Campania

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Stemma della regione. Incompiuto. I soldi per finirlo c'erano, ma ora non più.

La Campania è quella regione d'Italia che è esentata dal pagare le tasse perché i suoi abitanti sono troppo simpatici. Tranne quelli di Avellino, ai quali tra le altre cose è proibito spostarsi dai loro luoghi natii. È la seconda regione più popolosa d'Italia ed è divisa in cinque province, di cui quattro pressoché inutili e una dannosa.

Cucina

Un allegro cosplayer mentre addenta una frittata dalla strana forma.

Oltre alla famosissima pizza, ci sono numerosi altri piatti tipici. Passiamo in rassegna i più rappresentativi:

  • Anguille marinate: famoso piatto partenopeo. Consiste nell'introdurre anguille ancora vive in un barattolo preventivamente riempito con olio, aglio e aceto. Le anguille andranno in coma irreversibile ma resteranno vive, e dovranno essere consumate prima che si risveglino. Non per qualche motivo particolare, ma solo perché se si risvegliano iniziano a nuotare nel barattolo e poi bisogna ributtarle a mare[1].
  • La pastiera: tipica di Napoli, è una torta di pasta frolla farcita con ricotta, frutta candita e spirito di gallina. La leggenda vuole che per una buona riuscita del dolce occorra intrappolare in esso l'anima di un essere umano.
  • Sanguinaccio: originario di Caserta ma famoso in tutta la Campania, consiste nel ricavare cioccolato attraverso il sangue del maiale compiendo uno strano rito pagano risalente al 1500 a.C. e utilizzando una formula magica di cui soltanto le donne campane sono a conoscenza. Per la buona riuscita del dolce, è necessario uccidere il maiale con inaudita crudeltà.
  • 'O babbà: un dolce soffice imbevuto di rhum e pieno di zucchero. Ad ogni morso occorrono 30 unità di insulina per controbilanciare il livello del diabete.
  • I paccheri: tipo di pasta originario di Napoli. Solitamente sono serviti col ragù e accompagnati da un paio di ceffoni da parte dello chef.
  • Parmigiana di melanzane: un secondo piatto presente su tutto il territorio meridionale, la cui origine contesa tra Campania e Sicilia ha dato luogo a diverse faide camorristiche. Richiede tre giorni di preparazione e si prepara utilizzando olio, melanzane, basilico, parmigiano, olio, melanzane nell'olio, olio nell'olio. Obbligatorio accompagnarla con almeno 1,2 kg di pane a testa.
  • Spaghetti alle vongole: come suggerisce il nome, questo piatto è creato appositamente per essere mangiato dalle vongole. Secondo la tradizione napoletana, infatti, il miglior modo per allevare le vongole è nutrirle con gli spaghetti.
  • Mozzarella di bufala: simile alla mozzarella tradizionale, ma preparata dalle bufale invece che dagli esseri umani.
  • Liquore Strega: un liquore beneventano così forte che ha un tasso di mortalità del 92%. La leggenda narra che soltanto i beneventani possano farne uso senza riportare danni permanenti.
  • Limoncello: una mistura di essenza di limone, nitroglicerina, acido solforico e malvagità. Prima di poterlo servire a tavola, i produttori devono munirsi di regolare porto d'armi[2].
  • Frittata di maccheroni: nota maggiormente nella città di Napoli, questa variante della classica frittata prevede anche l'utilizzo di pasta, che in aggiunta a formaggio, prosciutto e talvolta della salsa, offre la merenda, anzi, a' merenn, più apprezzata dal popolo campano. Le statistiche di Mangistat, infatti, deducono che 9 campani su 10 dai 3 anni in su, quando c'è da affrontare un lungo e... appetitoso pic-nic, mangino almeno 2 frittate di maccheroni, e l'unico che non lo fa è solo perchè non arriva alla seconda. La ricetta classica (si, proprio quella della nonna), stabilisce che le uova per la preparazione debbano essere raccolte praticamente infilando la propria mano all'interno del sedere della gallina e strappandole brutalmente dal suo interno.

Storia

Pozzuoli, venti minuti dopo essere stata fondata.

I primi segni di presenza umana nella Campania risalgono al II millennio avanti Cristo, quando alcune popolazioni presero a costruire abusivamente case, città e templi: trattasi di popolazioni molto antiche come gli Osci, gli Opici, gli Asini, notoriamente poco acculturati, ed infine i Sanniti. Fra queste ed altre popolazioni scoppiavano continue guerre derivanti dal fatto che nessuno capiva la lingua dell'altro e, nel dubbio, temendo di essere stati in qualche modo insultati dalla controparte, si attaccavano a vicenda.

Colonizzazione ellenica

Approfittando della distrazione degli autoctoni, i Greci presero a colonizzare in sordina, senza che nessuno se ne accorgesse, tutte le località turistiche più belle, come ad esempio l'isola di Ischia, prima colonia greca in Campania, e Cuma, aprendo lidi e stabilimenti balneari, a beneficio dei ricchi commercianti cartaginesi, traendone lauti profitti. I greci trovarono dei grandi alleati negli Etruschi e nelle popolazioni latine, i quali fondarono, insieme ai coloni provenienti dalla Grecia, le città di Dicearchia (oggi conosciuta come Pozzuoli), Neapolis ovvero Napoli, Nola ovvero Nola e persino Acerra. I primi ad accorgersi di tutte queste nuove città furono i Sanniti, i quali si incazzarono non poco e decisero di invadere, uccidere e saccheggiare.

L'epoca romana

Le colonie greche, la cui popolazione era composta per lo più da commercianti e filosofi omosessuali, non si curarono minimamente dei rudi e concreti sanniti che invasero le città; i coloni semplicemente non reagirono, continuando imperterriti a fare quello che stavano facendo. Perplessi e disorientati, i sanniti non sapevano se ammirare i greci per lo stoico coraggio o prenderli per dei coglioni totali. Tuttavia i Sanniti non ebbero il tempo di riprendersi dallo shock poiché vennero raggiunti da un'ambasciata di ultras romanisti che dichiarò loro guerra.

Era infatti avvenuta una cosa che aveva fatto infuriare non poco i vertici di Roma: l'assedio di Capua. Con "assedio di Capua" ci si riferisce ad una partita di calcio in cui Roma fu costretta sullo 0-0 dalla strategia ultradifensivista dell'allenatore del Benevento. Un pareggio che costò caro ai romani, dal momento che quell'anno lo scudetto fu poi assegnato al Mediolanum.

Da quel momento, con l'impiego di numerosi contingenti militari, i romani ebbero ragione delle popolazioni locali, le quali vennero sconfitte nel giro di sole tre guerre sannitiche. I romani, allo stesso modo degli investitori tedeschi odierni, si dedicarono ad attività di bonifica e riabilitazione del territorio, alla costruzione di nuove città e di una ramificata rete stradale, innestando poi un sistema burocratico ed amministrativo molto efficiente. Tutte cose che le popolazioni locali ignorarono del tutto, continuando come sempre le loro gozzoviglie.

Sotto la dominazione romana comincia un periodo lungo e prospero per la felice Campania. A parte Pirro, Annibale, un paio di eruzioni del Vesuvio che distruggono Pompei ed Ercolano facendo un migliaio di morti e poco altro. Ma la popolazione locale anche in queste occasioni reagisce sempre con serafica imperturbabilità. Tuttavia, come si sa, le cose belle prima o poi giungono al termine.

Medioevo

Con la morte di Romolo Augustolo a Napoli, avvenuta per un'indigestione di frutti di mare, si fa coincidere la fine della dominazione romana e l'inizio di quel casino conosciuto come Medioevo. I primi ad insidiare le grazie della Campania furono i longobardi, i quali presero a costruire castelli e strane torri ovunque. Contemporaneamente il Papa ed i bizantini, invidiosi delle strane torri dei longobardi, costruirono altre torri ed altri castelli ancora più grandi. Dopo alterne vicende la Campania venne inglobata nel Regno di Sicilia all'insaputa del Papa, dei longobardi e dei bizantini chiusi nelle loro torri e nei loro castelli.

In questa fase la Campania prosperò come un regno cosmopolita ed abusivo, ma a turbare gli equilibri di potere arrivarono gli spagnoli rappresentati da Alfonso V d'Aragona e fu a quel punto che a gran parte della popolazione locale girarono i coglioni sia per i cazzo di castelli ovunque che per l'avvicendarsi continuo di teste coronate, cosa che provocò rivolte ed insurrezioni. Ma tutto questo terminò con l'arrivo dei Borbone, una famiglia di cabarettisti spacciatasi per nobile che affascinò il popolo napoletano e campano.

Il ruolo della Campania nell'Italia unita

Garibaldi cerca di convincere il capo tribù di Benevento ad unirsi al Regno d'Italia.

Durante la dominazione borbonica la Campania conobbe un lungo periodo di prosperità: i cittadini trascorrevano la maggior parte del tempo cantando canzoni popolari in riva al mare e mangiando spaghetti con le mani.

Nel 1861, però, la Campania accettò molto spontaneamente di unirsi al Regno d'Italia. Gli abitanti ne furono così entusiasti che decisero di partire in massa verso gli Stati Uniti d'America per comunicare la bella notizia anche oltre oceano.

Per far sì che il nuovo stato funzionasse a dovere, Cavour decise che ogni regione doveva avere un compito preciso: ai lombardi toccava lavorare e produrre; i piemontesi avevano già unito l'Italia quindi dopo aver rubato l'oro dei Borboni (guadagnato a loro volta vendendo le perline di Torre del Greco a tutta l'America Latina) ottennero un periodo di riposo e se ne tornarono nelle caverne a guardare la TV; tutte le regioni centrali avevano l'onorevole compito di fare numero; ai campani toccò il compito più arduo: inventare barzellette per sostenere il morale degli altri compatrioti. Le altre regioni del sud stanno ancora cercando uno scopo.

Novecento

Allo scoppio della prima guerra mondiale la Campania pensò inizialmente di schierarsi con gli austriaci per fare un dispetto all'Italia, poiché i piemontesi li chiamavano "terroni". In un secondo momento, però, i campani compresero che se avessero vinto gli austriaci gli sarebbe toccato lavorare ancora di più, quindi rinunciarono a questo piano.

Durante la seconda guerra mondiale la Campania fu bombardata ripetutamente dagli Alleati: questo è il motivo per cui a Napoli le strade sono tuttora dissestate o inagibili, insieme al fatto che aggiustare le strade è una fatica inutile, tanto ogni 150-200 anni si rompono di nuovo.

Dopo il boom economico degli anni '50 e il boom camorristico degli anni '80, la Campania ha conosciuto un declino che ha toccato il suo punto peggiore nell'emergenza rifiuti del 2008. E poi nel 2009. E poi ecc.

Geografia fisica

La Campania è caratterizzata da tre golfi, 4-5 isole, due zone vulcaniche e numerose aree montuose, tutte quante costruite abusivamente. Il litorale campano è molto vario, può essere sabbioso, roccioso o sporco. In particolare i due vulcani della regione, il Vesuvio e i Campi Flegrei, sono messi lì dal padreterno come pulsante di emergenza.

Idrografia

Idrograficamente la Campania ha fiumi e laghi di medie dimensioni, dai quali è meglio tenersi a una distanza di almeno 150 metri a causa dei miasmi. Molto esteso il sistema idrografico creato dalle pozzanghere che si formano a Napoli ogni volta che piove.

Clima

Il clima è tipicamente indolente, mentre le estati sono calde perché i roghi dolosi colpiscono il 98% del territorio.

Società

Tipica giornata a Sant'Antonio Abate, in provincia di Napoli. Quello che guida il trattore è il sindaco.

Comuni più popolosi

Napoli

   La stessa cosa ma di più: Napoli.

Capitale del sud Italia, Napoli è la città nativa di tutti i principali personaggi della storia italiana: Gesù Cristo, Pulcinella, Maradona e il conte di Cavour. Metropoli dalle mille sfaccettature, oggi ospita per lo più extracomunitari e immigrati clandestini. La città sta subendo un visibile calo demografico dovuto al fatto che i suoi abitanti partono continuamente dalla loro città d'origine allo scopo di colonizzare l'intera penisola italiana e insegnare al resto della popolazione a infornare la pizza, urlare e gesticolare. Secondo l'Eurispes, entro il 2050 l'Italia sarà popolata al 75% da napoletani.

Avellino

   La stessa cosa ma di più: Avellino.

Popolo di montanari guerrafondai, gli avellinesi vivono arroccati nelle proprie montagne, scavando con avidità nelle viscere della Terra alla ricerca di gemme e pietre preziose. Questo popolo remoto e diffidente, avvezzo a sopravvivere tra le inospitali caverne orientali, si guadagna da vivere saccheggiando le carovane di passaggio dei salernitani che intraprendono lunghi viaggi di circa due settimane per raggiungere la capitale, Napoli, in cerca di fortuna e gloria.

Benevento

   La stessa cosa ma di più: Benevento.

Al di là delle pianure perdute, a metà strada tra Napoli e Mordor, sorgono le terribili Highland beneventane. Popolo fiero e fortunatamente in via d'estinzione, da quasi vent'anni i beneventani sono venuti a conoscenza di una sconcertante verità: esiste la vita anche al di fuori di Benevento. Gli abitanti di questa subregione, diretti discendenti dei sanniti, combattono per l'indipendenza dall'imperialismo partenopeo attraverso una inquietante propaganda che consiste nello scrivere sui muri frasi intimidatorie come "Benevento regna" oppure "Via i napoletani dalla Campania". I napoletani, per accontentarli, si spostano così in massa verso la Lombardia e il Piemonte, dove loro malgrado troveranno altre scritte sui muri: "Via i napoletani dalla Lombardia".

Caserta

I casertani sono il popolo più intraprendente della Campania dopo i napoletani, i beneventani, i salernitani e i polacchi. La popolazione è divisa in un rigido schema composto da tre diverse caste: imprenditori malavitosi, allevatori di bufale malavitosi, gente normale ma malavitosa. Il linguaggio utilizzato a Caserta è rimasto invariato dal Paleolitico fino ai giorni nostri ed è composto da due suoni consonantici (ʊɧ e ɰ) e una sola vocale (la æ). Dalla combinazione di questi suoni si ottiene l'intero vocabolario dei casertani.

Salerno

   La stessa cosa ma di più: Salerno.
Un abitante della provincia sud di Salerno.

I salernitani sono un popolo di predoni e briganti che occupa il bassopiano meridionale della Campania. Nascosti alle ombre degli alberi che costeggiano la foresta tropicale del Cilento, i salernitani sono soliti tendere imboscate agli ignari turisti di passaggio, cogliendoli di sorpresa e costringendoli a comprare i loro prodotti casarecci. Il centro di Salerno, invece, è popolato da cittadini che somigliano di più a un leghista che a un essere umano.

Comuni che non chiavano abbastanza

Aversa

Gli aversani sono un popolo strano: cercano di essere come Napoli, ma il risultato è una versione taroccata che inganna a malapena i turisti che vengono dalla Val d'Aosta. Gli aversani sono noti per le loro imboscate ai danni dei turisti in genere, assaltandoli armati de "la polacca", il tipico dolce aversano. Aversa è piena di quarantenni scemi su motorini, ragazzini scemi su motorini, quarantenni su T-Max, ragazzini su T-Max, quarantenni scemi su T-Max, ragazzini scemi su T-Max, ragazzini quarantenni scemi su T-Max ecc.

Nola

Nola si trova vicino Napoli ma più vicino ad Avellino. A Nola piacerebbe essere capoluogo al posto di Avellino, però non chiava abbastanza.

Nocera Inferiore e Nocera Superiore

Stato recentemente formato attraverso una fusione dei due comuni divenendo così Stato Federal Cantonal Popolar Gran Monarcat Parlamentat de Gran Ladr Farabutt, hanno un esercito molto potente ed hanno armi più avanzate possibili, la più potente è la micidiale unione tra vocali "aè" che può fare più danni di una bomba atomica. Hanno un forte dominio territoriale ed i loro principali cantoni soni : Canton della Gran Mere-Iles de Nucaera, Canton Erchie-svaldo, Canton Camerota e Infreschi, Canton del Montalbano di Scinto e della Valdera. Canton Classense, Canton Bedizzolo e del Basso Garda, Canton Candelabrico e Canton Squalense Prevale il motto : "So e'Nucaera" da dire con la "ae" apertissima.

Politica ed economia

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Curiosità

  • Questa voce non ha affatto abusato di stereotipi regionali.

Voci rigorosamente campane

Note

  1. ^ Con tutto il barattolo, naturalmente.
  2. ^ Rilasciato dal comune di residenza.
  3. ^ La Campania è stata la prima regione d'Italia ad adottare ufficialmente il Codice.


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