Città metropolitana

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La popolatissima città metropolitana[citazione necessaria] di Venezia!
« Metropolitana...? Ma in che senso? »
(Tutti sulla città metropolitana)

La Città metropolitana è un ente considerato utile che fa esattamente quello che faceva la Provincia, considerata inutile, costituzionalmente previsto in base ad una normativa incostituzionale per amministrare metropoli, assenti in Italia.

La Città metropolitana nel mondo

La città metropolitana nasce fuori dall’Italia.

Come al solito, importiamo sempre le peggiori schifezze, come McDonald's e le malattie.

La Città metropolitana, proprio come il cibo spazzatura, arriva direttamente dalla California, dalla Germania, dalla Francia e dai Paesi Bassi.

In Francia ci sono associazioni di comuni, alcune costituite con legge (Bordeaux, Lille, Strasbourg e Lyon), altre costituitesi autonomamente (Nantes-Saint Nazaire, Grand Toulouse), oltre a Dunquerque e Parigi.

In Olanda c'è la "consulta" di Amsterdam con 23 comuni; in Belgio la "regione capitale" di Bruxelles con 19 comuni; in Portogallo l’"autorità metropolitana" di Lisbona; in Austria la "città-stato" di Vienna con 23 distretti; in Spagna la "mancomunidad" di Barcellona con 26 comuni; nel Regno Unito Manchester, Birmingham e Liverpool.

In Germania Stoccarda, Bonn, Hannover, Monaco e Francoforte, ma ognuno le chiama come preferisce: chi "città metropolitana", chi "città stato", chi "merda secca": immaginate il casino l'alta capacità amministrativa.

A Barcellona e a Rotterdam si sono già accorti che la Città metropolitana è una cagata pazzesca[citazione necessaria], quindi da oltre 20 anni hanno fatto ammenda per il proprio errore e sono tornati indietro.

Solo in Italia abbiamo atteso fino al 2014 per dare attuazione a una riforma che gli altri paesi già schifano e hanno da tempo superato.

La città metropolitana in Italia

Bari, grande metropoli[citazione necessaria]. In foto: anche Renzi è perplesso.

L'Italia è un grande paese[citazione necessaria]. Discute di Città metropolitane dagli anni '70, le ha previste con legge ordinaria dal 1989 e in Costituzione nel 2001, ma solo 25 anni dopo è riuscita ad approvare uno straccio di legge attuativa.

Penserete che la legge fosse meditata e perfetta. E invece no!

La prima normativa nel 2012 è stata addirittura dichiarata incostituzionale per un vizio di forma.

In seguito, il fulgido Matteo Renzi ha assegnato il compito di scrivere la legge sulle Città metropolitane al proprio fidatissimo ministro Graziano Delrio.

Meglio avrebbe fatto ad affidare l'ingrato compito al proprio fruttivendolo. La legge, infatti, ha preso il nome di "Legge Delrio" o "Legge Delirio".

Quali sono le città metropolitane in Italia

Adesso si sta un po' esagerando, però!

Bisogna premettere che in tutto il mondo lo strumento metropolitano serve per governare grandissime metropoli e realtà fortemente urbanizzate, da Los Angeles a Parigi a Madrid...

In Italia, perciò, si sarebbe dovuti partire da Milano, Roma, Napoli, Torino e, tutt'al più, da Bologna, Firenze e Genova.

Invece qualche politico lungimirante ha intravvisto la possibilità di mangiarci e ha fatto inserire nella lista anche altre grandissime[citazione necessaria] città come Venezia, Reggio Calabria, Bari, Manate sul Labbro, Vergate sul Membro e Borgo Puzzone.

Ricordiamo che Bari ha appena 310.000 abitanti (di cui 58.000 che sono sempre allo Stadio San Nicola e gli altri 252.000 già emigrati al Nord), Reggio Calabria 170.000 abitanti, tutti latitanti sull'Aspromonte e Venezia 48.000 gondolieri in via di estinzione... tutte grandi metropoli e con legami profondi col territorio circostante, dato che, già a un chilometro nell'Hinterland, i cittadini si vergognano del capoluogo.

Un tipico dipendente della città metropolitana durante la sua frenetica[citazione necessaria] attività quotidiana di concetto.

In realtà, come insegna il documentario culturale di Checco Zalone, "Quo vado?", la città metropolitana è servita per assorbire unicamente i dipendenti più inutili e fancazzisti della vecchia Provincia.

A cosa serve la città metropolitana

La città metropolitana non serve sostanzialmente a niente.

Ovviamente i politici si affretteranno a dirvi che è utilissima perché serve a introitare fondi europei, che sono riservati dall'Unione Europea alle "aree metropolitane": chi vi dice così o è in malafede o ha studiato inglese al CEPU, perché i finanziamenti europei sono riservati alle "aree urbane" e non potrebbero essere solo per le città metropolitane, anche perché tanti paesi non le prevedono o, come visto nel primo paragrafo, le chiamano in modo diverso.

Quanto alle competenze, le città metropolitane ereditano quelle delle province, oltre a qualcosa in più... e quindi a cosa è mai servita l'abolizione delle Province??? Mistero...

Come se non bastasse la loro incerta utilità, le città metropolitane possono vantare anche una normativa di attuazione farraginosa e che ne impedisce il funzionamento.

Vediamola nel dettaglio.

Le regole di funzionamento della città metropolitana

L'articolo 119 della Costituzione stabilisce che le città metropolitane "hanno autonomia finanziaria", "stabiliscono e applicano tributi ed entrate propri" (articoli 4-5 legge costituzionale 3/2001). Si sentiva proprio il bisogno di un altro ente, di incerta definizione, che potesse imporre altre tasse.

Questa è l'unica certezza, oltre al fatto che prima potevamo votare i rappresentanti democraticamente nella provincia, mentre ora i consiglieri comunali, gli assessori e i sindaci si votano fra loro i propri consiglieri metropolitani.

Sindaco metropolitano è per diritto ereditario il sindaco del Comune capoluogo, che ha anche lo Ius primae noctis sulle fanciulle residenti nell'ex Provincia.

La conferenza metropolitana comprende invece tutti i sindaci dei Comuni del circondario: mai si erano sommate tante incapacità e inettitudini nella stessa stanza.

Ci sarebbe solo una possibilità prevista dalla Legge Delirio per consentire l'elezione diretta del consiglio metropolitano e del sindaco metropolitano ed è che siano compresenti queste quattro condizioni:

  • si deve dividere il Comune capoluogo in almeno due parti (con il voto dei 2/3 di quei consiglieri comunali che, se votassero favorevolmente, si dimezzerebbero lo stipendio: già questo è impossibile);
  • lo Statuto della città metropolitana deve prevederlo;
  • serve una legge nazionale per stabilirne le regole elettorali (con le note tempistiche del Parlamento italiano);
  • un cittadino estratto a sorte deve centrare da 50 metri di distanza, con un copertone, un canestro da basket; il cittadino ha due tentativi e avrà mani e piedi legati fra loro.

Curiosità

  • La città metropolitana non si chiama così perché ci sono dei vagoni del trasporto pubblico che viaggiano nel sottosuolo, in pratica non solo non c'è la metropolitana, ma spesso manca anche la stessa città.

Voci correlate

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