Sandro Pertini: differenze tra le versioni
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'''Sandro Pertini''' (Stella San Giovanni, provincia di [[Savona]], [[1896]] - |
'''Sandro Pertini''' (Stella San Giovanni, provincia di [[Savona]], [[1896]] - [[Roma]], [[1990]] -?-), noto anche come il ''Grande Sandro'' è stato settimo [[Presidente della Repubblica]] [[Italia|Italiana]], [[partigiano]], [[esilio|esiliato politico]] e socialista. È ricordato come il Presidente più amato dagli Italiani e "quello che aveva le palle che per spostarle ci voleva Ercole". |
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A partire dal [[1968]], l'on. Pertini ebbe il rognoso incarico di rivestire il ruolo di [[Presidente della Camera]], proprio alla vigilia degli anni più caldi di quei periodi già caldi per conto loro. Il suo piglio non venne meno, e anzi, fu autore di alcuni azioni che alimentarono l'ormai enorme mole di leggende e aneddotti sulla sua persona. Pipa in bocca, il vecchio Sandro seppe affrontare di petto situazioni come la Strage di Piazza Fontana, l'aumento dei prezzi, l'autunno caldo, la rivolta studentesca, l'omicidio Calabresi, il fallimento della [[Nazionale]] ai Mondiali del '74 e il caro carburante, che paralizzò i trasporti, tra cui quelli degli autotreni carichi di prodotti e per il popolo italiano. |
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{{Cit|Perdio, non posso mica accontentarmi ancora di quegli affari con cui mi avvelenavo i polmoni a Ventotene!}} |
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===Presidente della Repubblica |
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===Senatore a vita=== |
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==Come |
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==Attività più o meno secondarie di Sandro Pertini== |
==Attività più o meno secondarie di Sandro Pertini== |
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===Il capo ultrà=== |
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===Sponsor dell'industria nazionale delle pipe=== |
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===Primato nella disciplina dello scopone scientifico=== |
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==Eredità== |
==Eredità== |
Versione delle 16:59, 6 mag 2012
Sandro Pertini (Stella San Giovanni, provincia di Savona, 1896 - Roma, 1990 -?-), noto anche come il Grande Sandro è stato settimo Presidente della Repubblica Italiana, partigiano, esiliato politico e socialista. È ricordato come il Presidente più amato dagli Italiani e "quello che aveva le palle che per spostarle ci voleva Ercole".
Vita
Infanzia e adolescenza
Nacque in famiglia ligure in terra, e ciò può far ben capire come fosse già destinato a fulgida e duratura carriera; Pertini ci tenne sempre a ricordare le sue origini, tant'è che durante il periodo del suo Settennato, i menù dei ristoranti situati presso il Quirinale dovevano comprende trofie al pesto e farinata di ceci. Il piccolo Sandro, in un'era in cui il termine sarebbe stato accolto con un applauso da chiunque l'avesse sentito, fu ben presto introdotto da un acceso desiderio della zona all'uso della pipa...
Fu un bravo studente, e assorbiva come una spugna tutte le nozioni inculcategli a scuola,perciò divenne così bravo.
Pertini nella Grande Guerra
L'avvocatura e l'opposizione al fascismo
Gli anni dell'esilio e il carcere
Gli anni della Resistenza
Pertini nel Dopoguerra
La carriera politica di Zio Sandro
Un deputato in trincea
Come deputato, Pertini si fece ancora una volta valere. Ai suoi occhi, l'Aula della Camera era un'immensa trincea, e quindi, per forma mentis, si relazionò di conseguenza col sistema parlamentare, come se i fischi degli avversari durante i suoi interventi fossero quelli delle pallottole sul camnpo di battaglia e come se la proposta di una mozione fosse una missione spericolata e all'ultimo sangue oltre le linee nemiche. Si fece molti nemici, compresi diversi tra i compagni di partito. Era una vitaccia, perbacco!
Nel mentre della sua carriera parlamentare,
Presidente della Camera tra bombe, rapimenti e sinistre arrampicate sociali
A partire dal 1968, l'on. Pertini ebbe il rognoso incarico di rivestire il ruolo di Presidente della Camera, proprio alla vigilia degli anni più caldi di quei periodi già caldi per conto loro. Il suo piglio non venne meno, e anzi, fu autore di alcuni azioni che alimentarono l'ormai enorme mole di leggende e aneddotti sulla sua persona. Pipa in bocca, il vecchio Sandro seppe affrontare di petto situazioni come la Strage di Piazza Fontana, l'aumento dei prezzi, l'autunno caldo, la rivolta studentesca, l'omicidio Calabresi, il fallimento della Nazionale ai Mondiali del '74 e il caro carburante, che paralizzò i trasporti, tra cui quelli degli autotreni carichi di prodotti e per il popolo italiano.