Amintore Fanfani: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
== Biografia ==
Proveniente da una di quelle famiglie contadine cattoliche composte da: [[papà]], [[Papa]], [[mamma]], [[nonna]], zia zitella e cinquanta figli, che dormivano tutti rigorosamente insieme nello stesso letto, il giovane Amintore Fanfani capendo che il lavoro nei campi non faceva per lui, decide che è meglio mettere a frutto le sue amicizie clericali per gettarsi in politica e sistemarsi senza faticare.
Proveniente da una di quelle famiglie contadine cattoliche composte da: [[papà]], [[Papa]], [[mamma]], [[nonno]] guerrafondaio, [[nonna]], zia zitella e cinquanta figli, che dormivano tutti rigorosamente insieme nello stesso letto, il giovane Amintore Fanfani capendo che il lavoro nei campi non faceva per lui, decide che è meglio mettere a frutto le sue amicizie clericali per gettarsi in politica e sistemarsi senza faticare.


Durante la sua formazione culturale ebbe modo di frequesntare i seguneti istituti:
* [[Scuola elementare|Squola alimentare]] San Vittore di [[Urbino]];
* [[Scuola media]] si Santa Mediana Mediolanum sempre di [[Urbino]];
* [[Liceo scentifico]] si San [[Savonarola]] di Arezzo;
* [[Università Cattolica del Sacro Cuore]] Infartuato de [[Milano|Milàn]];
* [[Scuola di mistica fascista]]<ref>L'ha frequentata per davvero.</ref> anche questa di [[Milano]].
Durante il fascismo ebbe modo di scrivere diversi articoli sul quotidiano ''Dottrina Fascista'' e nel [[1938]] fu tra i firmatari del [[Manifesto della razza]] pubblicando inoltre articoli sulla rivista ''La Difesa della Razza'' di [[Telesio Interlandi]]<ref>Ha fatto anche questo.</ref>.

Dopo i gloriosi fasti dalla parte dei [[fascisti]], Fanfani durante una serata al [[bar]], {{s|completamente sbronzo}} ebbe modo di conoscere altri due {{s|ubriaconi}} intellettuali suoi pari, ossia [[Giuseppe Dossetti]] e [[Giorgio La Pira]]. I tre divennero subito amiconi e non perdevano occasione per uscire insieme e andare a {{s|ubriacarsi}} discutere di cattolicesimo e società in qualche {{s|bettola malfamata}} locale per giovani intellettuali, i quali ignoravano che Fanfani fosse stato uno dei firmatari e promotori delle leggi razziali. Quando l'[[Italia]] entrò in guerra, il gruppo si sciolse, perché Fanfani temendo di rimetterci la pelle preferì squagliarsi in [[Svizzera]] dove si mise a lavorare in nero come professeore di [[tuttologia]], tirando su non poche [[lire]].

Tornato in [[Italy]], Fanfani riallacciò la vecchia amicizia con Dossetti, il quale, sempre ignorando i suoi passati razziali, lo fece entre nell'assemblea Costituente, è stato proprio lui a redigere il primo articolo della costituzione: ''"L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro....degli altri"'', anche se le ultime due parole non vennero incluse nalla formula finale. In seguito divenne più volte ministro di qualsiasi ufficio libero gli capitasse sotto tiro; fu anche il promotore del famigerato ''"Piano Fanfani"'', che prevedeva la costruzione di 300.000 {{s|ecomostri}} case popolari in ogni città italiana, è dunque lui che ha dato il via alla stagione della cementificazione selvaggia che si è mangiata tutti i terreni agricoli e che ai giorni nostri sta facendo pentire i muratori di aver preso in mano le cazzuole a causa di viabilità bloccata nelle ore di punta e allagamenti a seguito di tre gocce di pioggia.






Nome all'anagrafe del grande [[attore]], in arte il ''[[Nano]] d'[[Arezzo]]'' (Lillipuziana Aretina [[1908]]).


Debuttò sul palcoscenico per rivaleggiare in altezza con un altro grande piccolo del suo tempo, [[Giulio Andreotti]]. La prima parte per cui fu scritturato fu quella di Dotto in [[Biancaneve sotto i nani]], poi soffiatagli da [[Giovanni Leone]]: dovette quindi ripiegare su quella di Pisolo.


Alla fine degli [[anni '70]], [[George Lucas]] pensò a lui per il ruolo del [[Maestro]] [[Yoda]] nel film [[Guerre Stellari]], ma poi ripensandoci capì che la parte calzava a pennello per [[Giulio Andreotti]], più ingobbito e rugoso.
Alla fine degli [[anni '70]], [[George Lucas]] pensò a lui per il ruolo del [[Maestro]] [[Yoda]] nel film [[Guerre Stellari]], ma poi ripensandoci capì che la parte calzava a pennello per [[Giulio Andreotti]], più ingobbito e rugoso.



Deluso e amareggiato dagli alti e (soprattutto) bassi della carriera, Amintore tenta di cambiare aria, e comincia a girare per gli studios con uno sgabello che lo innalza di 20 cm per cercare d'ottenere il ruolo tanto sognato di protagonista del [[film]] sulla [[vita]] di [[Piero Fassino]], ma arrivò nuovamente secondo, scalzato dall'allora debuttante [[Vladimir Putin]].


Abbandonato il mondo del cinema si convertì al [[Berlusconesimo]], dove trovò numerosi consensi e persone che potessero stare alla sua altezza.
Abbandonato il mondo del cinema si convertì al [[Berlusconesimo]], dove trovò numerosi consensi e persone che potessero stare alla sua altezza.
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{{cronologia|[[File:Stemma_Italia.png|50px]]<br />'''[[Presidente del consiglio]]'''<br />[[1982]] - [[1983]]|[[Giovanni Spadolini|Spadolino]]|[[Bettino Craxi|Cinghialone]]}}
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== Note ==
<references />


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{{PresidentiConsiglio}}

Versione delle 22:34, 5 giu 2014

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Fanfani ringrazia Cossiga Dio per aver ricevuto il quinto incarico presidenziale.
« Alto, spalle larghe, tutto d'un pezzo. »
(Una formica su Fanfani.)
« Nano, Nano qua la mano. »
(Mork su Fanfani.)

http://it.wikipedia.org/wiki/Amintore_Fanfani

Amintore Fanfani (Pieve Santo Stefano, 6 febbraio 1908Roma, 20 novembre 1999) è stato un politico italiano, considerato lo stacanovista della politica avendo ricoperto per cinque volte la carica di Presidente del Consiglio dei ministri, l'ultima all'età di 79 anni e 6 mesi, ottendndo il primato di più vecchio e decrepito premier della Repubblica Italiana.

Biografia

Proveniente da una di quelle famiglie contadine cattoliche composte da: papà, Papa, mamma, nonno guerrafondaio, nonna, zia zitella e cinquanta figli, che dormivano tutti rigorosamente insieme nello stesso letto, il giovane Amintore Fanfani capendo che il lavoro nei campi non faceva per lui, decide che è meglio mettere a frutto le sue amicizie clericali per gettarsi in politica e sistemarsi senza faticare.

Durante la sua formazione culturale ebbe modo di frequesntare i seguneti istituti:

Durante il fascismo ebbe modo di scrivere diversi articoli sul quotidiano Dottrina Fascista e nel 1938 fu tra i firmatari del Manifesto della razza pubblicando inoltre articoli sulla rivista La Difesa della Razza di Telesio Interlandi[2].

Dopo i gloriosi fasti dalla parte dei fascisti, Fanfani durante una serata al bar,

ebbe modo di conoscere altri due

intellettuali suoi pari, ossia Giuseppe Dossetti e Giorgio La Pira. I tre divennero subito amiconi e non perdevano occasione per uscire insieme e andare a

discutere di cattolicesimo e società in qualche

locale per giovani intellettuali, i quali ignoravano che Fanfani fosse stato uno dei firmatari e promotori delle leggi razziali. Quando l'Italia entrò in guerra, il gruppo si sciolse, perché Fanfani temendo di rimetterci la pelle preferì squagliarsi in Svizzera dove si mise a lavorare in nero come professeore di tuttologia, tirando su non poche lire. Tornato in Italy, Fanfani riallacciò la vecchia amicizia con Dossetti, il quale, sempre ignorando i suoi passati razziali, lo fece entre nell'assemblea Costituente, è stato proprio lui a redigere il primo articolo della costituzione: "L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro....degli altri", anche se le ultime due parole non vennero incluse nalla formula finale. In seguito divenne più volte ministro di qualsiasi ufficio libero gli capitasse sotto tiro; fu anche il promotore del famigerato "Piano Fanfani", che prevedeva la costruzione di 300.000

case popolari in ogni città italiana, è dunque lui che ha dato il via alla stagione della cementificazione selvaggia che si è mangiata tutti i terreni agricoli e che ai giorni nostri sta facendo pentire i muratori di aver preso in mano le cazzuole a causa di viabilità bloccata nelle ore di punta e allagamenti a seguito di tre gocce di pioggia.



Alla fine degli anni '70, George Lucas pensò a lui per il ruolo del Maestro Yoda nel film Guerre Stellari, ma poi ripensandoci capì che la parte calzava a pennello per Giulio Andreotti, più ingobbito e rugoso.


Abbandonato il mondo del cinema si convertì al Berlusconesimo, dove trovò numerosi consensi e persone che potessero stare alla sua altezza.


Preceduto da:
La Palla

Presidente del consiglio
1954 - 1954
Succeduto da:
Scelbus
Preceduto da:
Adone

Presidente del consiglio
1958 - 1959
Succeduto da:
Antò
Preceduto da:
Tambroni

Presidente del consiglio
1960 - 1963
Succeduto da:
Leoncino
Preceduto da:
Spadolino

Presidente del consiglio
1982 - 1983
Succeduto da:
Cinghialone
Preceduto da:
Il Crà

Presidente del consiglio
1987 - 1987
Succeduto da:
L'unico con la barba

Note

  1. ^ L'ha frequentata per davvero.
  2. ^ Ha fatto anche questo.