circonferenza dei bicipiti è simile all'equatore, ma l'unica cosa che ha mai mescolato nella sua vita è il cemento, ecco perché tutti i vostri piatti avranno un leggero retrogusto di muro...
Come già specificato, nonostante il ristorante abbia un'estensione maggiore dell'Iraq, il cameriere è uno solo e piuttosto rincoglionito, e il dover gestire all'incirca 2000 tavoli lo spinge al suicidio dopo il primo giorno di lavoro: non vedrete mai quindi lo stesso cameriere in serate diverse. Vista la presenza del mono-cameriere i tempi di attesa per il mangiare saranno ragionevolmente un po' più lunghi, ecco perché nel ristorante classico si consiglia di presentarsi per tempo: per esempio, se si vuole cenare, presentarsi all'ora di pranzo; se si vuole pranzare, presentarsi all'ora di cena muniti di sacco a pelo.

Il menù del ristorante classico è piuttosto vario: contiene qualsiasi cibo commestibile e buona parte di quello non commestibile: si può mangiare qualsiasi tipo di minestra con qualsiasi condimento, qualsiasi pizza, qualsiasi tipo di pesce o carne e tutti i dolci mai inventati. Inutile specificare che qualsiasi cosa si scelga il sapore sarà sempre lo stesso. Per dissetarsi la scelta è ampia allo stesso modo: tutti i tipi di vino di tutte le regioni d'Italia (ovvero tavernello e un sacco di etichette diverse), tutte le varietà di birre (tavernello + anidride carbonica), tutte le marche di acqua (tavernello e acqua del fiume più vicino) e tutti i tipi di bibite gassate (tavernello bianco/rosso e sabbia).
Si, visto che ve lo state chiedendo, è grazie ai ristoranti classici che il tavernello è il vino più bevuto in Italia.
Il caffè è una miscela scelta delle piantagioni delle alture colombiane, ma anche no.
Ristorante di lusso

Il ristorante di lusso è il luogo da EVITARE ASSOLUTAMENTE, a parità dell'Afghanistan, del cesso di Giuliano Ferrara, delle Poste Italiane e del Vaticano.
Questo luogo malefico è agghindato con soprammobili e quadri che sembrano costosissimi, ma in realtà provengono tutti da mercatini cinesi abusivi e sono costati al massimo 70 centesimi; ha un totale di (a stare larghi) 6 tavolini, tutti prenotati ad ogni ora del giorno e della notte fino al 21 dicembre 2012 (tanto poi finisce il mondo[citazione necessaria]).
Proprietario, cuoco, camerieri e sommelier hanno, messi insieme, una masculinità paragonabile a quella di Solange: abbigliati da pinguini come prevede l'etichetta, hanno il compito di piazzarsi di fianco al vostro tavolo e:
- ascoltare tutti i discorsi tra voi e il vostro commensale, cercando di trarne gossip succulenti da riferire al gestore finocchio
- sparecchiarvi il tavolo dalle pietanze ancora a metà appena vi distraete un decimo di nanosecondo
- riempirvi il bicchiere di vino costosissimo ad ogni sorso, creandovi ubriachezza molesta dopo l'antipasto e povertà molesta dopo 2 bottiglie
- evitare che cadiate a terra dopo aver visto il conto
- farvi cadere a terra e massacrarvi le costole con un vibratore quando ammettete che non potete pagare

Al contrario della trattoria e del ristorante classico, nel ristorante di lusso il cibo proviene effettivamente da ingredienti commestibili, ma viene servito in quantità osservabile solo con l'ausilio di un microscopio elettronico; per questo motivo è consigliabile un passaggio al McDonald's al termine della cena (se vi è rimasto qualche spicciolo) per sfamarsi del tutto.
Esempio di cena in un ristorante lussuoso:
- Antipasto: uovo alla coque di quaglia lussemburghiana servito su un battuto di noci secolari e rucola della Namibia. Peso netto: 4 grammi. Costo:870 euro
- Primo piatto: risotto (proveniente da una piantagione cinese di 1 ettaro espiantata e trasportata sul dorso di 3 cammelli italiani fino in Cile) con funghi indo-australiani raccolti in Germania (non chiedere come). Peso netto: 6 grammi. Costo: SilvioBerlusconi euro
- Secondo piatto: battuto di carne di mucca sacra indiana con scaglie di grana ovino stagionato 18 secoli e erba cipollina dell'Alaska. Peso Netto: 12 grammi. Costo: millemila euro.
- Dolce: tiramisù che sa di muro (si, anche nei ristoranti lussuosi i dolci fanno cagare). Peso netto: 1 grammo. Costo: 370 euro
- Caffè: miscela franco-pakistano-algerina venduta solamente in un piccolo negozio in Nepal. Costo: 700 euro.
Tipico menù dell'IKEA:
- Crostata di maiale
- Crema di brodo in salsa di miele
- Mozzarella di coniglio
- Gelato alla porchetta
- Ghiacciolo all'acqua distillata
- Filetto di cocomero
- Frittura di cioccolatini
- Fragole arrosto