Sindaco

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Dalle prossime elezioni i volti dei sindaci saranno nascosti per la privacy. Non sarebbe carino mostrare il volto di chi ruba.
« Se mi eleggerete migliorerò la viabilità e la sicurezza, darò lavoro e ricchezza a tutti, annullerò le multe »
(Candidato sindaco in campagna elettorale)
« Io non ho mai promesso nulla! Avevo garantito solo lacrime e sangue! »
(Luigi Brugnaro Lo stesso candidato sindaco di prima, un istante dopo essere stato eletto)
« Se mi eleggerete, porterò a Milano grandi eventi che costano poco, come le piogge e i temporali »
(Carcarlo Pravettoni fa per la prima volta una promessa elettorale che è in grado di mantenere)

Il sindaco è il capo dell'amministrazione comunale, anche detto primo cittadino perché è il primo a parcheggiare in doppia o tripla fila o sulle strisce blu senza pagare, mentre è l'ultimo a pagare le tasse. Quella di Sindaco è tra le cariche italiane più sottovalutate, ma - in fondo in fondo - meglio pagate, più corruttibili e più potenti, proprio come l'Europarlamentare.

Storia e funzioni

Storia

Mussolini, che aveva capito tutto sull'enorme potere dei Sindaci, li aveva eliminati, sostituendoli con Podestà di nomina governativa.

In seguito, i Sindaci furono nominati dal Prefetto prima e scelti dal Consiglio comunale poi. Il Consiglio comunale, unico organo elettivo, sceglieva il Sindaco, dopo mille inciuci e lotte di potere messi in atto subito dopo le elezioni.

Solo nel 1993 i Sindaci sono diventati elettivi e con questo è stata istituzionalizzata l'usanza di fare regali e promesse irrealizzabili agli elettori.

Sistema elettorale

Il sindaco è sostanzialmente un capro espiatorio. Eccone un esempio.

Il sistema dittatoriale elettorale imposto ai Comuni dal 1993 si basa sulla corruzione e sul voto di scambio.

Se ci sono sindaci che spendono per la campagna elettorale più di quanto potranno mai guadagnare lecitamente in 5 anni di carica, immaginate un po' se ci possono essere altri interessi sottostanti, ad esempio posti di sottopotere negli assessorati, posti di lavoro in Comune e ruoli di sottopotere nelle società partecipate dal Comune.

Nei Comuni fino a 15.000 abitanti, essendoci meno soldi da spartire, le elezioni si tengono in turno unico: la lista che vince piglia tutto: Sindaco, maggioranza in Comune e appalti per cinque anni in favore della moglie del Sindaco, dei parenti e degli amici.

Sopra i 15.000 abitanti, invece, il gioco si fa ancor più duro, per la gioia di spin doctors, agenzie pubblicitarie e di marketing, copisterie e negozi di gadget che guadagnano milioni dagli aspiranti Sindaci, che sono pronti qui a sobbarcarsi ben due distruttivi turni di voto, il primo turno e il ballottaggio, necessario se al primo turno nessun candidato è riuscito a corrompere abbastanza scrutatori e presidenti di seggio da superare il 50% dei voti validi.

In caso di ballottaggio, dopo due settimane si torna alle urne, per lo scoramento dei "poveri" elettori che ormai si sono già venduti il voto proprio, della propria famiglia e della nonna con l'Alzheimer e non ne possono più.

Funzioni

La principale funzione del Sindaco è quella di beccarsi un lauto stipendio e notevoli benefit.

Tipologie di Sindaco

Sindaco sceriffo

Solitamente ha il porto d'armi e, nella fedina penale, almeno un paio di denunce per aver investito qualche pedone salendo sul marciapiede. Non si è reso conto di non essere nel Far west ma in Italia. È convinto che con la violenza si risolva tutto.

Vorrebbe sparare alle panchine e agli edifici e far demolire i malviventi e i poveri. O viceversa, non ha le idee molto chiare.

L'ex Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, esempio di radical chic.

Il suo simbolo è lo stesso di Carcarlo Pravettoni, "Asfalto che ride" e spera di cementificare il più possibile il territorio comunale, civilizzando così la zona e facendo sentire fuori luogo accattoni e mendicanti, che magicamente si sposteranno nel Comune vicino, risolvendo così il problema della fame nel mondo[citazione necessaria].

Sindaco radical chic

Solo apparentemente più innocuo del sindaco sceriffo, in realtà spesso le due categorie finiscono per coincidere creando un ibrido terribile che è in grado di dominare il mondo... o di farsi nominare Presidente del Consiglio senza elezioni.

Il Sindaco radical chic ha un enorme complesso di superiorità, non si abbassa a parlare con i concittadini comuni mortali e, consapevole della propria grandezza, paragonabile solo a quella di Chic Bipapo o di Wanna Marchi, punta a platee più grandi. I cittadini per lui sono solo esseri inferiori che hanno sempre torto.

Questo tipo di sindaco non ha bisogno di programma da seguire: i cittadini lo hanno già votato una volta e, nonostante abbia vinto al ballottaggio per solo un voto e con un'affluenza dello 0,1%, il Sindaco radical chic interpreta il voto come un'investitura senza limiti di tempo per poter fare quello che gli pare.

Sindaco sconosciuto e ingenuo

Carcarlo Pravettoni, il tipico Sindaco imprenditore.

Nella maggior parte dei casi, fino al giorno prima faceva lo spazzacamino e non ha la benché minima idea di come gestire un Comune. Non che i politici di professione lo sappiano fare, ma almeno pagano un entourage smisurato per gettare fumo negli occhi coprendo le proprie mancanze. Questo sindaco resterà bloccato nel tentativo di seguire le idee deliranti e contraddittorie presentate in campagna elettorale, quando era del tutto inconsapevole dei poteri di un Sindaco, e non riuscirà ad attuare il proprio programma.

Sindaco imprenditore

Si è fatto eleggere sottolineando la propria lontananza dalla politica e la capacità di lavorare che ha sempre dimostrato. In realtà, tratta il Comune come un'azienda, blocca tutti i lavori e concede appalti solo alle proprie imprese.

Le sue competenze vengono dimostrate nel campo della cultura: non capisce un'acca e cerca in tutti i modi di abbattere il Colosseo per costruire parcheggi o di vendere i quadri degli Uffizi per fare cassa. Quando scopre che non è possibile, cade in depressione e, per riprendersi, si auto-appalta qualche altro lavoro in barba al conflitto di interessi.


Storie di vita quotidiana per un Sindaco

Sindaco che non sa (ancora per poco) a chi affidare l'appalto.

Un Sindaco chiede un preventivo per pitturare la facciata del Municipio e gli arrivano tre offerte:

  • quella di un bergamasco di 3.000 euro,
  • quella di un milanese di 6.000 euro,
  • quella di un napoletano 9.000 euro.

Davanti a tali differenze, convoca una riunione con i tre concorrenti affinché giustifichino i loro preventivi. Il bergamasco gli dice:

« Userò una vernice acrilica per esterni, dal costo di 1.000 euro e darò due mani per 2.000 euro complessivi. Poi, tra impalcature e pennelli, si spendono altri 800 euro e gli altri 200 sono il mio guadagno. »

Il milanese giustifica il suo preventivo dicendo:

« Io sono il miglior pittore sulla piazza. Uso una vernice poliuretanica e voglio dare tre mani, per complessivi 3.000 euro. Tra impalcature e pennelli si spendono altri 2.000 euro e gli altri 1.000 sono il mio guadagno. »

Il napoletano, che viene ascoltato solo per curiosità, dato che il suo preventivo non è paragonabile agli altri, dice:

« Sindaco, il mio è sicuramente il preventivo migliore: 3.000 euro sono per te, 3.000 sono per me e 3.000 sono per il bergamasco che pittura la facciata... »

Curiosità

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  • Lo sai che il s-indaco è anche uno s-colore del s-arcobaleno?
  • Lo sai che senza Sindaco si starebbe molto meglio e forse il Comune funzionerebbe?
  • L'unico a cui ha portato bene essere sindaco è stato Matteo Renzi.

Voci correlate


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